mercoledì 29 giugno 2016

Le serie degli antichi racconti giapponesi (126)


Due illustrazioni della via di Kiso nel tempo antico


Ugetsu Monogatari 15 (la storia della pioggia e luna)

~ scritto da Akinari Ueda ~

Asaji ga Yado (Capanna erbosa) ~ 3 ~

C’erano alcuni uomini che l’hanno visitata ogni tanto, ma, quasi tutti i casi, loro, vedendo la bellezza di Miyagi, l’hanno trattata gentilmente con la segreta intenzione di sedurla. Tuttavia, Miyagi era la donna molto virtuosa quindi, non ha aperto nemmeno la porta per loro alla fine.

Poi, dopo tutto, è andata via la unica servitrice e stavano per finire le poche riserve. In questa situazione misera, è passato questo anno. 

È cominciato un anno nuovo cosi, ma il mondo non era ancora calmato. O anzi, era peggiorato per la guerra civile successa di nuovo nella zona di Kanto (la parte orientale del Giappone) e tanti uomini armati, approfittando questa situazione disordinata, vi sono venuti da dappertutto del Giappone e costruito il forte ciascuno a modo suo. E loro hanno fatto i saccheggi a loro piacimento appiccando il fuoco alle case del popolo.

Ormai, nella zona Kanto, non c’era nessun posto di sicurezza e tutta la terra era notevolmente rovinata. 

L’altro lato, Katsushiro è andato a Kyoto accompagnato da Sasabe ed è riuscito a vendere la seta bianca tutto quanto. Allora, era il periodo dell’ottavo Shogun Ashikaga Yoshimasa (consultate per favore “Storia di Samurai No.33,34,35”) , quindi in Kyoto, nonostante succedeva la guerra civile nell’altra zona, c’era ancora la tendenza di amare la cosa lussuosa e lui ha potuto guadagnare bene.

Naturalmente Katsushiro ha sentito dire dell’disordine nella zona Kanto, ma non potendo verificare la veridicità delle voci circolate da lontano, ha voluto tornare a casa subito in grande ansietà. 


Lui è partito all’inizio d’agosto da Kyoto e stava passando per la via Kiso (una parte montagnosa nella presente provincia Nagano). Quando stava per valicare un passo, è incappato nel gruppo dei ladri e rubato di tutti i suoi beni. Per peggiorare la situazione, lui ha sentito dire che sono messi i posti di controllo dappertutto nella zona dell’est ed era troppo duro di aver permesso di passarvi per un viaggiatore. 

domenica 26 giugno 2016

Le serie degli antichi racconti giapponesi (125)


Due foto del presente monte Ausaka

Ugetsu Monogatari 14 (la storia della pioggia e luna)

~ scritto da Akinari Ueda ~

Asaji ga Yado (Capanna erbosa) ~ 2 ~

Il marito ha risposto:

“La vita in Kyoto potrà essere come quella sul legno galleggiante per me. Io veramente non trovo giusto di stare all’altro paese sconosciuto per lungo tempo. Sono certo che ci tornerò a questo autunno, quando la foglia di Kudzu (il nome latino è Pueraria Lobata, la pianta leguminosa) si rovescia dal vento. Tu, mi aspetti con calma e coraggio.”

Parlando cosi, la notte è finita e lui è partito per Kyoto col canto del gallo.

Questo anno, nella zona Kanto (la parte orientale del Giappone, dintorni di presente Tokyo), il governatore era in cattivi rapporti con il primo assistente suo ed è successa una guerra civile fra di loro. Dopo tutto, la residenza del governatore era bruciata completamente e lui è dovuto andare in esilio nel paese Shimofusa, dove c’era il suo alleato.

Dopo di che, tutta la zona Kanto era coinvolto in grande disordine e non c’era nessun amministratore forte. Gli anziani sono fuggiti e nascosti nella montagna e i giovani erano richiamati al campo di guerra come i soldati.

Allora, le donne e i bambini, sentendo dire ogni tanto “Oggi sarà bruciato qua” “Domani ci attaccheranno i nemici”, correvano qua e là cercando di una via di scampo con lacrime.

La moglie di Katsushiro ha voluto fuggire a qualche luogo più sicuro ma, contando sulle parole della promessa di suo marito, è rimasta a casa con tanta ansia.

Quanto è diventato l’autunno pero, il marino non è tornato neanche arrivata la notizia.

