mercoledì 30 ottobre 2019

La serie della letteratura giapponese ~ 265~





Makura no Soushi (265)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (264)

Duecento ventinovesimo (3)

Il secondo aneddoto (continuazione del numero precedente):

Dopo di che, l’imperatore cinese ha mandato due serpenti di stessa lunghezza circa 60cm al Giappone, chiedendo:

“Distingueteli il maschio e la femmina.”

Anche questo, non c’era nessuno che lo capiva nella corte imperiale.

Allora, come prima, il generale è andato ai suoi genitori per chiederne.

Il padre gli ha risposto subito:

“Tu mettili in fila su un posto e avvicina un ramo sottile verso la coda. Allora, quello che muove la coda è la femmina.”

Il generale è andato al palazzo imperiale e ha provato quello che aveva raccontato il suo padre. Era veramente vero il detto del pare! Un serpente non muoveva la coda, invece l’altro sì. E loro hanno rimandato questi due serpenti marcati del maschio e la femmina alla Cina. Naturalmente, anche questo era giusto.

Dopo che è passato il lungo tempo, l’imperatore cinese ha mandato di nuovo una sferetta sinuosa bucata che ha due bocche a sinistra e destra, dicendo:

“Ci fate passare un cordino e ce lo rimandate. Nel nostro paese,  riesce farne chiunque.”

Tutti i nobili e cortigiani hanno detto:

“Qualunque artigiano, anche se sia molto esperto, non lo potrà fare.”

Ma, il generale, credendo dell’abilità del suo padre, gli ha chiesto come poter fare. Allora lui ha risposto:

“Tu prendi due formiche grandi e alla schiena di ogni formica, metti un filo sottile di cui l’estremità è legata con un cordino. Poi, spalma il nettare a una bocca della sferetta.”

Il generale quindi, ne ha detto subito all’imperatore. Poi, loro hanno provato di mettere le formiche dall’altra bocca. Allora, le formiche, fiutando subito il dolce profumo, sono uscite dalla bocca spalmata col nettare. L’imperatore, quindi, ha rimandato la sferetta in cui è passato il cordino alla Cina.

Dopo di che, l’imperatore cinese, apprezzando l’ingegno dei giapponesi, non ha fatto più la domanda difficile al Giappone.

domenica 27 ottobre 2019

La serie della letteratura giapponese ~ 264~


Due foto del tempio scintoista Aritoshi



Makura no Soushi (264)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (263)

(La sezione 228 è saltata)

Duecento ventinovesimo (2)

1)   Il secondo aneddoto:

C’era una volta, non so se sia vero o no, un imperatore che amava solo i giovani e ammazzava il popolo che aveva più di quaranta anni. Allora, gli anziani, allontanandosi dalla capitale, si erano nascosti nella campagna remota e nella città non si trovava nessuna gente vecchia. A questo momento, c’era un generale giovane molto intelligente e favorito dell’imperatore, che aveva i genitori di circa settanta anni. Questi due avevano tanto paura pensando che, quale biasimo subiranno, se siano trovati dall’imperatore. Già la gente cha ha quaranta anni, sarà ammazzata, allora loro che hanno settanta anni, con che maniera sarà puniti?

Ma, poiché loro figlio era devoto ai genitori, non ha voluto di farli abitare lontano. E, volendo vederli almeno una volta al giorno, ha scavato la terra dentro sua casa e ci ha costruito una stanza per farli abitare. Poi, lui ha detto a tutti, naturalmente anche all’imperatore, che i suoi genitori sono andati alla campagna lontana.

Comunque, secondo me (Shonagon), è tanto strana questa cosa. Si potevano lasciare gli anziani se loro stanno in casa zitti. Era orribile il regno di questo imperatore!

Quelli genitori, non saranno stati della famiglia di alta classe, ma, erano conosciuti come le persone riflessive e saggie. E anche il loro figlio, il generale, era giovane ma fidato, perciò lo amava molto l’imperatore.

Allora, l’imperatore cinese, volendo conquistare il Giappone, spesso metteva l’imperatore giapponese in difficoltà con domande irragionevoli. E una volta, quel cinese ha mandato al Giappone un legno di lunghezza circa 60cm, raschiato perfettamente liscio in tutta la parte, domandando:

“Potete distinguere la radice e la punta di questo legno?”

L’imperatore giapponese allora, non sapeva che fare, perché non ha potuto trovare nessuna maniera da distinguere.

