domenica 29 dicembre 2019

La serie della letteratura giapponese ~ 281~


Ancora due foto della vista del fine d'anno in Giappone
(Anche questo non c'entre al contenuto di questa sezione)



Makura no Soushi (281)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (280)

Duecento cinquantacinquesimo

Mi imbarazzo della persona che si arrabbia quando io dico qualche maldicenza di qualcuno. Come mai non posso non dirla? Di me stessa a parte, non trovo più la cosa divertente che dire maldicenza o mettere qualche difetto di qualcuno in discussione!

Tuttavia, mi sembra che questo non sia la cosa tanto bene e se quella persona la sappia con naturalezza, porterebbe rancore verso me. Se lo succeda, mi dispiacerebbe!

Comunque, anche quando mi irrito un po’ per qualcuno, se non  posso sentire avversione proprio per lui, io potrei fare a meno di non dirla. Ci ho almeno questo genere di pazienza.

Ma, se non sia caso della persona simpatica per me, io forse prenderei in giro di lei.

Duecento cinquanta sesto

Se io veda una persona molto bella, non mi stancherei mai di contemplarla. Ma nel caso della pittura, non vorrei vederla ripetutamente. Per esempio, se io guarda il disegno dipinto sul paravento vicino a me, è bello, ma non mi viene la voglia di contemplarlo bene.

Invece, la faccia della persona è molto interessante. Anche nel caso della persona brutta, se si trovi una parte carina, potrò contemplarla.

Probabilmente, sarà la stessa cosa nel punto brutto. Se qualcuno mi guardi bene la parte non bella, mi vergognerei di me stessa….

mercoledì 25 dicembre 2019

La serie della letteratura giapponese ~ 280~


Due foto dell'illuminazione natalizia in Giappone
(Non c'entra al contenuto di questa sezione)



Makura no Soushi (280)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (279)

Duecento cinquantatreesimo(2)

Io vedo ogni tanto una bella donna e colta, che manda la lettera scritta molto bene al suo uomo che si è un po’ allontanato da lei. In questo caso, lui la risponde, ma, non la visita mai, perché lui, lasciando questa donna graziosa, ha amato l’altra. Io quindi, vedendola languida, sono in preda alla rabbia per quell’uomo, anche se non è caso di me stessa. È molto duro per me solo vederla dal fianco, invece quell’uomo come sta pensando di lei?  Forse lui non capisce niente che dolore le ha dato, perciò, non la compatirà mai

Duecento cinquantaquattresimo

Sia l’uomo, sia la donna, chi ci ha la misericordia e la gentilezza, sarà la persona migliore fra tutti. Se io senti che una persona dice “mi dispiace” o “oh, quanto dolore!” per chi sta nella situazione misera, mi consola, anche se non era detta questa parola con la sincerità profonda. Soprattutto, nel mio caso, se la senti tramite l’altra persona, mi consola di più anzi che sentire direttamente da quella.

In questo caso, mi viene voglia davvero, di far sapere il mio ringraziamento a lei ad ogni modo.

Se io senti la parola gentile dalla persona che mi ama o sempre si preoccupa di me, forse non avrei tanto ringraziamento. Perché è la cosa ordinaria. Invece, se una persona, abitualmente non molto amichevole per me, mi approvi con tanta fiducia, sarei felice veramente.

Comunque, seconde me, si trova difficilmente la persona chi ci ha la gentilezza e il talento ambedue. Ma, forse ce ne saranno tanti fuori dell’ambito della mia conoscenza.

domenica 22 dicembre 2019

La serie della letteratura giapponese ~ 279~


Due foto della vista della fine dell'anno in Kyoto
(non c'entra al contenuto di questa sezione)



Makura no Soushi (279)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (278)

Duecento cinquantaduesimo

Io direi che, sarebbe il più spiacevole di essere odiato da qualcuno nella vita. Anche se uno che ha perso la testa, non ne vorrà. Ma, purtroppo sarà la natura di essere odiato o amato sia nel posto del lavoro sia nella famiglia. È la cosa deplorevole!

Nel caso del popolo, per non parlare poi nel caso della persona di alta classe, i figli molto amati dai genitori sempre attirano l’attenzione degli altri e saranno vezzeggiati da tutti quanti. Soprattutto, se questo figlio sia bello, ci sarebbe una ragione. Ma anche nel caso che lui non sia tanto bello, i genitori lo ameranno lo stesso, perché sono i genitori. In questo caso, sono profondamente emozionata.