Lei, pensando l’inattendibilità del cuore umano e il peggioramento delle condizioni sociali, aveva del risentimento verso la crudeltà di marito e si lamentava di se stessa, e ha composto una Waka (la poesia tradizionale giapponese, composta di 31 sillabe) come seguente:

“Minousawa hitosimotsugeji ausakano yuzukedoriyo akimokurenuto”

(Traduzione:

Io sto aspettando mio marito sinceramente ma lui non ci torna. Forse nessuno potrà fargli sapere la mia tristezza. Tu, l’uccello che abiti nel monte Ausaka, che significa il posto dell’incontro, poiché stai abbastanza vicino a Kyoto, informa mio marito d’essere già passato l’autunno della promessa.)

Lei pero, non aveva nessuna maniera da spedire questa poesia a Kyoto, che era troppo lontano da lei.

Diventando tanto più pericoloso il mondo, quanto più inquietante anche il cuore di gente. 

mercoledì 22 giugno 2016

Le serie degli antichi racconti giapponesi (124)


Due foto della seta tinta a modo di Ashikaga



Ugetsu Monogatari 13 (la storia della pioggia e luna)

~ scritto da Akinari Ueda ~

Asaji ga Yado (Capanna erbosa) ~ 1 ~

C’era una volta, un uomo chiamato Katsushiro nel paese Shimofusa (la parte settentrionale nella presente provincia Chiba). La sua famiglia, dalla generazione del suo nonno, abitava in questo paese e, avendo tante risaie, era ricca. Ma lui Katsushiro era uomo indifferente e ottimista di natura, e non volendo fare lavoro dei campi, è diventato povero alla fine. Nel frattempo, poiché anche i suoi parenti hanno cominciato a trattarlo male, lui ne era seccato e rimuginava la maniera da ristabilire la fortuna di famiglia nella mente.

Allora, lui, già da tempo, aveva un conoscente chiamato Sasabe no Souji, un mercante che lo visitava spesso da Kyoto, in via d’acquistare la seta tinta a modo d’Ashikaga (il nome di una zona nella presente provincia Tochigi, vicino a Shimofusa).

Katsushiro quindi, gli ha chiesto di fare il cammino con lui per vendere la seta a Kyoto.

Sasabe ha accettato subito la sua richiesta e gli ha comunicato il giorno della partenza.  

Katsushiro, essendo molto contento, ha venduto tutte le risaie rimaste e comprato la seta bianca con questi soldi.


Moglie di Katsushiro, chiamata Miyagi, era una donna bellissima e saggia. E, essendo imbarazzata nel cuore del viaggio di suo marito, ha provato di dissuaderlo dal partire, ma lui era un uomo talmente ostinato che non voleva cambiare la cosa una volta decisa.

Perciò lei, nonostante che si sentiva insicura di vivere sola in futuro, preparava il provvedimento necessario per il viaggio di suo marito e gli ha parlato con sincera emozione a notte precedente della partenza:


“Mi sento triste di rimanere qua da sola, senza soldi. Per favore, non dimenticarmi mai e torni quanto possibile presto! Io vorrei vivere almeno fino al giorno di rivederti, ma non si sa come sarò domani. Compatisci per pietà il mio cuore debole di donna.”

domenica 19 giugno 2016

Le serie degli antichi racconti giapponesi (123)


Due foto della esposizione di crisantemi


Ugetsu Monogatari 12 (la storia della pioggia e luna)

~ scritto da Akinari Ueda ~

Kikka no Chigiri (la promessa del crisantemo) ~ 12 ~

Samon ha continuato di parlare:

“Dopo che è andato via il re, Koushukuza ha chiamato Shang-Yang segretamente e gli ha detto:
“”Io ti ho proposto a Sua Eccellenza a posto di me, ma mi sembrava che lui non sia molto d’accordo, quindi ho dovuto dirgli di ucciderti se non ti adoperi. Questo è proprio la strada del signore e il suo suddito, cioè bisogna pensare prima di tutto il signore e poi il suddito. Io pero, devo anche pensare di te. Perciò sarà meglio per te di fuggire da questo paese prima di essere colpito dalla sventura.””

Voi come pensate questa storia, paragonando il vostro caso con quel di Soemon?”