Il generale giovane, vedendo la situazione tanto dura dell’imperatore, è andato ai genitori e ha raccontato la storia.
Allora, suo padre gli ha risposto:

“Tu vai a un fiume molto torrentizio e ci getta il legno ortogonalmente e orizzontalmente alla direzione del corso.  Allora il legno gira e verrà portato dal corso del fiume. Tu quindi, annota ““la radice”” all’estremità davanti del legno e lo manda alla Cina.”

E lui è andato all’imperatore e ha detto quello che suo padre gli ha insegnato, facendo finta che questo è l’idea di lui stesso. L’imperatore quindi, ha fatto fare ai cortigiani cosi come il generale aveva raccontato e ha mandato il legno su cui è marcato della punta e radice alla Cina. Era giusto davvero!

mercoledì 23 ottobre 2019

La serie della letteratura giapponese ~ 263~


Due ritratti di Kino Tsurayuki



Makura no Soushi (263)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (262)

(La sezione 228 è saltata)

Duecento ventinovesimo (1)

Ci sono i diversi tempi scintoisti interessanti. Fra questi, il tempio scintoista Aritoshi (significa il tempio da far passare la formica), situato nella provincia Osaka, interessantissimo perché ha i due aneddoti carini come seguenti:

1)   Quando il cavallo di Kino Tsurayuki (il famoso compositore di Waka, nato circa cento anni fa che Shonagon) si è ammalato, Tsurayuki ha pensato che questa malattia è causata dalla maledizione della divinità di questo tempio Aritoshi. Perché proprio quando lui ha passato col cavallo vicino a questo tempio, la malattia è successa. Lui quindi, ha offerto una Waka come seguente:

“Kakikumori Ayamemoshiranu Ohozorani Aritohoshi woba Omoubeshiyawa”

La traduzione: Il cielo è molto nuvoloso e buio attorno, ma, io spero che ci sia almeno una luce della stella.

(N.B: In via del viaggio, il suo cavallo è diventato male improvvisamente, perciò lui, volendo trovare una speranza da guarire il cavallo, come se trovasse una luce nel cielo scuro, ha composto questa Waka. E lui ha usato il gioco di parola di “Aritohoshi” significa “che ci sia la stella” con il nome del tempio “Aritoshi”. E si dice, dopo di che, il cavallo ha ricuperato la salute.

N.B: Riguardo a Kino Tsurayuki

Lui era il nobile di famiglia della classe media. Ma, da quando era giovane, è conosciuto come il compositore di Waka molto bravo. E quando l’imperatore allora, chiamato Daigo, ha voluto compilare una antologia di Waka, chiamato Kokin Wakashu, da scegliere fra tutte le Waka dal tempo antico fino a questo momento, e ha scelto quattro compilatori. Tsurayuki era uno di questi.

In questa antologia, sono scelte più di 1095 Waka, e il compendio, l’espressione, e il senso estetico della bellezza che si trovano in questa, hanno dato la grande influenza allo svolgimento della storia letteraria dei posteri.

domenica 20 ottobre 2019

La serie della letteratura giapponese ~ 262~

Sopra, il campanile del tempio buddista Kiyomizu
Sotto, il tempio Kiyomizu





Makura no Soushi (262)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (261)

Duecento ventisettesimo

Quando io mi chiudevo nel tempio buddista Kiyomizu (1), l’imperatrice mi ha fatto portare una lettera da una messaggera apposta. Questa lettera era la carta rossastra importata dalla Cina su cui c’era scritta una frase con Waka come seguente:

Waka: “ Yamachikaki Iriainokaneno Koegotoni Kourukokorono Kazuwashiranamu”

La traduzione: Si sente il suono della campana dal tempio buddista situato vicino a una montagna. Ad ogni suono che sento, ti penso con nostalgia e forse anche tu, capirai il mio cuore.

La frase: Tu vi stai per lungo tempo. Quando tornerai da me?

La carta per scrivere la risposta, ho lasciato tutto a mia casa e non tengo con me quella che merita a mandare all’imperatrice. Perciò. io ho scritto la risposta su un petalo di loto di colore viola.

