mercoledì 29 maggio 2019

La serie della letteratura giapponese ~ 222~


Due foto del monte Katsuragi



Makura no Soushi (222)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (221)

Cento settantanovesimo (2)

All’alba, volevo andarmene dalla sede dell’imperatrice al mio compatimento privato, quanto possibile presto. Per questo pensiero, sono stata sulle spine. L’imperatrice, guardando il mio stato così imbarazzante, mi ha detto:

“Sei come la divinità del monte Katsuragi (1) davvero! Ma, ci stai ancora un po’ di più tempo. Non lo vuoi? ”

Tuttavia, io guardavo sempre giù, per non farmi vedere la faccia.

A questo momento, sono venute le ancelle che fanno pulizie e stavano per alzare la porta Shitomi (consultate per favore “La serie della letteratura giapponese ~ 216~”). Allora, l’imperatrice le ha detto:

“No, non la alzate.”

Le ancelle incaricate di pulizia, hanno capito la situazione e sono andate via ridendo. (N.B: naturalmente, se loro alzassero la porta Shitomi, diventa ben chiaro dentro e si vedrebbe la faccia di Shonagon)

Dopo, ci sono rimasta ancora un po’ di più e ho sentito le varie cose interessanti dall’imperatrice. Poi, quando è passato il tempo, lei mi ha detto:

“Ormai vuoi ritirarti al tuo compartimento, o no? Puoi andartene adesso, ma, ci torni alla notte di nuovo.”

Mi sentivo sollevata, e appena che io stavo per andare via, le mie colleghe hanno cominciato a alzare  la porta Shitomi l’una dopo l’altra.

Allora, ho trovato che stava nevicando fuori. Il giardino dell’abitazione dell’imperatrice è circondato dal recinto con grata e non è tanto grande. Perciò si vedeva la neve caduta e ammucchiata molto bella e pulita.

(1) Secondo la leggenda antica, poiché la divinità che abita nel monte Katsuragi è molto brutto, lui visitava la sua consorte sempre solo alla notte per non farsi vedere la faccia a lei. L’imperatrice quindi, citando questa leggenda, ha preso in giro Shonagon.

domenica 26 maggio 2019

La serie della letteratura giapponese ~ 221~


Due foto della bambola di un ragazzino che ha l'acconciatura Mizura


Makura no Soushi (221)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (220)

Cento settantesimo ottavo

Una volta, quando una ancella che serviva all’ex-imperatore,  gli ha regalato una bambola della forma di ragazzino con l’altezza circa 16cm, nel cui ha scritto il nome di un principe. Poiché questa bambola era molto carina, che aveva la acconciatura di Mizura (quella dei bambini maschi nel tempo antico,  come si vede nelle foto di sopra) e vestito bene, era tanto piaciuta all’imperatore.

(N.B: Questa sezione è solo così e non è tanto chiaro che cosa voleva dire Shonagon.)

Cento settantanovesimo (1)

Quando appena ho cominciato a servire all’imperatrice, tutte le cose che succedevano nel palazzo imperiale erano fuori della mia esperienza e non capivo che fare. Nella situazione imbarazzante così, io, sopportando ogni tanto di piangere, sono stata ogni notte vicino a lei ma dietro il paravento. L’imperatrice pero, mi ha fatto vedere apposta qualche pittura, ma mi ero rannicchiata dietro il paravento, non potendo nemmeno tendere la mano.

Tuttavia, l’imperatrice mi ha spiegato gentilmente delle pitture una ad una. Poiché la luce era accesa sopra la bugia alta e si vedevano più chiaramente i miei capelli anzi che il giorno (N.B: Shonagon, di solito, aveva un po’ di complesso d’inferiorità per i suoi capelli), mi vergognavo molto. Ma, non era possibile stare sempre ferma. Perciò, trattenendomi di questa timidezza, le ho guardato cercando di non farmi vedere la faccia a lei quanto possibile.

Faceva tanto freddo. E la sua mano che è apparsa per un istante dalla manica, era lucida, rosea e bellissima!


