domenica 28 aprile 2019

La serie della letteratura giapponese ~ 213~




Makura no Soushi (213)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (212)

Cento sessantatreesimo

La casa in cui abita una donna da sola, sarà meglio quella in sfacelo e rovinato anche il recinto. Se ci sia un laghetto, sarebbe meglio di essere cresciuta l’erba acquatica attorno. E il giardino, anche se non è ricoperto completamente di erba incolta, ma ogni tanto si trova l’erba verde. Questo tipo della vita per una donna ha l’atmosfera insicura, e perciò ci fa sentire una certa suggestività.

Se invece, la padrona, come se fosse la persona sicura, curi bene tutto salvando le apparenze e chiudi fermamente la porta e faccia tutte le cose con la maniera giusta, è molto insulsa.

(N.B:

Secondo un studioso, una donna che abita da sola, era una materia amata per il romanzo a quella epoca e anche questa sezione sembra che sia sostenuta dal gusto generale allora.)

Cento settantaquattresimo (1)

Se una ancella che serve nel palazzo imperiale avvia i genitori che stanno bene nella sua propria casa, sarebbe felice. Quando lei sta a casa, se tante persone vengano spesso per incontrarla e sia molto rumoroso dal nitrito del cavallo dappertutto, loro non la accuseranno uno ad uno, ma….

Uno la visita o furtivamente o apertamente dicendo:

“Non sapevo che adesso voi state a vostra casa.”

Oppure,

“Quando tornerete al palazzo?”

L’altro la visita proprio come l’amante.

Allora, per i visitatori di questo genere, i genitori fanno aprire la porta a un servitore pensando nel cuore:

“È veramente sfacciato!”

“È veramente rumoroso!”

E i genitori domandano a un servitore:

“Hai chiuso la porta con la chiave?”

Lui risponde con la faccia imbarazzata:

“Chiuderò fra poco, perché sta ancora un ospite.”

mercoledì 24 aprile 2019

La serie della letteratura giapponese ~ 212~


I due disegni del recinto intrecciato delle tavolette di cipresso


Makura no Soushi (212)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (211)

Cento settantaduesimo paragrafo

(I paragrafi dal 163 al171 sono saltati, perché sono enumerati solo i nomi degli oggetti)

Il Kuroudo (consultate per favore “La serie della letteratura giapponese ~ 7 ~”) di sesto grado non è l’uomo da desiderare per le donne che vogliono avere il marito promettente. Loro (il Kuroudo di sesto grado) stanno a questa posizione per 6 anni, e poi possono ottenere finalmente l’incarico del quinto grado. Allora lui, dopo essere salito al quinto grado, potrà avere magari la posizione del governatore temporaneo a una località e forse otterrà una piccola casa di legno, che è circondata dal recinto intrecciato delle tavolette di cipresso.  E nel giardino lui preparerà anche la rimessa per il carro trainato dal bue. Avanti di ciò, pianterà un piccolo albero per legare il suo bue e gli fa mangiare l’erba.

È la scena veramente spiacevole per me!

E lui pulisce molto bene il giardino e vicino al corridoio appende l’avvolgibile fatto dal cuoio viola e alla porta scorrevole attacca la tela. Lui abita in questo ambiente con la soddisfazione e alla notte ordina ai servitori di chiudere la porta fermamente.

Secondo me, l’uomo di questo genere non ha possibilità di avere la speranza per il futuro e mi dà l’impressione misera.

Invece, se lui abiti temporaneamente o nella casa dei suoi genitori, o nella casa dei parenti disabitata o in una parte del palazzo vuoto di un ricco, poi possieda la sua casa propria dopo aver ottenuto la posizione sicura, si potrebbe dire che, lui è l’uomo che sa veramente la maniera giusta e distinta di vivere.

(N.B:

Secondo un studioso, questa sezione è interessante, perché sono descritti i costumi e la vita del nobile di classe bassa e poi, si capisce anche il sentimento della vita dell’autrice.)

domenica 21 aprile 2019

La serie della letteratura giapponese ~ 211~


Due foto della nave nel medioevo




Makura no Soushi (211)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (210)

Cento cinquantanovesimo

Le cose che non si possono contare su:

Il marito mutevole che lascia ogni tanto la sua moglie.

Quando una persona bugiarda dice che si incarica della richiesta grave degli altri.

Quando la nave alza le vele al momento in cui soffia il vento molto forte.

Cento sessantesimo

Il sutra è magnifico tutto, ma soprattutto quando se lo recita ininterrottamente per alcuni giorni filati è il più magnifico.

Cento sessantunesimo

Le cose vicine, ma quelle che sembrano lontano:

La festa ufficiale.

I fratelli che non si sentono l’affezione tra di loro.

