mercoledì 30 novembre 2011

La Storia di Genji, il prìncipe splendente (29)

Gli oggetti e vestiti della donna nòbile


Il posto da sedere del padróne
 con Kyosoku (serve ad appoggiare il gómito)

Il paravènto
Dato che Genji raccontò tutto quanto di Tamakazura al ministro interno, alcuni contrasti che si trovarono fra loro due erano sciolti e il ministro finalménte permetteva di sposare la sua fìglia con Yugiri (fìglio di Genji). E poi anche la fìglia di Genji (nata fra lui e Akashi) sposò il prìncipe ereditàrio. Essendo risolte così le questióni nella famìglia per il moménto, era sorto un certo desidèrio di entrare nella strada religiósa nel cuore di Genji. Ma naturalménte lui non lo rivelava a nessuno.
D'autunno, Genji diventò para-Daijou Tennou. (Daijou Tennou era un tìtolo dato all'ex imperatóre dopo aver ceduto il trono al prìncipe ereditàrio. Ovviaménte Genji non fu imperatóre, ma il suo fìglio (l'imperatóre) voleva farlo così. Perché l'anno seguente Genji avrebbe compiuto 40 anni, quindì come il regalo dal fìglio gli diede questa denominazióne e il trattaménto adatto a questo tìtolo. Di conseguènza si è messo il prefisso "para-".) E poi, il ministro interno diventò il primo ministro (Daijou Daijin).
D'altra parte, l'ex imperatóre chiamato Suzaku In (fratello di madre diversa di Genji) si ammalò seriaménte e volle diventare mònaco prima di morire. Però, lui non lo poté decìdere sùbito, perché lui si preoccupò molto della sua terza fìglia. Lei aveva 13 anni, però siccome era cresciuta troppo amata e coccolata dal padre, era ancora una ragazzina molto infantile e meno prudènte. (Come già sapete, alla època, solitaménte questa età non era quella di bambina. Ma lei era molto meno matura come una donna e mancava anche del buon senso, perciò la preoccupazióne del padre era veraménte grave.)
Allora Suzaku continuava a cercare la maniera migliore per sistemare il futuro di questa fìglia. E dopo di aver avuto tanti pensieri, lui decise di sposarla con Genji. Suzaku sapeva che il fìglio del primo ministro, chiamato Kashiwagi, chiedeva la mano di questa fìglia ardenteménte. Questo ragazzo era certaménte molto bravo e anche la sua nàscita non era brutta, ma Suzaku non poteva essere soddisfatto della sua posizióne. Invece Genji aveva tante consòrti e si vedeva che era molto diffìcile d'inserire la fìglia fra queste donne. Ma, non c'era niente da ridire della posizióne sua e poi, Genji avrebbe potuto curarla senz'altro quasi come il padre. Almeno così Suzaku sperava.
All'inìzio, ovviaménte Genji rifiutava la richiesta di Suzaku dicendo che lui stesso non era gióvane più. Però, alla fine doveva accettarla, perché gli sembrava che questa era pròprio l'ultima domanda del suo fratello.
A febbràio dell'anno seguente, Onna Sannomiya (significa la terza principessa) era venuta a Rokujou In come la móglie legìttima di Genji.

sabato 26 novembre 2011

La Storia di Genji, il prìncipe splendente (28)

Comunque sia, si doveva fare la cerimònia di "Mo" per Tamakazura quanto possìbile presto, perché lei aveva verso 20 anni e per la fìglia del nòbile, era già un po' tardi rispetto al caso normale. Questa era una cerimònia molto importante per i fìgli della famìglia nòbile per debuttare in società. In caso dei maschi, s'incoronavano, invece le fémmine si mettevano "Mo". Questo Mo, ho scritto nel No. 5 "una spècie di gonna" ma più giustaménte si pùo dire che una lunghissima falda piegata da mettere sopra di Hakama (una spècie di pantalóni larghi e lunghi) come l'ornaménto solo alla parte di schiena. Era pròprio il vestito formale per le donne nòbili. Ed a questa occasióne ci volevano "Kammuri Oya" (significa il padre a nolèggio da incoronare) per machi e poi per le fèmmine "Kosi Yui" (significa una persona che serva a legare lo spago di Mo). In tutti i due casi, la persona che esercitava questo ruolo era scelto un uomo della posizióne alto solitaménte.
Allora Genji pensava che per esercitare Kosi Yui fosse più adatto il ministro interno e glielo chiedeva raccontando tutta la verità.  Naturalménte il ministro si era sorpreso molto, ma comunque l'accettava.
Dopo di che, Genji ancora si prendeva cura di Tamakazura sostituendo il padre suo, ma per quanto fosse di carattere lascivo lui alla fine si era accorto che era arrivato il tempo da rinunciarla.
Fra un po' Tamakazura sposava, non tanto volentièri, il zio del prìncipe ereditàrio chiamato Higekuro, terzo uomo nel gabinetto. Hige significa la barba e Kuro significa nero. Cioè l'uomo molto maschile (tipo molto diverso da Genji). Lui era già sposato ma cacciando via sua móglie prese Tamakazura in sua casa. Lui si era talménte innamorato di lei. E poi lei partorì un bambino. I diversi episodi di Tamakazura finirono così e la storia finalménte stava per arrivare al culmine.

giovedì 24 novembre 2011

La Storia di Genji, il prìncipe splendente (27)

Comunque, Genji preparava l'abitazióne e il vivere perfettaménte per non solaménte Tamakazura ma anche per la scorta capeggiata da Bungonosuke. Quindì a tutti gli accompagnatóri sembrava un sogno questa situazióne. 
Ma Tamakazura stessa non era stata sempre calma. Perché, tanti uomini della corte, sentendo la bellezza di Tamakazura, volevano chiedere la mano di lei. Tra di loro c'era il suo fratello Kasiwagi. Ovviaménte anch lui (il fìglio del ministro interno) credeva che Tamakazura era la fìglia di Genji. Perciò lei era imbarazzata molto. E poi, quello che le diede più seccatura era l'atteggiaménto di Genji. D'altra parte, il ministro interno aveva anche problèmi. Perché lui aveva due fìglie e tanti maschi ma una fìglia che sposava l'imperatóre era superata da quella fìglia di Rokujou, tutelata da Genji, nella concorrènza per diventare l'imperatrice. E l'altra fìglia si era innamorata del fìglio di Genji, quindì nonostante che lui avesse forzato di separarli, ormai era impossìbile di sposarla con l'imperatóre. Allora, lui prese un'altra fìglia illegìttima (cresciuta fuori di Kyoto) in casa sua, sperando che lei era la donna colta e bella. Invece la ragazza era veraménte deludènte. Lui dùnque, si fece predire le tracce della fìglia di Yugao dal indovino ma non poté trovarla.
Il torménto di Tamakazura anche non era poco. Sapendo che il suo vero padre non trattava tanto bene quella fìglia presa in sua casa, cominciava ad esitare d'incontrarlo. Perché anche lei, essendo la fìglia illegìttima, non si credeva che c'era molta speranza di essere accòlta bene da lui.
Lei sentì dire anche l'imperatóre la volle. Però, se lei diventasse una favorita di lui avrebbe dovuto concorrere all'amore dell'imperatóre con l'imperatrice e la sua sorella di madre diversa. Questa situazióne, non è mica necessàrio di dirlo, era troppo dura per lei. Mentre invece, accettare il desidèrio di Genji era anche fuori del suo pensiero. Perché sarebbe stato scandalóso se lei diventasse una delle concubine di Genji.
Il tempo passava così. Un giorno di autunno, soffiava il vento teso. Quando il fìglio di Genji, chiamato Yugiri, fece visita a Rokujou In per vedere la situazióne di danno, intravedendo per caso Murasaki fu affascinato della sua bellezza. Normalménte le donne nòbili, come ho già scritto No.2, non facevano mai vedere la loro fàccia in pùbblico. Sopratutto Genji era stato attento a non far vedere Murasaki al suo fìglio (pensando la passióne di se stesso per Fujitsubo in gioventù) e poi anche Murasaki stessa era una donna molto prudente, quindì nonostante che era il fìglio di Genji, Yugiri non l'aveva mai vista.
A questo moménto, le ancèlle di Murasaki guardavano la condizióne dei fiori e degli alberi nel giardino e Murasaki era stata un po dietro di loro. Ma il paravento che solitaménte la nascondeva era piegato e messo all'àngolo nella càmera per non far cadere dal vento. Quindì lui riusciva a vederla da piccola apertura della porta. Però Yugiri, essendo un'uomo molto sèrio (era diverso da Genji in questo punto!), si era dominato bene e non si comportava alla leggera.

sabato 19 novembre 2011

La Storia di Genji, il prìncipe splendente (26)

Genji era incantato di Tamakazura, ma siccome lui faceva credere ai tutti che aveva preso in casa la sua fìglia cresciuta fino ora in altro posto, (Ce n'erano pochi che conoscevano la verità. Naturalménte a Murasaki lui raccontò tutto.) non poteva dichiararle il suo amore apertaménte.
A propòsito, il nome di ragazza "Tamakazura" deriva dalla Waka che aveva composto Genji. Kazura significa una spècie di ornaménto dei capelli fatto da fiori e piante striscianti sul terreno o rampicanti e Tama, invece è un modo di dire per abbellire questa paròla. Tama stessa significa sempliceménte la palla, ma spesso si usa come la paròla che indica il gioièllo.
La Waka di Genji in giapponese è cosi:
Ko i wa ta ru mi wa so re na re do Ta ma ka zu ra,
i ka na ru su ji o ta zu ne ki tsu ra mu
(Ci sono pròprio 31 sillabe)

La traduco grosso modo;Il pensiero mio per Yugao non è cambiato niente ancora adesso e la sua fìglia, quale linea seguendo è venuta da me?

