mercoledì 28 ottobre 2015

Le serie degli antichi racconti giapponesi (56)


Due foto di Futon
(un insieme di materasso e trapunta)

Kwaidan (la storia dei fantasmi), scritto da Yakumo Koizumi (20)

Riconciliazione (4)


“Hai detto in un istante?”

Lui ha detto ridendo sonoramente:

“No, tu devi dire durante le sette vite. Se a te non dispiace, io voglio vivere con te eternamente. Poiché son tornato qui, non ti lascio mai più. Ormai, mi guadagno la vita e ci ho degli amici e servi. Domani, ti porterò tanta roba e addobberò questa casa. Sta sera pero…. ” Lui ha continuato di dire come se si giustificasse:

“Sta sera, ci sono venuto un po’ troppo tardi, ma mi sono sbrigato perché non ho cambiato nemmeno il vestito. Comunque, io volevo vederti possibilmente presto e parlare con te.”

La moglie ha dimostrato la contentezza d’aver sentito le parole del marito e ha cominciato a parlare anche lei i vari avvenimenti che erano successi attorno a lei durante l’assenza del marito. Lei pero, non ha svelato mai il suo cuore che era pieno di tristezza, perché lei era troppo dolce e gentile da fargli sentire.

Loro due s’intrattenevano parlando fino a tarda notte. Poi, lei l’ha invitato alla stanza calda affacciata a sud, che era il posto nostalgico per loro.

“A proposito, non c’è nessuna cameriera in questa casa?”

Lui le ha domandato mentre lei preparava il letto.

Allora lei ha risposto con sorriso:

“Io non sono in grado a impiegarla. Sono stata sempre sola da quando tu sei andato via.”

“Oh, mi dispiace molto.” Ha detto lui:

“Da domani, avremo tante cameriere, soprattutto di buon cuore. E poi….comunque, preparerò tutto ciò che tu hai bisogno.”

Dopo di che, loro riposavano sul letto, ma non per dormire. Loro avevano troppo da parlare per dormire.

domenica 25 ottobre 2015

Le serie degli antichi racconti giapponesi (55)


Due foto di Fusuma


Kwaidan (la storia dei fantasmi), scritto da Yakumo Koizumi (19)


Riconciliazione (3)


Avvicinandosi accanto a Fusuma (una porta scorrevole, fatta di carta ben disegnata) di questa stanza, lui vi ha trovato una luce accesa. Lui, quindi, si sentiva un presentimento piacevole e ha gridato di gioia aprendo la porta. 

C’era sua moglie!

Lei faceva del lavoro di cucito sotto la luce della lampada a stelo con paralume di carta.
Quando i loro sguardi si sono incontrati, lei sorrideva felicemente e ha detto:

“Che sorpresa! Tu, quando sei tornato alla città? Sono contenta che tu sei venuto qui nonostante che tanto buio.”

Gli anni non l’hanno cambiata niente. Lei era cosi giovane e bella come lui la teneva nella memoria. Più di questo, lui l’ha trovata proprio bella quando ha sentito la sua voce di sorpresa, un po’ tremante ma molto limpida come una campanella.

Lui perciò, si avvicinava a lei con tanta gioia e ha raccontato tutto quanto quello che era successo dopo averla lasciata.

“Quanto mi sono pentito del mio egoismo e quanto ho provato il sentimento misero dopo averti persa. Io, sempre chiedevo scusa a te nel cuore e mi lambiccavo il cervello per trovare il modo di compensarti.”

Parlando cosi, lui le ha chiesto scusa ripetutamente, accarezzandola.
Allora lei, come lui aveva voluto furtivamente, ha detto con la voce affezionata:

“Per favore, non tormentarti tanto. Mi trovo anzi, molto confusa se tu soffri per me.”

