domenica 29 gennaio 2023

La serie della letteratura giapponese~587

 



Tre foto di Kuroduka del Teatro di Noh



Okuno Hosomichi, il viaggio per Touhoku, nord-est in Giappone, scritto da Matsuo Bashou

 

Il diario di Bashou (16)

 

La storia del teatro di Noh “Kuroduka” è come seguente:


N.B:Riguardo al teatro di Noh, consultate per favore l'etichetta "Teatro di Noh".

 

Nel tempo vecchio, c’era un monaco chiamato Yukei che girava per tutto il paese con i suoi compagni, per dedicarsi a pratiche ascetiche. Un giorno, loro sono arrivati alla pianura di Adachigahara (situata nella presente provincia Fukushima), lontana da posti abitati, al crepuscolo. Poiché loro vi hanno trovato una casetta isolata e solitaria, ne hanno bussato alla porta. Allora, una donna vecchia si è presentata alla entrata, quindi, loro le hanno chiesto l’alloggio di una notte. Ma, lei, vedendo il loro aspetto troppo povero, ha rifiutato la loro richiesta una volta, pero, alla fine li ha accettato perché loro ne hanno chiesto tante volte molto seriamente.

 

Nella casa, Yukei, vedendo uno arnese sconosciuto, le ha chiesto che cosa è.

 

E lei ha risposto:

 

“Questo è l’arnese per la filatura, che viene usato dalla persona umile come me.”

 

Yukei, quindi, per curiosità, le ha chiesto di fargli vedere come lo si usa. E la donna, essendo d’accordo con lui, ha cominciato a fare vedere a loro, lo stato del suo lavoro di filatura. E poi, lei ha parlato con sincera emozione con loro, della sua vita dura e povera.

 

Fra un po’, poiché è diventato molto freddo, lei ha voluto andare a una montagna per raccogliere la legna. E prima di lasciare la casa, lei ha detto a loro di non guardare mai nella sua camera da letto.

 

Tuttavia, un compagno giovane, pensando strana di quella richiesta dell’anziana, nonostante che è ammonito da Yukei di non mancare la promessa fatta con lei, ha guardato furtivamente nella camera da letto dell’anziana.

 

E loro vi hanno trovato una montagna di cadaveri. Quella donna era proprio una diavola antropofaga!

 

Loro, essendo spaventati a morte, sono scappati via di corsa, ma la donna, trasformata in diavola, seguiva loro.

 

Tuttavia, per la forza della preghiera di Yukei molto forte, la diavola è scomparsa alla fine.

 

Quanto suddetto, è la storia di Kuroduka.


mercoledì 25 gennaio 2023

La serie della letteratura giapponese~586

 


Due foto del castagno


Okuno Hosomichi, il viaggio per Touhoku, nord-est in Giappone, scritto da Matsuo Bashou

 

Il diario di Bashou (15)

 

Vicino a qui, sotto il castagno grande, c’è una capanna povera in cui abita un eremita. Io, ricordando la vita di Saigyou (un monaco e compositore di Waka, vissuto 1118⁓1190, che è stato una volta nella capanna nel profondo di una montagna), ci sono stato con una certa malinconia e commozione. E dopo, ho scritto una frase come seguente:

 

“L’ideogramma (Kanji) del castagno in giapponese, si scrive l’albero di ovest. Perciò, un grande monaco chiamato Gyouki (vissuto 668⁓749), pensando che il mondo puro di assoluto agio si trova al di là del cielo di ovest, sempre aveva usato o il bastone o il palo fatto di castagno.”

 

E poi, ho composto un Haiku come seguente:

 

Yonohitono Mitsukenuhanaya Nokinokuri

 

Traduzione: Il fiore di castagno, che è difficile di attirare l’attenzione della gente, è fiorito di nascosto vicino alla gronda di questa capanna. Come se esprimesse la personalità dell’abitante in questa capanna!

 

Al luogo che dista un po’ meno di 20km, si trova Asakayama (una collina, conosciuta da diverse Waka). Ѐ abbastanza vicino alla strada e in questa zona, ci sono tanti acquitrini.

 

Secondo uno aneddoto, ci deve essere una erbe chiamata Katsumi (N.B: Si dice che è una specie d’iris, ma non è sicuro.) e ho sentito dire che la gente la falcia al maggio. Adesso stiamo già quasi in questo mese, quindi, io ho chiesto ai paesini, di quale erba si chiama Katsumi, ma nessuno ha potuto rispondermi.

