mercoledì 30 maggio 2018

La serie della letteratura giapponese ~ 123~

La foto del cuculo

Un dolce fatto di Warabi
(non c'entra a questa sezione)


Makura no Soushi (123)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (122)

Novantacinquesimo paragrafo (9)

Nonostante che l’imperatrice non era d’accordo a quello che avevo detto, alla fine, quella storia della Waka è andata in fumo nel frattempo.

Fra circa due giorni, noi ancelle ne abbiamo ricordato mentre chiacchieravamo e una mia collega mi ha chiesto:

“Tu come hai gustato quel Warabi (consultate per favore “La serie della letteratura giapponese ~ 117~”) che aveva preparato il signor Akinobu per noi?”

Prima che io rispondo, l’imperatrice, sentendone, ha detto ridendo:

“Oh, è proprio da stupidi ricordare di cibo.”  E poi, ha scritto qualcosa su una carta che era sparsa vicino a lei e me l’ha data dicendo:

“Scrivi la versione di sopra su cui.”

 Su questa carta c’era scritto:

“Shitawarabi Koso Koishi Karukere” 

La traduzione: Ricordo con nostalgia quel sapore di Warabi.

(N.B ; Questa frase è una parte di Waka. Waka è composta di 31 sillabe e di prime 17 sillabe si chiamano la versione di sopra e le reste 14 sillabe sono la versione di sotto. In questo caso, l’imperatrice ha composto la versione di sotto e ha chiesto a Sei Shonagon di scrivere quella di sopra. Questo tipo di gioco di Waka era uno di moda fra la classe aristocratica a quella epoca.)


Era tanto divertente! E io ho scritto su questa carta:

“Hototogisu Tazunetekikishi Koeyorimo.”

La traduzione: Più che la voce del cuculo che siamo andate a sentire appositamente. 

Cioè, Shonagon ha scritto con sotto intenzione che si ricorda molto bene del sapore di Warabi anzi che della voce del cuculo.

domenica 27 maggio 2018

La serie della letteratura giapponese ~ 122~


Due foto del tuono



Makura no Soushi (122)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (121)

Novantacinquesimo paragrafo (8)

Io quindi, ho detto a una mia collega:

“Tu la scrivi!”

Lei mi ha risposto:

“No, no, questo è il tuo lavoro.”

Mentre facevamo un po’ di tira e molla cosi, è diventato tutto buio il cielo e ha cominciato a piovere e anche a tuonare tremendamente. Allora noi tutte, avendo molto paura, abbiamo girato il corridoio per chiudere tutti i cancelli negligentemente.

Il tuono ha continuato a suonare per lungo tempo e noi, per molta paura, abbiamo dimenticato di comporre Waka.

Al cader del giorno, il tuono stava allontanandosi pian piano, e finalmente ho cominciato a comporla, ma, tanta gente ci ha visitato per salutare l’imperatrice (in questo periodo, nel mondo aristocratico, era abitudine di visitare una persona superiore dopo qualche calamità naturale come il tuono, la neve e la pioggia grave ecc, per esprimere la loro apprensione) e noi tutte le ancelle ci siamo state occupate di intrattenerli, perciò non ho potuto avere il tempo di farne. E mie colleghe erano indifferenti tutte, perché il signor Kinnobu ha mandato quella Waka indicandomi per nome. Secondo loro quindi, sono io che devo rispondergli.

Tuttavia, io già ho perso la voglia di scriverla a questo momento e ho detto a tutte:

“Ormai, è troppo tardi. Allora vi raccomando di non far sapere ad altri della nostra escursione possibilmente.” E ho cercato di volgere tutto in riso.

Ma l’imperatrice mi ha detto:

“Potete comporla anche adesso, però mi pare che voi non ne abbiate la voglia proprio.”

Il suo modo di parlare un po’ imbronciato cosi, era tanto carina e le ho risposto:

“Ma ormai non sarà tanto interessante anche per lui, di aver la mia risposta ritardata cosi.”

mercoledì 23 maggio 2018

La serie della letteratura giapponese ~ 121~



Tre esempi della carta giapponese



Makura no Soushi (121)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (120)

Novantacinquesimo paragrafo (7)

Dopo queste circostanze, ci siamo presentate avanti all’imperatrice. E quando noi raccontavamo quella storia di Kinnobu che correva la strada legando la cinghia, l’imperatrice e anche le ancelle che ci esponevano le loro lagnanze perché non potevano uscire con noi, scoppiavano a ridere.