La relazione dei parenti.

Il sentiero del monte Kurama (situato nella parte nord in Kyoto) molto tortuoso (perché la cima sembra vicina, ma ci vuole tanto tempo da salire).

Dal giorno della fine dell’anno al capodanno.

Cento sessantaduesimo

Le cose lontano, ma sembrano vicino:

Gokuraku (Il mondo puro d’assoluto agio, come quasi Eden, descritto nel Vecchio Testamento. Nel Buddismo, c’è scritto in un sutra che questo mondo si trova al di là del cielo ovest, passando più di un miliardo altri mondi. E ci sta il Budda Amitabha che salva tutta la gente che chiama l’aiuto suo. In questo caso, per la gente, basta chiamare solo il suo nome sinceramente)

Il viaggio con la nave.

La relazione fra l’uomo e la donna.

mercoledì 17 aprile 2019

La serie della letteratura giapponese ~ 210~

Sopra il Tatami e sotto il disegno di Ungenberi






Makura no Soushi (210)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (209)

Cento cinquantottesimo

Le cose che erano belle una volta, ma adesso di cui bellezza è già persa:

Il Tatami (la stuoia di giunco) che ha l’orto di Ugenberi (1) già consumato.

Il paravento di cui disegno è macchiato e si è rotto.

Il Kamoji (un ciuffo di capelli lunghi da attaccare ai suoi propri capelli per giungere il volume) che è invecchiato e scolorito. (Nel periodo di Heian, le donne avevano i capelli molto lunghi, perciò le donne che ha perso il volume di capelli con passo di età, usavano spesso il ciuffo di capelli finti).

Il tessuto di colore viola, che è sbiadito. (N.B: il colore viola era considerato quello molto nobile)

L’uomo lascivo che si è invecchiato e ha perso la energia.

La casa molto raffinata, costruita accuratamente, che è bruciata. È rimasto ancora il laghetto, ma, poiché è coperto delle erbe acquatiche pienamente, ci dà l’impressione più misera.

(1) Ugenberi è un tessuto da ricoprire l’orto di Tatami. Nel periodo di Heian, Tatami era usato solo dalla persona molto nobile, e soprattutto il disegno del tessuto da coprire l’orto, era deciso dalla posizione della persona. Ugenberi ha forma lungo laterale, che è tessuto usando vari colori come rosso, giallo, verde, viola e blu ecc, su cui è disegnato di losanga e riga con la forma di fiore.(consultate per favore la foto di sopra, ma, purtroppo di bianco e nero)
Il Tatami che ha l’orto Ungenberi, era usato solo nella abitazione della famiglia imperiale e anche nella parte interna del tempio scintoista.

domenica 14 aprile 2019

La serie della letteratura giapponese ~ 209~




Makura no Soushi (209)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (208)

Cento cinquantasettesimo

Una volta, una ancella chiamata Sakyou serviva a una consorte dell’imperatore. Sakyou era la figlia di una diaconessa chiamata Uchifushi (significa giacere prono, perché si diceva che lei ha potuto ascoltare bene l’oracolo con questa posizione). E tutti dicevano che Nobukata aveva la relazione intima con questa Sakyo.

Quando l’imperatrice è stata Shiki no Mizoushi (consultate per favore “La serie della letteratura giapponese ~ 69 ~”), lui ci ha visitato e detto:

“Dovrò essere di guardia la notte per voi ogni tanto, ma voi ancelle non mi trattate con la maniera giusta. Se voi prepariate almeno la guardiola notturna per me, lavorerei duramente.”

E le mie colleghe rispondevano “Ah, sì.”

A questo momento sono intervenuta in loro e ho detto:

“Davvero! Sarà tanto bene per tutti, di avere il posto dove si può fare “Uchifushi” (significa il posto in cui si può riposare giacendo prono). Forse voi andrete a tale posto spesso o no?”

Allora, Nobukata ha detto con la voce arrabbiata seriamente:

“Non parlerò mai più con voi. Io ho contato su voi come la mia amica sincera, ma, voi avete detto come se fosse la verità di quello che altri parlavano di me.”

Ho risposto:

“Ma, che dite! Cosa vi ho detto? Io non ricordo di aver detto niente del genere.” E ho chiesto l’approvazione alle mie colleghe che stavano vicino a me.

Allora, loro hanno detto ridendo fragorosamente:

“È vero, è vero. Shonagon non ha detto niente da particolare. Forse voi avrete la ragione segreta da arrabbiarvi.”

Nobukata ha detto con la voce ancora arrabbiata:

“Oh, questa cosa anche era suggerita da quella signora (Shonagon).”