Kazura (la pianta strisicante) è allungàbile, quindì  lui ha usato questa paròla intendendo "la linea" a doppio senso.  E poi, come al sòlito, la Tamakazura è anche usata come il tìtolo di questo capìtolo.
Da qui in dieci parti puntate, la protagonista è Tamakazura.
Genji visitava frequenteménte la càmera di Tamakazura e ogni tanto le accennava il suo pensiero. Ma a lei questo era molto seccante. Lei sapeva naturalménte chi era il padre suo, quindì nel cuore aspettava la occasióne di vederlo. Però, per realizzare il suo desidèrio ci voleva per forza l'aiuto di Genji. Perciò lei non poteva comportarsi duro per lui.
Anche Genji, qualche volta guasi era sopraffatto dalle tentazióni di conquistarla ma si era controllato stentataménte, pensando molte cose. Cioè, se lui raggiungesse il suo scopo, tutti gli agtri che cresero che Tamakazura fu la sua fìglia cosa avrebbero detto?  E anche se lo facesse ad ogni costo, non sarebbe stato possìbile di trattatarla a pari condizióne di Murasaki. Allora cosa ne pensava il ministro interno (il padre di Tamakazura)? Pensando di ciò, il suo cuore si era indebolito. Perché, prima di tutto, lui Genji non si credeva di poter sopportare la situazióne da considerare questo ministro per il suo suòcero.

mercoledì 16 novembre 2011

Intervallo(6) Il sistèma polìtico ~1~

Prima dell'època di Haian, quello che teneva il potere era l'imperatóre (era quasi dittatóre). Invece man mano che il regime della Nazióne viene sistemato è nato un certo tipo di gabinetto (naturalménte molto diverso da quello attuale).  Allora l'imperatóre, sempre è stato rispettato molto come il capo dello Stato, méntre si allontanava un po' dal mondo reale di polìtica , ma è considerato senz'altro un essere supremo pròprio come è stato chiamato "Il fìglio del cielo".
Nel gabinetto, c'era prima di tutto Daijoukan dove i ministri e Sangi (senatóri o deputati di oggi) si occupavano della polìtca e poi sotto di ciò c'erano 8 ministeri e così via......
Fra i ministri nel Daijoukan, numero uno era il Ministro Daijou (significa primo ministro) che Genji si occupava pròprio di questa posizióne. Ma avendo un aspetto della càrica onorìfica, ogni tanto è lasciata vacante. E sotto di questa c'erano il Ministro della Sinistra, della Destra, Interno e poi Sangi.
Oltre di ciò, c'erano anche Sesshou e Kanpaku. Quello governava lo Stato sostituendo l'imperatóre, perché nella època di Heian ci sono stati alcuni imperatóri gióvani o anzi bambini, allora ci voleva questa posizióne. Invece questo serviva come l'assistente dell'imperatóre quando lui è arrivato al maggiorenne. Quindì, la stessa persona si occupava spesso di tutte le due posizióni, e poi  maggioranza di loro erano anche contemporaneaménte un ministro. Sopratutto riguardo a queste due posizióni di Sesshou e Kanpaku, c'era una règola che se ne occupava solo il capo della famìglia Fujiwara della lìnea diretta all'àlbero genealògico.
(A propòsito, il padróne di Murasaki Shikibu, chiamato Fujiwara Michinaga fu pròprio tìpico di questo caso. Nella storia lunga della famìglia Fujiwara come il grande nòbile, il perìodo di Michinaga era il più prosperévole e lui è molto famoso che ha composto una Waka in cui lui avava paragonato se stesso alla luna piena.)
Le donne, invece, naturalménte loro non potevano partecipare alla polìtica. Però potevano sostenere gli uòmini polìtici dalla parte posterióre, cioè ovviaménte questo significa di diventare la favorita dell'imperatóre e di partorire il prìncipe ereditàrio. Facendo così, il suo padre riusciva prendere il grande potere come il nonno dell'imperatóre. (Michinaga ha sposato tre fìglie sue all'imperatóre per tre ginerazióni successivaménte!)
In quanto alla posizióne delle donne che stavano attorno all'imperatóre, l'ho già menzionata un po' in No. 13, quindì non ripeto più. Ma vorrei aggiungere solo una cosa, cioè il significato di Koui.
Koui originalménte significa "cambiare il vestito". E poi è cominciato a chiamare così le dame che servivano nella càmera in cui l'imperatóre cambiava il vestito. Dopo di che, Koui è diventato un tìtolo della concubina dell'imperatóre. La madre di Genji avendo questo tìtolo dapprima,  fu chiamata "Koui di Kiritsubo", Kiri  vuol dire la paulònia e Tsubo è il giardino (abbastanza pìccolo) interno del palazzo.  Cioè, come il caso di Fujitsubo, siccome lei abitava nel palazzo in cui c'era piantata la paulònia era chiamata così.
Invece la sua rivale (quella che la odiava molto, la madre del prìncipe ereditàrio allora) era chiamata "Nyogo di Kokiden". Nyogo, essendo più alta di Koui come posizióne, si potrebbe tradurre (un po' diffìcile ma....) "La donna reverènda" o "La signora rispettàbile". E Kokiden era il nome del palazzo dove abitava lei.  Così, le favorite dell'imperatóre erano solitaménte chiamate col nome della sua abitazióne aggiunta al suo tìtolo. 
Questa Koui di Kiritsubo, dopo di aver partorito il suo fìglio (Genji), è stata chiamata "Miyasundokoro" che originalménte significava il posto dove l'imperatóre riposava. E poi, questa paròla anche  diventava la denominazióne delle donne cha avevano partorito il fìglio dell'imperatóre o del prìncipe ereditàrio.

martedì 15 novembre 2011

La Storia di Genji, il prìncipe splendente (25)



2 foto di Rokujou-In
Genji, non potendo dimenticare la defunta Yugao (riguardo a questa donna, consultate per favore No. 8), furtivaménte ordinò ai sùdditi di cercare sua fìglia. Ma non era possìbile di trovarla.
Questa ragazza era stata a Tsukusi (una provìncia nella Isola di Kyushu) in quel punto. Lei era già bella donna di 20 anni (chiamata Tamakazura) e si trovava in difficoltà, perché c'era un uomo che la corteggiava insistenteménte. Questo uomo non era molto cólto ma potènte, quindì i protettóri della ragazza  (la famìglia della sua nutrice) non sapevano che fare. Però, alla fine uno di fìgli della nutrice, chiamato Bungonosuke, decise di portare Tamakazura a Kyoto. Lui, purtroppo, non ne aveva l'idèa ben sicura, ma aveva paura che lei sarebbe stata presa in móglie da quello uomo bàrbaro se rimanesse qui.
(N:B 
Quando l'uomo bàrbaro ha dichiarato per primo il suo amore alla ragazza, la famìglia della nutrice l'ha rifiutato dicendo che lei era handicappata. Ma lui ha risposto, "Anche se lei sia nonvedente o paralizzata, io la faccio guarire, perché tutte le divinità e Budda in questa provìncia parteggiano per me". E poi l'ha mandato una Waka strana.
Comunque, siccome questa scena è descritta un po' caricaturalménte, è buffa però molto divertente per me....)
Torno all'argoménto.
Quando la comitiva (alcuni di loro dovevano anche abbandonare la loro famìglia) di Tamakazura era arrivata a Kyoto, loro si sentivano veraménte perduti. Perché non c'era nessuna persona da contare su per loro. Quindì dopo di aver passato dei giorni inutilménte, volendo attaccarsi anche ad un solo filo di speranza, erano andati al Tèmpio Hase. Alla època, si credeva che Bodhisattva Kannon (Avalokitesvara) di questo tèmpio faceva immediataménte la gràzia che le si chiedeva. Pròprio a questo moménto, anche l'ex ancèlla di Yugao, chiamata Ukon che allora serviva a Genji veniva a questo tèmpio per pregare il futuro di se stessa. E loro si incontravano per caso.
Ukon, appena tornata a Kyoto, ne informò Genji e lui volle prendere Tamakazura in sua casa. Lui, sapendo che lei era la fìglia nata fra Yugao e il ministro interno, decise di non fargli sapere questo fatto per qualche tempo. Perché il ministro aveva già le fìglie (più che Genji) quindì se apparisse improvvisaménte una fìglia illegìttima, poteva creare una confusióne in sua famìglia. E poi prima di tutto, Genji desiderava tenere la fìglia della defunta Yugao sottomano.

La Storia di Genji, il prìncipe splendente (24)

La fìglia di Rokujou, essendo tutelata da Genji, era scelta finalménte per l'imperatrice. E poi Genji diventò il primo ministro ma lui cedé il potere polìtico effettivo al ministro interno (una volta chiamato Tonochujo, il fratello di Aoi ed amico e rivale di Genji). Questo ministro anche aveva sposato la sua fìglia all'imperatóre ma dato che lei era superata da quella fìglia di Rokujou alla concorrènza per diventare l'imperatrice, lui si era arrabbiato con Genji furtivaménte.
A propòsito, il fìglio di Genji (Yugiri) si era innamorato di una ragazza. Lei era cugina di Yugiri e loro erano cresciuti insieme in casa di nonna nella infànzia. Però, come ho scritto nel No. (23), Yugiri era preso in casa del suo padre quando compì 12 anni. D'altra parte, anche alla ragazza successe la stessa storia. Cioè,  suo padre, ministro interno, sapendo che due gióvani si erano innamorati, la portò a casa sua con la forza per separarli. Perché, lui voleva sposarla il principe ereditàrio, desiderando di farle almeno la pròssima imperatrice.
Yugiri se ne era lamentato, ma sforzando se stesso, passò un esame diffìcile e fu assegnato alla posizióne di Jijyu (ciambellano).
In questo moménto, Genji cominciò a costruire il nuovo palazzo nel quartire di Rokujou (signifia la via sesta dove abitò la signora Rokujou). Questa costruzióne con la dimensióne di 60000 metri quadrati in totale, era diviso in 4 parti di cui ognuna era nominata il palazzo di primavèra, di estate, di autunno e di invèrno.  E nel giardino di ogni palazzo c'erano piantati i fiori ed àlberi di ogni stagióne. Nel palazzo di primavèra abitavano Genji, Murasaki e la fìglia di Akasi, e poi in quello di estate stava Hanachirusato (la sorellina di una ex Nyogo del padre imperatóre di Genji, e una volta amata da lui, però allora lei era affidata molto da Genji come la tutrice di Yugiri anzi che la favorita), ed in quello d'inverno stava Akashi. Invece quello di autunno era preparato per l'imperatrice per farsi accomodare in caso che lei tornava ogni tanto a casa sua dal palazzo imperiale. 
Questo complèsso dei palazzi era chiamato Rokujou In. Era considerato veraménte come il Mondo puro di assoluto àgio in questo mondo. E poi, Genji teneva una grande festa per il padre di Murasaki che aveva compiuto 50 anni. (questo argoménto consultate per favore No. 11)  In verità, Genji non andava tanto bene con questo suòcero finóra, ma siccome lui preparava la cerimònia perfettaménte, il suòcero era contentissimo però sua móglie (la matrigna di Murasaki) si sentiva un po' male perché questo modo di fare di Genji sembrava a lei una allusióne pungènte.

