mercoledì 30 marzo 2022

La serie della letteratura giapponese ~502~

 


Sopra è Funaoka e sotto è Toribeno


Tsurezure Gusa (124)

 

Per esempio, se si versi l’acqua nel recipiente grande, di cui la parte sotto viene bucata, sgocciolerebbe per forza anche se sia a poco a poco. E poi, un giorno, non ci sarà più l’acqua nel recipiente. Così, non ci dovrebbe essere nemmeno un giorno in cui qualcuno non muore nella città.

 

Oltre a ciò, il numero dei morti non dovrebbe essere solo uno o due. Al monte di Toribeno (si trova nella zona est di Kyoto e nel vecchio tempo era il posto crematorio) e di Funaoka (si trova nella parte nord di Kyoto, e anche questo era il posto crematorio nel medioevo) ed altre campagne, non c’è nessun giorno in cui non si portano i tanti cadaveri.

 

Perciò, chi vende la bara, non ha tempo di conservarla in sua casa. L’ della morte visita sia ai giovani sia alla persona forte, senza il preavviso. E si può dire che è il miracolo di esser potuto vivere fino ad oggi.

 

Se uno rifletta bene questo fatto, lui non potrebbe vivere spensieratamente anche se sia solo pochi minuti.

 

Pensiamo un po’ il gioco di Mamakodate (Si mettono le quindici pedine bianche e nere ciascuno su una tavola e i giocatori portano via la decima pedina da un certo posto e si ripete questo atto. E quella che è rimasta una ultima vince.), cioè la padina che non è portata via sembra che sia salvata, ma alla fine, tutte quante sono portate via. Il mondo umano somiglia a ciò.

 

Quando il Samurai va alla guerra, sapendo che lui sta vicino alla morte, dimentica sia la sua casa sia se stesso.

 

Se un eremita, stando nella capanna lontano da posti abitati, pensi gli affari altrui della morte, affascinato dalla bellezza del paesaggio, sarebbe veramente la cosa vana.

 

Il nemico chiamato la morte sempre insegue fortemente anche alla montagna silenziosa. Lui quindi, sta nello stesso posto come il Samurai che va al fronte, nel punto di stare vicino alla morte.

domenica 27 marzo 2022

La serie della letteratura giapponese ~501~

 


Due foto della festa attuale del tempio scintoista di Kamo


Tsurezure Gusa (123)

 

Ogni volta che si vede la processione, uno dice o tale o quale, e dopo quando la passa via, tutti si scendono sotto dicendo:

 

“Stiamo qua, fino quando arriverà quella prossima.”

 

Comunque, loro vogliono guardare solo la processione.

 

Invece, la persona più raffinata non la guarda bene chiudendo gli occhi. I giovani di classe bassa che si occupano di servire il loro signore e gli uomini che stanno dietro la persona nobile, non potendo sporgersi avanti goffamente, non provano a guardarla per forza.

 

A questa festa del tempio scintoista di Kamo, tutte le cose si ornamentano con il fiore di malva e se ne trova un’atmosfera elegante.

 

E al momento vicino all’alba, mi viene una voglia di sapere il nome del padrone del carro che si raduna silenziosamente da qua e là. E mentre io suppongo di chi sarà, ogni tanto mi cade sotto gli occhi alcuni conducenti del carro o servitori che conosco.

 

E non mi stanco di vedere i carri raffinati o lussi che s’incrociano avanti a me.

 

Alla sera, i carri che facevano fila al fianco della strada e la gente che ci affollava molto, non so dove sono andati, si sono diradati man mano. E quando è sciolto l’affollamento del carro, anche sono portati via i tappeti e gli avvolgibili, e così, la vista d’attorno diventa molto triste in un istante.

 

Guardando questa scena, mi sento di vedere la fugacità di questo mondo. È anche suggestiva questa scena per me.

Secondo me, vedere questa situazione della strada significa proprio di vedere la festa.

 

Poiché trovo spesso la faccia che conosco solo la vista, posso capire che il numero del popolo di questo mondo non è moltissimo. Anche se io muoia dopo che loro sono morti tutti quanti, arriverebbe subito il mio ultimo momento. 

mercoledì 23 marzo 2022

La serie della letteratura giapponese ~500~

 


Due foto della vista primaverile di Kyoto attuale


Ho un dubbio che, la luna o il fiore, noi li dobbiamo vedere proprio con i nostri occhi o no? Secondo me, sarà molto più suggestivo di  immaginarli stando nella casa sia in primavera sia alla notte della luna bella.

