mercoledì 28 dicembre 2022

La serie della letteratura giapponese~578

 



Tre foto della cascata Urami


Okuno Hosomichi, il viaggio per Touhoku, nord-est in Giappone, scritto da Matsuo Bashou

 

Il diario di Bashou (7)

 

Riguardo a Sora, il suo cognome è Kawai, e il nome è Sogorou. Quando io sono stato a mia casa in Edo (presente Tokyo), lui abitava vicino a me e mi aiutava alle faccende domestiche.

 

E lui, sapendo il mio viaggio di questa volta, ha voluto viaggiare per la zona di Matsushima e Kisagata (due luoghi famosi per le bellezze naturali in Tohoku) insieme a me con tanto piacere. E per aiutarmi per le varie difficoltà che possano succedere durante il viaggio, lui si è raso i capelli a zero prima di partire, e si è vestito nero, l’abito del monaco, e ha preso il nome da monaco, Sogo.

 

Quell’Haiku del monte Kurokami (i capelli neri) deriva da questo fatto. E il cambiamento dell’abito quindi, ha doppio senso e fa appello fortemente al cuore umano.

 

Quando noi siamo saliti un po’ più di 2km, abbiamo trovato una cascata, di cui l’acqua zampilla dalla roccia. Quella cade nel bacino blu, che è circondato dalle numerose rocce, dall’altezza di circa 30m.

 

Solitamente, noi vediamo questa cascata da dietro, entrando nella caverna. Perciò, ho sentito dire che la si chiamava la cascata Urami (significa quella da vedere da dietro), dal tempo vecchio.

 

Allora, ho composto Haiku come seguente:

 

Shibarakuwa Takinikomoruya Genohajime

 

Traduzione: Siamo già in aprile e proprio comincia la stagione dell’allenamento ascetico per i monaci. Anche io, poiché sto nella situazione di essere chiuso nella parte dietro di questa cascata, sono immerso nello stato d’animo molto puro, come se fossi nell’inizio dell’allenamento ascetico d’estate.

 

N.B: A proposito, Sora è il nome d’arte come il poeta di Haiku.

domenica 25 dicembre 2022

La serie della letteratura giapponese~577

 


Due foto del tempio scintoista Toshougu di Nikkou



Okuno Hosomichi, il viaggio per Touhoku, nord-est in Giappone, scritto da Matsuo Bashou

 

Il diario di Bashou (6)

 

Mi pare che il monaco Kobo avesse previsto l’avvenire di mille anni dopo. Ora, qui si trova il grande tempio scintoista Toshogu (costruito in metà di 17o secolo, per primo Shogun di Tokugawa come il suo mausoleo) e l’influenza dello Shogun Tokgawa (N.B: il periodo in cui Bashou faceva questo viaggio era sotto il regno di quinto Shogun Tokugawa Tsunayoshi) illumina dappertutto in Giappone e il suo favore è piena in ogni angolo del paese.

 

Inoltre, il popolo di quattro ceti sociali, cioè Samurai, contadini, artigiani e commercianti, sta vivendo senza nessun problema. È veramente la scena pacifica! Ma, non ne scrivo più per il rispetto per l’autorità.

 

Io ho composto Haiku come seguente:

 

Aratouto Aobawakabano Hinohikari

 

Traduzione: Nikkou significa la luce del sole. E io adesso sto guardando proprio la luce del sole che brilla sulle follie verdi e anche quelle nuove. È venerabile davvero questo monte di Nikkou.

 

E sul monte Nikkou scende la foschia e sulla cima, nonostante che è l’inizio dell’estate, è resta ancora la neve bianca. E il mio compagno Sora ha composto Haiku come seguente:

 

Sorisutete Kurokamiyamani Koromogae

 

Traduzione: Mi sono raso i capelli a zero e sto viaggiando come un monaco, ma adesso, davanti al monte Kurokami (significa i capelli neri, che è l’altro nome del monte di Nikkou), mi sono tolto l’abito invernale e me lo sono cambiato col mutare delle stagioni per il primo aprile.