Poi lei ha continuato:

“Io pensavo da molto tempo che non sono degna di essere tua moglie. Tuttavia, quando tu m’hai lasciata, io ho dato la colpa alla povertà, non a me. Perché, tu sei stato sempre molto gentile a me. Io pregavo quindi, solo per la tua felicità in cuore mio. Infatti, se per caso tu vuoi compensarmi, a me basta che tu sei tornato da me. Io mi trovo felice moltissimo anche se sia in un istante.”

mercoledì 21 ottobre 2015

Le serie degli antichi racconti giapponesi (54)


Due foto della casa trascurata



Kwaidan (la storia dei fantasmi), scritto da Yakumo Koizumi (18)


Riconciliazione (2)


Ogni tanto, lui si domandava furtivamente se la prima moglie cosa stesse facendo, come stesse passando la vita. Ciò nonostante, lui aveva un certo credo che lei non avesse mai l’altro uomo e perdonava se lui tornasse da lei.

Lui quindi, ha deciso di visitarla quando torna alla città, chiedendole scusa e facendole il compenso quanto possibile, di vivere con lei come prima.

Pensando cosi, passavano ancora alcuni anni.

Nel frattempo, il compito del suo signore è finito e lui anche era liberato dal suo dovere.

“Orsù, io potrò tornare da mia cara.”  Lui ha parlato cosi da solo. “Io ho fatto veramente male per lei. Ero proprio ingrato e stupido!”

Lui ha mandato la seconda moglie alla casa dei suoi genitori (comunque, lei non ha generato nessun figlio) ed è tornato subito alla città. E non volendo perdere tempo di disfare la valigia, ha visitato la casa della prima moglie.

Era già notte inoltrata. La città di Kyoto era silenziosa quasi come il cimitero, ma sotto la luce della luna, lui è riuscito a trovare subito la casa della prima moglie. La casa si vedeva molto trascurata e le erbacce crescevano fino al colmo del tetto. Lui bussava la porta ripetutamente pero, nessuno rispondeva.

Dopo di che, lui, sapendo che non era chiusa la porta con il catenaccio, è entrato nella casa spingendola.

Dentro, non c’era la stuoia nemmeno mobilia. Era veramente vuoto. Il vento freddo penetrava attraverso le fessure della porta e il chiarore della luna ci giungeva dalla crepa della parete. Le altre stanze erano uguali come questa, che dimostrava lo stato rovinato.


Non gli sembrava che ci fosse qualcuno dappertutto nella casa. Tuttavia, lui ha avuto una idea di guardare la piccola stanza più fonda, perché la prima moglie amava di riposarvi. 

domenica 18 ottobre 2015

Le serie degli antichi racconti giapponesi (53)


Due foto della città di Kyoto


Kwaidan (la storia dei fantasmi), scritto da Yakumo Koizumi (17)

Riconciliazione (1)


C’era una volta, un Samurai di classe bassa a Kyoto. Lui era spinto alla povertà di più, a causa di caduta della famiglia del suo padrone. Lui quindi, è dovuto andare a servire il nuovo padrone nel paese lontano, abbandonando la sua casa.

Lui, prima di lasciare la città di Kyoto, ha ripudiato sua moglie con la quale era sposato per lungo tempo. Lei era bella e buona, ma lui, dicendo la verità, aveva l’ambizione di trovare un’altra moglie ricca che potesse essere utile per la sua carriera.

Dopo di che, lui ha potuto di sposare con la donna di famiglia buona come aveva voluto ed è partito per la nuova sede del suo incarico con lei.

Lui era un uomo talmente ignorante che non sapeva il valore del legame coniugale da tanti anni. Ci sono due motivi che lui si è comportato in tale maniera frivola:

L’uno di ciò era che lui è stato nella imprudenza dall’impetuosità giovanile.
L’altro è che, a questo momento, l’orribile povertà gli ha toccato nel vivo.

Nel frattempo, pero, lui ha cominciato a capire man mano che il secondo matrimonio neanche gli rendeva felice.

La nuova sposa era tanto dura e capricciosa. Perciò lui è cominciato a pentirsi via via della vita presente, ricordandosi ogni tanto il tempo in cui è stato nella città di Kyoto.

“Io amo ancora molto bene la prima moglie. Naturalmente, non è che non amo quella presente, ma io penso con la più tenerezza a quella prima.”

Lui ha capito questa cosa di cuore profondamente. E ripensandola, gli divorava sempre più il rimpianto del suo atto ingrato per la prima moglie. Questo rimorso è talmente ingrandito che lui non poteva trovare la pace nel cuore nemmeno un momento.  

