domenica 30 settembre 2018

La serie della letteratura giapponese ~ 158~

La foto di una spada

La statua che porta la spada
nell'epoca di Heian, la spada era appeso dalla vita
come si vede in questa foto
invece dopo, i Samurai la portavano al fianco


Makura no Soushi (158)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (157)

Cento ventesimo quinto (1)

È uno aneddoto nel momento che il primo ministro (padre dell’imperatrice) era ancora in vita:

Quando lui usciva dalla sala principale del palazzo imperiale, tante ancelle stavano vicino all’uscita coprendo tutto lo spazio. E lui passava facendosi largo tra loro con la battuta come al solito:

“Oh, che bella scena, quante belle si sono radunate! Forse voi ridete questo vecchio brutto.”

Quando le ancelle che stavano più vicino all’uscita hanno sollevato l’avvolgibile arrotolandolo, il signor Gon Dainagon (la posizione sotto al ministro, il nobile dell’alta classe, in questo caso il figlio legittimo del primo ministro, cioè il fratello maggiore dell’imperatrice) lo ha fatto mettere le scarpe.

 Era la scena veramente bella! Quanto era bello ed elegante il vestito di loro due! Poi mi è venuta l’ammirazione di nuovo per la fortuna del primo ministro, perché lui ha fatto mettersi le scarpe dal nobile (anche se suo figlio) di alta classe così. A questo momento, lui è stato avanti a tanti nobili, sia suoi figli sia non questi, che s’inginocchiavano a lui.  E lui, tanto elegante e snello, si è fermato un po’ alla porta e ha aggiustato la spada portata alla vita.

Allora, il capo dell’ufficio per l’imperatrice è stato vicino a lui. Poiché questo capo è il fratello giovane del primo ministro, io pensavo di sicuro che lui non s’inginocchiava. Invece, anche lui s’inginocchiava quando il primo ministro è cominciato a camminare.

A questo momento, mi pareva che la fortuna del primo ministro fosse illimitata. Non potevo nemmeno immaginare che, quante buone azioni avrà fatto lui nella sua precedente esistenza!

mercoledì 26 settembre 2018

La serie della letteratura giapponese ~ 157~


Due foto del tempio scintoista Iwashimizu Hachimangu



Makura no Soushi (157)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (156)

Cento ventesimo quarto (Sono saltati da 118~123)

Quando l’imperatore è andato al tempio scintoista Iwashimizu Hachimangu (si trova nella parte meridionale nella provincia Kyoto, ed è stato considerato molto importante dalla famiglia imperiale dal vecchio tempo come il protettore della parte sud-ovest di Kyoto con l’altro tempio Enryakuji che è il protettore della parte nord-est), in via del ritorno, lui ha salutato sua madre fermandosi appositamente la sua portantina vicino alla sede della madre.

L’imperatore è ovviamente l’essere superiore di tutti, ma, lui rispetta le convenienze della buona educazione per la madre come un figlio. È tanto commovente! Io quasi piangevo e mi vergognavo penando che io stia molto brutta per la mia faccia struccata dal pianto.

Quando il signor Fujiwara no Tadanobu (un nobile che è già comparso in “La serie della letteratura giapponese ~ 72 ~”) è venuto dalla madre dell’imperatore come il messaggero, si vedeva veramente bello! Lui, portando solo i quattro servi, ha corso sul cavallo veloce sulla strada larga e pulita di Nijyo (la città di Kyoto è quasi come la scacchiera e Nijyo è la strada orizzontale, situata seconda da sopra, cioè da nord), ed è sceso dal cavallo al posto un po’ lontanino dalla signora. E poi, si è inginocchiato vicino all’avvolgibile. Poiché lui è l’uomo bellissimo, si vedeva come se fosse una scena in una pittura. E dopo aver avuto la risposta della signora, lui è tornato dall’imperatore per fargli sapere le parole della madre.

In questo caso, io immagino il cuore della signora e mi viene l’emozione quadi da piangere, nonostante sapendo che le mie colleghe mi ridono.

Per il popolo normale, sarà la cosa molto felice se il suo figlio ha fatto una bella carriera, sarà ancor di più per la madre dell’imperatrice! Ma, comunque, non sono degna di suppore il suo cuore. 

domenica 23 settembre 2018

La serie della letteratura giapponese ~ 156~


Due foto della scena della purificazione dalla diaconessa
alla festa di Kamo



Makura no Soushi (156)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (155)

Cento diciassettesimo paragrafo

Le cose che assolutamente non mi piacciono:

Quando c’è la festa di Kamo (la festa più vecchia in Giappone, che è tenuta nel tempio scintoista Kamo a Kyoto) e la purificazione che si fa dalla diaconessa prima della festa, (N.B: Riguardo a questa festa, ho scritto spesso, ma comunque, è stata la festa più importane dal tempo vecchio. Questa festa si fa nel maggio e la diaconessa del tempio scintoista Kamo, salendo sul carro trainato dal bue molto ornamentato, seguita da tante persone ben vestite, arriva prima al tempio Kamo sotto e poi quello sopra passando per la parte centrale di Kyoto. E ancora adesso, tanti vengono per vedere questa processione molto bella e suggestiva. Poi, è stata usanza di fare la purificazione per la diaconessa, prima di partire col carro.) ci viene qualche uomo per vederlo, salendo sul carro da solo.