 

E mentre cercavo questa erba domandando alla gente una dopo l’altra, di dove c’è, il sole stava per tramontare. Perciò siamo tornati a Nihonmatsu (situato nella presente provincia Fukushima) e dopo aver dato un’occhiata alla grotta di Kuroduka (un posto famoso di cui c’è una storia interessante nel teatro di Noh, e ne faccio l’interpretazione alla prossima volta) e alla notte, abbiamo alloggiato in Fukushima.

domenica 22 gennaio 2023

La serie della letteratura giapponese~585

 


Due foto del monte Bandai


Okuno Hosomichi, il viaggio per Touhoku, nord-est in Giappone, scritto da Matsuo Bashou

 

Il diario di Bashou (14)

 

Pensando di questo e quello, abbiamo passato il posto di controllo di Shirakawa, e subito abbiamo attraversato il fiume di Abukuma (il fiume di seconda grandezza nel Tohoku). Allora, in lontananza, alla parte sinistra, si vede che si erge il monte Bandai, invece alla direzione destra, si estendono tre villaggi nella vasta veduta davanti a noi. E dietro di noi, si vede la catena di montagne, che separa Tohoku e Kantou (la zona vicino a Edo).

 

Veramente, si distendono ampiamente le montagna e il fiume di Tohoku, davanti a noi!

 

Quando siamo arrivati vicino a uno acquitrino, chiamato Kagenuma, ho sperato di vedere qualche ombra bella. Perché, ho sentito dire che, secondo la leggenda, nel giorno del cielo sereno, si può vedere il miraggio in questo acquitrino. Ma, purtroppo, era nuvoloso questo giorno.

 

Nella zona di Sugagawa (si trova nella presente provincia di Fukushima) abbiamo visitato il sig. Toukyu (il compositore di Haiku, famoso nella zona di Tohoku) e siamo stati in casa sua per alcuni giorni.

 

Toukyu, appena finito di salutare, mi ha domandato:

 

“Quale impressione avete per il posto di controllo di Shirakawa?”

 

Ho risposto:

 

“Dopo aver fatto il lungo viaggio, mi sono stancato sia il cuore sia il corpo. Ma, da una parte, sono stato incantato dalla bellezza del paesaggio e immaginando la sensazione del viaggio degli antichi, mi sono commosso proprio. Perciò, non avevo la diponibilità mentale neanche del tempo per elaborare un piano di comporre Haiku. Ma, almeno l’ho composto uno, come seguente:

 

 

Furyuno Hajimeyaokuno Taueuta

 

Traduzione: Sulla strada, ho sentito un canto dei piantatori del riso per caso. Questo mi ha dato una emozione molto fresca ed era il buon gusto rurale che ho fatto l’esperienza per primo nella zona di Tohoku.

 

Poiché mi dispiace di passare quel posto di controllo di Shirakawa, senza far niente, ho composto questo Haiku stentatamente.”

 

Allora, facendo questo alla prima strofe, abbiamo fatto tre Haiku susseguiti.

mercoledì 18 gennaio 2023

La serie della letteratura giapponese~584

 


Sopra, è deutzia e sotto è il rovo


Okuno Hosomichi, il viaggio per Touhoku, nord-est in Giappone, scritto da Matsuo Bashou

 

Il diario di Bashou (13)

 

Facendo il viaggio insicuro, siamo arrivati al posto di controllo chiamato Shirakawa (l’ingresso per Tohoku, e questo posto “Shirakawa” è uno dei luoghi resi famosi dai Waka) e a queto momento, finalmente mi sono preparato a viaggiare davvero.

 

Una volta, un nobile ha composto una Waka, come seguente:

 

“Tayoriaraba Ikademiyakohetsugeyaramu Kefushirakawano

Sekiwakoenuto”

 

Traduzione: Io sto per passare il posto di controllo di Shirakawa. E se sia possibile, vorrei mandare una lettera a Kyoto, per far sapere che sono stentatamente arrivato fino a Shirakawa.”

 

Ѐ veramente giusta questa parola!

 

Comunque, ci sono tanti luoghi resi famosi dai Waka in Giappone, e fra quelli, Shirakawa è uno dei tre posti di controllo a Tohoku e i numerosi letterati e poeti hanno lasciato l’emozione su questo posto nelle diverse opere.

 

Adesso, siamo in estate, quindi, la verzura è naturalmente molto bella. Ma, ricordando il suono del vento autunnale o il colore dell’acero rosso di cui gli antichi poeti hanno composto Waka, questo fogliame anche, mi da l’ispirazione più emozionante.