Io, prima di servirla, ero una casalinga ordinaria e mai avuto l’occasione di vedere la signora così nobile. Perciò ai miei occhi, la sua figura era incredibilmente bella, che era quasi impossibile crederla una essere reale. E l’ho osservata a lungo in estasi da dietro il paravento.

mercoledì 22 maggio 2019

La serie della letteratura giapponese ~ 220~


Due illustrazioni della rana



Makura no Soushi (220)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (219)

Cento settantasettesimo (2)


Allora, l’imperatore Murakami l’ha lodato molto e detto:

“Sarà stato banale se tu avessi recitato una Waka in questo caso. Invece tu hai citato una frase della poesia proprio adatta alla occasione. Non sarà tanto facile di rispondermi a tono in un attimo.”

(N.B:

Vorrei aggiungere una cosa, cioè la frase  “mi ricordo bene soprattutto di voi” che si trova nella poesia, il Kuroudo ne ha incluso segretamente “pensare soprattutto di Voi (l’imperatore)” e poiché l’imperatore l’ha capito, l’ha lodato.)

Un altro giorno, l’imperatore faceva due passi dentro il palazzo imperiale solo con quel Kuroudo. Un certo momento, l’imperatore ha notato un fumo alzato dal braciere e gli ha detto:

“Cosa sarà? Tu vai a vedere.”

Allora, il Kuroudo è andato subito a verificarlo e appena tornato, ha recitato una Waka come seguente:

“Watatsuumino Oki ni Kogaruru monomireba Amanotsurishite
Kaeru Narikeri.”

(La traduzione:

In alto mare, si vede che qualcuno sta spingendo una barca con i remi. È proprio sta tornando un pescatore dopo aver pescato.)

È la risposta spiritosa. La realtà è che, si è gettata una rana nel braciere ed era bruciata.

(N.B:

Questa Waka è anche non era composta da questo Kuroudo, invece lui l’ha citata immediatamente. Il perché è come seguente:

In questa Waka si trovano tre diverse parole a doppio senso.

Numero 1 è Oki, che significa l’alto mare e poi anche la brace.

Numero 2 è Kogaruru, che significa remare e anche bruciare.

Numero 3 è Kaeru, che significa tornare e anche la rana.


Comunque, nella lingua giapponese, ci sono tante parole che hanno doppio senso, cioè la pronuncia è uguale, ma il significato è diverso. Perciò, ogni tanto la gente si diverte di fare il gioco di parola.)

domenica 19 maggio 2019

La serie della letteratura giapponese ~ 219~



Tre foto della neve e del fiore di pruno



Makura no Soushi (219)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (218)

Cento settantasettesimo (1)

Nel periodo in cui l’imperatore Murakami (il nonno del presente) regnava, un giorno, ha nevicato molto. A questa notte che la luna brillava in modo sfavillante e l’imperatore ha dimostrato un recipiente di terracotta attaccata di lamina d’argento, in cui era riempito di neve disposta di un ramo del fiore di pruno, a un Kuroudo (consultate per favore “La serie della letteratura giapponese ~ 7 ~”) e gli ha detto:

“Tu, componi una Waka col tema di questo. Quale Waka potrai comporre?”

Allora il Kuroudo ha risposto subito:

“Il momento di Setsu Getsu Ka”.

(N.B:

Setsu significa la neve, Getsu è la luna e Ka è il fiore. Queste tre cose si usano spesso come il tema di Waka, ma in questo momento lui (Kuroudo) ha citato una poesia composta dal famoso poeta cinese, chiamato Bai Ju-yi, vissuto da 772 a 846. Il testo integrale di questa poesia è come seguente:

Kin Shi Shu no Tomo mina warewo nageutsu.
Setsu Getsu Ka no Tokini, Mottomo kimiwo omou

(La traduzione: Quando io abitavo a Jiangnan per cinque anni, mi sono divertito molto di suonare Koto (una specie della cetra orizzontale), di comporre la poesia e bere le bevande alcoliche con i miei amici cari. Ma dopo di che, tutti mi hanno abbandonato e sono andati via disordinatamente. Dopo, ogni volta che arriva il momento della neve, o quello della luna brillante, o del fiore, mi ricordo bene soprattutto di voi, fra tutti i miei amici.)  

mercoledì 15 maggio 2019

La serie della letteratura giapponese ~ 218~


Due foto di Hioke



Makura no Soushi (218)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (217)

Cento settantesimo sesto (2)

Lui ci ha raccontato quello che era successo durante il giorno, poi delle altre cose. Noi gli abbiamo offerto un cuscino rotondo sulla veranda al pianoterra, e lui si sedeva su questo, ma lasciando una gamba sulla terra. E lui che è stato fuori e noi ancelle che siamo state dentro casa, abbiamo parlato sulle tante cose finché si sentiva il suono della campana che ci avvisa di spuntar il sole. Era tanto divertente!