(1) Dalla metà del periodo di Heian, era generalizzata di chiudersi in un tempio sia buddista sia scintoista. Lo scopo è che, è proprio per purificarsi, addestrarsi e pregare Budda o Divinità, staccandosi dal mondo laico per un certo periodo. Chi vuole chiudersi nel tempio, decide in anticipo quanto tempo ci starà.
Il periodo è diverso per ogni persona, per esempio sette giorni, cento giorni, mille giorni, tre anni oppure solo una giornata (giorno e notte).
Nel caso della persona normale (cioè non è quella religiosa), era molto popolare di recitare il sutra e immaginare la figura di Budda nel cuore (nel caso di chiudersi nel tempio buddista).
In questo caso, si immagina che Shonagon fosse stata nel tempio almeno sette giorni o un po’ di più. L’imperatrice quindi, l’ha sollecitata a tornare presto al palazzo suo.
Comunque, si capisce che, quanto era importante l’esistenza di Shonagon per l’imperatrice.

mercoledì 16 ottobre 2019

La serie della letteratura giapponese ~ 261~


Due foto del ventaglio giapponese



Makura no Soushi (261)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (260)

Duecento ventesimo sesto

Poiché la nutrice dell’imperatrice va al paese Hyuga (la presente provincia Miyazaki, nell’isola di Kyushu) accompagnando al suo marito, l’imperatrice le ha regalato tanti ventagli come ricordo.

Fra questi, ho visto uno su cui è dipinta la serie delle residenze ufficiali nella campagna, e sull’altro lato del ventaglio, è dipinto il palazzo molto magnifico di Kyoto col sfondo della pioggia dirotta con una Waka come seguente:

“Akanesasu Hinimukaitemo Omoiideyo Miyakowaharenu
Nagamesuramuto”

La traduzione:

Anche se tu andassi a Hyuga, in cui sono molto brillanti i raggi solari, tu devi ricordarmi che sto piangendo qui nella città di Kyoto.

N.B:

“Akanesasu” : Sono brillanti i raggi solari.

“Hinimukaitemo”  : Se tu andassi al posto dove c’è sempre il sole. Perché, Hyuga significa “andare alla direzione dove c’è il sole" in Kanji (l’ideogramma).

“Omoiideyo” : Devi ricordarmi.

“Miyakowaharenu” : La città di Kyoto non fa bel tempo.

“Nagamesuramuto” : La vista di Kyoto è così piovosa (dal mio pianto-come l’intenzione segreto).

Quando ho visto questo ventaglio, sono molto commossa, pensando che, quanto è affettuosa l’imperatrice!

Se io fossi questa nutrice, non lascerei mai la padrona così gentile e amorevole.

domenica 13 ottobre 2019

La serie della letteratura giapponese ~ 260~


Due foto dell'iris



Makura no Soushi (260)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (259)

Duecento venticinquesimo

Quando l’imperatrice è stata nel palazzo nella via Sanjyo (terza via orizzontale nella città di Kyoto), sono portati i materiali per Kusudama (Una sacco rotondo fatto di broccato, in cui sono messe le diverse spezie, che è ornamentato dai fili e fiori artificiali. È simbolo della longevità e del talismano e si appende alla colonna oppure parete al giorno 5 maggio.) e l’iris.

(N.B: Il 5 maggio è Sekku, che è una delle cinque feste tradizionali del Giappone, cioè il 7 gennaio, 3 marzo, 5 maggio, 7 luglio, 9 settembre, originalmente secondo il calendario lunare. E al 5 maggio, abitualmente si ornamentava la casa con Kusudama e l’iris.)

E le ancelle giovani e la sorella giovane dell’imperatrice hanno fatto Kusudama e l’hanno dato ai due figli dell’imperatrice (la principessa aveva 5 anni, il principe 2 anni).

Anche dagli altri sono offerti bei Kusudama, e poi Aozashi (un dolce fatto dal germoglio di frumento giovane, tostato). Io quindi, ho messo questo dolce nella scatola, in cui è stesa la carta bella di blu chiaro e offerto all’imperatrice dicendo:

“Per favore prendete questo, che ve lo sto offrendo attraverso Mase.”

(N.B: Mase significa una barriera bassa di legno intrecciata grossolanamente. E questo detto di Shonagon è basato su una Waka come seguente:

Mase goshini Mugihamu Komano Hatsuhatsuni Oyobanukoiwo Warewasurukana

(La traduzione: Quando il cavallo mangia il mangime attraverso la barriera, può mangiare a poco a poco, perché la sua bocca giunge stentatamente al mangime.  Come così, il mio amore difficilmente trasmessa alla mia cara.

