mercoledì 28 ottobre 2020

La serie della letteratura giapponese ~361~

 


Lla vista dell'acero in Kyoto
(non c'entra al contenuto di questa sezione)


Houjyouki (La descrizione della vita in una capanna)

~Il saggio scritto da un monaco che ha fatto la vita da eremita, chiamato Kamono Nagaakira con nome da laico~

 

Il testo (17)

 

Se uno abiti nella zona angusta, dove sono ammassate le case l’una sull’altra, quando succede l’incendio, non potrebbe sfuggire a questo.

 

Se invece, uno abiti in un luogo fuori mano, avrebbe difficoltà di andare e ritornare all’altro posto, e anche ci sarà il rischio grave di essere assalito da un ladro.

 

E poi, riguardo alla persona ricca e potente, normalmente loro bramano troppe cose e sono tanto avari quanto aver paura di perdere i suoi beni.

 

D’altra parte, parlando la persona povera, nel caso che lui stia da solo e non abbia nessuna persona da contare su, sarebbe disprezzato da tutti e odierebbe molto i ricchi.

 

Se uno dipendi dalla altra persona, lui sarebbe in posizione subordinata a questa.

 

Se invece uno proteggi l’altro con molta cura, lui diventerebbe un servitore dell’affetto per questa persona.

 

Poi, se uno vivi adattandosi alla società, sentirebbe peso di vivere. Ma, al contrario, se lui non si adatti alla società, sarebbe considerato pazzesco da tutti.

 

Io mi domando, per avere almeno un attimo della pace nel cuore, in quale posto dovrò abitare e a quale maniera dovrò compostarmi?


domenica 25 ottobre 2020

La serie della letteratura giapponese ~360~

 


Sopra, un falco e sotto, i passeri



Houjyouki (La descrizione della vita in una capanna)

~Il saggio scritto da un monaco che ha fatto la vita da eremita, chiamato Kamono Nagaakira con nome da laico~

 

Il testo (16)

 

Generalmente, anche se non ci succedesse la calamità che ho descritto fino alla sezione precedente, c’è tanta gente povera e sfortunata, che non ha nessun parente su cui contare. Inoltre, a loro, secondo lo stato e l’ambiente,  succede spesso il danno che li tormenta all'infuori di quelli disastri naturali.

 

Se una persona povera e dello stato basso abiti vicino alla casa in cui sta qualcuno molto ricco e potente, non potrebbe godere di cuore la sua vita, se per caso le capitasse qualche fortuna.

 

Anche quando questa persona è molto triste, non potrà piangere nemmeno con la voce alta, perché lei sempre sta ansiosa di se stessa e ha paura degli occhi della gente. Perciò di solito questo tipo della persona sta sempre modesto per qualsiasi atto nella vita quotidiana e vive raggomitolandosi e ogni tanto anche tremando.

 

Questa situazione, per fare un esempio, si potrebbe dire che il passero sta vicino al nido del falco.

 

Se una persona povera abiti vicino alla casa di un ricco, si vergognerebbe del suo modo di vestire misero mattina e sera.

 

Ma lui deve adulare questo ricco anche se sia malvolentieri e guardare sempre sua moglie e suoi figli che invidiano il vicino ricco. E poi, lui deve anche sentire ogni tanto la voce che il suo vicino lo sottovaluta.

 

E lui, ogni volta che succedono le cose suddette, perde la calma e non può trovare nemmeno un momento tranquillo nel cuore.  

mercoledì 21 ottobre 2020

La serie della letteratura giapponese ~359~

 


Due foto della statua di grande Budda
nel tempio Todaiji



Houjyouki (La descrizione della vita in una capanna)

~Il saggio scritto da un monaco che ha fatto la vita da eremita, chiamato Kamono Nagaakira con nome da laico~

 

Il testo (15)

 

L’oscillazione tale grosso, si è fermato fra un po’ di tempo, ma la scossa di assestamento non cessava per lungo tempo. Dopo di che, ogni giorno succedeva il terremoto abbastanza grave venti o trenta volte.