All’alba, lui è andato via recitando una poesia cinese:

“Akatsuki Ryououno Sononiireba Yukigunzannimiteri
Yoruyuukougarouninoboreba Tsukisenriniakirakanari”

(La traduzione:

All’alba, sono entrato nel vecchio giardino costruito nell’epoca Liang (una dinastia che è stata da 501~557 in Cina) e ho trovato tutte le montagne attorno, che era coperto completamente di neve. E alla notte, sono salito a un palazzo alto che una volta il sig. Yu Liang (un personaggio politico famoso, vissuto 289~340 in Cina, il suo nome Liang è la stessa pronuncia con quella dinastia summenzionata, ma lo ideogramma è diverso) era salito, e ho visto la luna talmente brillante che illumina mille Ri (una unità vecchia che indica la distanza, cioè un Ri è circa 3,9 km).)

Era una notte molto emozionante. Se passavamo una notte solo con le donne, non avremo potuto passare tutta la notte parlando così. Ma, quando si unisce un uomo al gruppo nostro in tal guisa, possiamo parlare tante cose interessante, di buon gusto e anche un po’ ricercate.

N.B (dall’autrice di questo blog):

In questo periodo Heian, come già ho scritto qualche volta, era obbligatorio di imparare la poesia cinese e comporre Waka per la gente di classe  nobile. E quando parlano tra di loro, spesso citavano una frase di una poesia o di una Waka tra di loro, e quando uno ne sentiva solo una parte, ha dovuto capire subito che, di quale poesia era citato.)  Questo era proprio l'educazione necessaria per il nobile.

domenica 12 maggio 2019

La serie della letteratura giapponese ~ 217~


Due foto della vista coperta di neve a Kyoto




Makura no Soushi (217)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (216)

Cento settantesimo sesto (1)

Mi piace molto la vista del paesaggio coperto di neve leggermente. Oppure, quando è nevicato molto, alla sera, è piacevole di parlare con le due, tre amiche, attorno a Hioke (il braciere di legno).

Mentre chiacchieriamo sulle varie cose, diventa buio. Ma, prima di accendere la luce, è ancora chiaro dintorni per la neve. E noi, sotto quella penombra, parliamo l’argomento o con sincera emozione o con il riso, mescolando la cenere con i bastoncini per prendere i tizzoni. 

È molto suggestivo!

Alla notte un po’ inoltrata, si sentiva il suono delle scarpe. Noi quindi, pensando di chi era, abbiamo guardato fuori. Era un signore che appariva inaspettatamente, soprattutto alla notte suggestiva così.

E lui ci ha saltato dicendo:

“Mi preoccupavo un po’, pensando come passate la notte così nevicata. Ma, per un impegno, ho passato oggi ad altro luogo.”

Forse lui intendeva saltarci citando quella Waka come seguente:

“Yamazatowa Yukifuritsumite Michimonashi Kyoukomuhitowo
Awaretowa MImu”

(La traduzione:

Il paesaggio è coperto di neve e non si trova nemmeno la strada da camminare. Mi spiace tanto la persona che visita qualcuno sotto tale condizione come oggi.)

mercoledì 8 maggio 2019

La serie della letteratura giapponese ~ 216~


Due foto della porta Shitomi



Makura no Soushi (216)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (215)

Cento settantacinquesimo

Verso settembre, un nobile che è famoso per la sua bellezza e anche come l’uomo che comprende il fascino, ha visitato una ancelle di alta classe. Era veramente il tempo in cui la luna dell’alba si vedeva vagamente con tanta suggestività dalla casa della donna. Lui, intendendo di lasciar una risonanza da ricordarsi di lui alla donna, si è accomiatato da lei con tutta la parola da poter dirle.

La donna ha seguito con lo sguardo la direzione dove lui è andato via. Era la figura pittoresca!

Invece lui non è andato via. Si è nascosto dietro alla porta Shitomi (il cancello con grata, come si vede nella foto di sopra) volendo dire ancora una volta la sua affezione per lei.