Tanji, dimostrando d’essere umiliato, non diceva niente. Samon invece, si è accostato rimanendo seduto e ha detto ancora:

“Mio fratello Soemon non ha voluto servire Amako, essendo obbligato verso il suo vecchio signore. Secondo me, questo è proprio la condotta giusta di Samurai. Voi invece, non ne siete consapevole, perché siete diventato il suddito di Amako, abbandonando il vostro vecchio signore.
Poi mio fratello, stimando la promessa del crisantemo, si è suicidato e venuto da me da lontano come un fantasma.  È il massimo grado della lealtà.
Mentre invece, voi, adulando Amako, avete tormentato mio fratello e lo avete fatto a morire in quella maniera. È un atto privo di lealtà come il cugino. Secondo me, voi dovevate aiutarlo come aveva fatto Koushukuza a Shang-Yang in qualche modo, anche se Amako ha forzato di fermare mio fratello. Voi non eravate l’amico suo dalla infanzia?
Forse voi avete pensato solo d’interesse e successo di voi stesso e questo non mi sembra che sia il comportamento giusto come un Samurai. Oppure, probabilmente questo può essere la tradizione della famiglia d’Amako, o no?  Perciò mio fratello non ha voluto fermarci.
Io ci sono venuto appositamente per compiere la mia lealtà. Tu invece, lascia l’onta come l'uomo ingiusto ai posteri!”

Appena finite queste parole, Samon ha estratto la spada e ammazzato Tanji con un solo colpo. E durante i suoi servitori facevano chiasso sorpresi, Samon è scappato via velocemente e scomparso.

Dopo di che, il sig. Amako ha sentito la voce di questa faccenda ma essendo commosso dell’amicizia molto profonda fra Soemon e Samon, non ha osato farlo cercare.
Ah, è veramente giuso il proverbio in cui si dice che l’amicizia non deve essere fatta con la persona frivola.


       ~ fine di Kikka no Chigiri (la promessa del crisantemo) ~

mercoledì 15 giugno 2016

Le serie degli antichi racconti giapponesi (122)

Il ritratto di Koushukuza

La statua di Shang-yang


Ugetsu Monogatari 11 (la storia della pioggia e luna)

~ scritto da Akinari Ueda ~

Kikka no Chigiri (la promessa del crisantemo) ~ 11 ~

Samon ha risposto:

“Nel tempo vecchio, si diceva che la vita umana è tanto fugace come se fosse la schiuma sull’acqua e non si sa quando sparisce. Ma comunque, io tornerò sicuramente quanto possibile presto.”

E poi, lui è partito per Izumo tergendo le lacrime. In via, lui ha chiesto a un parente di curare sua madre ed è arrivato al paese Tomita. Durante questo viaggio, lui, non si preoccupando di mangiare e dormire, pensava solo di Akana.

Appena arrivato lì, lui ha visitato il cugino di Akana, chiamato Tanji. Questo, introducendo Samon in casa sua, ha detto incuriosito:

“Come mai voi avete saputo la morte di Soemon (il nome di Akana)? Per me è troppo strano chi ve ne ha fatto sapere. Sarà impossibile per nessuno a meno che l’uccello.”

Samon ha risposto:

"Il Samurai non deve tenere conto di alti e bassi della fortuna oppure della ricchezza e povertà di se stesso. Solo dà valore alla lealtà. Mio fratello Soemon, dando alla importanza la promessa fatta con me una volta, è venuto da me con la figura di un fantasma per non mancarla. Io quindi, sono venuto qui senza sosta per ricompensare con la mia lealtà a quella di Soemon.
Allora, io voglio chiedervi una cosa, riguardo a quello che ho studiato fino ora. Rispondetemi per favore distintamente.
Una volta, in Wei (un paese vecchio in Cina), quando il primo ministro Koushukuza è ammalato, lo ha visitato il re e chiesto prendendo la mano del malato:
“”Se per disgrazia ti succedessi il pericolo vitale, come potrei fare? Secondo te, chi potrà aiutarmi a posto di te?””

Allora Koushukuza ha risposto:


“”Shang-yang sarà il più adatto. Lui è ancora giovane, pero possiede un talento eccezionale come il consigliere. Sua eccellenza, se caso mai voi non vogliate di adoperarlo, non lo fate mai andare via all’estero, anche se ammazzandolo. Se una volta lui esca fuori, provocherebbe una sciagura a questo paese.””

domenica 12 giugno 2016

Le serie degli antichi racconti giapponesi (121)


Due foto di presente Izumo


Ugetsu Monogatari 10 (la storia della pioggia e luna)

~ scritto da Akinari Ueda ~

Kikka no Chigiri (la promessa del crisantemo) ~ 10 ~

Samon, stentatamente ha aperto la bocca e detto:

“Mio fratello c’è venuto sta sera appositamente per adempiere la nostra promessa del crisantemo. Io quindi, ho offerto i piatti che avevo preparato, ma lui, rifiutandoli, mi ha raccontato la storia triste. Cioè, lui si è suicidato per non mancare la promessa e mi ha visitato la sua anima volando la strada di cento Ri. Subito dopo di avermi parlato cosi, lui è sparito. Io, chiedo scusa, ti ho svegliato dal mio pianto.”