 

Ma passando dieci e venti giorni, ha diradato man mano, cioè quattro o cinque volte al giorno, e due o tre volte al giorno e poi una volta a due giorni, a tre giorni e così via. E alla fine, si è calmato fra tre mesi.

 

Nel Buddismo, si dice che tutti i materiali in questo mondo sono composti da quattro elementi importanti, cioè l’acqua, il fuoco, il vento e la terra.

 

E fra questi, l’acqua, il fuoco e il vento normalmente causano i danni, ma, la terra no.

 

Una volta però, verso l’anno 855, è successo il terremoto grave da far cadere la testa della statua di Budda nel tempio Todaiji (consultate per favore l’etichetta “Todaiji”). Tuttavia, quello non giungeva al livello di questa volta.

 

Subito dopo del terremoto di questa volta, la gente diceva che era inutile di costruire la casa tanto bella, e mi sembrava che fossero frenati un po’ le loro passioni.

 

Ma, con il passo d’età, non c’è nessuno che dice così ormai, e mi pare che le loro passioni siano tornate allo stato precedente.

 

N.B:

 

L’autore Nagaakira ha scritto questo saggio ricordandosi del passato, quindi, si vede il suo parere come suddetto. Poiché lui era sempre cosciente del senso di evanescenza della vita come un buddista, ha scritto quel parere summenzionato.


domenica 18 ottobre 2020

La serie della letteratura giapponese ~358~


Due illustrazioni del drago

Houjyouki (La descrizione della vita in una capanna) 

~Il saggio scritto da un monaco che ha fatto la vita da eremita, chiamato Kamono Nagaakira con nome da laico~ 

 Il testo (14) 

 Verso nello stesso tempo, c’è stato un terremoto molto grave. La situazione in quel momento, era veramente fuori della scala normale! La montagna è franata fino a riempire un fiume, e il mare, inclinandosi, ha bagnato tutta la superficie della terra. E questa si è fenduta, e da qui, sorgeva l’acqua. La roccia invece, spaccandosi in alcuni pezzi, è rotolata giù nella valle. La nave che passava vicino alla riva, ondeggiava stando a galla sull’onda e il cavallo che passava sulla strada, non era sicuro sui suoi piedi. 

Dintorni di Kyoto, non c’era nessuno tempio che teneva la forma perfetta. Alcuni sono caduti, alcuni sono rovinati dappertutto, e da lì, si sollevava una nuvola di polvere e di cenere, come se fosse il fumo. Il suono che capita quando muove la terra e cade la casa, è proprio uguale del tuono. Se ci fosse qualcuno dentro in casa, lui sarebbe schiacciato subito. 

Ma non può scappare fuori, perché la terra è già spaccata. Se lui fosse un uccello, potrebbe volare via, e se lui fosse un drago, potrebbe salire su una nuvola (※1), ma lui non può farne, perché è l’essere umano! In questo mondo, ci sono tante cose orribili, ma fra queste, il terremoto sarà il più tremendo e cattivo. 

(※1) Il drago è un animale immaginario, nato in Cina nel tempo antico. E si considera che abita in un punto profondo dell’acqua sempre e sale nel cielo con il tuono e la pioggia. Poi, si crede che ha i poteri occulti di volare nel cielo liberamente. Perciò da quando lo era introdotto in Giappone, è stato venerato come la divinità dell’acqua e dell’agricoltura, perché i giapponesi sono stati il popolo agricolo.

martedì 13 ottobre 2020

La serie della letteratura giapponese ~357~

La mappa della vecchia Kyoto

 


Houjyouki (La descrizione della vita in una capanna)

~Il saggio scritto da un monaco che ha fatto la vita da eremita, chiamato Kamono Nagaakira con nome da laico~

 

Il testo (13)


Per sapere il numero dei morti, se lo contava per due mesi filati dall’aprile al maggio. Ed è chiarito che ce n’erano più di 42300, nella parte di Sakyou (1).

 

E poi, naturalmente ce n’erano tanti morti prima o dopo dell’aprile e del maggio. Inoltre, sarà inutile di contarlo nella parte dintorni del centro Kyoto, perché ci saranno stati tanti morti da non potersi contare.