È la cosa più piacevole che è amato o dai genitori, o dai padroni, o dai amici. Secondo me, questo sarà la cosa più felice nella vita per noi.

Duecento cinquantatreesimo (1)

Dal punto di vista da noi donne, l’uomo è un essere duro da comprendere. Soprattutto, se veda uno che si è sposato con la donna brutta, abbandonando l’altra tanto bella, ne trovo molto strano.

Nel caso dell’uomo di alta classe, dovrebbe avere qualsiasi bella, pero….

Per quanto riguardo all’amore, io penso che, l’uomo, se una volta innamorato, deve amarla da morire, anche se questa non stia a portata di mano di lui.

Ho sentito dire che, l’uomo in genere, se senti il rumore della ragazza bella, cercherà di ottenerla ad ogni costo. Tuttavia, io vedo ogni tanto l’uomo che si è sposato con la donna banale e brutta. Allora, io mi domando nel cuore come mai?

(N.B:Tenete presenti che, questo è scritto da una donna nobile di classe media nel medioevo, perciò è molto diverso il suo senso dei valori da oggi, e ogni tanto si trova anche la discriminazione nella sua frase.)

mercoledì 18 dicembre 2019

Intervallo (51)


Due foto della scena di Hakko




Hakko

Hkko significa una cerimonia buddista, che si recita un sutra e se ne fa la lezione fra di monaci, dividendola in otto volte in un tempio o anche in una casa privata. In questo caso, il sutra scelta è Saddharmapundarika-sutra (significa “Il sutra di Dharma (vuol dire generalmente la norma morale) suprema e sacra del loto bianco pulitissimo”).

Questa cerimonia si svolge come seguente (il caso che si è fa in una casa):

Prima di tutto, il padrone invita alcuni monaci buddisti e anche i suoi conoscenti partecipanti della cerimonia a sua casa in cui sono preparati i posti per i monaci e partecipanti. E loro eseguono la cerimonia due volte al giorno (cioè alla mattina e sera) per quattro giorni.

Questo sutra, naturalmente nato in India che è scritto in sanscrito, era tradotto in cinese da vari traduttori, e ci sono sei tipi. Ne sono rimasti tre e fra questi tre, in Giappone è il più diffuso quel tradotto da Kumarajiva (vissuto 344-413, che è nato dal padre indiano e invitato come l’insegnante del Buddismo in Cina e ha tradotto tanti sutra in cinese) che consiste di otto rotoli. (N.B: In Giappone, il sutra si usa direttamente quel tradotto in cinese.) Perciò, questi otto rotoli si fanno la lezione dividendo in otto volte.

Il dettaglio è che, prima si recita il sutra, poi l’insegnante interpreta la frase di ciò. Poi dopo, un altro monaco fa la domanda dottrinale e l’insegnante gli risponde. E il monaco giudice la giudica. E altro monaco (solitamente un po’ meno esperto) si incarica del moderatore.

All’inizio, nel periodo Heian, questa cerimonia è cominciata come la funzione commemorativa per i defunti. E poi, questo sutra era creduto devotamente dai nobili come quello da proteggere lo Stato e da dimostrare la strada più diretta per andare al mondo assoluto agio e pulito dopo la morte.

Soprattutto, nel quinto rotolo, c’è scritto che, anche le donne e gli uomini cattivi possono andare a questo mondo dopo la morte, quindi, non solamente gli uomini ma anche le donne ha tenuto ogni tanto questa cerimonia. (N.B: Nel periodo del Buddismo primitivo, si insegnava che le donne non potevano andare al mondo assoluto agio e pulito direttamente dopo la morte, ed è considerato che loro, prima di andarvi, dovevano rinascere una volta in un uomo. Invece, dopo che è nato il Buddismo Mahayana attorno al primo secolo, sono scritti tanti sutra e anche è espansa l’idea e la filosofia buddista in vari modi. Saddharmapundarika è uno dei sutra più rappresentativi e importanti nel Buddismo Mahayana.)

domenica 15 dicembre 2019

La serie della letteratura giapponese ~ 278~






Makura no Soushi (278)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (277)

In genere, nel caso che una famiglia ha fatto sposare loro figlia con un uomo, ma ciò nonostante, questo non visitava più la sua sposa subito dopo (N.B: in questo periodo, all’inizio del matrimonio, lo sposo visitava la casa della sua moglie, poi dopo essere stabilita la loro relazione, lo sposo viveva con la moglie nella casa di lei), come sarà il cuore della famiglia?  Poi, un giorno, se per caso il genere abbia incontrato il suocero, quello come penserebbe? Gli presenterà le sue scuse, oppure?  Comunque, sarà la situazione imbarazzante per tutti i due.