 

N.B: Bashou ha scritto al suo diario, che quel Haiku era composto da Sora, ma secondo il commentatore, Bashou stesso l’ha composto per conto di Sora.

mercoledì 21 dicembre 2022

La serie della letteratura giapponese~576

 


Due foto del monte di Nikkou


Okuno Hosomichi, il viaggio per Touhoku, nord-est in Giappone, scritto da Matsuo Bashou

 

Il diario di Bashou (5)

 

Al 30 di marzo, abbiamo alloggiato in un albergo, situato ai piedi del Monte di Nikkou (una zona nella presente provincia di Tochigi). Allora, il padrone ci ha detto:

 

“Io mi chiamo Gozaemon di Budda. Poiché io considero la più importante l’onestà per tutte le cose, mi chiamano così. Voi ci alloggiate solo una notte, però vi metterete comodi senza nessuna cautela.”

 

Io quindi, ho osservato sempre con tanta attenzione quello che lui fa, pensando che quale Budda è apparito in questo mondo per aiutare l’uomo quasi mendicante come me. E ho trovato che lui è l’uomo ignorante e incolto, ma dell’onestà personificata.

 

Nei dialoghi di Confucio, c’è scritto:

 

“La persona che è forte e intrepida e ingenua, si può dire che, lei sta più vicino allo stato mentale della benevolenza che è la più importante nell’umanità.”

 

Perciò, ho pensato che quel padrone è molto benevolo, e poi, devo rispettare davvero il suo carattere puro di natura.

 

Il primo aprile, siamo andati a pregare al Monte Nikkou. Nel tempo antico, questo monte si chiamava Futara San (1), ma quando il grande monaco Kobo Daishi (consultate per favore “La vita di Kukai ~5) vi è salito, l’ha cambiato nel nome di Nikkou.

 

(1)

Futara significa che due volte succede la tempesta di vento, invece San vuol dire il monte. Secondo una leggenda, due volte all’anno, tirava il vento forte dalla caverna rocciosa situata a mezza costa di questa montagna, e questo vento devastava tutta la regione. Ma, il monaco Kobo Daishi vi è salito e ha calmato il vento. E poi, lui l’ha cambiato nel nome Nikkou che significa la luce del sole.

 

Poi, Bashou ha scritto di andare a pregare il monte Nikkou. Questo significa che lui e il suo compagno Sora sono andati a pregare il monte Nantai, che è il principale fra le montagne di Nikkou e quello monte stesso era considerato la divinità.

domenica 18 dicembre 2022

La serie della letteratura giapponese~575

 


Sopra, due foto del tempio scintoista Sengen
Sotto, il tempio scintoista Ohmiwa


Okuno Hosomichi, il viaggio per Touhoku, nord-est in Giappone, scritto da Matsuo Bashou

 

Il diario di Bashou (4)

 

Noi siamo andati a pregare Muro no Yashima (significa il presente tempio scintoista Ohomiwa, situato nella provincia Tochigi) e il mio compagno Sora mi ha detto:

 

“Questo tempio è dedicato alla divinità Konohana Sakuya, a chi anche è dedicato il tempio scintoista Sengen, situato al monte Fuji (N.B: Questa divinità era la sposa di Ninigi, il nipote di Amaterasu che è la divinità del sole e il capo di tutte le divinità, e lui è disceso in Giappone per governare questo paese, nel periodo mitologico. Ma quando Konohana Sakuya ha concepito, lui aveva dubbio se fosse il suo bambino o no. Perciò lei ha voluto sostenere la sua innocenza.)

 

E la divinità Konohana Sakuya, per dissipare dubbio del suo marito, è entrata nella stanza del parto, che è chiusa con le pareti a tutti i lati e ha acceso il fuoco. Lei in questa situazione ha avuto il parto salva e sana. E ha potuto dimostrare la sua castità al marito. In questo momento del giuramento, è nato Hikohohodemi no Mikoto (significa il principe che è nato dal fuoco) e da questo aneddoto, questo posto si chiama Muro no Yashima (significa la stanza della divinità del forno).