Intervallo (5) La religióne~2~

La stàtua di Budda Vairocana del Tèmpio Todaiji a Nara
la produzióne di questa stàtua è fatta su scala nazionale


La stàtua di Budda Amitabha
(in un tèmpio buddista privato)
 Comunque, il Buddismo cominciò a camminare la strada come la religióne nazionale. Questa strada è continuata fino alla fine della època di Edo (1867). Sopratutto alla època di Nara (710~784) il Buddismo fiorì veraménte. A tutti i mònaci, essendo funzionari dello Stato, pregare per lo Stato e per l'imperatore era ùnica missióne di loro. Quindì, ovviaménte non c'era nessuna idea per salvare il pòpolo. Però il Buddismo, man mano che sviluppava così, anche il potere dei mònaci era ingrandito e alla fine, era apparso un mònaco che volle diventare fino all'imperatóre. Perciò, nella corte infuriò una tempesta di disórdini per un certo perìodo. Dopo di essere calmato questo problema, la città capitale fu trasferita a Kyoto in 794. Però, l'imperatore non aveva dato il permesso di spostamento dei tèmpli.
Da questo anno fino all'anno verso 1185, si chiama l'època di Heian. Quindì all'inìzio di questa època, c'erano pochi tèmpli buddisti a Kyoto e naturalménte loro erano messi tutti sotto il controllo dello Stato. Ma, le persone ricche e potenti come quelle di famìglia imperiale oppure nòbile di alta classe avevano gradualménte cominciato a costruire il tèmpio buddista per conto loro. Perché, la gente di allora credeva che stesse arrivando il perìodo di Mappou (un tèrmine buddista che è sìmile alla escatologìa), quindì tutti quanti, chiedendo la salvazióne, volevano contare su Budda. Sopratutto attorno l'anno 1000, era molto diffusa la fede in Budda Amitabha. Perché (si credeva che) era veraménte vicino all'anno in cui cominciava il perìodo di Mappou.
Questo Budda Amitabha non è un Budda stòrico come Sakyamuni (Gautama Siddhartha) ma quello che è nato da una teoria buddista. Riguardo a questo Budda, c'è descritto nel sutra (il cànone buddista) così:
Quando Amitabha era ancora Bodhisattva (un grado prima di diventare Budda) aveva fatto 48 voti dicendo che se non fóssero compiuti questi voti lui non avrebbe voluto diventare Budda.
Dopo di che, (chissà quanti anni ci volevano!) lui era diventato Budda. Quindì, logicaménte i suoi voti erano compiuti tutti quanti.
La fede in Amitabha è basata su questa premessa.
Specialménte, il diciottèsimo voto è molto conosciuto e basando su questo è nata una nuova setta (o meglio dire "Scuola"?) religiosa chiamata "Jodo Shu" che ha servito a salvare per primo il pòpolo normale. Però questo è una storia un po' più tardi. Come ho detto prima, alla època di Heian (in cui svolgeva pròprio la Storia di Genji) il Buddismo apparteneva ancora alla classse privilegiata.
A propòsito, il diciottèsimo voto di Amitabha è cosi:
Se una persona, chiunque sia, pensi sempre di me volendo ottenere il cuore illuminato, in punto di morte sua, sicuraménte io vado a riceverla al mio paese, se no io non diventerò Budda.
Vorrei aggungere una cosa, cioè lui (Budda Amitabha) è considerato che abiti in Gokuraku Jodo (il mondo puro di assoluto àgio) al di là del cielo d'òvest. E tutti quanti volevano e forse vogliono ancora (chi lo crédono, ovviaménte) rinàscere in questo mondo.
Comunque, le persone di alta classe si godevano della vita in questo mondo quanto volevano. E anche alla seconda vita (dopo la morte) loro desideravano vivere bene lo stesso, ma non si sapeva mai se ne fosse possìbile o no.... Infatti, volendo rinàscere in Gokuraku Jodo, loro avevano fatto a gara per costruire il tèmpio buddista da collocare la stàtua di Budda Amitabha.
Così è cominciato ad aumentarsi il nùmero del tèmpio buddista a Kyoto.

La Storia di Genji, il prìncipe splendente (23)

Sopra
una donna che guarda l'àcero

Sotto
2 foto di Asagao
(ipomèa giapponese)



L'avventura amorósa di Genji, non era che si fermava. Lui si era innamorato da tanti anni della prìncipessa Asagao (una spècie d'ipomèa, questa denominazióne deriva come al sòlito dal tema della Waka che loro si scambiavano), la cugina di lui. Ma lei, non accettando il desidèrio di Genji, entrò nel tèmpio scintoista Kamo come la diaconéssa. Siccome era morto suo padre, lei doveva lasciare il tèmpio per osservare il lutto.
Sua madre, pensando del futuro di fìglia, accennava a Genji di prenderla in móglie. Naturalménte a Genji, non c'era niente da esitare a dire di sì. Questa cosa si stava mettendo in giro delle voci pian piano e alla fine, giungeva al orécchio di Murasaki. Lei non poteva essere calma considerando lo stato sociale molto alto di Asagao che aveva i genitóri di famìglia imperiale tutti i due. Però Asagao rifiutò la propósta di Genji.
Dopo di che, Genji consolava Murasaki con le vàrie paròle in cui toccava anche a Fujitsubo confrontando Murasaki. Allora questa notte, Fujitsubo era apparso in sogno di Genji e gli esponeva le sue lagnanze su cui lui aveva parlato di lei a Murasaki.
L'ànima di Fujitsubo non era ancora salvata...Pensando così, Genji chiese ai diversi tèmpli buddisti di celebrare un servìzio per consolare la sua ànima.
L'anno seguente, il fìglio di Genji (chiamato Yugiri che significa la foschia serale, questa denominazióne deriva dal tema di una Waka che lui ha mandato all'innamorata. Naturalménte questa è una storia che succede molto più tardi, ma si chiama già così per comodità) compì 12 anni ed era stato celebrato il suo debutto in società.
Genji, dopo di aver pensato tante cose, decise di dargli la posizióne abbastanza bassa. La gente attorno di lui, sopratutto la nonna (madre di Aoi, suòcera di Genji) ne era molto insoddisfatta. Ovviaménte Yugiri stesso era malcontento, però lui si era dedicato a studiare nella Università (non è come adesso, ma anche a questa època, c'era la scuola dell'alto livello per i fìgli della classe nòbile) e superava l'esame con una rapidità eccezionale.

La Storia di Genji, il prìncipe splendente (22)

Nonostante la richiesta di Genji, Akashi non voleva venire a casa di Genji. Quindì lui le chiese di consegnargli almeno la bambina. Ovviaménte Akashi si era tormentata molto ma pensando del futuro di fìglia, decise di consentire ai desideri di Genji alla fine.
Genji, dopo aver preso la fìglia in sua casa, organizzò una cerimònia da metterle l'Hakama (un tipo di pantalóni da mettere ai bambini sia maschi che fémmine di 3 ~ 7 anni, celebrando la loro créscita).
La primavèra dell'anno pròsssimo, attórno di Genji, accadeva la sventura sucessivaménte.  Prima, era morto il ministro (suòcero di Genji) e poi, anche Fujitsubo lasciò questo mondo. La tristézza di Genji era indicìbile. Non solo lui ma anche tanti altri che avevano servito a Fujitsubo erano affranti dal dolóre. Fra questi, l'afflizióne di un mònaco era particolare. Perché lui era stato sempre vicino a Fujitsubo e pregava per lei ed ogni tanto esercitava anche il còmpito come consiglière per le cose sia private che ufficiali. Quindì lui sapeva quel segréto della nàscita del bambino di Fujitsubo.
"Ovviaménte bisogna mantenere il segréto..."
"Ma è giusto di lasciare l'imperatóre così in ignoranza? Se l'imperatóre contìnui a vìvere senza sapendo chi è il vero padre, potrebbe incontrare l'intoppo grave nella seconda vita "
Nel suo cuore si combattevano ininterrottaménte queste due idee. Naturalménte a noi che viviamo nell'època attuale sembra molto strano guesto modo di pensare. Però nel vècchio tempo, ciò era òvvio. La gente, aveva talménte paùra della seconda vita.
E una notte, quando lui era stato in servìzio notturno, lo rivelò all'imperatóre infine. Dopo di che, l'imperatóre languiva molto e cominciò fino a pensare di cèdere il trono a Genji.
Genji ne rifiutò sùbito. Ma, non parlando chiaraménte, lui riusciva a congetturare che l'imperatóre aveva già saputo il segréto. Lui cercava furtivaménte il svelatóre, ma non lo poté trovare. Comunque lui, a ogni modo, decise di comportarsi da un vassallo davanti all'imperatóre.