Poco dopo, l’imperatrice mi ha detto:

“A proposito, quale Waka avrete composto?”

E io ho risposto che non ne avevamo tempo, raccontando tutta la storia che era successo.

Allora, l’imperatrice mi ha detto con un po’ di rabbia:

“Cosa dici! Se i cortigiani nobili sappiano che siete uscite per ascoltare la voce del cuculo, non potrete fare a meno di comporre almeno una Waka. Dovevate comporla subito nella villa di signor Akinobu, quando avete sentito la voce del cuculo. Siete state troppo tergiversate. Non mi piace tale atteggiamento. Allora componete qui subito.”

Io quindi, avendo vergona di me, ho cominciato a discutere con le mie colleghe come potevamo fare. Quando parlavamo cosi, il signor Kinnobu ci ha mandato una Waka, attaccata al ramo di Unohana che lui aveva portato via. Tuttavia, ho dimenticato il contenuto di questa Waka.

Comunque, noi abbiamo deciso di comporre una Waka da rispondere a Kinnobu prima e mandato una serva nel nostro compartimento privato a prendere Suzuri (la vaschetta per stemperare l’inchiostro di china). A questo momento, l’imperatrice ha detto:

“Su, su, rispondete con questa.”

Dicendo cosi, ci ha dato la carta(1) per scrivere Waka, mettendola nel coperchio della scatola per il suo Suzuri.

(1) Nel tempo vecchio, la carta era la cosa molto preziosa e dopo essere introdotto il Buddismo nel sesto secolo, era usata solo per trascrivere il Sutra, invece per il documento ufficiale normalmente era usata la targhetta di legno. Ma nel periodo di Heian, era nata la lettera fonetica sillabata e non solo gli uomini ma anche le donne di classe nobile hanno cominciato a scrivere Waka sulla carta. Perciò, era nato lo studio ufficiale per produrre la carta giapponese. La carta stessa era introdotta da Cina per prima, ma nel periodo iniziale di Heian, era stabilito il metodo di fabbricazione della carta allo stile giapponese. E in Giappone, come il materiale, la corteccia dell’albero della famiglia di gelso oppure della famiglia di dafne è stata usata principalmente fino ad oggigiorno.

domenica 20 maggio 2018

La serie della letteratura giapponese ~ 120~

Eboshi, il cappello che si mettevano gli uomini quotidianamente
nel periodo di Heian

L'abbigliamento ufficiale del nobile quando lui lavora nella corte imperiale
(il cappello si chiama Kanmuri)


Makura no Soushi (120)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (119)

Novantacinquesimo paragrafo (6)

E poi, Kinnobu ci ha chiesto:

“Voi siete andate a sentire la voce del cuculo, allora naturalmente avrete composto Waka di ciò. Come sarà? Vi raccomando di recitarla.”

Ho risposto:

“Ma no! Noi vogliamo recitarla prima di tutto all’imperatrice. Per gli altri, magari ne faremo dopo.”

Mentre parlavamo cosi, ha cominciato a piovere. Allora Kinnobu ha detto un po’ brontolando:

“Come mai questa porta non ha il tetto? Le altre l’hanno, quindi è perché? Per la giornata serena va bene anche senza, pero, sotto in tale pioggia come oggi, mi sento veramente esasperato. Comunque, quando sono uscito da casa, riuscivo a correre con tutti gli sforzi possibili per raggiungervi, ma per tornare a piedi sotto questa condizione è tanto spiacevole.”

Io gli ho detto:

“Allora, potrete entrare nel palazzo imperiale.  Or su, andiamo!”

Lui mi ha risposto:

“Si, sarà tanto meglio, ma, io mi sono messo Ehoshi (una specie del cappello che si mettevano gli uomini in questo periodo, ma, non era possibile di entrare con questo nella corte imperiale, perché non era il cappello ufficiale).”

Io gli ho detto:

“Non potrete mandare qualcuno a vostra casa per prendere Kanmuri (il cappello ufficiale)?”

