Due foto dell'aspetto della vita delle ancelle |
Makura no Soushi (330)
~ Il primo saggio in Giappone,
scritto da Sei Shonagon ~
Il testo (329)
Duecento ottantesimo otto
Se io possa avere alcune ancelle
come l’inquilini, sarei tanto piacevole di sentire la loro conversazione quando
sono tornati a mia casa dal palazzo imperiale. (N.B: In questo periodo di
Heian, le ancelle non servivano ogni giorno il padrone. Loro, ogni tanto,
ottenendo il permesso di lasciare il palazzo del padrone, tornavano a loro
casa. Ma, Shonagon, sta sognando di offrire la sua casa a loro come la pensione.)
Quando loro si radunano a mia casa,
ognuna di loro si vanterà del suo padrone, e parleranno anche sull’aspetto dei
signori e signore molto nobili tra di loro. Sarei veramente lieta, se possa sentire
le loro chiacchiere di questo genere dell’argomento.
Se io avessi la casa grande e pulita,
vorrei farci abitare le amiche e ancelle, per non parlare poi i miei parenti, a
ogni stanza. (N.B: Come già ho spiegato una volta, in questo periodo, nella casa
dei nobili, ogni stanza non era indipendente ma era diviso solo con il
paravento o le tende. Perciò la parola “stanza” non è giusto proprio, ma la uso
per praticità.).
E ogni tanto, se ci sia l’occasione,
ci raduniamo in una stanza e chiacchieriamo di Waka composta dall’altro. E quando
l’una porta la lettera, leggiamo insieme e scriviamo la risposta.
Poi, se un amante mi visiti, lo riceverei
nella stanza pulita, e se mai piova, lo accoglierei con la maniera raffinata.
E quando le ancelle devono andare
al palazzo imperiale di nuovo, vorrei farle andarci con la figura quanto
possibile elegante, preparando i loro vestiti ecc. da me stessa.
Comunque, mi vergogno un po’ di me
stessa, che non vedo l’ora di sapere la situazione quotidiana dei signori
nobili!
N.B: La storia dell’inquilino, come
ho scritto, è il sogno di Sei Shonagon. Quando lei ha scritto questa parte del
saggio, si ritirava già dal servizio dell’ancella, perché la sua padrone (l’imperatrice
Teishi) era morta. Ma, poiché lei metteva in gioco tutto quanto alla vita da ancella,
sognava il prolungamento della vita da ancella nei suoi giorni quotidiani privati.