La Storia di Genji, il prìncipe splendente (21)

I ministri in una sala del palazzo imperiale


Le dame di corte che lavorano




Genji, dopo essere tornato a Kyoto, fece una notévole promozióne. E nel nuovo palazzo che costruì in una parte del terreno edificàbile accanto alla sua abitazióne, lui fece abitare due donne. Una si chiamava Hanachirusato (sorellina di una Nyogo del padre di Genji), l'altra Suetsumuhana (quella donna che aveva il naso rosso). Tutte le due non erano quelle che Genji se n'era innamorato molto, però voleva trattarle bene lo stesso. Perché loro due non avevano nessuno uomo che si potevano appoggiare tranne Genji.
Poi lui incontrava di nuovo con Utsusemi che era tornata a Kyoto con suo marito. Però sùbito dopo lei perse suo marito e diventava mònaca per evitare il figliastro (fìglio del suo defunto marito) che l'aveva corteggiata assiduaménte.
Genji, volendo prendere in casa la bambina di Akashi, le chiedì di venire a Kyoto ripetutaménte. Ma, Akashi esitava ad accettarlo, perché nel palazzo di Genji c'erano prima di tutto Murasaki, e poi tante donne di classe alta. Invece lei Akashi non era altro che una fìglia dell'ex governatore della zona rurale. Pensando la differènza fra loro e se stessa così grave, Akashi si sentiva inferióre.
Allora, Nyudo comprendendo il cuore di sua fìglia, restaurò una villa vècchia in Arashiyama (una zona che si trova all'ovest di Kyoto) per far abitare la fìglia, nipotina e sua móglie. Dato che questa villa non era troppo vicino al centro di Kyoto, magari Akashi poteva passare la vita più tranquilla non essendo oppressa dalla esistènza di altre donne. E poi anche per Genji, era molto più còmodo per frequentare rispetto alla casa di Akashi.
Ma Genji, dopo di aver visitato qualche volta questa villa, la trovò pure lontanina e scòmoda. E poi, ogni volta che tornava a casa, lui doveva snervare per consolare Murasaki.
Oltre a ciò, lui voleva nutrire sua fìglia pròprio in casa sua per farla diventare una donna cólta e nòbile. Alla fine, lui chiese a Murasaki se lei ci avesse vòglia di créscerla come la madre adottiva. Nel cuore di Murasaki, naturalménte c'era un certo conflitto. Ma, fino a questo moménto, lei non ci aveva nessun fìglio nemmeno un segno di ciò. Quindì lei, di caràttere gentile e femminile, in conclusióne cominciò a pensare di créscere la bambina con la mano sua.

Intervallo (4) La religióne

In Giappone, il Buddismo fu introdotto in 538 AD. Siccome la religióne indìgena giapponese è Scintoismo, all'inìzio suceddeva una guerra civile fra scintoisti e pro buddisti. E hanno vinto questi. Dopo di che, il Buddismo è diventato la religióne nazionale, ma questo non voleva dire che lo Scintoismo fu respinto. Le due religióni sono sopravvissute sostenendosi tra di loro. Questo fatto a Voi può sembrare un po' strano forse... Però io penso che si trova pròprio qui la radice del carattere giapponese. Perché il Giappone,  trovandosi nella parte di estrèma oriènte del mondo, volente o nolente, è destinato come il paese che "riceve qualsiasi cosa".
La civiltà, o da India, o da Cina, o per la via della seta,  è arrivata in Giappone e poi non è andata più nessun altro posto. In altre parole, il Giappone è un paese senza uscita
Infatti, i giapponesi hanno tentato sempre di utilizzare abilménte le cose nuove arrivate dall'èstero modificandole o migliorandole a modo suo, magari micshiando qualche volta con le cose tìpiche giapponesi. Ancora siamo così, come sapete.
Ovviaménte, la religióne non è un oggètto. Ma lo Scintoismo, sin dall'inìzio fu nato da culto per la natura. Essendo la razza agrìcola per lungo tempo, per i giapponesi il cambiamento del tempo e della stagióne era la cosa più importante. Per ottenere buon raccolto, loro pregavano sempre alla divinità del sole, dell'acqua ecc. Ogni tanto loro dovevano pregare anche alla divinità furiosa come quella del tuono o della tempesta per calmare la loro anima. Loro credevano che in tutto il creato dimorasse l'anima della divinità. Cioè, il sole, la luce, il vento, la piòggia, la neve, la stella, la luna, l'àlbero, lèrba,(smetto fino qua, se no sarà interminàbile) comunque in ogni fenòmeno naturale la gente sentiva "l'essere di divinità". Da questa situazióne lo Scintoismo fu nato. Quindì, si dice che nel Scintoismo ci sono 8 milióni divinità. Naturalménte, non è che è contato giusto. Vuol dire "tanto".
Perciò, lo Scintoismo non ha fondatore né scritture sacre come Bìbbia Vostra né dottrina. È veraménte la fede in natura. E poi col passo di tempo, è aggiunto anche il culto per l'antenato e per l'imperatóre.
D'altra parte, il Buddismo come Voi sapete bene, ci ha il fondatóre Sakyamuni, la dottrina e naturalménte anche le scritture sacre chiamate il sutra. Il carattere delle due religióni è talmente diverso. Ma in questa diversità c'è stata la strada della coesistènza.
Chiedo scusa, che l'argoménto è diventato troppo duro.  Oggi mi fermo qui.

La Storia di Genj, il prìncipe splendente (20)

A Kyoto, Genji incontrò l'imperatóre dopo più di 2 anni. Loro due parlavano amichevolménte e poi anche scambiavano la Waka tra di loro, però Genji non dimenticava di inserirvi un sènso di rancore per l'imperatóre con la manièra di accénno elegante.
L'anno pròssimo, l'imperatóre abdicò al trono in favore dell'prìncipe eredtàrio (fìglio di Fujitsubo) e il suòcero di Genji (padre di Aoi defunta) fu assegnato al primo minìstro e poi anche Genji promosse al minìstro intèrno.
D'altra parte, Akashi no Kimi (significa fìglia di Nyudo e questo Kimi è quasi uguale a Ue, ma un po meno rispettoso) diede alla luce una bambina.
A propòsito, a questa època, per il nòbile di alta classe nascere una bambina era grande giòia, perché la bambina avrebbe potuto  sposare l'imperatóre in futuro e partorire un bambino prìncipe. In caso che questo bambino diventasse l'imperatóre, il nòbile avrebbe esercitato la sua autorità sul mondo pòlitico come il nonno dell'imperatóre.
Genji pure cominciò a pensare la stessa cosa. Lui mandò ad Akashi una nutrice selezionata. E poi, confidò la verità a Murasaki, segretaménte intendendo che lei potesse allevare un giorno la bambina come matrigna. Perché lo stato di Akashi, come ho già menzionato, era troppo basso per essere madre di una ragazza candidata per la imperatrice. Infatti, lui aveva intenzióne di prendere in casa la bambina in futuro vicino.
Murasaki, ovviaménte non era molto d'accordo e si era imbronciata. Però agli ochi di Genji il suo atteggiaménto era apparso solo carino. Lui non pensava più niente altro.
Dato che era cambiato l'imperatóre, Rokujou e sua fìglia erano tornate a Kyoto. Rokujou era diventata mònaca perché si era ammalata. Lei, quando ebbe la vìsita di Genji, gli affidò il futuro di sua fìglia. Sopratutto, gli raccomandò di guardarla bene sempre come un protettóre giusto(vuol dire non come un'uomo...). Naturalménte lei aveva molto fidùcia in Genji, però ogni tanto le sembrava che a Genji piacevano troppo le donne. Quindì lei, preoccupandosi un po' di sua fìglia, ribadì cosi nella mente di Genji. E poi, era morta. Certo che Genji, alle volte quasi cedeva alle tentazióne di amoreggiare con questa fìglia, ma si dominava stentataménte e cominciava a consultare con Fujitsubo di sposarla al nuovo imperatóre.

La Storia di Genji, il prìncipe splendente (19)



tre foto del mare di Akashi


In Akashi, il paesino accanto a Suma, abitava un uomo chiamato Nyudo. Lui, di stirpe di un ministro, era l'ex governatóre di Harima (una provìncia che comprendeva Akashi) e ricco. Ma non potendo ottenere una promozióne nella corte imperiale a Kyoto, abbandonò il mondo e cominciò ad abitare in Akashi con la sua famìglia. Siccome lui era già mònaco ed Akashi era il posto molto solitària, loro vita era quasi come quella di eremita.
Ma il mònaco vive con la sua famìgia? E loro sono ricchi? È possìbile questa cosa?
Leggendo fino a qui, forse Voi avrete avuto questa domanda. È lògica
Però, a questa època oltre che siano stati i mònaci normali c'era anche questo tipo di mònaco. Cioè, per esèmpio, se un nòbile si era ammalato oppure aveva rinunciato (chissà perché) a passare la vita quotidiana come il cortigiano lui diventava mònaco tagliando i capélli. Ma lui rimaneva a casa solitaménte e faceva la vita come il mònaco magari costruendo un tèmpio all'àngolo nel suo giardino.
Infatti anche questo Nyudo (significa la persona che è entrata nella vita religiósa) era pròprio così. Ciò nonostante, lui teneva segretaménte un'ambizióne di sposare sua fìglia con uno uomo molto nòbile. Quindì anche se c'erano stati tanti pretendènti alla mano di sua fìglia, lui non li voleva mai dare nessun permésso.
E pròprio in questo moménto, era venuto Genji a Suma. Questo sembrava a Nyudo una provvidènza. Perciò lui invitò Genji a sua casa e fece un'ospitalità impeccàbile e poi gli chiese di trasferirsi ad Akashi da Suma. Genji lo accettò e ad una notte lui e la fìglia si erano connéssi l'uno all'altra. Il desidèrio di Nyudo finalménte era avverato.
D'altra parte a Kyoto, succedevano continuaménte le sventure dopo quel giorno di tempesta. L'imperatóre si era ammalato di òcchio, il suo nonno minìstro (il padre di Oboro Zukiyo) era morto e poi anche la sua madre (la grande imperatrice) si sentiva sempre male.
Allora l'imperatóre, agitandosi molto, pensava di richiamare Genji a Kyoto. Naturalménte la grande imperatrice ne era molto contrària. Però, intimiditosi per la malattìa, l'imperatóre cominciò anche a pensare di abdicazióne ed alla fine, diede il permésso ufficiale a Genji sfidando l'opposizióne forte di sua madre.
Così, dopo un po' più di due anni Genji riusciva a tornare a Kyoto. Nel contempo, lui seppe che la fìglia di Nyudo fu incinta. Genji, però, dovette partire per Kyoto da solo promettendo di venire a prenderla a ogni costo un giorno. Perché lo stato sociale della famìglia di Nyudo, anche se era molto ricca, era troppo basso rispetto a Genji, quindì lui esitava a tornare a casa con lei.