 

Inoltre, ora è fiorita la deutzia e anche il rovo. Poiché tutti i due sono bianchi, mi sembra che stiamo passando il posto di controllo di Shirakawa, coperto dalla neve.

 

Ho sentito dire che, nel vecchio tempo, la gente passava Shirakawa con l’abito da cerimonia. E così, è rimasto il documento che ha scritto un nobile vissuto nell’epoca di Heian.

 

Allora, Sora ha composto un Haiku come seguente:

 

Unohanawo Kazashinisekino Haregikana

 

Traduzione: Noi stiamo facendo il viaggio così povero che non possiamo portare l’abito da cerimonia come i nobili nel vecchio tempo. Ma, almeno mettendoci il fiore bianco di deutzia nei capelli, passiamo il posto di controllo come se portassimo il vestito festivo.

domenica 15 gennaio 2023

La serie della letteratura giapponese~583

 


Due foto del salice


Okuno Hosomichi, il viaggio per Touhoku, nord-est in Giappone, scritto da Matsuo Bashou

 

Il diario di Bashou (11)

 

Okuno Hosomichi, il viaggio per Touhoku, nord-est in Giappone, scritto da Matsuo Bashou

 

Il diario di Bashou (12)

 

Dalla casa del Sig. Jyoubouji, siamo partiti a Sesshouishi (significa la pietra che uccide, cioè vuol dire quella tomba della volpe, che è già menzionata in “Il diario di Bashou (9)”). Il signore ci ha dato il cavallo e il conducente del mio cavallo mi ha detto porgendomi una striscia di carta:

 

“Per favore, scrivete un Haiku su qui per me.”

 

Io l’ho ammirato un po’, per la sua richiesta elegante, che contrasta con la sua apparenza selvatica e ho composto un Haiku come seguente:

 

Nowoyokoni Umahikimukeyo Hototogisu

 

Traduzione: In questa pianura di Nasu, così ampia, adesso ho sentito la voce del cuculo. Tu, conducente, ferma un po’ e rivolgi la testa del cavallo verso dove c’è il cuculo.

 

Quella tomba della volpe si trova dietro alla montagna da cui sgorgano le terme. E si vede che ancora sta uscendo il veleno dalla tomba, perché si trovano le carogne dell’ape e della farfalla così tanto come coprono tutta la parte della sabbia bianca che circonda la tomba.

 

E poi, ho visto un altro posto rimasto cosi come è stato nel vecchio tempo. Ѐ il salice. Cioè una volta, Saigyou (monaco e compositore di Waka, vissuto 1118 ̴1190) ha composto una Waka come seguente:

 

Michinobeni Shimizunagaruru Yanagikage Shibashitotekoso

Tachidomariture

 

Traduzione: Sul bordo della strada c’è un salice e sotto di qua, corre l’acqua pura. Io quindi, mi sono fermato per un momento per sentire la freschezza.

 

E questo salice è rimasto ancora sul sentiero tra due risaie nel villaggio Ashino (un locale dove c’è l’albergo).

 

Quando sono stato a Edo, il signore di questa zona, chiamato Ashino Minbu, un mio discepolo, mi ha scritto che voleva farmi vedere questo salice, almeno una volta. E io, fino ora, non ho potuto che immaginare come lo sarà. Ma sono riuscito a stare sotto questo salice finalmente oggi.

 

E ho composto un Haiku come seguente:

 

Taichimai Uetetachisaru Yanagikana

 

Traduzione: Io, ricordando di Saigyou, sono stato sotto il salice, fino quando è finito il trapianto del riso in una risaia. E poi, sono andato via.

mercoledì 11 gennaio 2023

La serie della letteratura giapponese~582

 


Due foto del picchio



Okuno Hosomichi, il viaggio per Touhoku, nord-est in Giappone, scritto da Matsuo Bashou

 

Il diario di Bashou (11)

 

Noi, quindi, siamo andati al posto dove c’era la capanna del mio maestro, che si trova al fondo del tempio buddista Unganji. A questo ora, ci si sono uniti tanti conoscenti e noi, in gruppo, chiacchierando ci siamo arrivati, ai piedi della montagna fra alcuni momenti. La montagna situata dietro al tempio, sembra grande e profonda, e si vede che il sentiero della valle continua per lungo fra gli alberi. Il pino e la criptomeria che coprono la montagna, si sono anneriti e il muschio che si stende sotto gli alberi è umido e su quello cadono le gocce d’acqua.

 

Il sentiero della valle è buio, e nonostante che siamo nell’aprile, l’inizio d’estate, ci sentiamo ancora un po’ freddo.