A questo momento, la donna ha canticchiato una frase di Waka con la voce bassa:

“Ariakeno Tsukino Aritsutsumo…..”

(N.B: I versi integrali come seguente:

Nagatsukino Ariakenotsukino Aritsutsumo Kimishikimasaba
Warekoimeyamo

La traduzione:

Se voi mi visitate come prima, io potrò fare a meno di languire d’amore.)

Poiché i suoi capelli sono lunghi e ricchi, non oscillano con il suo movimento leggero. E questi che pendono un po’ sulla sua fronte erano veramente ricchi e luminosi.

Gli sembrava che, anche la luce della luna brillava di più come se fosse riflessa dalla lucidità di suoi capelli.

Era molto impressionante! Poiché questa scena era troppo incantevole, lui se n’è andato senza dirle niente.

Dopo di che, lui mi ha raccontato così.

domenica 5 maggio 2019

La serie della letteratura giapponese ~ 215~


Due foto della luna all'alba



Makura no Soushi (215)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (214)

Cento settantaquattresimo (3)

E all’alba, loro chiudono la posta finalmente con l’aspetto scontento. È la scena tanto spiacevole! Ma, l’ancella che vive con i genitori avrà più o meno questo genere dell’imbarazzo. Inoltre, se lei abita con qualche parente oppure il fratello, temerà di disturbare loro, soprattutto nel caso che i coabitanti non sono tanto gentili.

Invece, sia mezzanotte sia all’alba, le ancelle che servono normalmente alle persone molto nobile come quelle della famiglia imperiale o intorno di ciò, dopo essere uscite dal palazzo imperiale o dalla casa del padrone, si radunano in una casa della loro collega e intrattengono insieme l’ospite senza chiudere la porta perfettamente. In questo caso, se loro passano tutta la notte parlando con l’ospite, e dopo che è già andato via lui, guardano ancora il giardino, gustano la risonanza dell’ora passata con lui piacevolmente, la loro aria sarà molto suggestiva!

Se mai, si veda la luna all’alba a questo momento, sarà più bello.

Poi, quando l’ospite è andato via suonando il flauto, loro sentimento sarà più eccitato e non avranno mai sonno. Loro quindi, parlano tra di loro delle varie persone e recitano e ascoltano la Waka (poesia giapponese, composta di 31 sillabe).

Facendo così, loro si addormentano spontaneamente. Questo è veramente il più piacevole.

(N.B:

Secondo uno studioso, Shonagon descrive un disagio dell’ancella quando lei sta a sua casa, soprattutto tiene conto della porta alla prima metà. Invece alla seconda metà, lei conclude col scrivere la maniera agia e ideale per l’ancella quando sta a sua casa.)

mercoledì 1 maggio 2019

La serie della letteratura giapponese ~ 214~


Due foto della porta della casa vecchia
(Non è proprio quella dell'epoca di Heian)



Makura no Soushi (214)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (213)

Cento settantaquattresimo (2)

Allora, il padrone dice:

“Appena andato via l’ospite, chiudi la porta, perché ho sentito dire che, ci possono essere tanti ladri in questi ultimi giorni. E poi, stai attento col fuoco!”

Questo modo di dire, non è piacevole da sentirlo, soprattutto pensando che, anche verrebbe a sapere dall’ospite.

Tuttavia, i seguiti di quest’ospite non se ne fregano niente. Sembra che loro ridano guardando gli inservienti della casa, che aspettano impazientemente l’ora da andare via l’ospite.

Comunque, quello che la visita a tarda notte, avrà senz’altro qualche affezione speciale a lei. Se lui non se le interessa niente, non dovrebbe visitarla a tarda ora così. Ma, fra di loro, ci sono alcuni che vanno via subito, dicendo:

“Già la notte è inoltrata. Ho paura che la porta non è ben protetta dai ladri.”

Forse l’amore di questo genere dell’uomo sarà leggero.

Invece, se la visita l’uomo innamorato profondamente di lei, non si muove mai, anche se i genitori della donna gli dicono tante volte:

“Già troppo tardi, per favore andate via.”

Lui pero, passa la notte prendendo radici accanto a lei.

I genitori allora, girano tante volte attorno alla saletta della figlia e sono stupefatti della sua sfacciataggine. E dicono con l’intenzione di farsi sentire:

“Che è assurdo! Noi abbiamo passato sta notte lasciando la porta aperta.”