A questo momento, l’imperatrice era gravida di tre mesi e non aveva appetito (cioè mangiava poco). Perciò, Shonagon le ha consigliato di mangiare almeno questo dolce, usando questa eufemia.)

Allora l’imperatrice ha strappato una parte di quella carta blu chiaro e scritto una Waka su questa come seguente:

“Minahitono Hanayachouyatoisoguhimo Wagakokorowoba Kimizoshirikeru”

È tanto carina!

(La traduzione di Waka: Oggi è la festa di Sekku, e tutti si divertono di fare Kusudama, ma solo tu capisci la mia malinconia.

N.B: A questo momento, lei, essendo allontanata dall’imperatore, era un po’ triste, perché il suo zio Fujiwara no Michinaga che ha tenuto il potere nel mondo politico dopo la morte dell’ex-primo ministro (padre dell’imperatrice), ha mandato sua figlia come la consorte dell’imperatore. Lui amava molto l’imperatrice, ma, preoccupandosi per l’autorità di Michinaga, ogni tanto ha dovuto far andare via l’imperatrice dal palazzo imperiale.

mercoledì 9 ottobre 2019

La serie della letteratura giapponese ~ 259~




Makura no Soushi (259)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (258)

Duecento ventiquattresimo (2)

Comunque, l’imperatrice è veramente spiritosa, anche per la piccola cosa come questo caso. Io quindi, sempre provo di non fare le cose stupide avanti a lei, ciò nonostante, sono messa in giro delle voci infondate. È duro per me.

Ma, la lettera mandata dall’imperatrice è troppo divertente, perciò non posso fare a meno di risponderla.
Io, quindi, ho dipinto un schizzo della pioggia dirotta sull’altra cartea e ci ho aggiunto il seguito dell’Waka composta dall’imperatrice, come seguente:

“Naranunano Tachinikerukana”

La traduzione: Il mio nome è diffuso, per le voci infondate.

Poi, ho scritto anche, tutti capiranno per questo schizzo, che era tutto Nureginu.

Allora, dopo, ho sentito dire che l’imperatrice rideva parlandone con una ancella vicino a lei.

N.B (dall’autrice di questo Blog)

Questa sezione è un po’ difficile di capire anche per noi giapponesi. Comunque, la chiave di questa storia è Nureginu.
Nureginu letteralmente significa il vestito bagnato. Ma, per noi  giapponesi, questa parola significa l’accusa infondata.
Allora, perché si dice così?

Ci sono tre interpretazioni come seguenti:

1)   Secondo la leggenda, c’era una volta una bella ragazza che abitava con suo padre e sua matrigna. E questa era gelosa della bellezza della figliastra e una notte, aveva messo il vestito bagnato di un pescatore vicino al cuscino della figliastra dormita. Allora, il padre è stato convinto che sua figlia ha avuto la relazione sessuale con un pescatore, e arrabbiato, e l’ha ammazzata.
2)   Tutte le pescatrici subacquee naturalmente tuffano nel mare, perciò il loro vestito è sempre bagnato. E nel vecchio tempo, in giapponese, si diceva “Kazuku” di tuffare. E anche, il caso di dare la colpa agli altri si diceva “Kazuku”. Queste due parole “Kazuku” sono diverse nelle lettere, ma la pronuncia è uguale. E da questo gioco delle parole, è nata la parola “Nureginu (il vestito bagnato)”.
3)   Si soppone che fosse stato il processo dalla idea di Dio nel vecchio tempo. Cioè, l’accusato deve mettersi un vestito bagnato, e se questo si asciugasse subito, lui era innocente, invece se ci voleva tanto tempo da asciugare, lui era colpevole.

Comunque, questa parola “Nureginu” ha cominciato a usare dal periodo di Heian, ed è attiva ancora oggigiorno.

Ed in questa sezione, bisogna sapere prima di tutto, che fondamentalmente c’era quella Waka di un nobile come la comprensione comune fra l’imperatrice e Shonagon.  

