mercoledì 29 gennaio 2020

La serie della letteratura giapponese ~ 290~


Due foto della scena attuale della ricopiatura del sutra



Makura no Soushi (290)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (289)

Duecento sessantaduesimo (4)

Sono passati ancora due giorni, ma non ci arrivava nessuna notizia da quell’uomo. Io quindi, mi sono convinta che quel regalo è stato mandato dall’imperatrice. Perciò, io furtivamente ho mandato una lettera a una ancella che sta vicino all’imperatrice, come seguente:

“Ho ricevuto un Tatami bello ma il mittente non è ben chiaro. Io suppongo che sia l’imperatrice, ma non lo posso chiederle direttamente. Se io sbagli, perderei veramente la faccia. Allora, voi ne conoscete qualcosa? Il caso di sì, rispondete per favore solo me, senza farsi sapere nessun’altra collega. Se no, rompete questa mia lettera e dimenticate tutto.”

Allora, è arrivata subito la risposta come seguente:

“L’imperatrice l’ha fatto molto segretamente. Perciò tenete per favore questo fatto solo nel vostro seno e non lo dite mai a nessuno neanche in futuro.”

È veramente come prevedevo!

Io quindi, ho scritto una lettera di ringraziamento all’imperatrice e ho chiesto di metterla furtivamente sulla ringhiera della sua residenza, alla mia messaggera. Tuttavia, poiché lei era nella fretta, la lettera era caduta sotto la scala. E non so l’imperatrice l’ha letta o no.

Duecento sessantatreesimo (1)

Questo è uno aneddoto del periodo in cui ancora il padre ministro dell’imperatrice era vissuto.

Al 21 di febbraio (naturalmente nel calendario lunare), lui ha celebrato una funzione commemorativa per suo padre (nonno dell’imperatrice) nel tempio Shakuzenji, costruito nel territorio del palazzo di suo padre. Questa funzione buddista era tanto grande quanto da mettere l’intero numero del sutra ricopiato.
(N.B: Riguardo a questa faccenda, scriverò più dettagliatamente nella sezione successiva)

I partecipanti a questa funzione, erano la madre dell’imperatrice (la sorella del ministro, cioè la zia dell’imperatrice), e naturalmente l’imperatrice, e poi i tanti nobili e cortigiani.

domenica 26 gennaio 2020

La serie della letteratura giapponese ~ 289~






Makura no Soushi (289)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (288)

Duecento sessantaduesimo (3)

Dopo di che, io ho dato un compenso (un vestito) alla messaggera e l’ho fatta andar via. Poi, mentre passavo il tempo tanto piacevole immaginando di fare un opuscolo da quella carta regalata dall’imperatrice, mi sentivo più sollevata. È molto divertente! Lo riconosco davvero da me.

Verso due giorni dopo, un uomo ha portato un Tatami (la stuoia di giunco). Poiché una mia serva l’ha ricevuto seccamente, lui è andato via subito lasciando Tatami all’ingresso. E ho chiesto alla mia serva da dov’è arrivato questo, ma nessuno ha potuto rispondermi.

Comunque, ho fatto portarlo in casa e guardato bene. Era un Tatami molto bello, che è orlato da Kouraiberi (consultate per favore “La serie della letteratura giapponese ~ 287~”).

Io quindi, pensavo che questo sia regalato dall’imperatrice, ma non ne potevo essere sicura. Perciò, ho fatto cercare quell’uomo da miei servi, ma, non si trovava più la sua traccia. Era la cosa strana! Io e i miei servi dicevamo questo e quello per il mittente, pero, non sapevamo cosa fare. Se quell’uomo abbia sbagliato l’indirizzo del destinatario, ci tornerebbe per riprenderlo. Pensando così, ho deciso di aspettarlo per qualche tempo.

Potevo anche mandare un messaggero alla residenza dell’imperatrice, per chiedere la verità. Ma, se mai non sia quello dall’imperatrice, mi sentirò molto imbarazzata. Pensando così, non ne ho potuto fare.

Ma pure, chi mai mi regala quello altro che l’imperatrice?!