Poi, Samon ancora ha continuato di piangere.

“Si dice che il prigioniero si sogna sempre di essere perdonato e chi ha sete si sogna di bere l’acqua. Forse tu avrai fatto stessa cosa, insomma ti sarai sognato di lui, perché tu non vedevi l’ora di rivederlo.”

La madre ha detto cosi, ma Samon, facendo segno di no con la testa, ha detto:

“No, non è un sogno. Mio fratello c’è stato qui sicuramente.”

E di nuovo, ha cominciato a piangere. Sua madre, vedendo l’aspetto di suo figlio, si è convinta ormai che lui aveva raccontato la verità e loro due sono passati tutta la notte piangendo.

Il giorno dopo, Samon, abbassando la testa alla madre, ha detto:

“Io mi occupavo di studiare dalla infanzia, ma non ho fatto niente la cosa significativa per la patria e neanche adempito i miei doveri filiali per te. Ho vissuto invano fino ora. Invece mio fratello, Akana, è morto dando valore alla lealtà per tutta la vita. Io, come il suo fratello giovane, vorrei andare a Izumo ora e compiere la mia lealtà per lui, sotterrando i suoi resti almeno. Mi dispiace di lasciarti qui sola, ma abbi pazienza finché io non ritorno.”

La madre ha risposto:


“Mio figlio, vai a Izumo, ma torni presto. Non starvi per lungo tempo e non fare mai questo commiato d’oggi all’addio eterno.”  

mercoledì 8 giugno 2016

Le serie degli antichi racconti giapponesi (120)


Due foto del gruppo dei soldati nel vecchio tempo



Ugetsu Monogatari 9 (la storia della pioggia e luna)

~ scritto da Akinari Ueda ~

Kikka no Chigiri (la promessa del crisantemo) ~ 9 ~

Akana ha continuato di parlare:

“Certo che Amako è un uomo molto bravo da usare artifici e anche i suoi soldati sono esercitati bene. Nello stesso tempo, ho trovato che lui diffida di tutti e di tutto, perciò non ci sono i vassalli che lavorano a rischio e pericolo della vita per lui. Io quindi, pensando inutile di stare in questo luogo per lungo tempo, gli ho parlato della promessa fatta con te e chiesto il permesso di andarmene. Ma Amako, dimostrando l’aspetto malcontento, ha ordinato al mio cugino di rinchiudermi in una stanza. Perciò fino a oggi, io non potevo far niente.
Se io manchi alla mia promessa fatta con te, tu cosa mi considerasti?  Forse tu penserai di me bugiardo e sleale….Io mi preoccupavo solo di ciò. Io quindi, rimuginavo la maniera da evadere ma, non ho potuto trovarla. A questo momento, io mi sono ricordato un proverbio che dice ““Una persona non può camminare mille Ri (un Ri è circa 3.9km) in una giornata, pero l’anima lo può fare.””.
Allora mi sono suicidato, e, salendo sul vento che soffiava dall’altro mondo, sono venuto da te sta sera. Spero che tu mi capisca e compianga i miei sentimenti.”

Dicendo cosi, lui piangeva. Poi, fra alcuni minuti, lui si è alzato e ha detto:

“Già divo dirti addio per sempre. Cura bene tua madre.”

Appena finite queste parole, la sua figura è scomparsa improvvisamente.

Samon ha voluto fermarlo a rotta di collo ma, accecato dal vento che soffiava dall’altro mondo, ha perso subito le tracce sue. E lui è caduto a pavimento a faccia all’ingiù inciampando in qualcosa, e ha cominciato a piangere a gran voce.

Sua madre si è svegliata sorpresa dal suo pianto e venuta al posto dove c’è stato Samon caduto a cui c’erano disposti i piatti e Sakè attorno.

Lei ha detto sollevandolo:

“Che è successo?”

Samon pero, non rispondeva niente e continuava a piangere solamente.

