mercoledì 26 febbraio 2020

La serie della letteratura giapponese ~ 298~


Due foto della vista primaverile in Kyoto



Makura no Soushi (298)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (297)

Duecento sessantatreesimo (9)

Dopo, verso il mezzogiorno che era tranquillo con la luce del sole, è arrivata la lettera dall’imperatrice, su cui c’era scritto:

“Come stai? Non è ancora aperto il cuore del fiore?”

E ho risposto:

“L’autunno è ancora molto lontano, ma, mi sento che la mia anima sale su nove volte!”

(N.B: Questa domanda e risposta deriva da una poesia composto da Bai Ju-yi, il poeta cinese che visse 772~846, come seguente:

“Kugatsu Seifuokoru Tsukihiyayakanishite Tsuyubanakoru,
  Kimiwoomoitae Akinoyonagashi Ichiyatamashii Kutabinoboru,
  Nigatsu Kochikitari Kusahirakite Hananokokorohiraku,
  Kimiwoomoite Haruhiososhi, omesso il seguito”

La traduzione:  A novembre, è cominciato a soffiare il vento d’ovest. La luna è fredda e la rugiada sta zitta sopra il fiore. Io penso di te sempre, perciò mi sento molto lunga la notte dell’autunno. E la mia anima sale su nove volte.

A febbraio, è soffiato il vento d’est e l’erba è cominciata a germogliare e il cuore del fiore è aperto. E, pensando di te, mi sento che ritarda l’arrivo della primavera.

L’interpretazione:

Queste due donne, basando su questa poesia di Bai Ju-yi (come io ho già scritto prima, in questo periodo di Heian, fra la classe nobile era molto diffusa la poesia di Bai Ju-yi, e tutti gli uomini nobili la sapevano bene, e l’imperatrice e Shonagon, anche se siano femmine tutte le due, erano le persone molto colte e la sapevano), prima l’imperatrice ha domandato a Shonagon se il suo cuore fosse pronto a venire da lei (imperatrice) e Shonagon ha risposto che non è ancora pronta ma, ricevendo la lettera dall’imperatrice, si sente che la sua anima sale su nove volte per la gioia.

domenica 23 febbraio 2020

La serie della letteratura giapponese ~ 297~


Due foto del fiore di ciliegio, che sta cadendo



Makura no Soushi (297)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (296)

Duecento sessantatreesimo (8)

L’imperatrice ha detto:

“Ah sì, ho capito. Ma, Shonagon ha imputato al vento di primavera la colpa. ” E ha sorriso.

(N.B: L’imperatrice ha interpretato che Shonagon aveva citato una parte di Waka composta da Kino Tsurayuki (consultate per favore “La serie della letteratura giapponese ~ 263~”) come seguente:

Yamadasae Imawatsukuruwo Chiruhanano Kagotowakazeni Ohosezaranari

La traduzione:

Non ti lamenta, dando la colpa al vento di primavera, del fiore di ciliegio che sta cadendo. Ormai è arrivata la stagione da coltivare la risaia.

Allora, il primo ministro ha detto:

“Dunque Shonagon ha dato la colpa al vento di primavera di lamento. Adesso, è certo che si sta già preparando la risaia.” E ha recitato quella Waka di Tsurayuki. È veramente elegante!

Poi, ha continuato a dire:

“ Comunque, mi rincresce un po’, che era vista tutto quanto quella situazione. Ho ordinato ai miei sudditi severamente di portare via quell’albero in modo che nessuno ne sappia. Perché qui c’è la ancella che è molto svelta come Shonagon.” E poi, di nuovo ha cominciato a recitare quella Waka.

L’imperatrice ha detto, sorridendo:

 “È spiritosa, davvero! Ma, come sarà stata l’aria di quel ciliegio di sta mattina?”

Allora, una mia collega ha detto:

“E Shonagon si è accorta subito di quei ladri del ciliegio, e ha detto che lo è più brutto di quel viso lacrimoso (consultate per favore "La serie della letteratura giapponese ~ 294~") . Così, lei ha fatto perdere la faccia del fiore bagnato da rugiada.”

Il primo ministro, ascoltandola, ha dimostrato la sua rabbia un po’ comicamente. Era il momento tanto divertente.

Poiché la cerimonia si tiene al 21 di questo mese (febbraio), io ho chiesto all’imperatrice il permesso di tornare a mia casa per prepararmi al vestito ecc., verso il giorno 8 o 9.