 

E non voglio nemmeno immaginare la situazione nelle altre provincie.  È sicuro che la era molto più misera che a Kyoto.

 

Ho sentito dire che, circa per 20 anni, dall’anno 1123 a 1141, si trovava il precedente così, ma, non ne posso sapere il dettaglio, ormai.

 

Comunque, io posso dire con  sicurezza, che è proprio orribile e straordinaria la situazione della carestia successa in questo anno.

 

(1) Nella città di Kyoto, come si vede nella foto di sopra, le strade sono a scacchiera. E centro sopra, che è la parte quadrata un po’ più grande è il territorio della corte imperiale. E la metà destra di fronte a noi si chiama Sakyou (che significa il quartiere sinistra) e l’altra metà si chiama Ukyou (il quartiere destra). Perciò, questa denominazione sembra che sia contrario per noi. Ma questa è basata sulla vista dal palazzo imperiale, non da noi.

 

Nel tempo vecchio, Kyoto aveva solo due quartieri, cioè sinistra e destra, ma, adesso ce ne sono 11 in totale.


domenica 11 ottobre 2020

La serie della letteratura giapponese ~356~

 

La lettera "A" in Sanscrito

Il tempio buddista Ninnaji

Houjyouki (La descrizione della vita in una capanna)

~Il saggio scritto da un monaco che ha fatto la vita da eremita, chiamato Kamono Nagaakira con nome da laico~

 

Il testo (12) 


Poi, c’era anche la storia molto triste. Cioè, è il caso dei coniugi che sono in buoni rapporti. In questo caso, naturalmente loro due trattano con tanta premura il loro consorte tra di loro. E sempre quello che è più affezionato muore prima.

 

Perché, quando hanno potuto ottenere il cibo occasionalmente, quello che ama di più il suo consorte glielo cede, rimandando se stesso.

 

Nel caso del genitore e figlio, naturalmente il genitore muore di fame prima. E ho visto una scena ancora più triste, cioè un bimbo provava a succhiare il latte materno, non sapendo che la sua madre è già morta.

 

Nel tempio buddista Ninnaji, un monaco, lamentando che stava morendo tanta gente in tale situazione, ogni volta che vedeva il morto sulla strada, scriveva la lettera “A in Sanscrito (1)” sulla fronte del morto, per legargli il vincolo alla strada buddista.

 

(1) “A” è la prima lettera del alfabeto di Sanscrito (la lettera è come si vede nella foto di sopra). E questa lettera significa non solo l’inizio delle cose, ma anche l’origine di tutto il fenomeno del mondo. E il tempio Ninnaji appartiene alla setta Shingon mikkyou (il buddismo esoterico), fondato dal monaco Kukai (consultate per favore l’etichetta “La vita di Kukai”). Nella setta di Shingon, di solito, si scrive questa lettera “A” in Sanscrito sopra Kaimyou (il nome postumo, scritto sulla tavoletta e questa tavoletta si mette all’altare buddista che si trova in ogni famiglia), Ma in questo caso, naturalmente era impossibile di preparare la tavoletta per tutti i morti, quindi, quello monaco l’ha scritto sulla fronte del morto, in modo che almeno il morto possa entrare nella strada giusta del Buddismo all’altro mondo.

 

Riguardo alla lettera “A” in Sanscrito, ce n’è l’altro significato più profondo e complicato, ma i questa sezione lo lascio così. Se ci sia l’occasione, magari scriverò più dettagliatamente. (dall’autrice di questo blog)

mercoledì 7 ottobre 2020

L’intervallo (57)

 


Due foto della statua di Budda Amitabha


Riguardo a Budda


Si dice che, in India, nel vecchio tempo, ci sono state diverse persone chiamate Budda, Ma, nel Buddismo, Budda storico è unico, cioè quello che si chiama Gotama Sidhartha col nome laico. Come voi già sapete, lui è nato verso all’anno 463 avanti Cristo in Kapilavastu, ai piedi della catena dell’Himalaya.

 

 E lui era entrato nella vita religiosa a 29 anni e si è svegliato a 35 anni. Poi, ha fondato il Buddismo e ha continuato a predicare l’insegnamento suo girando per i vari luoghi della valle del fiume Gange in India fino quando morì a 80 anni.