Il ricordo della prima moglie che lui aveva trattato male, il suo dolce modo di parlare, il suo sorriso, la sua premura e pazienza….Tutte le queste cose, attaccando al suo cuore, non andavano mai via.

Lui ha sognato qualche volta di lei che tesseva la stoffa per aiutare le cattive condizioni finanziarie. E ancora più spesso, ha sognato di lei che stava sconsolata nella stanza piccola abbandonata, asciugandosi le lacrime da sola con la manica rotta.


Il suo pensiero tendeva a tornare verso la prima moglie, anche quando stava al servizio. 

mercoledì 14 ottobre 2015

Le serie degli antichi racconti giapponesi (52)


Due foto della stupa

Kwaidan (la storia dei fantasmi), scritto da Yakumo Koizumi (16)

Il sogno di Akinosuke ~ 6 ~

L’altro amico ha detto:

“Quella farfalla, forse poteva essere l’anima di Akinosuke. Perché, io ho visto che quella saltava nella bocca tua….Ma, non capisco pure la tua storia del sogno, anche se la farfalla fosse stata la tua anima.”

L’amico precedente ha seguito a dire:

“Non capisco neanche io la storia della farfalla, pero, forse potrò risolvere il mistero di formica. Perché, penso che la formica sia un animale strano. Avrà la capacità di trasformarsi. Sono sicuro che si trova un nido grande della formica sotto quest’albero.”

Dopo averlo ascoltato, Akinosuke ha gridato dandosi una pacca sul ginocchio:

“Bene, troveremo il nido della formica!”

Poi, lui è andato a prendere la zappa,

Lui dunque, ha scavato la terra attorno alla radice e l’ha trovata completamente rovinata dal grande sciame della formica. Inoltre, la formica aveva costruito loro case nel buco scavato. Queste case, bizzarramente erano costruite dalle paglie, zolla di terra e anche dai calici di zucca e melanzana.
E poi, quelle costruzioni piccole sono state allineate come se fossero la citta del plastico. 

Fra queste, c’era una costruzione notevolmente grande, in cui si trovava una grande formica con le piume gialle e la testa nera. E attorno a questa, era pieno di formiche piccole.

Akinosuke, vedendola, ha gridato:

“Oh, io vedo là il re che ho sognato!”

Poi ha detto di continuo:

“Oh, trovo anche il palazzo di Tokoyo….Che strano! Allora, dovrebbe esserci l’isola Raishu da qualche parte. Forse ci sarà a sinistra della radice grande. È veramente strano. Guardando cosi, certo che ci può essere anche la tomba di mia moglie sulla cima della collina Ban Ryu Ko.”

Dicendo cosi, Akinosuke ha frugato qua e là sul nido della formica rovinato. E l’ha trovata finalmente. Sulla piccola collina, c’era una piccola pietra formata come una stupa, disgregata dall’acqua. E Akinosuke ha trovato un cadavere di una formica femminile, avvolto dalla argilla su questa pietra.  

                                   
                                          ~ Il sogno di Akinosuke, fine ~

domenica 11 ottobre 2015

Le serie degli antichi racconti giapponesi (51)


Due foto di farfalla


Kwaidan (la storia dei fantasmi), scritto da Yakumo Koizumi (15)


Il sogno di Akinosuke ~ 5 ~

Quando è terminato il periodo di lutto, è venuto un messaggero all’isola Raishu dal palazzo del re. Il messaggero, dopo aver espresso le sue condoglianze, ha detto a Akinosuke:

“Il nostro re mi ha ordinato di accompagnarvi al suo paese Tokoyo. I vostri sette figli, nipoti del re, anche saranno cresciuti sotto la protezione del re con molta cura. Voi quindi, non vi preoccupate niente.”

Akinosuke quindi, ha preparato per il viaggio, seguendo le parole del messaggero. Lui, dopo aver portato a termine di tutto il lavoro e salutato tutti i suoi aiutanti e i funzionari fiduciosi, è imbarcato alla nave già prontaper partire.

La nave è cominciata a avanzare sul mare azzurro sotto il cielo blu. L’ombra dell’isola Raishu è diventata man mano blu e poi grigio, e poi scomparsa perfettamente.