 

E quando uno compone Waka in questo posto, mette la parola “fumo” nei versi, tradizionalmente. Questa cosa deriva proprio da quella leggenda.”

 

Poi, lui ha detto anche, che il pesce chiamato Konoshiro (alosa maculata) è proibito da pescare nel territorio di questo tempio e questa storia è diffusa in pubblico.

 

N.B: Konoshiro significa “invece della figlia” e la ragione è come seguente:

 

In passato, c’era una ragazza bella che aveva un fidanzato. Ma, poiché lei era desiderata da un uomo di potere, il suo padre ha bruciato un pesce, dicendo di cremare la sua figlia. E così, lui ha potuto ingannare l’uomo di potere e far scappare la figlia al posto dove abitava il suo fidanzato.

giovedì 15 dicembre 2022

La serie della letteratura giapponese~574

 

Sopra, il ritratto di Sora
Sotto, Bashou e sora
Sotto, Bashou e Sora, e i discepoli di Bashou


Okuno Hosomichi, il viaggio per Touhoku, nord-est in Giappone, scritto da Matsuo Bashou

 

Il diario di Bashou (3)

 

All’inizio di questo anno, chissà perché, mi è venuta a mente una idea di viaggiare per Touhoku. Questa zona si trova all’estremità nella parte di nord-est in Giappone ed è molto lontana da me. Perciò mi preoccupavo pensando che ci siano tante fatiche durante il viaggio e forse avrei tanti capelli bianchi aumentati, ma non ho potuto vincere la curiosità di vedere le terre sconosciute.

 

Ma, se io possa ritornare a Edo salvo e sano, sarebbe colpo di fortuna!

 

Aggrappandomi ad un filo di speranza con tale pensiero, sono  partito comunque. E da Senju (la prima sosta sua, che si trova nella parte nord-est in Edo), siamo arrivati stentatamente alla seconda sosta chiamata Souka (si trova nella parte sud-est nella provincia Saitama) in un giorno.

 

Prima di tutto, mi sono tormentato dal peso del bagaglio che carica le mie spalle magre.

 

Io, per la prima, intendevo di preparare il mio bagaglio, possibilmente leggero. Perciò, ho scelto un Kamiko (un articolo necessario per la notte, fatto dalla carta), Yukata (il Kimono semplice, si usa solitamente come il pigiama), l’equipaggiamento contro la pioggia, l’inchiostro di china e il pennello, e poi ho dovuto portare anche alcuni oggetti che i miei amici mi hanno regalato come ricordo.

 

Questi sono difficili da rifiutare, e di conseguenza, sono diventati il motivo dell’angoscia nel mio viaggio. Ma, pazienza!

domenica 11 dicembre 2022

La serie della letteratura giapponese~573

 


Sopra, il fiume Sumida attuale
Sotto, le bambole di Hina


Okuno Hosomichi, il viaggio per Touhoku, nord-est in Giappone, scritto da Matsuo Bashou

 

Il diario di Bashou (2)

 

Prima di spostare a quella villa, ho composto otto haiku, di cui l’una è come seguente:

 

Kusanotomo Sumikawaruyozo hinanoie

 

(Traduzione: In questa capanna povera, forse chi ci abiterà dopo di me, potrà ornare con Hina (le bambole che si decorano in casa a 3 marzo, che è la festa per la bambina, come si vede nella foto di sopra). Le quattro stagioni si cambiano sempre, e così, anche l’abitante in questa capanna cambia.)

 

E l’ ho appeso alla colonna della casa e me ne sono andato col cuore di dispiacere nel separarmi da qui (N.B: i resti 7 Haiku, purtroppo non ci sono più).