Ce n’è l’altro esempio.

Un nobile di alta classe, per la sua figlia, ha preso un genere. Ma, lui visitava la casa della moglie solo meno di un mese, e poi, l’ha abbandonata. Allora, la famiglia della sposa faceva un gran baccano, soprattutto la nutrice della moglie e altri servitori fedeli al padrone perfino maledicevano di sposo.

E all’anno prossimo, all’occasione dei cambiamenti del personale a gennaio, questo sposo è stato nominato un Kuroudo. Il popolo quindi, ha messo in giro dicendo:

“Che sorpresa! Noi tutti abbiamo mai pensato che quello uomo poteva fare questa carriera, perché tutti non credevano che il suo suocero poteva dare questo favore al suo ex-genere.”

Certamente, lui (il genere) avrà sentito questa voce, e cosa avrà pensato?

A giugno, quando una persona ha tenuto una cerimonia buddista Hakko (riguardo a ciò, scriverò il dettaglio alla prossima sezione), fra la gente radunata a questa casa per partecipare alla cerimonia, c’era anche questo genere molto vicino alla sua ex-moglie.

Allora la gente che conosceva la situazione sua, hanno commiserato sua ex-moglie, dicendo:

“Povera lei, con quale pensiero, sta guardando suo ex-marito?”

E anche gli altri, dopo, dicevano fra di loro:

“Che coraggio lui ha avuto a stare vicino a lei!”

Comunque, mi aspettavo che l’uomo, in genere, sarà un essere indifferente al sentimento umano degli altri e anche sempre calmo contro all’intento della gente attorno.

mercoledì 11 dicembre 2019

La serie della letteratura giapponese ~ 277~


Due foto dei monaci che pregano



La serie della letteratura giapponese ~ 277~


Makura no Soushi (277)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (276)

Duecento quarantesimo otto

Le cose che sono molto sporchi:

Lumaca

La punta della scopa da spazzare il pavimento povero e sporco

Goushi (1) che si trova nella sala per i nobili di alta classe nel palazzo imperiale.

(1) Goushi è il nome generico del recipiente con il coperchio. Sembra molto strano che la roba messa vicino all’imperatore è sporca, ma secondo un documento storico, si può supporre alcune ragioni come seguenti:

1)   Poiché questo recipiente si cambia solo ogni alcuni anni, la lacca verniciata si è scrostata, e si vedeva molto sporco.
2)   Tanta gente lo usavano in comune.
3)   Alcuni lo usavano anche come il cuscino da dormire.

Perciò, le ancelle dicevano sempre così fra di loro.

Duecento quarantesimo nove

Le cose orrende:

Il tuono che suona alla notte.

Quando hanno svaligiato la casa della vicinanza. Se io sia vittima di un furto, sarei solo confusa, non sapendo cosa fare per lo sconvolgimento.


L’incendio successo vicino a mia casa. Anche questo è molto orribile.

Duecento cinquantesimo

Le cose che sono degne di fiducia:

Quando sto male, se tanti monaci preghino per me, riterrei loro gli uomini fidati.

Quando sono un po’ nera, se una persona sincera e simpatica mi consoli in vari modi, mi sentirei più sollevata.

domenica 8 dicembre 2019

La serie della letteratura giapponese ~ 276~


Altre due foto di Kyoto




Makura no Soushi (276)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (275)

Duecento quarantasettesimo (2)

In genere, provo avversione per la gente che parla con la parola scortese in faccia. Soprattutto se questa persona dica qualcosa in tale maniera avanti alla persona nobile, mi fa sentire tanta rabbia.

Ma, se un campagnolo parli cosi, sarebbe anzi amabile, perché lui ci dà l’aria comica.

Invece, se qualcuno parli del suo padrone con il tono maleducato, ci darebbe l’impressione molto brutta. Ma, al contrario, se uno usi la parola troppo formale per i suoi servitori, mi irriterebbe lo sdegno anche questo.

Comunque, per la persona che posso dire qualsiasi cosa senza ritegno, io le dirò:

“Che strano! Come mai tu usi un linguaggio cosi grossolano?”

Allora, lei e anche gli altri che ci ascoltano, ridono. Ma, forse io sarei troppo sensibile per il linguaggio degli altri, quindi, qualcuno mi dice:

“Tu ne ficchi il naso troppo.”