Io quindi, sono andata via lasciando dirgli:

“No, giammai! Io non farò mai delle allusioni pungenti. Non mi piace neanche sentile.”

Dopo di che, lui ancora portava rancore verso me e detto:

“Voi mi avete fatto una brutta figura. Forse voi avete sentito quello che parlavano i miei colleghi e nobili di me.”

Io quindi ho risposto:

“Allora, non sarà giusto di rimproverare solo me. È la cosa strana!”

Così, no ho ceduto a lui. E dopo, ho sentito dire che la relazione fra lui e Sakyou è interrotta.

giovedì 11 aprile 2019

La serie della letteratura giapponese ~ 208~





Makura no Soushi (208)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (207)

Cento cinquantesimo sesto (8)

Comunque, Nobukata ha imparato apposta la maniera di recitare la poesia dal Sig. Tadanobu, io, quindi, quando lui recitava questa poesia, mi presentivo dall’avvolgibile e chiacchieravo con lui. Allora, lui ha detto un po’ esageratamente:

“Grazie al Sig. Tadanobu, sono riuscito a parlare con voi. Dovrò forse inchinare alla direzione dove sta lui.”

E quando io sto nel mio compartimento privato, io faccio dire alla mia servitrice come seguente di proposito :

“Mia signora adesso sta avanti all’imperatrice.”

Ma se lui recita quella poesia, io esco dall’avvolgibile dicendo:

“In verità, ecco ci sono qua.”

E io ne ho raccontato all’imperatrice, allora lei sorrideva.

Nel giorno di Monoimi (consultate per favore “La serie della letteratura giapponese ~ 24 ~”) dell’imperatore, lui mi ha mandato la lettera tramite uno dei suoi subordinati, come seguente:

“Volevo visitarvi, ma, poiché oggi e domani devo chiudermi per Monoimi (nel caso di Monoimi dell’imperatore, anche i seguaci che servono vicino a lui, dovevano chiudersi accanto a lui), non lo posso. Come pensate allora, ““Sanjunogo ni Oyobazu (consultate per favore “La serie della letteratura giapponese ~ 207~)””? Ho detto bene o no? (In questo caso, Nobukata intendeva di non poter giungere al livello della dona di trenta anni, perché a questo momento Shonagon aveva proprio trenta anni. Cioè lui ha canzonato l’età di Shonagon.)”

Allora, io gli ho risposto:

“Voi, pero, già avrete passato questa età, anche se forse ancora non avrete la stessa età quando Zhu Mai chen ha chiesto di aspettare alla sua moglie. (N.B: Zhu Mai chen è un uomo vissuto in Cina nel circa secondo secolo Avanti Cristo. Prima, lui era tanto povero e sua moglie, non potendo sopportare di vivere con lui, ha voluto divorziare da lui. Allora lui (a questo ora aveva 39 anni) le ha chiesto di aspettare fra un po’, fino che lui possa fare una bella carriera. Ma, lei è andata via, lui invece, come le aveva detto, ha avuto successo dopo. E lei, quando ne ha saputo, si è suicidata vergognandosi di se stessa.)”

IL sig. Nobukata, essendo mortificato per la mia risposta (N.B: Perché, lui non sapeva esattamente questo aneddoto di Zhu Mai chen.), ha raccontato di ciò all’imperatore.


Allora, l’imperatore ha detto:

“Come mai, Shonagon sapeva quello aneddoto? Zhu Mai chen aveva 39 anni quando aveva chiesto a sua moglie di aspettare.”

Dopo, Nobukata si lamentava dicendo:

“Shonagon mi ha detto la cosa dura.” (N.B: Perché lui ha interpretato di essere detto da Shonagon, che Zhu Mai chen ha fatto la grande carriera dopo, ma quando lui la farà? )

È un uomo che è un po’ eccentrico.

domenica 7 aprile 2019

La serie della letteratura giapponese ~ 207~



Makura no Soushi (207)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (206)

Cento cinquantesimo sesto (8)

L’imperatore ha riso e detto:

“Allora, io cancellerò la designazione per il membro del Consigliere di Tadanobu? Perché tu me l’hai chiesto.”

Naturalmente questo è un scherzo, ma tanto divertente!

Ma comunque, poiché il sig. Tadanobu è diventato il membro del Consigliere, mi sentivo della sua mancanza. Tuttavia, il sig. Nobukata mi visita spesso, anche quando non c’è nessun incarico, dandosi arie di essere Tadanobu.

Io quindi, un giorno, ho messo un argomento di Tadanobu sul tappetto:

“Mi ricordo ancora molto bene che il sig. Tadanobu ha recitato una poesia ““Imada Sanjunogo ni Oyobazu””(1) con la maniera tanto eccellente quanto nessun’altro può fare.”