 

Al 27 di marzo, quasi l’ultimo giorno a questo mese, il cielo all’alba si vedeva vagamente e anche la luna è biancastra. In questa poca luce, si vede debolmente la sagoma del monte Fuji. Ormai i fiori di ciliegio a Ueno e Yanaka (due posti famosi per la bellezza della fioritura di ciliegio in Edo) sono già caduti e mi sento insicuro se io li possa vedere ancora o no, in un giorno. E con questo pensiero, io, con il mio compagno chiamato Sora (uno dei discepoli di Bashou), sono partito con la barca sul fiume Sumida (il fiume che corre nella parte d’est in Edo, di totale lunghezza di 25 km).

 

I miei amici sono stati alla mia dimora da ieri e anche loro, stando insieme a me nella barca, sono venuti fino all’approdo. Io quindi, sono potuto stare con loro ancora circa 10 km di percorso. E alla fine, io e Sora siamo scesi dalla barca a Senju che è il luogo della prima sosta del nostro viaggio.

 

E così, il primo passo del nostro viaggio è cominciato.

 

C’è ancora molta strada da fare per noi. Pensandone, mi sono sentito depresso per la tristezza e il timore. Ma, ho cominciato a camminare con le lacrime, come se l’eremita stesse per lascare il mondo reale.

 

Yukuharuya Torinakiuono Mewanamida

 

(Traduzione: La primavera sta per passare, e anche io sto per lasciare i miei emici. Per tristezza della separazione, mi spuntano le lacrime agli occhi. In qualche modo, mi sento della tristezza dal canto dell’uccello e mi pare che gli occhi del pesce siano bagnati dalla lacrima.)

 

Componendo così il primo Haiku del mio viaggio, ho cominciato a camminare, ma il mio passo è pesante. Anche i miei amici mi seguivano con lo sguardo senza andarsene, quindi la loro sagoma ridotta mi restava agli occhi per lungo tempo.


(P.S: Il cognome di Bashou è Matsuo, e quello di Sora è Kawai.)

mercoledì 7 dicembre 2022

La serie della letteratura giapponese~572

 


Sopra, due foto del copricapo di falasco
E sotto, moxa



Okuno Hosomichi, il viaggio per Touhoku, nord-est in Giappone, scritto da Matsuo Bashou

 

Il diario di Bashou (1)

 

Il tempo è l’eterno viaggiatore e anche l’anno che è passato e quello che viene, sono i viaggiatori. Nel mondo umano, il barcaiolo che passa la vita nella barca e il conducente di un cavallo da soma che cammina sempre sulla strada, viaggiano ogni giorno, e si può dire che loro vivono viaggiando.

 

Nel vecchio tempo, ci sono stati tanti che hanno finito la loro vita in via del viaggio.

 

Anche io, non so da quando, mi capitava di non poter frenarmi del desiderio per il vagare, come se i nubi sparse corrano senza meta dal vento. E dopo aver errato sulla riva del mare, all’autunno dell’anno scorso, mi sono stabilito stentatamente nella casa povera vicino al fiume Sumida (situato in Edo, presente Tokyo), togliendo le ragnatele. E cosi, è finito l’anno scorso.

 

Tuttavia, appena cominciato questo anno, mi è venuta l’agitazione per il desiderio di viaggiare per Touhoku, guardando il cielo che è ricoperto dalla nebbia di primavera. E come se mi sia impossessato della divinità protettrice della strada, quasi mi sono impazzito per il viaggio.

 

Io quindi, ho rammendato uno strappo alle mutande lunghe, cambiato lo spago del copricapo di falasco e cauterizzato con moxa (l'assenzio selvatico seccato e reso cotonizzato, come si vene nella foto di sopra) su Sanri (la parte incavata sotto il ginocchio, si dice che, se cauterizzi con moxa su questa parte, sarebbe molto efficace per tutti i tipi di malattia). E dopo aver fatto la preparazione così, il mio cuore ha già volato fino alla luna di Matsushima (la zona famosa di Touhoku, per la bellezza della vista).