La Storia di Genji,il prìncipe spelendente (18)

Il tramonto alla spiàggia di Suma
 
Il mare tempestóso



Il padre ministro e poi naturalménte anche la grande imperatrice, sapendo questo scàndalo, furono andati su tutte le fùrie. Allora loro due cominciarono a pensare la manièra da far crollare Genji.
Genji incontrava Oboro Zukiyo segretaménte, ma siccome lei non era la móglie ufficiale dell'imperatóre e poi la loro relazióne era cominciata prima che lei diventava la favorita, non si poteva dare la colpa dell'adultèrio a Genji. Quindì si doveva trovare l'altro artifìcio. Definitivaménte, la grande imperatrice disse all'imperatóre che l'atto di Genji poté equivalere all'insurrezióne.
L'imperatóre invece, essendo un tipo gentile o anzì un po' troppo molle, non voleva dare questa colpa a Genji nel fondo di cuore. Perché il suo padre (l'ex imperatóre) gli chiese prima di morire di considerare bene Genji e il prìncipe ereditàrio (il figlio di Fujitsubo). Questa paròla di padre gli pesava sempre. Però, non avendo la forza di reagire a sua madre così imperiósa, lui doveva accettare quello che aveva detto lei alla fine.
Genji era dimesso dalla sua posizióne, ma lui aveva paura che gli sarebbe successo ancora qualcòsa peggióre. Quindì prima di arrivare la notìzia più brutta, lui decise di fare una vita da eremita in Suma. Lui non pensava mai di essere colpévole di se stesso, però osava di sottomettersi al suo destino. Perché Genji, nel suo cuore, sempre si sentiva un peccatóre per quella colpa segreta che aveva commesso con Fujitsubo.
Suma, che si trova adesso nella città di Kobe, dista circa 70km da Kyoto. Perciò non è molto lontano, ma questo posto era usato spesso come il luogo di esìlio per i nòbili colpévoli.
Genji volle portare Murasaki a Suma, ma ne fu proibito per il "Colpévole". Quindì lui portava solo alcuni seguiti e loro cominciavano a vivere al litorale di Suma molto solitàrio.
Era passato un anno. Un giorno di primavèra, la casa di Genji era assalita da una tempesta improvvisaménte. Il vento infuriava e lampeggiava per tutta la notte. Sopratutto per Genji e suoi seguiti che erano cresciuti nella città, uno spettàcolo del mare mòsso era veraménte orrìbile. Perché maggior parte di loro non avavano mai visto il mare prima di venire qui.
Tutti i seguiti facevano chiasso terrorizzati dalla tempesta, ma Genji continuava a leggere un sutra (Sacre scritture buddiste) tranquillaménte. Ed all'alba, quando lui prese un po' di sónno, fece un sogno strano in cui uno essere sfuggènte lo aveva cercato qua e là. Per quanto sia di carattere calmo Genji se ne sentì inquièto e cominciò a pensare di spostare l'abitazióne. 

La Storia di Genji, il prìncipe splendente (17)

L'incóntro segreto di Genji e Oboro Zukiyo (la sorellina della grande imperatrice)

La donna che osserva la luna
Rokujou ebbe un dùbbio se le sue apparizióni ebbero tormentato la móglie di Genji o no. Lei stessa non ne aveva niente cosciènza, però dal fatto che si sentiva sempre male la mattina quando si era svegliata e poi sentiva qualche rumore spiacévole per quanto riguardo alla morte della móglie di Genji, lei se ne era accorta. Lei si vergognò molto e decise di andare a Ise (circa 110km sud-est da Kyoto) accompagnando alla sua fìglia che era assegnata alla Saigù nel Grande Tèmpio Scintoista d'Ise dedicato alla Dèa del Sole. La Saigù significa una spècie della Diaconessa suprema e alla època, c'era una usanza che serviva una fìglia o nipote dell'imperatóre alla Dèa del sole come l'ambasciatrice dell' imperatóre finché lui non stava al tròno.
Sapendo la decisióne di Rokujou, Genji provava un miscùglio di sensazióni contrastanti. Quella notte, lui vide le apparizióni di Rokujou però, questo non fu la colpa sua... Nella testa, lui ne capì distintaménte. Ma, ricordandosi di quella scena orrìbile della morte di sua móglie lui non poteva frenare un certo senso sgradévole per Rokujou. Fra questi due sentiménti diversi, lui si era turbato ma alla fine, vinse la sua ragióne.
Loro due di nuovo scambiavano la Waka prima che partiva Rokujou, così tra di loro, era riacquistata la fidùcia e la comprensióne.
All'ottobre, l'ex imperatore (padre di Genji) era morto. Quindì Fujitsubo doveva lasciare il palazzo Sendo (il posto dove passava il resto della vita l'imperatóre ritirato, ovviaménte si trovava nel territòrio del palazzo imperiale) e di conseguènza, il potere era spostato quasi completaménte alla parte della grande imperatrice e il suo padre ministro (il nonno dell'imperatóre).   Fujitsubo, nell'ambiente così isolato, voleva contare su Genji come il protettóre del suo fìglio. Però nello stesso tempo, lei doveva evitare lo scàndalo, perché la passióne di Genji per lei non si indeboliva ma anzì sempre più aumentava.
Alla fine, lei decise di diventare la mònaca in segreto. Secondo lei, questa fu la ùnica scelta per fare a Genji rinunciare ad essere amato e per fermarlo solo come il protettóre del prìncipe.
Non sapendo questa angòscia nel cuore di Fujitsubo, Genji serbava rancore verso il comportaménto suo talménte freddo e si chiudeva una volta in un tèmpio. Ma quando seppe che Fujitsubo si fu fatta mònaca lui era veraménte addolorato e disperato.
Era terminato il perìodo di lutto dell'ex imperatóre. Nella corte imperiale, era eseguito lo spostaménto del personale però non c'era nessuna notìzia della promozióne per Genji. Lui, non trovando la via d'uscita della sua seccatura, era totalménte dedicato all'amore di tabù come se avesse voluto andare in rovina.
Cioè, quando lui seppe che quella sorellina della grande imperatrice stava a casa sua per curarsi una malattìa, la visitava segretaménte. A propòsito, questa donna si chiama in romanzo Oboro Zukiyo (significa la notte di luna pàllida), quindì la chiamerò anche io così d'ora in poi. Questa denominazióne deriva dal fatto che ad una notte di luna pàllida Genji la vide per primo. In questo moménto, la donna recitava da sola con la voce lìmpida una frase di Waka toccando la bellezza della luna pàllida della primavèra e Genji ne era incantato veraménte.
Loro amore durava un certo pèriodo ma quando lei diventava la favorita dell'imperatóre, Genji dovette dimenticarla. Però, per motivo summenzionato, lui era andato a vederla temerariaménte. E poi la mattina seguente gli capitava un incidente di essere scoperto dal padre di Oboro Zukiyo quando era stato al letto con lei....

Intervallo (3) Il Fantasma


Il tempio scintoista Seimei
Il tempio dedicato a  un famoso Onmyouji nella època di Heian, chiamato Abe no Seimei


Ichijou Modoribasi
(Il ponte da far tornare indietro)
Secondo la leggenda, i morti potevano ravvivare quando erano chiamai da qua