E per primo, l’imperatrice ha mandato un schizzo con una frase come si vede alla sezione precedente, basando su quella Waka e anche quel rumore delle ancelle, cioè qualcuno è andato via all’alba, dal corridoio vicino al compartimento di Shonagon. E lei ha risposto all’imperatrice con quel schizzo della pioggia e il seguito di Waka

(Alla fine, devo correggere una cosa, cioè, quella frase scambiata fra l’imperatrice e Shonagon, io ho scritto sempre Waka, ma ho sbagliato. Sarà più giusto di dire una poesia o una frase)


Sotto, è lo schizzo che Shonagon aveva mandato all’imperatrice



domenica 6 ottobre 2019

La serie della letteratura giapponese ~ 258~

La foto del monte Mikasa





Makura no Soushi (258)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (257)

Duecento ventiquattresimo (1)

Ho sentito dire che le mie colleghe hanno detto:

“Avviamo visto un uomo strano, che è uscito da Hosodono (una parte del corridoio, vicino alla abitazione dell’imperatrice) e andato via portando l’ombrello all’alba.”

E pensando bene, ho capito che è proprio di me stessa. Cioè lui è uscito fuori all’alba dal mio compartimento. E lui non è quello strano, ma serio. Anche se lui non è di famiglia di alta classe, ma, neanche di famiglia da criticare dagli altri. Lui si è fermato da me, ma, solo per parlare alcune cose, e non è neanche il mio amante. E mi domandavo, perché le mie colleghe dicevano strano di lui!

Mentre pensavo così, una messaggera mi ha portato una lettera dall’imperatrice e mi ha sollecitato di scrivere la risposta subito.

Allora, io l’ho aperta e ci ho trovato un schizzo in cui era dipinta solo una mano che afferra l’ombrello e ce n’è scritta una frase accanto:

“Yamanoha Akeshi Ashitayori”

(N.B:
Questa frase è la parte sopra di una Waka e l’imperatrice chiede a Shonagon di mettere il seguito, cioè la parte sotto di Waka.
Il significato di questa Waka è:

“Da quella alba che un uomo è uscito portando l’ombrello…”
Questa era basata su una Waka conosciuta, composta da un nobile come seguente:

Ayashikumo Warenureginuwo Kitarukana Mikasanoyamawo
Hitonikararete

La traduzione: Stranamente, io sono accusato ingiustamente, perché qualcuno è andato a incontrare una donna usando illecitamente il mio nome.

Ayashikumo è stranamente.

Warenureginuwo Kitarukana è sono accusato ingiustamente.

Mikasanoyamawo Hitonitkararete è:

Mikasanoyamawo è il monte Mikasa, ma Mikasa significa anche un ombrello e poi è l’altro nome dei generali della divisione delle guardie imperiali, perché loro proteggono l’imperatore come l’ombrello. Poiché il compositore di questa Waka era il generale, ha lamentato che qualcuno aveva usato il suo nome e il titolo (generale=Mikasa) per corteggiare la donna. Ma, comunque, questa Waka è composta da scherzo.

Naturalmente, anche l’imperatrice, avendo sentito quel rumore di un uomo strano, ha mandato quella parte sopra di Waka a Shonagon come scherzo.

(Sotto, lo schizzo che l’imperatrice ha mandato a Shonagon.)

mercoledì 2 ottobre 2019

La serie della letteratura giapponese ~ 257~



Due foto del carro trainato dal bue




Makura no Soushi (257)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (256)

Duecento venti terzo (3)

Quando qualcuno sta per parcheggiare il carro avanti a Sajiki di un nobile, i servi suoi lo impediscono gridando, ma, quello è anche nobile, e recrimina a loro dicendo: “Zitti, come mai non posso fermarmi qua?”

Allora, i servi non sanno più come fare. In questo caso, il padrone stesso di Sajiki chiede di non fermarsi avanti a lui educatamente. È la scena interessante!

L’altro caso, quando è venuto una persona molto importante portando tanti seguiti al posto dove è già pieno dei carri, io guardo da un po’ lontano, pensando come faranno loro. Allora, gli uomini che servono Zenku per questo signore, scendono dal cavallo subito e rimuovono i carri vicini in fretta con la forza. Poi loro mettono in questo spazio fatto per la fora, non solamente il carro del signore ma anche i carri di tutti i seguiti.

È proprio ben riuscito!

Tuttavia, i padroni dei carri rimossi da loro, riattaccando il bue al carro, vanno via per trovare l’altro spazio. Poverini!

Naturalmente, gli uomini di Zenku non faranno mai tale cosa per il nobile di alta classe.


Alcuni spettatori, chiamando ininterrottamente i servi vestiti bene, chiedono qualche cosa. Fra di loro, ci sono alcuni che fanno sedersi i bambini fuori dell’avvolgibile del carro.