L’imperatrice mi ha consigliato di stare un po’ con lei, dicendo che c’è ancora tempo, ma, ho scelto di tornare a mia casa.

mercoledì 19 febbraio 2020

La serie della letteratura giapponese ~ 296~


Due foto del fiore di ciliegio, su cui si è posata la rugiada



Makura no Soushi (296)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (295)

Duecento sessantatreesimo (7)

Poiché è venuto il primo ministro, mi sono nascosta in un angolo, perché non ho voluto farmi vedere a lui, il volto senza trucco del momento appena alzata. E lui, appena arrivato, ha detto:

“E scomparso  quel fiore. Come mai si è fatto rubarlo così completamente? Che ancelle negligenti! Mi pare che tutte fossero immerse nel sonno e nessuna se n’è accorta.” E ha fatto finta di sorprendersi.

Allora io, con la voce bassa, ho detto:

“Io invece pensavo che qualcuna si fosse alzata prima di me.”

(N.B: Shonagon ha citato una parte di una Waka come seguente:

Sakuramini Ariakenotsukini Idetareba Wareyorisakini Tsuyuzookieru

L’interpretazione di ogni parola:

Sakura (ciliegio) mini (per vedere), Ariakenotsukini (all’alba, quando si vede ancora la luna), Idetareba (sono uscito), Wareyorisakini (prima di me), Tsuyuzo (la rugiada)  Okikeru (si è già posata)

La traduzione: Sono uscito nel giardino per vedere il ciliegio, e ho trovato che la rugiada si è già posata sul petalo del fiore prima che mi alzavo.

In giapponese, Okikeru significa posarsi, ma anche alzarsi (naturalmente la lettera è diversa, ma il suono è uguale, quindi, in questa Waka è usata la parola a doppio senso. Cioè Shonagon ha voluto dire implicitamente, che lei (come la rugiada) si è alzata prima di tutte e ha visto tutta la situazione.

Allora, il primo ministro si è accorto subito del mio mormorio e ha detto:

“Io immaginavo così. Quella che guardava dalla veranda, sarai stata tu, oppure Saisho (una altra ancella spiritosa)….
Comunque pensavo che fosse una di queste due.” E rideva molto.

domenica 16 febbraio 2020

La serie della letteratura giapponese ~ 295~


Due foto della scopa



Makura no Soushi (295)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (294)

Duecento sessantatreesimo (6)

Allora, mi è venuta la voglia di canzonarli con una Waka, ma, pensando che loro non stiano nel livello di intenderla, ho detto:

“Chi sono che stanno rubando il fiore? Sarete biasimati dal signore!”

Loro pero, non mi hanno risposto niente, e sono scappati via trascinandolo in tutta fretta.

Io pensavo nel cuore che, il signor ministro è veramente prudente. Se lo sia lasciato ancora adesso, i fiori bagnati sarebbero attaccati al ramo e la sua figura sarà stata molto brutta.

E poi, sono entrata dentro.

Un funzionario che serve il lavoro quotidiano, ha cominciato di sollevare la porta Shitomi (consultate per favore “La serie della letteratura giapponese ~ 216~”) e dopo che una ancella ha finito di fare le pulizie, l’imperatrice si è alzata e detto:

“Ma che! Dov’è andato quel fiore? All’alba, mi pareva che tu avrai detto che qualcuno stava rubando il fiore. Io quindi, pensavo che stava rubando solo un ramo, invece adesso non c’è niente. Hai visto chi l’ha fatto?”

Ho risposto:

“No, non ho potuto vedere bene a causa del buio, ma, ho visto solo che le figure vestite bianche gironzolavano nel giardino, e pensando che stiano i ladri del fiore, li ho dati una voce.”

L’imperatrice ha detto:

“Anche se siano i ladri del fiore, non lo ruberanno interamente così. Forse il mio padre li avrà ordinato di nasconderlo.” E rideva.

Ho detto:

“Penso che non sia così. Forse per colpa del vento di primavera.”

(N:B: Si suppone che Shonagon avrà citato una parte di una Waka che ha il tema del vento di primavera, ma poiché ce ne sono tante, non si sa giustamente quale sarà.)

L’imperatrice mi ha detto:

“Hai taciuto fino adesso, per dire questa cosa carina. Comunque, nessuno l’ha rubato. Forse solo per colpa della pioggia che ha bagnato tutto quanto.”