Nel blog precedente è menzionato il fantasma.   Ovviaménte, agli occhi nostri di oggi sembra strana quella parte della Storia.   Però, come ho già scritto, in quella època non c'era nessuno trattamento giusto per curare una malattia abbastanza grave (anche se c'era qualche medicina di erba oppure di minerali), quindì maggior parte di gente non aveva l'altra maniera che contare sulla preghiera dei mònaci o di Onmyouji.   Infatti, loro credevano sul sèrio la fantasma, le apparizióni e anche la maledizióne.   O anzi la maledizióne è spesso utilizzata per soppiantare i rivali polìtici.   Per esempio, quando un prìncipe ereditàrio è morto improvvisamente, un ministro diceva all'imperatóre in segreto cosi:
"Sua Maestà, il suo figlio non è morto per la malattìa ma per la maledizióne fatta da tale".    Era molto fàcile di farlo credere all'imperatore che è sprofondato nella tristezza.   Guardando al passato, questo tipo di esempio si trova incalcolàbile nella nostra storia.
Comunque, l'Onmyouji era un essere molto stimato nel perìodo vècchio e anche medioevale.    Quindì dall'opinióne di Onmyouji è nata una usanza chiamata "Katatagae", che significa "cambiare la direzióne".   Cioè, mettiamo ipòtesi che una persona doveva andare a un certo posto.   Però questa direzióne era inviolàbile per lui.   Allora, lui andava una volta all'altra direzióne e vi pernottava una notte e poi partiva di nuovo per la direzióne dove voleva andare dapprima.    Riguardo a questa cosa c'è un'anèddoto storico che un nòbile cortigiano doveva offrire la sua casa per il pernottamento di una favorita dell'imperatóre.   Perché questa favorita doveva tornare a sua casa natìa per motivo del parto (naturalménte nel palazzo imperiale la donna non poteva mai partorire, per non lo contaminare), ma la sua casa si trovava nella direzione di tabù per lei.   Quindì era scelta la casa di quel nòbile per la comodità per fare "Ktatagae".   Ma questo non voleva dire di prestarle solo una sala.   La persona da offrire la sua casa era pròprio la favorita dell'imperatóre.    Quindì il nòbile doveva pulirla e svuotarla completaménte spostando tutti quanti della famìglia sua all'altro posto.   Sarà stato tanto duro per lui....
Un provèrbio giapponese dice "Non è bello lavorare come dipendente".    Penso che la fatica di servire a qualcuno non cambia niente sia passato che presente. 
Cambio discorso.   Oltre di Katatagae, c'era un'altra credenza folclorìstica tìpica chiamata "Hyakki Yakou".    Questo significa "Passano 100 orchi a notte".    Cioè, ad alcune notti determinate, si credeva di apparire il gruppo degli orchi.   Se per caso uno li incontrava ed è visto direttamente da loro, subito perdeva la sua vita.   Quindì la gente mai uscivano fuori a queste notti determinate oppure se doveva uscire per forza, lui sempre teneva da sé una targhetta in cui ci sono scritte le fòrmule màgiche.   Facendo così si salvava dal perìcolo della vita, perché gli orchi non lo potevano vedere grazie a targhetta di fòrmule.  Nel folclore giapponese si trova questo tipo di racconto abbastanza frequenteménte.

La Storia di Genji, il prìncipe splendente (16)

In casa della móglie di Genji, si svolgeva la preghiera dai mònaci ripetutaménte per cacciare via lo spìrito maligno. Nel tempo vècchio, (sarà tutto il mondo uguale)  non si era tanto sviluppata sia la medicina che la sciènza, quindì in caso che si era ammalata una persona importante solitaménte venivano chiamati i mónaci buddisti oppure Onmyouji (un tipo d'indovino ed esorcista) vicino al suo letto e loro la servivano come il guaritóre per mezzo di preghiera.  Anche Genji tentava di stare vicino a lei quanto lungo possìbile, perché lui si era accorto per primo che stava crescendo a poco a poco l'affezióne per la móglie. E una notte, Genji vide una sàgoma di fantasma che a lui sembrò di somigliare molto a Rokujou. Fu pròprio l'apparizióne sua...
Questa fantasma gli diceva tante parole di rancore e d'invìdia riguardo al parto della sua móglie. Era veraménte la scena terrificante.
Comunque, la sua móglie partorì un bambino, però fra alcuni giorni lei era spenta. I genitóri suoi si erano abbandonati al dolore e anche Genji, pensando il passato in cui non era stata sufficiènte la comunicazióne cordiale con lei, era preso dai profondi rimorsi e osservava sinceraménte il lutto per lei per 49 giorni.
Quando era terminato il perìodo di lutto, lui era tornato a casa sua e si era sorpreso vedendo, dopo la sua assenza abbastanza lunga, quella ragazza che era cresciuta bella. Quindì finalménte lui riusciva di passare una notte con lei.  (In questa època, la prima notte di nozze si esprimeva "Scambiare il cuscino nuovo" come il modo di dire un po' eufemìstico)
La ragazza, all'inizio, si sentiva un po' shock perché fino a questo moménto, Genji era "fratello gentile" per lei, invece lui cambiava inprovvisaménte all' "uomo"... Ma anche lei, era abituata piano piano di essere amata da lui e poi sene era innamorata.
A propòsito, d'ora in poi io chiamerò questa ragazza "Murasaki". (La ragióne consultate per favore No. 10 )
Riguardo alla móglie di Genji, lei si chiama "Aoi( no Ue)", perché in questo capìtolo è descritta la festa del tèmpio Kamo. A questa festa, di sòlito tutte le carrozze della processióne vengono decorate dai fiori di Aoi (una spècie della malva dicotilèdone) e Genji, con una donna, scambiava la Waka usando la malva come tema. Quindì questo capìtolo è titolato "Aoi", e la móglie di Genji, siccome lei è la protagonista di ciò viene chiamata cosi.

La Storia di Genji, il prìncipe splendente (15)


Due foto della processióne della festa del Tempio Kamo



L'imperatóre abdicò al trono in favore del prìncipe ereditàrio. La posizióne ufficiale di Genji non era cambiato niente, però, con la nàscita del nuovo imperatóre, ovviaménte il potere della grande imperatrice e la sua famìglia aumentava giorno per giorno. Riguardo a questa realtà c'era poco da fare per Genji.
A propòsito, Genji visitava (non tanto frequenteménte) una donna chiamata Rokujou no Miyasundokoro da molto tempo. Questa donna era la védova di un prìncipe defunto e il suo tìtolo Miyasundokoro non era ufficiale ma solitaménte Nyogo oppure Koui che fece nàscere bambino o bambina era chiamata così.   E poi "Rokujou" significa la via sesta, perché la sua casa si trovava a questa via.  (Comunque dato che è troppo lunga questa denominazióne, la chiamerò solo Rokujou d'ora in poi.)
In questo moménto, Rokujou era sprofondata nella disperazióne, perché la vìsita di Genji si diradava notevolménte. D'altra parte, la móglie di Genji era incinta.  
Alla vigìlia della festa del Tèmpio Kamo succedeva la tragèdia. Questo giorno, Genji partecipava alla processióne della principessa che doveva svolgere la cerimònia di purificazióne. Quindì tanta gente si radunava sulla strada dove poteva passare la processióne. Sopratutto le donne fecero a gara per occupare il posto migliore volendo vedere Genji almeno per un moménto. Anche la móglie di Genji e Rokujou vi erano state per svago. Naturalménte loro due erano nella carozza tirata dal bue, perciò non era che s'incontravano direttaménte. Ma gli uòmini scorta di loro cominciarono a litigare per il posto ed alla fine, la parte di Rokujou che era in situazióne più débole doveva cederlo. Per la donna orgogliosa come Rokujou, questa esperienza era tanto umiliante quanto rimaneva nel cuore il rancore incancellàbile.
Dopo di che, Rokujou spesso faceva un brutto sogno in cui lei tormentava la móglie di Genji.  E poi alla móglie, avvicinandosi il giorno del parto, capitava di essere minacciata da uno spìrito maligno incessabilménte.

La Storia di Genji, il prìncipe splendente (14)


                                        due foto di ciliègio, la cui bellezza e la fugacità
                                      è stata sempre amata dai giapponesi da molto tempo

La primavera, sotto il fiore di ciliègio si era tenuto il festino nel palazzo imperiale.  In questo gènere d'incontro, di sòlito i partecipanti componevano la Waka o la poesia in carattere cinese e poi alcuni anche danzavano. Genji ne era tutto bravo fino a provocare l'òdio nel cuore di quella madre del prìncipe ereditàrio. Questa notte, dopo di aver finito il festino, mentre Genji girellava nel giardino affascinato dalla luna suggestiva gli capitava d'incontrare una donna carina. Allora lui la tirò la mànica e lei, prima si era sorpresa molto, ma dopo di aver capito chi era questo uomo non lo rifiutava più. Genji voleva sapere il suo nome, però lei lasciando solo il ventàglio suo se ne andò prima di sorgere il sole senza dire niente.
Ciononostante, lui riusciva ad indovinare chi fosse. Lei doveva essere la sorella gióvane della madre del prìncipe ereditàrio. Quando Genji se ne era convinto, lui era deprèsso pensando la difficoltà del futuro per loro due. Oltre questo, la donna era destinata di diventare la favorita del prìncipe ereditàrio fra un po'.
Ma tanto più era duro il tabù quanto più s'infiammava il suo cuore.  Genji era pròprio questo tipo di uomo.
Anche la donna, pensando la fatalità dell'amore suo, non poteva che fare un sospiro segretaménte.

La Storia di Genji, il principe splendente (13)