Parlando cosi, pioveva a dirotto. Allora, i nostri servi e conducenti che non avevano preparato il copricapo, hanno tirato il carro dentro la porta di forza. E il signor Kinnobu, gli facendo porgere l’ombrello da un servo, è andato via. In questo momento, lui, con l’aria indolente, camminava lentamente voltandosi a guardarci ogni tanto e portando a mano un ramo di Unohana (consultate per favore “La serie della letteratura giapponese ~ 55 ~”) che aveva strappato dal nostro carro.

Questo è anche una esperienza molto divertente per me!

mercoledì 16 maggio 2018

La serie della letteratura giapponese ~ 119~


Due foto di Sashinuki



Makura no Soushi (119)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (118)

Novantacinquesimo paragrafo (5)

Già noi eravamo vicino alla nostra sede, ma, era troppo dispiacente a me di tornarvi direttamente senza far vedere a nessuno lo stato del nostro carro cosi suggestivo. Io quindi, pensando di renderlo sulla bocca di tutti i nobili, ho fatto fermare il carro vicino alla casa del signor Kinnobu (un figlio giovane di ex-primo ministro, e adesso serve come il ciambellano per l’imperatore) e mandato un messaggero per fargli sapere che adesso stavamo in via di ritorno dopo aver sentito la voce del cuculo.
Fra un po’, il messaggero è tornato e ci ha detto:

“Il signor mi ha detto di venirci subito, e vi ha chiesto di aspettarlo per momento. Lui si metteva comodo con il vestito sciolto. E ora sta indossando Sashinuki (1) in fretta.”

Ma noi, non avevamo intenzione di aspettarlo e siamo partite subito. Allora, abbiamo sentito la voce da dietro, dicendo:

“Un momento, aspettate un momento!”

Guardando dal carro, abbiamo notato che Kinnobu rincorreva il nostro carro legando la cinghia di Sashinuki e poi anche alcuni suoi servi correvano con lui a piedi nudi.

Era tanto ridicolo! Io quindi, ho ordinato al conducente di accelerare il carro di più.

Quando siamo arrivate a una porta del palazzo imperiale, lui, finalmente ci ha raggiunto affannandosi, e appena vista l’apparenza del nostro carro, ha scoppiato a ridere prima di parlare.

Dopo alcuni minuti, lui ha cominciato a parlare:

“Questo carro non mi pare che sia quello da salire la persona seria. Siete matte o no? Comunque, scendete e guardate bene l’aspetto del carro:”

Poi, lui e i suoi servi ridevano insieme.

(1) Sashinuki è una specie di pantaloni che indossavano gli uomini della classe aristocratica, soprattutto nel periodo Heian. La forma, come si vede nella foto di sopra, è abbondantemente larga e l'orlo è stretto da uno spago.

domenica 13 maggio 2018

La serie della letteratura giapponese ~ 118~


Due esempi della cucina per l'imperatore e i nobili nell'epoca di Heian




Makura no Soushi (118)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (117)

Novantacinquesimo paragrafo (4)

Io gli ho detto sorridendo:

“Eh, no! È troppo cerimonioso di mangiare in fila davanti alla tavoletta cosi. Questo è proprio il modo da mangiare delle ancelle ufficiali.” (1)

Allora, lui ha risposto:

“Ah, sì, ho capito. Allora, sarà meglio che mangerete mettendo il cibo sotto alla tavoletta, perché siete abituate di mangiare chinando la testa. (2).”

Mentre parlavamo cosi, un conducente ci ha detto che stava per piovere. Noi quindi, abbiamo deciso di andare via, ma, io, prima di salire nel carro, ho detto alle mie colleghe:

“Come pensate? Secondo me, sarà comodo di comporre Waka qui, prima di partire.”

Allora, una collega mi ha detto:

“Hai ragione forse, ma penso che possiamo comporla in via di ritorno comunque.”

Tutte le altre sono d’accordo a lei, e abbiamo deciso di andare via subito. Tuttavia, prima di salire nel carro, ho trovato attorno della casa Unohana (il fiore della famiglia Deutzia) che è fiorito pienamente. Perciò, noi tutte l’abbiamo raccolto e ornamentato tutte le parti del carro con questo fiore, finché sembra che il bue fosse circondato con il recinto di fiore. Tutti i servi e conducente anche, hanno cominciato a imitarci ridendo.