 

Perciò, ho venduto mia casa e spostato alla villa di Sanpu (il nome dell’uomo che aiuta Bashou finanziariamente).

venerdì 2 dicembre 2022

La serie della letteratura giapponese~572

 


Due illustrazioni di Bashou



Okuno Hosomichi, il viaggio per Touhoku, nord-est in Giappone, scritto da Matsuo Bashou

 

Il prologo:

 

Poiché Tsurezure Gusa è finito alla sezione precedente, da questa volta, vorrei tradurre una opera di Bashou, che è forse uno dei giapponesi storici più famosi. Lui è vissuto nel periodo Edo, da 1644 a 1694. Bashou è conosciuto nel mondo come il poeta di Haiku (una poesia tipica giapponese, consiste in 17 fonetiche sillabate). Prima di lui, ci sono stati alcuni poeti di questo genere, ma Bashou è famoso come il poeta che ha elevato Haiku all’altezza dell’arte.

 

Lui è nato nel paese Iga (la presente provincia Ise) nella famiglia che non era tanto ricca. E, si dice che, quando era molto giovane, serviva un capo di Samurai, come il cuoco. E lui, servendo questo signore, ha cominciato a studiare Haiku, ma fra 2 anni, il signore era morto.

 

Allora, Bashou (in gioventù, lui non aveva ancora questo nome, pero, per evitare il disordine, io (scrittrice di queto blog) adopero sempre questo nome) ha portato i capelli del signore, tagliati come ricordo, al monte Koya e poi ha lasciato il lavoro.

 

Dopo di che, c’è un po’ di spazio in cui non è ben chiara la sua azione, ma comunque, è sicuro che lui continuava a comporre Haiku sotto il maestro nel suo paese Iga.

 

E nell’anno 1674, lui era conferito una specie del certificato di licenza dal maestro ed è andato a Edo (la presente provincia Tokyo).

 

In Edo, Bashou, continuando a comporre Haiku, lavorava come l’operaio per i soldi. Nel frattempo, la sua fama come il poeta di Haiku, si alzava man mano e ha potuto avere anche una persona che lo aiutava finanziariamente. Ed è diventato il poeta di Haiku professionale.

 

Dopo, lui, facendo i diversi viaggi, ha scritto tanti racconti diari di viaggio, con Haiku. E fra questi, “Okuno Hosomichi” è considerato il suo capolavoro e dalla prossima sezione, io lo tradurrò man mano.


mercoledì 30 novembre 2022

La serie della letteratura giapponese ~571

 


Due foto del Budda Sakya, il nome al secolo è Gotama Siddahrtha



Tsurezure Gusa (193)

 

Noi siamo sempre in avversità o in fortuna. Questo deriva dal fatto che noi siamo attaccati al dolore e alla gioia sena posa. La gioia significa amare e desiderare qualcosa. E noi non possiamo cessare di chiedere la gioia. Quello che noi desideriamo è, prima di tutto, la fama. E in questa ci sono due tipi. Uno che è causato dalla azione, e l’altro che è causato dallo studio o dall’arte.

 

E il secondo desiderio nostro è la concupiscenza e il terzo è l’appetito. Non c’è nessun altro desiderio che è tanto vitale quanto questi tre.

 

Questi tre desideri nascono dal pensiero sbagliato e sono accompagnati dai tanti dolori. Perciò, sarà meglio di non averli.

 

Quando io avevo otto anni, ho domandato a mio padre, che cosa è il Budda. Padre mi ha detto che il Budda è l’essere umano svegliato. Allora, gli ho domandato in che maniera la persona può diventare il Budda. Mio padre mi ha risposto che queto è possibile dall’insegnamento di Budda. Io, di nuovo, ho domandato, chi ha insegnato a quel Budda. Mio padre mi ha detto che, anche lui è diventato Budda guidato dall’altro Budda.

 

Allora io, con tanta curiosità, gli ho domandato:

 

“Dunque, il primo Budda in che maniera è diventato il Budda?”.

 

Mio padre mi ha risposto ridendo:

 

“Forse sarà sceso dal cielo oppure nato dalla terra.”

 

E dopo, mio padre ha parlato ai suoi amici gioiosamente:

 

“Io sono stato messo dalle insistenti domande di mio figlio, e non riuscivo a rispondergli alla fine.”