 Non mi piace proprio questo tipo di uomo. Perché ci sono tante genti che vogliono vedere questa festa, lui potrebbe portarli nel carro anche se i suoi servi. Poiché questo giorno è molto speciale, secondo me, lui non deve darsi pensiero della condizione del suo compagno.

È pessimo quello che sta guardando la festa da solo, da uno spiraglio dell’avvolgibile nel carro! È veramente l’uomo di mentalità ristretta e avaro.

Non mi piace la giornata in cui comincia a piovere proprio prima di uscire dalla casa o per fare escursione o andare a pregare il tempio.

Non mi piace anche quando mi è capitato di sentire la lamenta dei miei servi che dicono:

“La mia padrona non mi ama, invece quella mia collega è prediletta da lei.”

Comunque, non mi piacciono le persone che parlano a vanvera, o odiano qualcuno irragionevolmente, oppure si danno delle arie pensando solo di se stesso.

mercoledì 19 settembre 2018

La serie della letteratura giapponese ~ 155~


Due foto di Kinko



Makura no Soushi (155)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (154)

Cento sedicesimo (6)

È anche interessante di chiudermi nel tempio verso la fine del febbraio o all’inizio del marzo, proprio quando è fiorito il ciliegio pienamente. A questa stagione, i nobili, soprattutto giovani, vestono la giacca di colore rosa, cioè quello del fiore di ciliegio, e Sashinuki (consultate per favore “La serie della letteratura giapponese ~ 119~”), stretti fortemente all’orlo, perché devono vestirsi comodamente per camminare. 

I loro seguiti anche indossano il vestito di colore vivace, o di prugna o verde chiaro, disegnato di varie figure. Uno di loro, snello e bello, portando un ramo di ciliegio, suona Kinko (una specie di campana come si vede nella foto di sopra, che è stato usato nel tempio oppure qualche volta anche nell’ accampamento per la comunicazione). È molto suggestivo!

Vedendo questa scena dall’interno del mio compartimento nel tempio, capisco chi è. Ma quella persona non sa che ci sto io, quindi, passa via in fretta avanti al mio compartimento senza vedere attorno. Allora, mia accompagnatrice mormora inconsapevolmente:

“Ma vorrei far sapergli che ci stiamo qui.”

È tanto carina.

Comunque, quando vado a chiudermi in un tempio, oppure faccio la escursione al posto un po’ lontano, non mi piace di portare solo i servi miei. Sarà tanto divertente se andassi con le due o tre persone che ci intendiamo bene e di condizione uguale. Sarà ancora meglio, se possa parlare francamente delle varie cose sia piacevoli sia spiacevoli con queste accompagnatrici.

Naturalmente i servi non sono mali, o anzi, ce ne sono alcuni con chi posso parlare francamente, ma comunque, poiché stiamo sempre insieme, mi sento mancare un po’ la freschezza. Anche gli uomini, sembra che loro pensino come me, perché ci sono tanti quelli che cercano espressamente gli accompagnatori e chiedono a loro di fare il cammino insieme.

domenica 16 settembre 2018

La serie della letteratura giapponese ~ 154~


Due foto dei monaci che girano per tutto il paese
per l'allenamento ascetico



Makura no Soushi (154)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (153)

Cento sedicesimo (5)

Si sente anche la voce di un ragazzino, forse avrà 7 o 8 anni, che sta parlando con il suo suddito ronzando intorno a lui. Sembra che sia il figlio di un nobile, e molto carino. È carino anche quando un ragazzino di due o tre anni, che tossisce essendo mezzo addormentato. Quando questo ragazzino chiama il nome della nutrice oppure sua madre, mi viene una curiosità di voler sapere il nome di questa famiglia.

Poiché continuava la preghiera qua e là per tutta la notte, era tanto difficile di dormire profondamente, ma, quando è finita la preghiera della notte, sono riuscita a dormire un po’. 