 

Alla fine delle dieci viste del tempio, si trova un ponte. E noi, passando su questo, siamo entrati nella porta del tempio.

 

Allora, noi, cercando il posto dove c’era la capanna del mio maestro, abbiamo scalato la montagna situata dietro al tempio e abbiamo visto una piccola capanna costruita sulla pietra piatta. E il tetto della capanna è attaccato alla grotta.

 

A me, quasi sembrava che veda la stanza di pietra in cui un monaco cinese chiamato Myou si chiudeva per 15 anni facendo la meditazione Zen, senza mai uscire fuori, nella dinastia di Song.

 

E ho composto un Haiku improvvisato come seguente:

 

Kitsutsukimo Ihowayaburazu Natukodachi

 

Traduzione: Il picchio, solitamente rompe una costruzione pungendola. Ma, avendo questa abitudine, mi sembra che lui non avesse potuto rompere almeno questa capanna e l’ha lasciato così come era, peraciò è rimasta ancora nel boschetto d’estate.

 

Poi, io l’ho appeso al palo della capanna e siamo andati via.


domenica 8 gennaio 2023

La serie della letteratura giapponese~581

 


Due foto della statua di En no Gyouja


Okuno Hosomichi, il viaggio per Touhoku, nord-est in Giappone, scritto da Matsuo Bashou

 

Il diario di Bashou (10)

 

Vicino a questa casa, c’è un tempio buddista, chiamato Shugenkoumyouji (1), e vi siamo invitati dal padrone e abbiamo pregato nel palazzino Gyouja Do (2).

 

A questo momento, ho composto un Haiku come seguente:

 

Natsuyamani Ashidawoogamu Kadodekana

 

Traduzione: In estate, nel palazzino di un tempio ho pregato Ashida (gli zoccoli da un regoletto) usata da una asceta chiamata En no Gyouja (3). Il mio viaggio è appena cominciato e ancora non sono arrivato a Touhoku (nord-est in Giappone). Ma, partendo da qui, ci sarò subito. E mi è venuta una idea, che potrò avere le gambe forti come quello asceta, perché ho pregato i suoi zoccoli.

 

(1) Questo tempio non c’è più adesso. Ma, a quella epoca era il centro di Shugendou (Significa la fede per la montagna, nata in Giappone. Cioè, è una specie della religione, praticata da un certo monaco buddista che faceva l’allenamento molto ascetico stando su una determinata montagna. Facendo così, loro credevano di poter ottenere un potere soprannaturale.)

 

(2) Gyouja significa l’asceta, e Do vuol dire un palazzino nel tempio buddista.

 

(3) En no Gyouja significa un asceta chiamato En, che ha cominciato quella religione Shugendou, nell’ottavo secolo. Secondo la leggenda, lui è nato in Yamato (presente provincia di Nara), e quando aveva 32 anni, è salito al monte Katsuragi (situato in Nara), ci ha fatto l’allenamento molto ascetico, mangiando solo le erbe e noci, vestito di stracci. E di conseguenza, si diceva che lui ha potuto ottenere il potere magico. A questo momento, lui portava gli zoccoli da un regoletto sempre, e quelli sono collocati nel tempio Shugenkoumyouji, con la statua sua.

 

In questo paese, un tempo, c’era una capanna in cui il monaco Bucchou ( era il maestro quando Bashou ha praticato Zen) abitava. E un giorno, lui mi ha mandato una lettera come seguente:

 

“ Ho composto una Waka:

Tateyokono Goshakunitaranu Kusanoiho

Musubumokuyashi Amenakariseba

 

Traduzione: La dimensione della mia capanna è meno di 1.6. Io non avrei mai costruito la capanna così piccola, se non pioveva.

 

E l’ho scritto su una roccia con la carbonella fatta di ramo di pino bruciato.”

mercoledì 4 gennaio 2023

La serie della letteratura giapponese~580

 


Due foto dell'attuale vista della pianura di Nasu


Okuno Hosomichi, il viaggio per Touhoku, nord-est in Giappone, scritto da Matsuo Bashou

 

Il diario di Bashou (9)

 

Abbiamo visitato la casa del Sig. Jyoubouji (il capo funzionario della zona Kurobane). Il padrone è molto contento della nostra visita inattesa e noi, tutti i tre, abbiamo continuato a parlare giorno e notte. E poi, anche il fratello del padrone ci ha visitato e si è preso cura di noi per tutte le cose e ci ha portato a sua casa.