Tsurezure Gusa, fine


domenica 27 novembre 2022

La serie della letteratura giapponese ~570

 


Due foto della luna piena


Tsurezure Gusa (192)

 

La luna piena è perfettamente rotonda, ma è molto difficile di mantenere questa forma nemmeno per pochi momenti e subito comincia a calare. Ma, chi non la guarda con l’attenzione, forse non potrà notarne, perché questo mutamente si fa poco a poco. Nel caso di peggiorare la malattia, il momento in cui il sintomo suo è unico, è molto poco. E l’ora della morte si avvicina velocemente.

 

Tuttavia, prima di avanzare l’andamento della malattia, lui pensa che non si trovai33 di fronte alla morte. E lui ha tendenza di pensare che può vivere con calma nel mondo invariabile. Lui quindi, pensa di fare la pratica buddista tranquillamente dopo di aver fatto tanta cosa che ha desiderato nella sua vita.

 

Ma, la malattia potrà colpirlo senza preavviso. E quando la morte è imminente a lui, la sua speranza di fare la pratica buddista, non è compiuta per niente.

 

In questo caso, lui penserà come seguente:

 

“Nel caso che io possa guarire, io m’impegnerò nella strada buddista senza pensare ad altro.”

 

Ma, a maggior parte, la sua malattia peggiora e morirà con tanti rimpianti.

 

In questo mondo, si trovano tante persone di questo genere. Noi uomini quindi, prima di tutto, dobbiamo imprimere questo fatto nel cuore.

 

Se uno pensi di dirigersi alla strada buddista, dopo che ha compiuto tutto il suo desiderio, il suo desiderio non finirà mai. E cosa può compiere nella vita così fugace?

 

Se nasca qualche desiderio umano nel cuore, lui non dovrebbe mai realizzarlo, rendendosi conto che sia turbato e contaminato il suo cuore.

 

Se invece, lui si diriga alla strada buddista abbandonando tutte le altre cose, non avrebbe nessun ostacolo e precauzione, e potrebbe stare calmo per lungo tempo, sia il cuore sia il corpo.

mercoledì 23 novembre 2022

La serie della letteratura giapponese ~569




 Tre foto della luna velata



Tsurezure Gusa (191)

 

Se uno abbia tanta passione quanto da frequentare dalla sua donna, non avendo paura degli occhi della gente, nella notte scura, lui avrebbe l’occasione d’essere commosso dall’amore ogni tanto. E anche questa cosa sarà un buon ricordo per lui per tutta la sua vita.

 

Ma, se lui sposi con una donna, essendo consigliato dai suoi parenti, e di senza amore, lui potrebbe essere sempre calmo e felice o no?

 

Mettiamo ipotesi, che c’è qui una donna bella ma povera. Se lei sposi con un vecchio o un uomo vile che sono inadeguati per lei, ma solo con il motivo dei soldi, per il tramite della persona intermediaria, in che maniera loro potrebbero scambiare le parole tra di loro?

 

Invece, nel caso della coppia di sposi buona assortita, passando per lungo tempo insieme, non languirà mai la loro conversazione, parlando di varie memorie nel passato.

 

Comunque, il matrimonio che è fatto tramite della terza persona, non sarà tanto gradevole.

 

Secondo me, chi non può stare nel posto profumato di pruno, sotto la luna velata, oppure non ha il ricordo dell’alba in cui la luna è ancora visibile dopo lo spuntar del sole, in via di ritorno dalla casa dell’amante, sarebbe meglio di non occuparsi nell’amore.

domenica 20 novembre 2022

La serie della letteratura giapponese ~568

 


Due foto del tempio buddista Senbon Shakado in Kyoto



Tsurezure Gusa (190)

 

Alla notte di 15 febbraio, sotto la luna piena, sono andato al tempio buddista Senbon Shakado e sentivo la predica di un monaco, nascondendo la mia faccia, al posto dietro. Allora, una donna elegante di buon profumo mi avvicinava facendosi largo tra la folla e si è appoggiata a me quasi fino ad attaccarmi il suo profumo.