In via di ritorno, ho cercato di trovare qualche conoscente o amico, perché ho voluto fargli vedere il nostro carro ornamentato cosi. Ma, non ho trovato nessuno e mi sentivo un po’ scoraggiata.

N.B

(1) (2) Questi due passaggi non sono facili da capire. Ce ne sono state diverse opinioni dagli studiosi fino ora, ma, secondo me, l’interpretazione come seguente, sarà migliore:

Riguardo all’ancella, ci sono stati due tipi grossolanamente, cioè, quella ufficiale e poi privata. L’ancella ufficiale è funzionaria della corte imperiale e ogni tanto loro avevano l’occasione di partecipare al banchetto tenuto dall’imperatore come i suoi colleghi uomini. Allora, loro mangiavano sedute in fila davanti alla tavoletta. 

Invece, l’ancella privata, nella maggior parte dei casi, era assunta dal padrone di grande famiglia aristocratica e Sei Shonagon e le sue colleghe sono veramente corrisposte a questa.  Loro sono impiegate da padre dell’imperatrice, che fu il primo ministro. Perciò, loro non avevano l’occasione di partecipare al banchetto ufficiale, ma, ogni tanto il loro padrone (in questo caso era l’imperatrice, perché suo padre era già morto) le dava qualche merenda o dolce a caso.  E in questo caso, le ancelle mangiavano mettendolo sotto e chinando la testa, per esprimere il rispetto alla padrona.

Comunque, questa frase non ha il significato serio. Non è altro che lo scambio della battuta.


mercoledì 9 maggio 2018

La serie della letteratura giapponese ~ 117~


Due foto di Warabi



Makura no Soushi (117)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (116)

Novantacinquesimo paragrafo (3)

Il cuculo, una volta avevo sentito dire da qualcuno di ciò, cantava quasi rumorosamente in questa zona e io pensavo:

“È peccato che non posso far sentire questa voce all’imperatrice e mi dispiace anche un po’ per le mie colleghe che non potevano venire con noi.”

Il signor Akinobu ci ha detto:

“Qui è veramente una campagna, perciò a voi le signore urbane faccio vedere proprio una scena rustica. Sarà forse più curiosa per voi.”

E ci ha fatto vedere le spighe del riso prima, poi, chiamando cinque o sei contadine giovani, le ha fatto trebbiare il riso. E dopo di che, le ha fatto cantare una canzone folcloristica facendole macinarlo con una macina rotante che mai abbiamo visto.

(N.B: Poiché Shonagon e le sue colleghe sono cresciute in città nella famiglia nobile, non sapevano bene il lavoro reale dei contadini.)

Per noi, era una cosa tutto molto curiosa e ci siamo divertite. Noi quindi, abbiamo dimenticato di comporre Waka del cuculo.

(N.B: Nell’epoca di Heian, se una persona colta va a sentire la voce del cuculo, ha dovuto comporre Waka di ciò. Questo era proprio l’abitudine della gente di classe nobile.)

Il padrone ci ha offerto il pasto mettendolo sulla tavoletta di quattro piedi, su cui è dipinto un disegno strano, come allo stile cinese. Ma, noi tutte siamo state senza nemmeno guardare, chiacchierando delle altre cose.

Allora, lui ci ha detto:

“La cucina è molto rustica, ma, gli ospiti nostri che vengono dalla città, di solito mi assilla di offrirli il pasto affinché mi venga la voglia di scappare via. Invece, voi non volete mangiare niente. Veramente non è degno di voi, che siete le abitanti della città. E guardate per favore questo germoglio di felce che è di fuori stagione. Ma, l’ho raccolto me stesso appositamente per offrirlo a voi.”

(N.B: Il germoglio di una specie della felce è commestibile, che si chiama Warabi in giapponese. Questo Warabi è in giro all’inizio della primavera normalmente, perciò in maggio (è giugno nel calendario solare) è difficile di trovarlo.)

domenica 6 maggio 2018

La serie della letteratura giapponese ~ 116~


Due foto degli arcieri dul cavallo



Makura no Soushi (116)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (115)

Novantacinquesimo paragrafo (2)

Noi, quattro in totale, siamo salite nel carro. Le altre che sono rimaste dentro, hanno detto con la invidia:

“Non si può preparare un altro carro per noi?”