Questo sarà brutta figura anche per me.

Per i nobili di alta classe, non si deve chiamarli con il suo proprio nome (N.B: in questo periodo, era tabù di chiamare la gente nobile con il suo vero nome direttamente) e solitamente si chiama con il nome del loro titolo ufficiale, tranne avanti all’imperatore. (N.B: nel caso di stare avanti all’imperatore, quando si deve parlare o chiamare qualcuno, si diceva sempre solo il suo nome senza mettendo il titolo nemmeno “il signore” e  così via)

E poi, è troppo brutto se uno dica “Maro” di se stesso avanti all’imperatore. (N.B: Maro è la prima persona in questo periodo, ma si usava solo nel caso privato)

mercoledì 4 dicembre 2019

La serie della letteratura giapponese ~ 275~


Due foto della vista autunnale di Kyoto
(Non c'entra al contenuto di questa sezione)



Makura no Soushi (275)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (274)

Cento quarantacinquesimo

Quelli che passano via molto velocemente:

La nave a vela

La nostra età

La primavera, l’estate, l’autunno e l’inverno

Cento quarantesimo sesto

Le cose facili da dimenticare:

Kuenichi (1), 

La genitrice invecchiata della persona ordinaria (2)

(1) Kuenichi significa il giorno della cattiva fortuna. Nel periodo di Heian, per fare qualche cosa, era abitudine di stabilire il giorno e l’ora, per la predizione ed erano decisi alcuni giorni della cattiva fortuna secondo il mese. Ma, si considera che, nel tempo in cui visse Shonagon, già la gente non li dava tanta attenzione.

(2) La ragione che è scritto “la genitrice” segnatamente, si suppone che la donna avesse la vita più lunga rispetto all’uomo, anche in questo periodo.

Duecento quarantasettesimo (1)

Quelli che mi fanno arrabbiare:

La persona che mi manda la lettera la cui frase è tanto scortese. Soprattutto, se questa persona mi mandasse la lettera la cui frase irresponsabile, pensando tutte le cose leggere, mi viene molta rabbia.

Ma, al contrario, il caso che si manda la lettera che è scritta con la frase eccessivamente cortese per la persona ordinaria, non sarà neanche molto giusto.

Ma, comunque, nel caso che è mandata la lettera priva di rispetto, a me o anche agli altri, provo una rabbia lo stesso.  

domenica 1 dicembre 2019

La serie della letteratura giapponese ~ 274~

Mitegura

L'altare scintoista



Makura no Soushi (274)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (274)

Duecento quarantaquattresimo (242 e 243 sono saltati)

Coloro che hanno un bel scilinguagnolo:

I bambini d’oggi di tre anni

La donna medium il cui lavoro è pregare per curare la malattia dei bambini, e anche massaggiare la donna incinta. Prima di lavorare, lei stessa prepara Mitegura (al rito scintoista, significa tutte le offerte alla divinità, ma in questo caso, indica le carte bianche tagliate e attaccate al bastoncino di bambù, comunque consultate per favore le foto di sopra) per fare la preghiera. E naturalmente, tutti i materiali necessari sono offerti dal padrone. Questa Mitegura si fa con le carte tagliate strette e lunghe, sovrapponendone tanti pezzi. Quando lei taglia la carta, usa il coltello speciale ma, ogni tanto questo non è molto affilato. Perciò, lei spesso deve tagliarle con tutta la forza possibile deformando la bocca. Ma comunque, alla fine, lei rifinisce Mitegura nella forma sacra. E poi, lei fa la preghiera rituale scuotendo Mitegura con l’aria tanto abile.

Poi dopo, lei comincia a chiacchierare:

“Io sono spesso invitata dalle persone nobili che soffrivano tanto. E io, con la mia preghiera, ho curato completamente la loro malattia come se ne fosse tersa. E loro mi ha dato tanta ricompensa. Prima di me, gli altri guaritori ne hanno provato, ma erano incapaci di curare, quindi, i signori mi hanno chiamato e d’ora in poi, mi considerano la specialista in questo campo e mi chiamano sempre, quando hanno bisogno.”

Lei ha parlato cosi al padrone guardandolo con bramosia.

La persona un po’stupida. Di solito, questo genere di persona è solo abile di chiacchierare e prova d’insegnare le varie cose alla persona veramente saggia, avendo l’aria di chi sa tutto.