Il bambino di Fujitsubo crèsceva bene e sano, ma man mano che lui ingrandiva, somigliava molto a Genji. Fujitsubo, soffrendo nel cuore per il senso di colpa, non poteva che assùmere un atteggiaménto deciso apparenteménte. Invece l'imperatóre non ne aveva nessun dùbbio o anzi era contentissimo perchè il bambino era tanto bello quanto Genji. Certaménte il bambino era il suo fratellastro nel punto di vista ufficiale, quindì...
Comunque, l'imperatóre cominciava a pensare il futuro del bambino e di Fujitsubo, perché non si sentiva tanto bene. Quindì lui fece Fujitsubo l'imperatrice ed a Genji diede la posizióne del Sangi (un tìtolo del ministro importante) e poi, decise di fare il bambino il prìncipe ereditàrio prossimo. Facendo così, l'imperatóre pensava che fosse garantito l'avvenire di loro, dopo quando lui si sarebbe ritirato dal trono.
A questo perìodo, i figli e la parente dell'imperatóre, ovviaménte sempre trattati bene però solitaménte loro non potevano intervenire direttaménte nella polìtica. Perciò, quando (in futuro un po' lontano) il bambino sarà salito al trono lui non avrebbe il tutóre potente politicaménte, perchè non solamènte il padre ma anche la madre Fujitsubo era di famìglia imperiale.   Però facendo Genji il ministro importante, l'imperatóre sperava che Genji potesse adempiere questo ruolo del tutóre per il bambino. Poi, facendo Fujitsubo l'imperatrice nasceva al suo fìglio neonato la priorità di succèdere al trono automaticaménte.
Naturalménte quella madre del presente prìncipe ereditàrio, che si era stata sempre oppósta alla parte di Genji, non era contenta di questa decisióne dell'imperatóre. Ma lui la convinceva dicendo cosi:
"Ma fra un po' il tuo fìglio diventerà l'imperatóre.  Allora, tu sarai Kotaigo (la grande impratrice) anche se adesso non hai il tìtolo dell'imperatrice. Stai tranquilla."
A propòsito, in questa època, riguardo alle donne dell'imperatóre, ogniuna di loro aveva il tìtolo che era deciso in conformità dello stato sociale di sua famìglia, sopratutto della posizióne ufficiale di suo padre. Ne elenco  qui  4  principali, cioè  "Kogo"   "Chugu"   "Nyogo"   "Koui".   I primi due sono quasi uguali,  che significano l'mperatrice in senso che è la móglie ufficiale dell'imperatóre. Ed il terzo significa la favorita più importante fra cui viene scelta l'imperatrice solitamènte, perchè in caso di servire l'imperatóre come la favorita,  qualsiasi donna partiva prima o col tìtolo di Nyogo o con quello di Koui tranne qualche eccezióne. E l'ultimo "Koui" è la posizióne più bassa fra quattro ma sicuraménte sempre di famìglia nòbile. La madre di Genji fu pròprio di questa classe, invece quella madre del prìncipe ereditàrio era Nyogo.
Fino a questo momènto, l'imperatóre non aveva ancora l'imperatrice ufficiale ed a questo punto lui decise di renderla a Fujitsubo come summenzionato.

La storia di Genji, il prìncipe splendente (12)

Innamorandosi segretaménte di Fujitsubo e bramando la ràpida créscita della ragazzina, Genji, però, non dimenticava mai di tendere  un'antenna  per raccògliere la informazióne delle donne. E un giorno, lui sentì dire che una fìglia di un prìncipe defunto visse in solitùdine con le poche ancèlle.
A propòsito, in questa època le donne (anche gli uòmini) nòbili non facevano mai vedere la loro fàccia in pùbblico. Quindì per avvicinarsi a una donna, gli uòmini dovevano mandare una lettera corredata di Waka. Se caso mài lui riuscisse a ricevere la risposta ci sarebbe stata una speranza, se no o continuare a mandare  ancora la lettera oppure rassegnarsi.... In questo caso le ancèlle facevano sempre da mediatrici e anche giudicavano la personalità del mittènte, perciò lui prima di tutto doveva ottenere la fidùcia di loro.
Un provèrbio giapponesse dice che se un guerrièro desidera ammazzare un nemico cavaliere, prima lui deve sparare il suo cavallo.  
È veraménte cosi.
Comunque Genji riusciva ad ottenere la fidùcia di una ancèlla, e di conseguenza ebbe una notte con quella principessa. In questa època era usanza che l'uomo visitava la donna alla sera e andava via prima dell'alba, quindì anche se una còppia di sòlito non si poteva sapere bene la fàccia dell'altro.
Principalménte loro distinguevano l'amato per mezzo dell'atteggiaménto o della voce o del profumo, immaginando magari la sua sembianza. Ma, una mattina Genji si era alzato un po tardi e già cominciava a spuntare il sole.  Allora gli succedeva per caso a vedere la fàccia di questa donna per un istante sotto la luce dell'aurora. Lui si era molto sorpréso e deluso, perché non si poteva pròprio dire che lei fosse stata bella, neanche per compliménto. Aveva il naso lungo e rosso alla punta e vestiva senza gusto. L'ùnica bellezza sua era la chiòma lunga, nera e lìscia.   
La passióne di Genji era subito raffreddata, però tenete presenti che in primo luogo questo romanzo fu scritto per far leggere alle donne nòbili, quindì Genji non poteva essere un solo cacciatore di donne come Don Giovanni. Lui doveva tenere sempre la immàgine suprèma come un uomo ideale per tutte le donne. Quindì, lui non volle avere più la relazióne amorosa con lei ma decise di sostenere la sua vita continuaménte.
Questa cosa succedeva prima della festa di celebrazióne per l'ex imperatore e oltre che questo, nel romanzo c'è descritto anche un'altro pìccolo anèddoto còmico in cui Genji aveva difficoltà per scappare via da una donna anziana che lo corteggiava.
Però, comunquesia Genji era un uomo che non voleva imparere la lezióne nei riguardi delle donne. Quindì la sua avventura di amore contìnuava lo stesso.

La storia di Genji, il principe splendente (11)



Genji e suo amico To no Chujo fanno una danza cerimoniale
dietro da sinistra Ex imperatore, imperatore e prìncipe ereditàrio


Genji che danza
 

Musicisti sulla barca


Altri musicisti e spettatori
(tutte le foto di sopra sono di miniatura)

Un giorno di ottobre, l'imperatóre visitava l'ex imperatóre per celebrare la sua età di 40. A questa època, nella società aristocràtica era abitudine di celebrare la persona che compì 40 anni. D'ora in poi, ogni 10 anni questa persona era stata celebrata, perche era considerata longèva quella che aveva più di 40 anni.
A questa cerimònia, Genji e il suo amico To no Chujo (fratello di móglie di Genji) danzarono "Seigaiha", una danza veraménte lenta e elegante che era molto adatta per i nòbili danzatori.
(Questo Seigaiha significa "Mare e onda blu" che rappresenta il moviménto dell'ondata, cioè l'onda che arriva alla riva e torna indietro, muovendo la mànica sopra e sotto.)
I due danzatóri erano talménte bravi che tutti gli spettatóri li applaudivano a lungo.   
Ma dato che questo era l'avveniménto formale le donne non vi potevano assistere. Allora, prima di visitare l'ex imperatóre, l'imperatóre tennne la stessa cerimònia nel suo palazzo per farle vedere sopratutto a Fujitsubo.
Ovviaménte la danza di due gióvani era molto piaciuta alle donne, in particolare quella di Genji era al di là di ogni confronto sia in bellezza che in eleganza e tutte le donne (tranne una) s'incantavano a lui.
Quella "tranne una" era madre del prìncipe ereditàrio. Lei, dopo di aver saputo la gravidanza di Fujitsubo, sospettava sempre in segreto che l'imperatóre avesse intenzióne di rendere la posizióne del pròssimo prìncipe ereditàrio a questo neonato (in caso di màschio, naturalménte). E poi si preoccupava anche molto di Genji, perché lui era non solo un uomo bello e colto ma anche troppo bravo in qualsiasi cosa. Quindì se continuasse a salire così la sua fama fra i cortigiani, anche se lui non era più di famìglia imperiale, si poteva  diventare un'ostàcolo grave per suo fìglio prìncipe un giorno....
Fra circa 4 mesi, Fujitsubo partorì un bambino màschio.

La storia di Genji, il principe splendente (10)

                    
                                                 Il tempio buddista, Ishiyama-dera
                            Si dice che qui Murasaki Shikibu scrisse La Storia di Genji.

Alla fine di autunno, Genji visitava la casa della mònaca ( la nonna di quella ragazzina molto carina cha aveva incontrato a Kitayama) che si prendeva cura della sua salute a casa di Kyoto.
Questa mònaca, sapendo che la sua malattìa era inguarìbile, si preoccupava molto dell'avvenire della ragazzina.   Perché, era già deciso il piano che lei sarebbe curata da suo padre (fratello di Fujitsubo) dopo la morte della nonna. Però a casa di padre stava sua móglie legale (matrìgna della ragazzina), quindì la nonna aveva paura se la ragazzina potesse passare la vita felice con questa matrìgna.
Allora la nonna, pensando che fosse meglio di affidarla a Genji, ne parlava con lui e poi era morta. Perciò lui Genji, non appena ebbe saputo questa notìzia, la portò segretaménte a casa sua prima di arrivare la vettura mandata dal padre della ragazzina. Così, la ragazzina era presa in casa di Genji quasi come fosse rapita. (Questo fatto la rendeva infelice in futuro....)
A propòsito, questo capìtolo è titolato "Wakamurasaki" che vuol dire "Viola gióvane". Perché, come ho già menzionato prima, il colore viola (Murasaki) è il sìmbolo di Fujitsubo e la ragazzina ha legame con lei e poi più gióvane naturalménte. Quindì si chiama cosi sia la ragazzina stessa che il tìtolo come al sòlito. E a mano a mano che lei crésce cambia anche il modo da chiamarsi e quando lei diventa una donna matura si chiama Murasaki no Ue. "Murasaki" è viola, "no" significa "di" e "Ue" significa sopra o superiore. In questo romanzo, la maggioranza delle donne di Genji sono chiamate "Ue di qualcosa". Ma alla època, non è che solo le donne erano chiamate così. In gènere, questa denominazióne viene usata spesso come la forma onorìfica per chiamare la persona dello stato sociale alto. Per esèmpio, nel perìodo feudale di Edo (1603~1867) anche il generalissimo Shogun è stato chiamato "Ue-Sama" (Signor Ue) col màssimo rispetto.