Ma l’imperatrice ha risposto di no.  Noi comunque, non tenendo conto niente di loro, siamo uscite. In via, abbiamo trovato che tanta gente faceva chiasso in un campo d’equitazione e ho chiesto a un conducente del carro:

“Che è successo?”

Lui ha risposto:

“Stanno concorrendo gli arcieri sul cavallo. Volete osservarli per un po’ di tempo?” E poi ha fermato il carro e ci ha detto:

“Il generale della divisione sinistra delle guardie imperiali, è già pronto.”

Tuttavia, da dentro carro, non si vedeva niente fuor che alcuni funzionari di sesto grado che bighellonavano. Io quindi, poiché non era tanto interessante, gli ho ordinato di partire subito.  

La strada su cui stiamo avanzando, è la stessa che faceva processione della festa di Kamo (consultate per favore “La serie della letteratura giapponese ~ 27 ~”), perciò è molto interessante per me.

Quello che noi stiamoci dirigendo è una villa del Signor Akinobu (lo zio dell’imperatrice). Quando ci siamo arrivate, abbiamo trovato una costruzione semplice e rustica, ma fatta appositamente cosi. Sulla porta scorrevole è dipinto un cavallo, il paravento fatto come la rete di bambù e anche l’avvolgibile è lavorato di fusti di Mikuri (l’erba della famiglia perenne, che si trova vicino al laghetto o al fossato). Cosi, tutti gli arredamenti sono costruiti volutamente con l’atmosfera dell’antichità e semplicità

La villa stessa è anche espressamente semplice e stretta, ma ha l’aspetto raffinato.

mercoledì 2 maggio 2018

La serie della letteratura giapponese ~ 115~


Due foto del cuculo



Makura no Soushi (115)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (114)

Novantacinquesimo paragrafo (1)

Durante il periodo della purificazione in Maggio (1), l’imperatrice è stata in Shiki no Mizoushi (consultate per favore “La serie della letteratura giapponese ~ 69 ~”) ed è preparato temporaneamente uno spazio per collocare la statua di Budda davanti alla sua camera da letto. Era tanto suggestivo!

Dal primo giorno di questo mese fino adesso, è stata sempre nuvoloso e ogni tanto piovuto. Sono durati i giorni noiosi. Io, quindi, ho proposto un giorno di andare a cercare la voce di cuculo (in questo periodo, la gente amava moltissimo di sentire la voce del cuculo, per il dettagliato, consultate per favore “La serie della letteratura giapponese ~ 6 ~”) alle mie colleghe. Poiché loro erano d’accordo, noi abbiamo cominciato a pianificare la escursione. Allora, una ha detto:

“Al di là di Kamo (la parte superiore della città di Kyoto, in cui ci sono due templi scintoisti famosi), c’è un luogo il cui nome è simile a Kasasagi (gazza, nella leggenda, era considerato che la gazza fa il ponte sul fiume della Via Lattea per far attraversare la Vega e l’Altair solo una volta in ogni anno). Forse lì potremo sentire la voce del cuculo.”

“No, no, non sarà il cuculo, potrebbe essere la cicala crepuscolare.” L’altra ancella è intervenuta.

Comunque, sarà inutile di continuare questo genere di chiacchiere e noi abbiamo deciso di uscire. E alla mattina del giorno 5, siamo salite nel carro trainato da bue che era arrangiato dal funzionario della segreteria dell’imperatrice. Normalmente, noi dovevamo andare fino al parcheggio del carro ai piedi per un certo tratto, ma, in maggio che è il mese piovoso, era possibile di avvicinarlo al fianco della costruzione.

N.B

(1) Nel periodo di Heian, era considerato che il gennaio, il maggio e il settembre sono i mesi da fare purificazione, cioé osservare i comandamenti del Buddismo, perché in questi mesi il demonio gira in tutte le direzioni e riporta tutte le cose beni o mali che aveva guardato alle quattro divinità protettrici del Buddismo. Perciò, la gente, sia laici sia monaci, si sforza di fare purificazione in questi mesi. Inoltre, i comandamenti del Buddismo sono cinque principalmente, che sono: 

Non ammazzare
Non rubare
Non desiderare la moglie o il marito degli altri
Non dire la busia
Non essere dedito al bere all'alcool