 

Io quindi, pensandone fastidioso, ho dato spazio a lei, ma, lei ha continuato ad avvicinarmi ancora. Perciò, io ho lasciato questo posto.

 

Dopo di che, una ancella anziana che serve l’imperatore, mi ha detto durante una conversazione:

 

“Una volta, io vi accusavo nel cuore, perché eravate molto zotico per una mia conoscente. Lei vi rimprovera, perché eravate spietato per lei.”

 

Ho risposto:

 

“Non capisco di che cosa parlate.”

 

E questa storia non si ripeteva più.

 

Dopo, di questa cosa, un mio conoscente mi ha parlato come seguente:

 

“A quella notte della predica nel tempio buddista Senbon Shakado, c’è stato un uomo nobile che ti ha visto. E lui, facendo un bel trucco a una di sua ancella e le ha ordinato di sedurti, dicendo che, se sia andato bene, sarebbe divertente.”

 

Ma io, fortunatamente non sono caduto in questa trappola e sono salvato dalla buffonata.

mercoledì 16 novembre 2022

La serie della letteratura giapponese ~567

 


Due foto della preghiera speciale nel buddismo esoterico


Tsurezure Gusa (189)

 

Una volta, sono stato in un tempio buddista per ascoltare la predica di un monaco famoso, chiamato Dougen. E lui facendo la predica, ha dimenticato cose erano l’otto guai per noi uomini e ci ha detto:

 

“Fra di voi, c’è qualcuno che li conosce?”

 

Allora, io ho risposto subito:

 

“Sono la tristezza, la gioia, il dolore, il piacere, il movimento di cuore che cerca e congettura il senso della ragione, il movimento di cuore che decide minimamente la ragione, l’inspirazione e l’espirazione.”

 

E tutti hanno provato ammirazione per me.

 

Una volta, sono andato a vedere una cerimonia del buddismo esoterico insieme a un monaco di alta classe, chiamato Kenjo.

E prima di finire la funzione di Kaji Kouzui (1), il monaco Kenjo ha lasciato il luogo, ma non ci si è trovato un monaco assistente di lui. Il monaco Kenjo quindi, ha ordinato di cercarlo ai suoi sudditi, ma loro hanno detto che era impossibile, perché era troppo affollato nel luogo. Allora, il signor monaco mi ha domandato se io possa cercarlo o no. E io sono andato subito nel luogo e sono riuscito a trovarlo e riportarlo.

 

(1) È una delle pratiche molto importanti nel buddismo esoterico. Kaji significa la preghiera per ottenere la protezione di Budda, e Kouzui vuol dire l’acqua pura e sacra. In questo caso, significa una funziono come seguente:

 

Prima, il monaco purifica l’acqua per la preghiera e poi lui la versa al credente. 


giovedì 10 novembre 2022

La serie della letteratura giapponese ~566

 


Due foto del tempio di Yokawa nel monte Hiei



Tsurezure Gusa (188)

 

Una volta, io e i miei amici siamo andati a pregare il tempio buddista Enryakuji, situato sul monte Hiei in Kyoto. Questo tempio ha il terreno molto grande, che era diviso in tre parti (cioè la parte dell’est, dell’ovest e di Yokawa). E noi abbiamo girato per tutte le tre. Quando siamo arrivati a Yokawa, abbiamo trovato un vecchio quadro incorniciato su cui ci sono scritte le lettere che sono brave in calligrafia. E un monaco ci ha detto dandosi alle arie:

 

“Riguardo allo scrittore di questo quadro, uno dice che è Fujiwara no Sari ma altro dice che è Fujiwara no Kozei (tutti i due erano i nobili conosciuti come gli esperti della calligrafia), e noi non ne possiamo concludere ancora.”

 

Allora, ho detto:

 

“Se sia Kouzei, si troverebbe la nota al rovescio, invece nel caso di Sari, non ce la sarebbe.”