La storia di Genji, il principe splendente (9)


                                                 La figura di una donna nobile

L'avventura di amore di Genji per le donne di classe mèdia finì cosi.   Un giorno di primavèra, Genji andava a Kitayama, parte nord di Kyoto, per visitare un mònaco.   Perché questo mònaco era famoso guaritóre per mezzo di preghiera e Genji, volendo forteménte di ristabilire la salute in convalescènza (può essere un tipo di febbre malàrica) lo contava su.    La zona Kitayama era bella ma un po' eremìtica, quindì durante il soggiorno lui girava qua e là per ammazzare la nòia.   E una sera, quando passava per caso davanti a un pìccolo monastero, lui si era sorpreso e commosso vedendo lì una mònaca nòbile e una ragazzina molto bella e carina.    Questa ragazzina che gli sembrava circa 10 anni era veraménte ingènua e puerile e gli fece pensare a Fujitsubo sùbito.    Talménte somigliava tutta a lei.   Dopo, Genji seppe che questa ragazzina era nipote di Fujitsubo e aveva già perso sua mamma, quindì allora stava con la nonna mònaca.
Genji cominciò a pensare di prenderla in casa e tirarla su ad una donna come lui voleva.    Lui tastava il polso della nonna sul suo desidèrio ma lei, preoccupandosi del caràttere molto infantile della ragazzina, non teneva questa propósta in alcun conto.  Quindì Genji dovette tornare a sua casa senza nessun frutto.
In quei tempi, Fujitsubo era stata a casa sua lasciando il palazzo imperiale per la malattìa.   Sapendo questo fatto, Genji andava a incontrarla segretaménte e alla fine, riusciva a passare una notte con lei.   Questa notte, che gli pareva un sogno, era veraménte inobliàbile per lui.    Dopo di che, Genji chiedeva di rivederla spesso, però Fujitsubo, essendo tormentata da un senso di colpa, non voleva più accettarlo o anzi nemmeno rispondere alla lettera di Genji.   E poi, lei si era accorta di essere gravida...

La storia di Genji, il principe splendente (8)

Un giorno, Genji, in via di visitare una donna (una delle sue amate, molto nòbile), per caso rivolse gli occhi una casa e sene era incuriosito abbastanza. Perché questa casa non era magnìfica (anzi pìccola) ma il suo giardino era pieno di fiore Yugao (una spècie della pianta cucurbitacee) e aveva un certo fàscino singolare.   Dato che Genji chiedeva alcuni pezzi di questo fiore, una cameriera di questa casa ne portava con una Waka fatta da sua padrona.  Allora, Genji si era interessato di questa Waka e cominciò a visitare la padrona di questa casa.   Tutti i due non si palesavano, però Genji era travolto dalla passióne per lei che a lui sembrava tìmida, quieta e un po' insicura e molto diversa dalle donne nòbili.   D'altra parte alla donna innamorava con la gentilezza e la bellezza di Genji.   Siccome la casa di donna era troppo pìccola e povera per Genji, una notte, lui la portava a un palazzo disabitato ma ordinato in fretta naturalménte.   Ormai nella testa di Genji non c'era che questa donna.   Lui dimenticava tutte le altre amate (e poi anche la sua móglie ovviaménte).   Invece, la donna era dolce e molto simpàtica ma débole sia mentalménte che fisicaménte.   Perciò lei, passando una o due notti in questo palazzo, anche se c'era stato sempre Genji accanto a lei, opprèssa dalla  atmosfèra lugubre e scura del palazzo disabitato mano mano, diventava nervosa.   Ed alla fine cominciò a respirare faticosaménte, svenne e poi era morta.    Poco prima di succedere questa cosa, nello stato sonnolento, a Genji sembrava di aver visto una fàccia di donna  bella ma rimpròvera.   Allora lui si era alzato subito e guardava attorno attentaménte ma non si trovava nassuna terza.    Lui, rimanendo molto sconvolto, tentava di svegliare l'amata, ma in questo moménto lei era già stranaménte sudata e respirava male. 
Lui era addolorato molto per la morte della donna e dopo di aver seppellito segretaménte il suo cadàvere si era ammalato seriaménte.   Quando fu appéna guarito, lui sentì dire che la donna ebbe lasciato (ma non si sa dove) una figlia di tre anni.   Quindì lui voleva prenderla in casa ma non era possìbile di seguire le tracce di ragazzina. 
Questo capìtolo finisce così, e come al sòlito la donna amata da Genji si chiama col nome di Yugao, perché fra di loro era scambiata la Waka in cui usavano questo fiore come il motivo.

La storia di Genji, il principe splendente (7)

Genji, come al sòlito protagonista di un romanzo, aveva il carattere premuro e generoso.  Ma se ne intravedeva ogni tanto una certa arroganza, perché lui era un uomo talménte bello e nòbile e poi gióvane.  Quindì, lui sollecitò ad avere rapporto con Utsusemi abbastanza forteménte pensando che nessuna donna lo avesse potuto rifiutare.   Però, dopo di aver passato una notte insieme, lei non voleva più vederlo anche se lui mandava spesso la lettera e la poesia.   Perché Utsusemi, in fondo in fondo si sentiva attratta da lui, però pensando la defferenza dello stato sociale fra loro due, decise definitivaménte di seguire il suo marito.   Genji era  deluso, perché si poteva dire che questo fu la prima sconfitta nella sua avventura di amore.   Ma perciò, questa donna era rimasta più forte nel suo cuore, seno lui l'avrebbe dimenticata quasi sùbito. 
(Perché, è descritto in questo romanso che Utsusemi è una donna di classe mèdia e non tanto bella.   Ma nello stesso tempo, c'è scritto anche, lei è molto umana e ci ha un certo tipo di fàscino.   Si potrebbe dire che, pròprio questo fàscino che consiste nella prudenza, la riflessività e la personalità le avrà provocato questa decisóine.)
A propòsito, questa denominazióne di Utsusemi (significa la spòglia di una cicala) derivava dalla Waka che ogniuno di loro aveva composto.    Cioè, una notte, quando Genji entrava furtivaménte nella sala di questa donna, già lei non c'era stata più e vi era stato lasciato solo un suo vestito che a lui Genji, sembrava veraménte la spòglia di una cicala.   Quindì, Genji aveva composto una Waka ispirata da questo parere e d'altra parte Utsusemi anche, l'aveva fatta paragonando se stessa ad una rugiada fugace su quella.   Perciò questo capìtolo è titolato Utsusemi, e la donna in cui fa parte principale viene chiamata anche così.

La Storia di Genji, il prìncipe splendente (6)

In una notte di màggio, Genji era stato alla sorveglianza notturna con Tonochujo (suo amico e rivale) ed altri due funzionari.   Era un po' noiosa e malinònica questa notte, perché pioveva continuativaménte.   Allora, per cacciare via la noia, loro  cominciavano a parlare di donne.  (comunque, quando si radunano alcuni uòmini gióvani toccano sempre questo tipo di argoménto ancora adesso...)
In questa scena, i due funzionari erano parlanti, invece Genji era stato sempre ascoltatóre.   Dato che questi due funzionari erano più o meno di classe mèdia o bassa come nòbile,  parlavano  naturalménte delle donne di stesso livello di loro.   Cioè, o móglie di un funzionàrio o fìglia illegìttima di un nòbile ecc.
D'altra parte Genji, non essendo molto innamorato di sua móglie, visitava ogni tanto le altre donne,  ma sempre quelle di classe aristocràtica.   Però lui si trovava qualche volta poco soddisfatto di loro, perché erano troppo colte e sèrie e avevano difficoltà di rómpere il ghiaccio.
Allora, dopo di aver sentito il racconto di due funzionari, (a propòsito, questa parte è una delle scene molto famose fra i lettori di questo romanzo e solitaménte si chiama "la discussióne sulle donne a una notte piovosa") Genji si era interessato alle donne di classe mèdia o bassa, perché a lui sembrava che le donne di questo livello erano più umane e affascinanti rispetto a quelle di alta classe.
E un giorno, lui riuscì a prendere l' occasióne di conóscere una donna pròprio di classe mèdia.
Questa donna chiamata Utsusemi, era la seconda móglie del vècchio vice-governatóre di un paese rùstico.   Questo era già andato alla sede del suo incàrico, invece quella rimaneva ancora a casa del figliastro di Kyoto.     Poi a Genji era successo di andare a questa casa un giorno...

Intervallo (2) ~ La costruzióne


                                           (1) Una parte del Palazzo imperiale (miniatura)



                                (2)La scena del festino dei nobili
                        con la presenza dell'imperatore nel Shinden
                                                        (miniatura)                      
  


                                 (3)La illustrazione del palazzo allo stile di Sindenzukuri



(4)La sala dove stanno le dame (miniatura)


                                                       (5)Il domicìlio del popolo


Alla època di Heian (794~1184) i nòbili abitavano a casa chiamata "Sinden-Zukuri" (significa lo stile di Sinden).   La grandezza della dimensióne era mediaménte 14000 metri quadrati in totale e la disposizióne della costruzione era più o meno come si vede nella illustrazióne No.3 di sopra.   Cioè, al centro di nord nel territòrio si trova il palazzo principale chiamato "Sinden"  (questo deriva dal nome del palazzo cinese in cui fu tenuta la cerimònia formale nel tempo antico) ed a due lati di Sinden si trovano i due palazzi, uno si chiama Tainoya di ovest e l'altro quella di est.      Nelle foto di No. 1 e 2 di sopra si vede il tìpico Sinden.  Tutte le costruzióni, circondate dal recinto,  sono collegate da un corridóio e al centro di sud nel giardino c'è un laghetto su cui è situata una isoletta e ne attorno si trovano ancora gli altri pìccoli palazzi e la porta principale. 
Naturalménte tutti gli edifici erano costruiti di legno e il palazzo si consisteva di solo uno spazio che era diviso in parti col paravènto o la tènda come si vede nella foto di No. 4 di sopra.      Infatti, si può dire che in questa època teoricaménte non c'era il senso di privacy neanche quando dormivano.      E questo spàzio, secondo lo scopo dell'uso, si allargava oppure si restringeva spostando l'arredaménto.    Ovviaménte, la dimensióne della dimòra non era tutto uguale.     Dipendeva sempre dalla ricchézza o dal potere della persona.    Invece la casa del popolo, anche se colóro che abitavano in città,  era quasi uguale a quella dei contadini come si vede nella illustrazióne No.5 di sopra. (che è molto semplice e pòvera rispetto a quella dei nòbili)