 

La persona raffinata cosiddetta non sembra che sia troppo immersa nelle cose e dia poca importanza al divertirsi. Invece la persona rustica pare che si diverta molto ripetutamente di tutte le cose. La persona di questo genere s’avvicina al fiore facendosi largo tra la folla e la guarda fissamente. E poi beve il Sakè e compone Waka, e dopo averne molto goduto, taglia spesso il ramo grande sconsideratamente.

 

E quando vuole rinfrescarsi all’estate, immerge i suoi piedi nella fontana. Poi quando nevica, vuole lasciare le impronte sulla neve.

 

Così, questo tipo di gente, non sa guardare le cose mettendo un po’ di distanza.

 

Quando tale gente vuole vedere la festa, si svolge la vista strana. Cioè loro dicono:

 

“Quando viene la processione? È troppo tardi. Sarà inutile stare sulla tribuna fino a quel momento.”

 

E entrano nel fondo e bevono Sakè, mangiano, giocano a Go e al gioco dell’oca, lasciando una guardia sulla tribuna. E quando questa guardia dice che passerà la processione, tutti vengono alla tribuna a rotta di collo e si spongono dall’avvolgibile quasi da cadere. E spingendosi e urtandosi, lo guardano con gli occhi ben aperti in modo che non commettano una svista.

domenica 20 marzo 2022

La serie della letteratura giapponese ~499~

 


Sopra, Shirakasci e sotto il castagno


Tsurezure Gusa (121)

 

Fra tutte le cose, quello che si trova l’atmosfera più affascinante sono l’inizio e la fine. L’amore fra l’uomo e la donna, non è che c’è solo il significato di giurare la promessa incontrandosi direttamente.

 

Io direi anzi, sentire la tristezza che è finito l’amore senza vedere, o lamentare la promessa che non è adempita, o passare da solo la notte d’autunno molto lunga, o pensare l’amante che sta molto lontano e o ricordare la casa ormai rovinata, in cui passava la notte con l’amante, la persona che si rammenta con nostalgia tali sentimenti suddetti è proprio quello che capisce il fascino d’amore.

 

E di luna, direi che si trova il tenore più affascinante di vedere quella appena apparsa all’alba dopo tante ore d’attesa, anzi che la luna tanto piena apparsa nel cielo limpidissimo quanto da vedere fino al di là.

 

Soprattutto, l’ombra di luna bluastra che si vede fra il gruppo d’criptomeria, oppure la luna nascosta dalle nuvole dopo la pioggia repentina sono molto affascinante.

 

Quando io vedo la luna che brilla sul foglio di castagno, o di Shirakasci (una specie di quercia con il foglio di cui il rovescio bianco), mi viene il desiderio, pienamente nel seno, di chiedere l’amico di cuore con chi posso condividere questa emozione.

 

E a quel momento, io ho molta nostalgia della città (1).

 

(1)  In questa epoca, la città significava Kyoto. Ma, in questo caso, l’autore l’ha descritto come l’opinione generale, quindi, non è necessario di interpretarla “Kyoto” limitatamente. Per l’autore, la città significa il posto dove abita l’amico di cuore.

mercoledì 16 marzo 2022

La serie della letteratura giapponese ~498~

 


Due foto del fiore di ciliegio


Tsurezure Gusa (120)

 

Il fiore di ciliegio, noi lo dobbiamo apprezzare solo quando è fiorito pienamente?

 

La luna, noi la dobbiamo ammirare solo quando sta nel cielo perfettamente limpido?

 

Io direi, sarà più piacevole di vedere la pioggia, immaginando la bellezza della luna nascosta dalla nuvola. E anche sarà più emozionante di stare nella casa piccola, non sapendo che la primavera sta andando via, anzi che vedere direttamente il fiore e la luna. Di queste cose suddette, io trovo il fascino più profondo.

 

Secondo me, la cima del ciliegio su cui si trova il fiore appena sbocciato o il giardino in cui sono caduti i fiori secchi, hanno  proprio il più valore da vedere ambedue.

 

Alcuni compositori di Waka, hanno detto:

 

“Sono andato per vedere il fiore di ciliegio, ma era già caduto.”

 

O hanno detto anche:

 

“Purtroppo, questa volta non sono riuscito a vedere il fiore di ciliegio per un certo impedimento.”