 

Ma, la parte di rovescio era coperta di polvere e macchiata dagli insetti. Noi quindi, l’abbiamo pulito e guardato. Allora abbiamo potuto vedere chiaramente il nome di Kouzei e anche l’anno su questo, e tutti si sono meravigliati di mia conoscenza.

mercoledì 9 novembre 2022

La serie della letteratura giapponese ~565



 Due foto del ciliegio, pienamente fiorito


Tsurezure Gusa (187)

 

Secondo un fatto storico, un uomo di scorta ha preso i sette appunti, di cui il contenuto era di cavallo tutto quanto. Ora, io, pensando quell’esempio, ci ho alcune cose da ostentare un po’.

 

Prima di tutto, quando io e i miei compagni siamo andati a vedere il fiore di ciliegio pienamente fiorito, abbiamo visto un uomo che faceva correre un cavallo con molta velocità. Allora, ho detto ai miei amici:

 

“Se quell’uomo voglia far correre il cavallo di nuovo, questo cadrebbe e anche lui sarà caduto. Guardatelo per un momento.”

 

E mentre noi lo guardavamo, quell’uomo ha fatto correre ancora il cavallo. E poi, appena si è fermato, tutti i due sono caduti e lui era proprio infangato. E i miei amici si sono meravigliati del fatto che la mia predizione era giusta.

 

Quando il presente imperatore era ancora il principe, io l’ho visitato per una faccenda e ho visto un ministro stava leggendo “Lun Yu (Dialoghi di Confucio)”. E quando lui mi ha visto, ha detto:

 

“Poco fa, il principe mi ha chiesto dove si trova una frase in questo libro, di cui lui si era interessato. Ma io non posso trovarla ancora.”

 

Allora, ho detto subito che questa si trova nel nono rotolo. E lui l’ha trovato e, ringraziandomi, ne ha riportato al principe.

domenica 6 novembre 2022

La serie della letteratura giapponese ~564

 

Sopra, il grande tempio scintoista d'Izumo
Sotto, due foto di Komainu





Tsurezure Gusa (186)

 

Nella zona di Tanba in Kyoto, si trova un posto chiamato Izumo.

Invece, nella provincia Shimane, c’è il grande tempio scintoista di Izumo. Allora, la gente di Tanba, ci ha costruito il tempio di stesso nome con quello per dedicare alla divinità d’Izumo.

 

Un giorno, il governatore di Tanba ha invitato un monaco chiamato Shoukai e poi gli atri, dicendo a loro:

 

“Or su, andiamo insieme a pregare il nostro tempio d’Izumo, dopo vi offrirò il pasto.”

 

E tutti, sono andati a pregare con la devozione profonda. A questo momento, il monaco ha trovato i due leone-cane (chiamato Komainu in giapponese, e come si vede nella foto di sopra, normalmente ne sono messi due alla porta del tempio scintoista, come il protettore) che sono messi all’indietro avanti alla porta.

 

Allora, lui, commovendosi, ha detto:

 

“Oh, che bello! È veramente raro di vedere questo tipo di Komainu. Forse ci sarà la ragione importante, perché loro stanno all’indietro.”

 

Poi, lui, con le lacrime agli occhi, ha detto:

 

“Ma voi tutti, non ne avete notato? Allora, mi dispiace molto!”

 

Tutti gli altri quindi, sono sorpresi e hanno detto:

 

“Davvero! È veramente diverso dagli altri templi. Quando saremo tornati a casa, raccontiamo questa cosa a tutti.”

 

Allora, il monaco ha chiesto la ragione di ciò a un sacerdote di questo tempio, dicendo:

 

“Riguardo al motivo di mettere questi due Komainu a tale maniera, forse ci sarà una storia importante, è vero? Io vorrei saperne.”

 

Il sacerdote ha risposto:

 

“Dunque, è veramente impertinente! È una ragazzata!”

 

Dicendo così, lui li ha assestato alla giusta posizione.

 

E così, la lacrime del monaco non ha servito niente!