Allora, il sig. Nobukata ha detto:

“Io ne potrò fare meglio che lui” E l’ha recitato. Ma io gli ho detto:

“No, no! Non c’è paragone tra voi due. Nel recitare la poesia, il sig. Tadanobu è indiscutibilmente superiore a voi. Specialmente, la frase ““Sanjuno go”” era veramente affascinante.”

Il sig. Nobukata quindi, non ha risposto niente e solo rideva con la faccia dispiacevole.

Dopo di che, lui ha chiamato il sig. Tadanobu dal posto del convegno, e gli ha raccontato quello che io avevo parlato, e chiesto di insegnare la maniera di recitare. Allora, il sig. Tadanobu ha riso e glielo ha insegnato.

E poi dopo, il sig. Nobukata mi ha visitato e recitato quella poesia tanto bene quanto il sig. Tadanobu.

Io, pensandone strano, ho chiesto:

“Oh, chi è ?”

Il sig. Nobukata mi ha risposto con la voce sorridente:

“vi faccio sapere la buona notizia. Ieri, ho preso il sig. Tadanobu al posto del convegno e chiesto di insegnarmi la maniera di recitare. E adesso, ho capito che ho recitato tanto bene quanto lui, perché voi mi ha domandato ““Chi è ?”” con la voce molto dolce.”

(1) Il tema di questa poesia è l’emozione per la morte presto di un saggio vissuto nel periodo Zhou (1050~256 avanti Cristo) in Cina. Il compositore è un nobile giapponese e Sanjuno go significa arrivare a trenta anni e Oyobazu vuol dire che non è arrivato. Perciò il compositore ha recitato di quel saggio cinese che è morto prima di diventare trenta anni, rammentandosene.

In questo periodo Heian in Giappone, per gli uomini di alta e media classe era obbligatorio di imparare la lettera cinese e loro, quando scriveva o il suo diario o il documento ufficiale, usava sempre solo la lettera cinese (Kanji, o ideogramma). Poi, anche il comporre la poesia in Kanji era una delle educazioni molto importanti per loro.

mercoledì 3 aprile 2019

La serie della letteratura giapponese ~ 206~




Makura no Soushi (206)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (205)

Cento cinquantesimo sesto (7)

La relazione che è diventata proprio intima fra l’uomo e la donna, si dice:

“Ormai, le pedine sono completamente rese alla disordine (significa che, quando il gioco di Go è finito, le pedine una volta vengono rese alla disordine sulla scacchiera, cioè ormai è già passato il momento da corteggiare, e l’amore è realizzato).”

Il sig. Nobukata, mi ha visitato volendo farmi sapere che lui sa già tutto il significato del gergo e detto:

“Vorrei giocare il Go con voi. Siate indulgente nei miei riguardi! Posso mettere due o tre pedine prima? (N.B: Nel gioco di Go, quando c’è la differenza dell’abilità fra due, quello debole può mettere le sue pedine prima di cominciare a giocare. In questo caso, Nobukata chiede a Shonagon il perdono di avere una storia d’amore con lei.) Io sto a stesso livello del sig. Tadanobu, perciò mi trattate per favore con lo stesso metro a lui.”

Io gli ho risposto:

“Trattarvi con lo stesso metro a lui? Se io faccia cosi, sarei la donna che dà il suo cuore a chiunque.”

Dopo di che, il sig. Nobukata ha raccontato questa conversazione al sig. Tadanobu, allora lui ha detto:

“Oh, che piacevole parola!” Ed era molto contento di me.

Comunque, chi difficilmente dimentica quello che era passato, è tanto bravo.

Quando il sig. Tadanobu è diventato il membro del Consiglio dei Ministri, ho detto avanti all’imperatore:

“Lui recita molto bene la poesia. Soprattutto, quando lui recita la poesia ““Shou Kaikei ga Kobyou wo Yogitsushi(1)”” sono veramente incantata. Chi altro può recitarlo a stesso livello come lui? Io vorrei che lui rimane alla posizione del Capo di Kuroudo (consultate per favore “La serie della letteratura giapponese ~ 7 ~”) almeno per un po’ di più tempo. Perché, mi sento mancanza di lui.”

(1)Questa poesia è composta da un consigliere chiamato Ooe no Asatsuna e il significato è come seguente:

Nel periodo della dinastia Wu in Cina (verso 4 o 5 secolo avanti a Cristo) c’era un saggio chiamato Kikou. Quando Shou (un funzionario nella posterità) passava avanti alla tomba di Kikou in Kaikei, ricevendo un oracolo, ha fatto grande amicizia menalmente con lui superando la generazione e il tempo.

Comunque, questa poesia esprime la importanza dell’amicizia fatta indipendentemente dall’età.