 

Durante il soggiorno a sua casa, siamo stati invitati dai suoi parenti e così, vi abbiamo passato alcuni giorni. Nel frattempo, un giorno

siamo andati ai sobborghi e ci abbiamo visto un segno su cui si faceva Inuoumono (una specie delle arti marciali, che i Samurai facevano esercizio con cavallo e cane) nel periodo di Kamakura (1185~1333).

 

Poi dopo, abbiamo camminato sulla pianura di Nasu, facendoci largo tra i bambù nani, e abbiamo visto la tomba vecchia di Tamamo (1).

 

E poi, siamo andati al tempio scintoista Kanamaru Hachimangu. Su questo tempio, c’è una leggenda come seguente:

 

Nel momento della civile guerra fra la famiglia Taira e Minamoto (all’anno 1185), un ragazzo, chiamato Nasuno Yoichi, ha partecipato all’esercito di Minamoto. E quando queste due famiglie combattevano sul mare di Yashima (situato nella presente provincia Kagawa), la famiglia Taira è cominciata a remare, alzando un ventaglio su cui era dipinto il sole.  Allora il generale di Minamoto, sapendo che Yoichi è molto bravo arciere, gli ha ordinato di colpirlo. E Yoichi, nato a Nasu, pregando quello tempio scintoista Kanamaru Hachimangu per il successo del tiro, ha tirato la freccia e ne ha portato a buon fine.

 

Io, guardando questo tempio, ricordavo questo aneddoto e sono intenerito di nuovo da ciò. E alla sera, siamo tornati a casa del fratello.

 

(1) Tamamo è il nome della protagonista nel teatro Noh. Secondo la storia del dramma, originalmente lei era una volpe nata in Cina, che aveva le nove code. E lei è venuta in Giappone nel periodo di dodicesimo secolo e, travestita da bella donna, è diventata la favorita dell’imperatore Toba. Ma un Onmyouji (l’uomo che faceva la predizione basando sulla strada di Yin Yang), chiamato Abe no Yasunari, ha scoperto la sua vera natura. Lei quindi, è scappato fino alla pianura di Nasu, pero, è uccisa con le frecciate dai Samurai. E dopo, il suo spirito vendicativo è diventato una roccia e ha fatto tanti danni al popolo. Un monaco quindi, ha pregato per lei e ha calmato il suo spirito.  E nel territorio del tempio scintoista Shinohara (significa la pianura del bambù nano), si trova Kitsuneduka (significa la tomba della volpe).

domenica 1 gennaio 2023

La serie della letteratura giapponese~579

 


Due foto del fiore di Nadeshiko


Okuno Hosomichi, il viaggio per Touhoku, nord-est in Giappone, scritto da Matsuo Bashou

 

Il diario di Bashou (8)

 

Poiché un mio amico abita al villaggio di Kurobane nel distretto di Nasu (situato alla parte nord-est nella presente provincia di Tochigi), abbiamo cominciato a camminare verso quella zona, attraversando la pianura di Nasu, staccati dalla strada principale.

 

Ma il villaggio di Kurobane è molto lontano, e mentre camminavamo, è cominciato a piovere. Noi quindi, abbiamo chiesto un alloggio temporaneo in una casa colonica, trovata in via, e alla mattina seguente, abbiamo ricominciato a camminare.

 

Poco dopo, ho visto un cavallo allevato all’aperto, allora, ho chiesto al padrone di prestarcelo. Lui, che stava falciando l’erba, sembrava incolto ma gentilmente ci ha detto:

 

“Come posso fare…È difficile di prestarvi, pero, voi siete i viaggiatori che non sapete bene questa zona e forse avrete paura di perdervi. Allora, voi potete usare questo cavallo e lo farete tornare da dove voi sarete scesi.”

 

E così, lui ce lo ha prestato.

 

Quando siamo cominciati a partire sul cavallo, i due bambini ci seguivano correndo da dietro del cavallo. Una di loro è la bambina molto carina e si è presentata “Kasane”.

 

Questo è il nome molto raro, ma avendo l’aria elegante, ho composto un Haiku come seguente:

 

Kasanetowa Yaenadeshikono Nanarubesi

 

(N.B: Sul libro, c’è scritto Sora, come il nome di compositore, ma in realtà, Bashou stesso l’ha composto.)

 

La traduzione: La ragazzina molto carina come il fiore di Nadeshiko (garofano selvatico, come si vede nella foto di sopra), e il suo nome è Kasane. E Kasane significa “doppiare”, quindi, questo nome vorrà dire il bello Nadeshiko di fiore a doppio petalo.

 

Fra un po’, siamo arrivati al villaggio, perciò ho rimandato il cavallo al padrone, attaccando la ricompensa sulla sella.