 

Dopo, verso primo secolo dopo Cristo, è nato Mahayana Buddismo. E nello stesso tempo, sono redatti i vari sutra e in questi sutra, sono esposti vari tipo di Budda e ne uno è Amitabha. Questo Budda Amitabha è descritto nel sutra come seguente:

 

Lui, prima di diventare Budda, era un Bodhisattva. E volendo salvare il popolo ad ogni modo, rifletteva per 5 Kalpa e poi dopo, si è convinto di poter farne e diventato Budda Amitabha, che significa la luce e vita illimitata.

 

Ci sono descritti anche altri tanti Budda nei sutra, ma, includendo Amitabha, loro tutti non sono esseri umani, ma la teoria personificata.

 

E poi, una Kalpa si considera l’anno lunghissimo, cioè mettiamo ipotesi che, c’è qui una roccia di grandezza 2000 . E uno continua a sfiorarla con la stoffa una volta ogni 100 anni fino quando la roccia sparisce per questo atto. Questo periodo è ancora un po’ meno di una Kalpa. È considerato così.

 

Questo è proprio la lunghezza astronomica quasi da svenire. Anche “5 miliardi 670 milioni anni” che ho scritto nella sezione precedente, è la stessa cosa. E questo Maitreya si considera che è ancora Bodhisattva e sta predicando in Tusita (il nome di un cielo in sanscrito) fino quando apparirà nel mondo umano come Budda. Per questo, lui si chiama Budda di futuro.

 

Comunque, si può dire che la concezione del numero alla filosofia indiana nel vecchio tempo, è molto particolare.


domenica 4 ottobre 2020

L’intervallo (56)



 Due foto della statua di Maitreya


L’escatologia nel periodo di Heian

 

Ho scritto ogni tanto di Buddismo fino ora, e adesso verrei spiegare un po’ della concezione di Buddismo di quelli che sono vissuti nel periodo di Heian.

 

Nel Buddismo, sono nati i vari pensieri e le filosofie con il passo d’età. E uno di questi è il pensiero di tre epoche. Cioè, la prima epoca si chiama “Shohou”, la seconda “Zouhou” e la terza “Mappou”.

 

Shohou letteralmente significa l’insegnamento giusto di Budda e si dice che fino a cinque cento anni dopo della morte di Budda, vivono veramente l’insegnamento e le pratiche così come aveva predicato Budda.

 

Zouhou letteralmente significa “somiglia a Shouhou”, che indica l’epoca fino a mille anni dopo Shouhou. Cioè, durante questa epoca c’è ancora la persona che si dedica a pratiche ascetiche seguendo l’insegnamento di Budda, ma non può arrivare allo stato dell’illuminazione perfetta.

 

E Mappou invece, indica l’epoca fino a 10000 anni dopo Zouhou. Si dice che durante questa epoca, è rimasto ancora l’insegnamento di Budda, ma non si trova nessuna gente che può arrivare all’illuminazione nemmeno chi può dedicarsi a pratiche acetiche nella maniera giusta.

 

E il popolo di Heian credeva che l’epoca di Mappou cominciava dall’anno 1052. Perciò, il nobile più potente chiamato Fujiwara no Yorimichi ha fatto costruire il tempio buddista Byodoin (consultate per favore l’etichetta “Byodoin”) chiedendo ad andare al mondo di Budda Amitabha dopo la morte. Si credeva che questo Budda fosse nel mondo agio d’assoluto puro al di là del cielo d’ovest e salvasse tutta la gente dopo morta, portandola nel suo mondo.  

 

Nagaakira, l’autore di questo saggio, era la persona proprio che è vissuto nell’epoca di Mappou e lamentava di vivere in questa epoca, vedendo tante miserie nella società.

 

E secondo il Buddismo, 5 miliardi 670 milioni anni dopo della morte di Budda, apparirà l’altro Budda chiamato Maitreya. E durante questo lunghissimo periodo che priva il Budda, si crede che Bodhisattva Jizou (Ksitigarbha in sanscrito) ci salva a posto di Budda.