La sua parola non è specialmente spiritosa, ma, è brava come sempre.

mercoledì 12 febbraio 2020

La serie della letteratura giapponese ~ 294~


Due foto del palazzo del nobile di alta classe
nell'epoca di Heian



Makura no Soushi (294)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (293)

Duecento sessantatreesimo (5)

Le mie colleghe, radunandosi, parlano dei vestiti e del ventaglio da portarsi al giorno della cerimonia. Ma, c’è qualcuna che dice:

“Io non preparò niente di nuovo. Porterò quello che ci ho.”

Questo pero, naturalmente non è vero. Lei dice tale cosa per non far sapere il suo vestito da mettersi al proprio giorno della cerimonia alle sue concorrenti.

Allora, alcune dicono:

“Ancora! Sempre tenete segreto così.”

Comunque, alcune ancelle vogliono tornare a loro casa per prepararsi e l’imperatrice le permette.

Poiché la madre e le sorelle dell’imperatrice ci vengono ogni giorno e anche notte, seguite dalle tante ancelle, attorno dell’imperatrice è molto animato. Poi, ci visita il messaggero dall’imperatore anche ogni giorno.

Quel ciliegio (artificiale) bagbato con la rugiada, e poi anche battuto dal sole, è un po’ avvizzito, purtroppo. Alla fine, è cominciato a piovere. E ho suggerito che il fiore già stia nella situazione misera.

Alla mattina prossima, mi sono alzata presto e guardando quel fiore, ho parlato da sola:

“È più brutto di quel viso lacrimoso!”

(Shonagon ha citato una parte di Waka come seguente:

“Sakurabana Tsuyuninuretaru Kaomireba Nakitewakareshi
Hitozokoishiki”

(La traduzione: Quando io guardo il fiore di ciliegio bagnato dalla rugiada, mi ricordo il viso lacrimoso della mia cara che è già andata via, e mi sento più affezionato di lei.)

Allora, l’imperatrice anche si e svegliata e mi ha detto:

“Sarà piovuto per tutta la notte. Come sarà quel fiore?”

Io quindi, mi sono avvicinata al giardino e mi sono accorta che sono venuti tanti servitori dall’abitazione del primo ministro. E loro hanno tirato quell’albero artificiale senza esitazione e stavano per portarlo via segretamente, dicendo:

“Il signor ministro ci ha ordinato di portarlo via prima dello spuntar del sole. Ma, è già troppo chiaro. Grosso errore! Presto, presto!”

È la scena veramente ridicola.

domenica 9 febbraio 2020

La serie della letteratura giapponese ~ 293~


Due foto del pruno rosso



Makura no Soushi (293)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (292)

Duecento sessantatreesimo (4)

Il fratello maggiore dell’imperatrice ha ricevuto la lettera mandata dall'imperatore tramite il messaggero e l'ha consegnata al primo ministro. Allora lui, sciogliendo la carta da imballo, ha detto:

“Mi incuriosisco per questa lettera. Se l’imperatrice mi perdoni di aprirla, vorrei leggerla.”

Naturalmente, questo è un scherzo. E poi, lui, guardando l’aspetto dell’imperatrice un po' imbarazzata, ha detto:

“Secondo me, l’imperatrice si inquieta per il mio comportamento. Con tutto il dovuto rispetto, non farò la scortesia.”

E lui l’ha consegnata all’imperatrice, ma, lei non l’ha aperta subito e teneva con la mano. È veramente la signora riservata!

Da dentro dell’avvolgibile, una ancella ha offerto un cuscino al messaggero. Il primo ministro, guardandolo, si è alzato e ha detto:

“Io vi lascio e faccio preparare il regalo per il messaggero nell’altra stanza.” (N.B : in questa epoca di Heian, era abitudine di regalare qualche cosa per il messaggero come la ricompensa, nella famiglia di alta classe.)

L’imperatrice invece, sta scrivendo la risposta sulla carta disegnata del fiore di pruno rosso. Il suo vestito è anche rosso, stesso colore del pruno. Quanto è bella e di buon gusto! Se è possibile, io vorrei far vedere la sua figura così bella a tutti quanti. Mi dispiace moltissimo quindi, che nessuna altra persona può vederla, tranne noi ancelle.

Il primo ministro ha regalato i bellissimi vestiti di donna al messaggero (N.B: ogni tanto, nel caso del messaggero maschile, si regalava così il vestito della donna) del colore di pruno rosso.

E noi ancelle abbiamo preparato il pasto con Sakè per il messaggero, ma lui ha detto:

“Io sono affidato un importante incarico per la cerimonia d’oggi, perciò non devo ubriacarmi. Perdonate.”

E dopo aver salutato il fratello dell’imperatrice, se n’è andato.