 

Le loro parole, mi pare che non siano inferiore di chi ha visto direttamente il fiore nel punto della atmosfera.

 

Il fiore cade e la luna cala ad occidente. La gente rimpiange questo fatto. Questa cosa è veramente i sentimenti umani naturali.

 

Tuttavia, la persona che non sa apprezzare le cose raffinate, dice spesso:

 

“Sul ramo questo o quello, non si trova più il fiore. Tutto è caduto. Perciò non c’è più nessun luogo che vale a guardare.”

domenica 13 marzo 2022

La serie della letteratura giapponese ~497~




 Le foto del pasto nell'epoca di Heian
De sopra in ordine
Il pasto per il nobile
Un nobile che mangia
Il pasto per il popolo


Tsurezure Gusa (119)

 

I cortigiani e le ancelle hanno detto:

 

“Che scambio delle parole interessanti! Allora, secondo noi, sarà meglio di sfidare avanti all’ex-imperatore. E chi avrà perso, deve offrire un buon pranzo a noi.”

 

Essendo deciso all’unanimità così, il signor monaco e il giovane nobile sono chiamati avanti all’ex-imperatore e prima di tutto, il giovane ha cominciato a domandare:

 

“Dalla infanzia, ho sentito spesso una frase di cui non ho capito niente il significato. Io quindi, vorrei sapere che cosa vuol dire ““Mumanokitsuriyaukituninowokanakuboreirikurenntou”” (1)”

 

Allora, il signor monaco ha risposto un po’ imbarazzandosi:

 

“È una sciocchezza! Non è necessario di dire qui apposta.”

 

Il giovane ha detto:

 

“Io non capisco le cose profonde per natura, quindi, ho già promesso di domandarvi le cose schiocche.”

 

Dopo questa domanda e risposta, tutti hanno deciso che il signor monaco ha perso e lui offriva il buon pranzo a tutti quanti.

 

(1) Già dal tempo vecchio, i diversi studiosi hanno provato di interpretare questa frase ma, nessuno ne ha potuto trovare la risposta giusta. Ancora adesso, nemmeno noi giapponesi presenti non capiamo niente. Perciò, tutti dubitano se sia la frase cha ha qualche significato oppure il giovane nobile abbia parlato a casaccio.

mercoledì 9 marzo 2022

La serie della letteratura giapponese ~496~

 


Due foto di un'altra vista invernale di Kyoto


Tsurezure Gusa (118)

 

In genere, è la cosa vergognosa che uno frequenta con gli altri senza avere l’amicizia da nessuno. C’è la gente che ha successo con l’aspetto antipatico e senza capacità. Poi, c’è la gente che frequenta con la persona assai colta e l’esperto senza avere coscienza della mancanza dell’abilità e l’ignoranza di se stessa. E poi c’è la gente che vuole essere della stessa altezza dei giovani avendo i capelli completamente bianchi.

 

E poi, c’è anche la gente che desidera la cosa impossibile e si affligge per la cosa troppo dura e spera la cosa irrealizzabile. Poi, c’è la gente che ha paura degli altri o li adula bassamente.

 

La vergogna di questo tipo di gente suddetta non è data dagli altri. Anzi, lei fa perdere la faccia a se stessa sospinta dal desiderio.

 

Il caso che è troppo difficile di controllare il desiderio deriva dalla sua incoscienza per il fatto che lei sta vicino al momento critico della morte.

 

 

Una volta, un nobile monaco ha detto a un giovane nobile:

 

“Io potrò rispondere tutto a quello che voi mi domandate.”

 

E il giovane ha avuto un po’ di dubbio per questo detto.

 

Allora, il signor monaco gli ha detto di sfidarlo e il giovane ha detto:

 

“Io non ho studiato niente la cosa difficile, quindi, vorrei domandarvi la cosa poco seria.”

 

E il signor monaco ha risposto:

 

“Oh, l’argomento leggero è ancora meglio. Spiegherò qualunque cosa.”

domenica 6 marzo 2022

La serie della letteratura giapponese ~495~

 



Tre foto del tempio buddista Seiganji


Tsurezure Gusa (117)

 

C’era una volta, un certo monaco che serviva la funzione buddista in un palazzo del tempio Seiganji. Un giorno, lui ha osservato a lungo il viso di se stesso nello specchio. Allora, ha trovato di nuovo la bruttezza del suo viso e avuto la vergogna di se. Lui quindi, avendo paura di guardare lo specchio, non l’ha mai preso con la mano per lungo tempo, neanche frequentava gli amici.