Madre ha detto di nuovo ammonendolo:


“Tu piangi cosi portando rancore verso Akana che mancava la promessa. Ma se lui vieni domani, tu cosa gli dici? Tu mi sembri un bambino che non capisca nessuna ragione.”

domenica 5 giugno 2016

Le serie degli antichi racconti giapponesi (119)

Sopra, l'oleastro
Sotto, il crisantemo di campo




Ugetsu Monogatari 8 (la storia della pioggia e luna)

~ scritto da Akinari Ueda ~

Kikka no Chigiri (la promessa del crisantemo) ~ 8 ~

Akana pero, non diceva niente solo chinando il capo. Samon, dopo averlo condotto al posto giusto per l’ospite nella sala, ha detto:

“Poiché sei venuto tardi, mia madre già sta al letto. Vado a svegliarla.”

Akana non ha ancora risposto niente, ma questa volta ha fatto segno di no con la testa.

Samon quindi, ha detto:

“Penso che tu sia stanco perché sei venuto da lontano. Adesso mangi qualcosa e vai a riposare.”

E lui ha offerto il Sakè e i piatti, ma Akana ha fatto un atto di evitarli coprendo la sua bocca con la manica.

Samon ha insistito dicendo:

“Può essere che questi piatti sono troppo poveri per ospitarti, lo so. Ma li ho preparati con tutto il mio cuore, perciò mangiali per favore.”

Akana pero, non rispondendo niente ancora, tirava un sospiro profondo. E dopo alcuni minuti, ha aperto la sua bocca finalmente:

“Certamente io non ho intenzione di rifiutare la tua ospitalità cordiale per me.  Pensando che non sia giusto di dirti bugia, ti dico la verità. Non sorprenderti. Io, ormai non sono un essere umano in questo mondo. Sono un fantasma apparso avanti a te, con la figura umana effimera.”

Samon ha detto molto sorpreso:

 “Fratello, perché tu dici questa cosa strana? Oppure io sto sognando? Ma, non lo posso credere.”

Akana ha risposto:


“Dopo che ci siamo separati, sono tornato al mio paese. Ma tutta la gente, avendo paura della forza di Amako (il nome del nemico, che ha occupato questo paese) era obbediente per lui e non aveva riguardo più per i favori dall’ex-governatore, il sig. Enya. Io quindi, ho visitato il mio cugino che stava nel castello di Tomita (che è già occupato da Amako), allora lui mi ha fatto convincere di incontrare Amako. Io comunque, facendo finta di seguire le parole del mio cugino, mi sono veduto con Amako per osservare la sua personalità.”

mercoledì 1 giugno 2016

Le serie degli antichi racconti giapponesi (118)


Due illustrazioni del cavallo da soma e il suo conducente


Ugetsu Monogatari 7 (la storia della pioggia e luna)

~ scritto da Akinari Ueda ~

Kikka no Chigiri (la promessa del crisantemo) ~ 7 ~

Poi, si sentiva anche la voce del conducente di un cavallo da soma che sgridava il suo cavallo inciampato:

“Accidenti! Non puoi tenere i tuoi occhi aperti? Cammina bene!”

Il tempo è passato cosi, ma colui che Samon aspettava non è ancora arrivato. Nel frattempo, il sole è cominciato a tramontare e tutti i viaggiatori camminavano con il passo più precipitosamente per il loro alloggio di sta seta.

D’altra parte, Samon guardava solo fuori non vedendo l’ora di vedere Akana.

La madre, chiamando suo figlio che aveva la mente altrove, ha detto:

“Io non credo che Akana ti abbia dimenticato, e può essere che arrivi tardi, magari. Poi sono certa che la tua cordialità per lui, non sarà solo di oggi.  Perciò, riposati adesso e l’aspetta domani.”

Samon, non potendo contrariare la madre, è entrato in casa poi, dopo aver visto che lei era addormentata, è uscito fuori di nuovo. Nel cielo, si vedeva la luce delle stelle debolmente e la luna illuminava solo lui solitariamente.

Attorno di lui era tanto tranquillo fuor che l’abbaiata del cane e il suono dell’onda alla spiaggia di Takasago (la zona meridionale nella provincia Hyogo).

Poco dopo, la luna è calata dietro la montagna e diventato buio nei paraggi. Samon quindi, pensando che non ci sia più speranza, stava per entrare in casa. Allora, è apparsa lontano una ombra vaga di un uomo e questa s’avvicinava pian piano con il soffio del vento. Lui fissava gli occhi su questa e ha capito che era proprio Akana.

Samon ha detto con tanta gioia:


“Io ti aspettavo dalla mattina e sono molto lieto che tu sei venuto da me come abbiamo promesso. Or su, entri in mia casa.”