D’un tratto, Akinosuke si è svegliato e ha notato che lui era addormentato sotto l’albero di criptomeria nel suo giardino.

Akinosuke è rimasto confuso per alcuni tempi avendo le vertigini. Guardando attorno, lui ha trovato, accanto di se stesso, due amici che bevevano e chiacchieravano come prima. Akinosuke li guardavano fisso un attimo e poi ha detto:

“Ho fatto una esperienza strana.”

Allora, un amico, ridendo sommessamente, ha detto:

“Forse tu hai sognato. Che sarà la tua esperienza strana?”

Akinosuke quini, li ha parlato tutto quanto il sogno che lui aveva sognato, cioè la storia dell’isola Raishu nel paese Tokoyo.

Ascoltatala, loro due erano sorpresi molto, perché Akinosuke non è addormentato che per cinque o sei minuti solo.

Un amico ha detto:

“Hai sognato il sogno strano davvero! A proposito, abbiamo visto anche noi la cosa strana mentre tu dormivi. Cioè, una piccola farfalla gialla volava per un po’ di tempo sulla tua faccia. Poi, è caduta sulla terra, proprio vicino a te, a quest’albero. Tuttavia, appena che è caduta, è apparsa una grande formica e afferrando la farfalla, entrata nel buco. Questo è successo poco fa che ti sei svegliato. E quella farfalla, chissà perché, è uscita dal buco inaspettatamente e dopo aver volato attorno alla tua faccia un momento, è scomparsa all’improvviso. Non sappiamo niente dove è andata via.”

martedì 6 ottobre 2015

La serie degli antichi racconti giapponesi (50)


Due foto della nave a vela

Kwaidan (la storia dei fantasmi), scritto da Yakumo Koizumi (14)

Il sogno di Akinosuke ~ 4 ~


Dopo passati alcuni giorni, Akinosuke era chiamato di nuovo dal re. Questa volta, lui era trattato ancora meglio dell'altra volta. Poi il re gli ha detto:

“Alla parte ovest-sud nel mio territorio, molto lontano, c’è un’isola chiamata Raishu. Io ti nomino il governatore di quest’isola. Gli abitanti sono calmi e sinceri tutti quanti, ma la regola è diversa dalla nostra, neanche l’abitudine. Io quindi, spero che tu la migliori alla tua responsabilità. Ti chiedo di occuparti di politica con la tua sapienza e sincerità. Sono già pronti tutti i preparativi necessari per il viaggio,"

Dopo di che, Akinosuke e la sua sposa sono partiti dal palazzo nel paese Tokoyo. Tanti nobili e cortigiani hanno accompagnato a loro fino alla spiaggia.

Loro due sono saliti sulla nave preparata dal re.

La nave ha fatto vela avendo il vento favorevole e arrivata all’isola Raishu senza problema. Quando loso sono sbarcati, erano accolti dal popolo già radunato sulla riva.

Akinosuke si è messo all’opera nuova subito, che non era tanto difficile. Nei primi tre anni, si è occupato di promulgare la legge per tutto il tempo, ma, avendo gli assistenti bravi, il lavoro è andato avanti piacevolmente.

Dopo finita l’istituzione della legge, Akinosuke era veramente disoccupato tranne l’occasione d’assistere alla cerimonia oppure riunione decisa per l’usanza dell’isola da molto tempo.
In quest’isola, non c’è la malattia nemmeno la povertà. È il terreno talmente ricco. Tutto il popolo era tanto buono quanto nessuno infrangeva la regola.

Akinosuke, quindi ha governato quest’isola Raishu per venti anni, cioé lui si è fermato per venti tre anni all’isola in totale.

Tuttavia, all’anno ventiquattresimo, gli è successa una grave sfortuna.
Sua moglie, che aveva generato sette bambini, cioé cinque maschi e due femmine, si è ammalata improvvisamente e morta.


La sua salma, dopo essere celebrata un funerale perfetto, era seppellita sulla collina bella chiamata Ban Ryu Ko (significa la collina di drago), su cui era costruita la tomba magnifica. E Akinosuke si è cosi addolorato per la morte di sua moglie come ha perso tutta la speranza per vivere.