 

E ho sentito dire che, lui è stato chiuso sempre nella sua stanza, tranne quando c’era la funzione buddista nel palazzo di quel tempio.

 

Ho pensato che lo era l’avvenimento molto strano.

 

La persona che sembra saggia, solitamente, giudica solo gli altri e non sa di se stessa. Tuttavia, non sapendo di se stessa, non è logico che vuole sapere degli altri. Perciò, si può dire che, chi conosce di se stesso, conosce la ragione.

 

La gente normale non sa la bruttezza del suo viso, la stupidità del cuore, la mancanza dell’arte, lo stato basso della società, la vecchiezza, la salute rovinata, lo stare vicino alla morte e l’insufficienza dell’addestramento. Poiché non sa il tale difetto di se stessa, naturalmente non sa la critica degli altri contro se stessa.

 

Ma, fra quelli che ho menzionato, noi possiamo vedere il nostro viso nello specchio e anche possiamo contare i nostri anni. Perciò, non posso dire che noi non sappiamo niente di noi stessi. Ma di queste cose, noi non possiamo cambiare anche se le sappiamo. Si può dire quindi, che sarà stessa cosa di non saper niente.  

 

Io non dico quindi, di cambiare il viso e ringiovanire. Io vorrei dire che, se uno sappia l’inferiorità di se stesso, perché lui non si ritira subito? Se uno sappia della vecchiezza di se stesso, perché non va in pensione per calmarsi? Se uno sappia l’insufficienza dello addestramento, perché non ne riflette?

mercoledì 2 marzo 2022

La serie della letteratura giapponese ~494~

 

Sopra, l'illustrazione di Kyoto nel periodo Heian
Sotto, due fote del parco in cui ci fu la porta Rashoumon




Tsurezure Gusa (116)

 

Nell’anno 1086, è costruita la villa imperiale di Toba (una zona situata nella parte sud di Kyoto), che è molto magnifica e bella. Ma, prima che la è costruita, già c’è stata la strada chiamata Toba nel periodo di Heian. Questa è la strada principale che collega la porta Rashoumon (la porta principale della città di Kyoto) e la parte meridionale di Kyoto.

 

E ho sentito dire che, un principe vissuto nel decimo secolo, chiamato Motoyoshi, aveva la voce tanto sonora e forte quanto si sentiva fino a questa strada di Toba, quando lui salutava l’imperatore nel palazzo imperiale al capodanno. Questa cosa c’è scritta nel diario di un principe. Così, ho sentito.

 

N.B:

 

Questa sembra che sia la storia assurda. Forse Kenkou l’avrà scritta con l’informazione di seconda mano. Comunque, a noi sembra troppo esagerata, ma, ci può essere un po’ di possibilità, in quel periodo in cui quasi non c’era nessun rumore di città grande come adesso.

 

Nel palazzo imperiale, è abitudine di mettere il cuscino dell’imperatore alla parte d’est nella sala da dormire. Generalmente, sarà meglio metterlo nella parte d’est per ricevere la luce del sole. E anche Confucio dormiva dirigendo la sua testa all’est.

 

La sala da dormire, quindi, è sistemata in modo che si metta il cuscino alla parte d’est o di sud, generalmente. Ma un imperatore chiamato Shirakawa (vissuto 1053~1129) dormiva mettendo il cuscino alla parte di nord, perciò un cortigiano gli ha detto:

 

“Sua Maestà, la parte di nord è malaugurata (perché in Giappone, il morto si sdraia con la testa messa nella parte di nord). E poi, alla direzione meridionale si trova il grande tempio scintoista d’Ise, che è dedicato alla divinità del sole che è considerata l’antenata dell’imperatore. Perciò, non va bene che rivolge i piedi al sud.”

 

Tuttavia, questa parola è un po’ sbagliata. Perché quando prega questo tempio dalla città di Kyoto, l’imperatore rivolge alla parte di est-sud, cioè non è proprio sud.

 

N.B:

 

Non è molto chiaro perché l’imperatore Shirakawa dormiva in tale maniera. Si può supporre che, poiché il Budda Gotama si sdraiò con la testa messa al nord, quando entrò in Nirvana, anche questo imperatore lo imitava. Ma, non è molto sicuro.