Le tre sorelle dell’imperatrice, si sono agghindate tutte quante, come se fosse una concorrenza della bellezza. Fra queste tre, la sorella più giovane si vede la più alta e ha già l’atmosfera della signora maestosa.

Anche la madre dell’imperatrice ci è venuta, ma, poiché si nasconde dentro Kichou (consultate per favore “La serie della letteratura giapponese ~ 186~”), non posso vedere la sua figura. Mi viene la voglia vederla con la forte curiosità, immaginando questa e quella di sua vera figura.

mercoledì 5 febbraio 2020

La serie della letteratura giapponese ~ 292~


Due foto del fiore di ciliegio
(Non c'entra direttamente all'articolo di questa sezione)



Makura no Soushi (292)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (291)

Duecento sessantatreesimo (3)

Il primo ministro (padre dell’imperatrice) si è seduto avanti all’imperatrice e ha parlato con lei. E l’imperatrice ha risposto con la maniera ideale, perfino mi è venuta la voglia di far vedere questa scena a tutti i miei conoscenti!

Poi il primo ministro, guardando le ancelle che stavano attorno di lei, ha cominciato a fare i discorsi con il tono rispettoso ma un po’ esagerato, che mi sembrava molto umoristico:

“L’imperatrice è la persona veramente fortunata. Attorno di lei, stanno tante belle donne e le può guardare ogni giorno. È la cosa troppo invidiabile per me! Fra di loro, non trovo nessuna brutta. E loro sono tutte quante di famiglia buona. Voi (=l’imperatrice, nonostante che è la sua figlia, lui usa apposta la parola onorifica per scherzo), sempre dovete prestare attenzione a tutte! Invece voi ancelle, come mai la servite così tante? Conoscete il suo carattere? Lei è molto avara e taccagna, perché io, dalla nascita sua, sono stato fedele sempre e l’ho offerta tanta roba più che è necessaria. Tuttavia, io non ho ricevuto mai nemmeno un vestito smesso da lei. Penso pero, che non sia giusto di brontolare così di soppiatto.”

Ascoltando le sue chiacchiere, tutte le ancelle ridevano.

Allora, il primo ministro ha continuato a parlare:

“Voi ridete, ma questo è la cosa vera. Ma comunque, dovrò smettere la stupidaggine.”

Nel frattempo, è arrivato un messaggero dall’imperatore.

domenica 2 febbraio 2020

La serie della letteratura giapponese ~ 291~


Due ornamenti, sopre leone e sotto Komainu



Makura no Soushi (291)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (290)

Duecento sessantatreesimo (2)

L’imperatrice già è tornata alla sua casa (il palazzo bellissimo) dal palazzo imperiale verso il primo febbraio. Anche io, naturalmente l’ho seguita, ma poiché ci siamo arrivati a notte alta, avevo molto sonno e non ho guardato bene l’interno di questo palazzo.

Alla mattina prossima, mi sono alzata allo sputarsi del sole e ho girato un po’ dentro palazzo. Si sentiva ancora il profumo del nuovo legno e tutta la parte della costruzione è molto raffinata. L’avvolgibile è anche nuovo e nella sala preparata per l’imperatrice si trovano due ornamenti sulla tavola, sinistra quello di leone, destra di Komainu (significa il cane che fu introdotto da Koryo, un vecchio paese nella penisola coreana, comunque consultate per favore la foto di sopra). Sono molto carini.

Poi, ho trovato un albero di ciliegio alto, pienamente fiorito, vicino alla scala.

È strano! Perché adesso deve essere la stagione della prugna fiorita. È troppo presto per la fioritura del ciliegio. E io ho fissato gli occhi su quello e trovato che era artificiale. Ma, comunque, il colore e la lucidità del fiore non temono mai il confronto con quelle autentiche. Quanto hanno elaborato per produrre questa cosa! Tuttavia, se piova questo avvizzirà subito, purtroppo.

Il padre dell’imperatrice ha ampliato il palazzo nella zona dove c’erano le capanne piccole, e il boschetto nel giardino non è molto affascinante. Ma, l’aspetto del palazzo solo è di buon gusto e familiare.

Il primo ministro (padre dell’imperatrice) ci è venuto, col vestito di colore di ciliegio e sovrapposto quel rosso, e Sashinuki (consultate per favore “La serie della letteratura giapponese ~ 270~”) di colore blu-grigio.

Poi, l’imperatrice e le sue ancelle, si portano il vestito di colore vivace come quello di pruno rosso, o forte o chiaro. In tutta la parte nella sala quindi, è pieno di colore bello e pomposo.