Tuttavia, mi sono dovuta svegliare, perché si sentiva la voce forte, o anzi rude di un monaco che recitava un sutra. Quel monaco, forse sarà quello che gira per tutto il Giappone per fare le pratiche ascetiche. La sua vita sarà di viaggiare in lungo e in largo e si sarà fermato a caso a questo tempio durante il suo viaggio dell’allenamento. Pensando così, mi suscita un po’ pathos.

Poi, a giornata, ho visto un uomo molto nobile, vestito bene senza chiudendosi a notte, solo per pregare per alcuni tempi. Lui ci è venuto con suoi figli e seguiti giovani tanto belli che si sono vestiti con pompa. È la grande comitiva, perché lui si faceva anche circondare da tanti servitori. Mi pare che lui preghi per pochi minuti mettendo il paravento piccolo, solo per la forma, attorno a lui.

Mi suscita la curiosità di voler sapere chi mai sarà, nel caso che è sconosciuto quello. Invece, nel caso che è un mio conoscente, posso guardarlo pensando che è proprio lui, sì. È interessante anche questo. Gli uomini giovani portati da lui, non interessandosi di Budda, stanno ronzando avanti ai compartimenti in cui si sono chiuse le donne. Loro, chiamando il superiore del tempio, hanno parlato di qualcosa con lui a bassa voce, e poi sono andati via. Mi sembra quindi, che questo gruppo sia abbastanza di alta classe.

mercoledì 12 settembre 2018

La serie della letteratura giapponese ~ 153~

Sopra, la foto di Horagai
Sotto, un uomo che la sta suonando





Makura no Soushi (153)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (152)

Cento sedicesimo (4)

Il suono della campanella che accompagna alla recita del sutra, risuonava per tutto il tempio. Io mi domandavo, che tipo della preghiera e per chi?

Allora, si sentiva il nome di una certa famiglia nobile nella preghiera di un monaco, che desidera il parto facile per la signora di questa famiglia. A me, naturalmente non c’entra niente, pero, non potevo fare a meno di pregare Budda anch’io per quella persona.

Le cose suddette sono fuori del tema del capo d’anno, ma….

Comunque, al capo d’anno, il tempio è molto affollato, perché tanti funzionari e nobili ci vengono per pregare la loro promozione. (N.B: In questo periodo Heian, si procedeva a cambiamenti del personale in gennaio, periodicamente.) Perciò, mi distrae e non posso concentrarmi nella mia preghiera.

Chi vuole chiudersi nel tempio dalla notte, viene al crepuscolo. Gli apprendisti del monaco, ancora i ragazzini, portano il paravento grande (mi sembra molto pesante, ma loro lo portano abilmente) e stendono la stuoia di giunco. Così, loro preparano presto un compartimento con destrezza. Mi pare che loro adempiano il loro lavoro senza pensieri. Sono molto abituati a ciò.

C’era un’aria che tante signore uscivano fuori da un compartimento facendo il fruscio di vesti. E una di loro, che sembra abbastanza anziana, ha detto con bassa voce a una donna che stava per andare via forse:

“Tieni conto di questo e quello, e poi, attenzione all’incendio.”

domenica 9 settembre 2018

La serie della letteratura giapponese ~ 152~


Due foto di Bodhisattva Kannon con undici facce



Makura no Soushi (152)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (151)

Cento sedicesimo (3)

Un monaco si è avvicinato a me dalla parte interna e mi ha detto:

“Ho fatto la preghiera con tutto il cuore per voi e vorrei sapere che, quanti giorni ci starete?” E poi, mi ha fatto sapere il nome del signor tale dei tali che si chiudono in questo tempio con la loro notizia.

Dopo di che, lui mi ha portato il braciere, il frutto e l’acqua da lavare le mani con la tinozza. E poiché ha invitato a riposare ai miei seguiti al dormitorio, loro ci vanno a turno.

Quando si sente il suono della campanella con la voce che recita il sutra, mi sento che il mio desiderio già è esaudito. Nel compartimento accanto a me, un uomo, pare che sia nobile, sta pregando silenziosamente temendo di disturbare le vicinanze. Lui sta pregando senza dormire a notte, immerso in qualche pensiero che lo tormenta. E quando si corica per riposare, lui continua a recitare una frase del sutra con la voce bassa. È veramente l’atmosfera solenne. E anche quando si soffia il naso, lo fa molto silenziosamente. Cosa sta pregando lui? Ho sperato sinceramente, che il suo desiderio sia esaudito.

Una volta, quando mi chiudevo nel tempio, normalmente ero tranquilla durante il giorno perché tutti i miei seguiti sono andati al dormitorio, ma, un giorno, sono sorpresa dal suono di Horagai (una specie della tromba che è fatta dalla conchiglia di gestiropodi) che si sentiva improvvisamente a mezzogiorno. E poi, si sentiva anche la voce di un uomo che chiamava il ragazzo del tempio, portando le offerte. Questa voce si sentiva proprio con appariscenza riecheggiando per le montagne.

mercoledì 5 settembre 2018

La serie della letteratura giapponese ~ 151~


Due foto dell'albero Shikimi



Makura no Soushi (151)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (150)

Cento sedicesimo (2)

Quando un servitore dice alle altre:

“Adesso passa la signora molto nobile, quindi, non fate la scortesia di ostacolarla. Per favore, aprite la strada.”

Allora, qualcuna cede docilmente ma, qualcuna cammina in fretta senza dare orecchio a questo detto.

Dentro il tempio, ci sono diversi compartimenti per noi ciascuna. È un po’ imbarazzante di passare avanti a questi in cui già stanno le persone sedute. Ciò nonostante, quando ho potuto vedere l’interno, mi è venuto proprio il sentimento molto grato. (N.B: Normalmente, dentro il tempio si divide nella parte esterna e interna. Questo è per dividere il mondo sacro e laico. Perciò Shonagon era commossa perché ha potuto vedere questo mondo sacro (la parte interna) che non è possibile vedere facilmente.)
Poiché mi è venuta la devozione così, ho avuto dei rimpianti di non esserci venuta per lungo tempo.

Avanti alla statua di Bodhisattva Kannon (Avalokitesvara in sanscrito e in questo tempio Kiyomizu questa Bodhisattva ha undici facce), le candele votive numerose ardono vivamente o quasi orribilmente, perché tutte le persone che sono venute a chiuderci le hanno offerte. E la figura di Bodhisattva risplende in oro per la luce delle candele. È la vista veramente venerabile!

E avanti alla statua, i monaci, ciascuno tenendo in alto una carta su cui c’è scritto il desiderio d’ogni visitatore, lo recitano con alta voce nel tremolante raggio. È un po’ difficile di riconoscere la voce ad una ad una, ma, ho potuto sentire appena la frase come seguente:

“Ho offerto mille candele per una certa persona.”

Anch’io, ho pregato devotamente a Bodhisattva stringendo la cintura. Allora, un monaco mi ha portato il ramo di Shikimi (un albero sempreverde che cresce spontaneamente nella montagna. Il frutto è tossico, ma l’albero stesso è profumatissimo. Perciò, in Giappone è usato tradizionalmente come la pianta da offrire a Budda e dalla foglia e corteccia di questo albero si può produrre l’incenso.), che ha l’atmosfera particolare del profumo nobile.

domenica 2 settembre 2018

La serie della letteratura giapponese ~ 150~



Tre foto del tempio buddista Kiyomizu,
da sopra a sotto
la vista dell'inizio dell'estate, dell'autunno e dell'inverno



Makura no Soushi (150)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (149)

Cento sedicesimo (1)

A capo d’anno, fa freddo e anche nevica ogni tanto, però, nel caso di chiudermi dentro un tempio per pregare una certa cosa, questo freddo è molto suggestivo. (N.B: In questo periodo Heian, soprattutto fra la classe aristocratica, c’era un costume di chiudersi in un tempio per un certo periodo volendo esaudire la sua richiesta.) Invece, non mi piace il cielo che minaccia pioggia.

Quando vado al tempio Kiyomizu, per chiudermi dentro, vedo alcuni monaci giovani, vestiti semplici, che vanno su e giù sulla scala alta con Ashida (una specie dei zoccoli di legno sollevati da due regoletti molto alti), mentre sto fermando il mio carro. Loro salgono e scendono su questa scala recitando una frase di sutra senza nessuna paura. È interessante per me di vedere tale scena, perché mi sembra proprio che io stia nel tempio!

Tuttavia, quando comincio a salire su questa scala me stessa, ci ho paura e mi sento che non è possibile salire senza afferrare la ringhiera con la mano. Ma i monaci, salgono con calma, come se camminassero su un corridoio normale.

A questo tempio, non solo io ma anche tante altre donne sono venute per chiudersi e tutte noi aspettiamo per alcuni momenti finché è pronto il vano per ognuna.

E quando lo è pronto, i monaci ci aiutano per farci scendere dal carro. Alcune camminano rimboccandosi i lembi inferiori del Kimono, alcune invece, camminano con abito da cerimonia troppo caricato.

Ognuna va al suo vano, trascinando i piedi messi delle scarpe lunghe oppure di lunghezza media. Mi sembra che questo sia la stessa scena nella corte imperiale.

Ci seguono gli uomini giovani autorizzati da entrare nella parte interna e ci avvisano ogni tanto dicendo:

“Attenzione ai piedi! Qui è inattesamente basso, invece là è alto.”