Così, io ho passato alcuni tempi pensando di un momento sì, un momento no, un poco divertendomi di questa incertezza.

mercoledì 22 gennaio 2020

La serie della letteratura giapponese ~ 288~


Due foto della gru




Makura no Soushi (288)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (287)

Duecento sessantaduesimo (2)

Dopo di che, io, avendo un grosso problema, ho lasciato il mio lavoro nel palazzo imperiale e sono stata per lungo tempo in mia casa. Allora, un giorno mi è arrivata una lettera dall’imperatrice che mi invitava con il regalo di ventina di carte buone. Sulla lettera c’era scritto:

“Ci torni presto e queste carte te le regalo perché una volta tu mi hai detto che il cattivo umore tuo va via se tu ottenga le carte di buona qualità. Ma purtroppo queste non saranno tanto buone quanto da trascrivere il Sutra per allungare la vita.”

Era veramente interessante! Le cose che ho detto alcuni tempi fa, già le ho dimenticate me stessa. Invece l’imperatrice no. Anche se nel caso di mia amica, se fa così sarei molto contenta. Ancora di più il caso della mia padrona!

Io quindi, a quel momento, non sapevo cosa fare perché ero troppo grata. E poiché non mi veniva la buna frase della risposta, ho scritto solo la Waka come seguente:

Waka: Kakemakumo Kashikokikamino Shirushiniwa
            Tsurunoyowaito Narinubekikana

La traduzione: Grazie alla lettera di Sua Maestà imperatrice, mi sono rinfrescata. Ormai, mi sento che potrò vivere anche mille anni come la gru (1).”

E l’ho data alla messaggera dicendole:

“Forse questa Waka sarà un po’ troppo esagerata. Ma comunque, tu intercedi per me presso l’imperatrice.”  

(1) In Giappone, c’è un proverbio che la gru vive mille anni e la tartaruga 10 mila anni. Sono due animali che simboleggiano la lunga vita. Questo detto deriva dalla leggenda nella vecchia Cina, come seguente:

Nella leggenda cinese, si trova spesso l’eremita con poteri miracolosi. E lui, quando spostava nel cielo con i suoi poteri miracolosi montava in gru e quando passava nell’acqua sulla tartaruga. E in Cina si credeva che questo eremita fosse stato un essere di vita eterna. Perciò anche questi due animali che servivano a lui, sono diventati i simboli della lunga vita.
Allora, perché la gru ha la vita di mille anni, invece la tartaruga 10 mila anni?

Si dice che, forse questo può essere dovuto alla espressione eufonica.

domenica 19 gennaio 2020

La serie della letteratura giapponese ~ 287~



Sopra, due foto della carta di Michinoku
Sotto, due foto di Koraiberi




Makura no Soushi (287)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (286)

Duecento sessantaduesimo (1)

Una volta, quando noi ancelle stavamo avanti all’imperatrice, io ho detto durante la chiacchierata:

“Quando sono di cattivo umore, arrabbiandomi con tutte le cose che succedono attorno a me, mi viene la voglia di lasciare tutto e andarmene ad altro luogo, chissà dov’è. Ma a questo momento, se io ottenga qualche carta bella e bianca, oppure altra carta di Michinoku (1) con il pennello di qualità buona, mi sentirei subito bene e vorrò vivere ancora di più, cacciando via il pessimismo. Poi, quando vedo la stuoia di paglia intrecciata con grande cura e orlato di Kouraiberi (2), va via il mio cattivo umore e non vorrò mai abbandonare questo mondo e perdere la vita.”

Allora, l’imperatrice mi ha detto sorridendo:

“Ma il tuo cattivo umore va via così subito, per queste sciocchezze? Allora, la luna del monte Ubasute (3), chi mai l’ha visto con quale pensiero?”

E anche le mie colleghe hanno detto:

“Che è la preghiera semplice per allungare la vita!”

(1) Michinoku è la presente zona Tohoku (nord-est in Giappone) e Shonagon apprezzava la carta prodotta in questa zona.

(2) Kouraiberi è una specie dell’orlo per la stuoia di giunco o paglia. È tessuto il disegno di nuvole o crisantemo con il filo nero sulla base bianca. Ci sono le diverse grandezze di disegni, e quello grande è per la famiglia imperiale e il ministro invece quel piccolo è per i nobili. Poi, per l’imperatore, l’imperatrice e nel tempio si usa il colore molto vivace e speciale.

(Comunque, di due cose suddette, consultate per favore le foto di sopra.)

(3) Ubasute significa abbandonare gli anziani in una montagna. Secondo la leggenda, nel villaggio povero, se una persona diventa vecchia, era abbandonata in una montagna, per diminuire il numero di persone che mangiano. E di questo, c’è una storia come seguente:

C’era una volta, una coppia di età media. Il marito curava ogni tanto la sua zia vecchia dandole il cibo. Ma, la moglie non n’era contenta e un giorno ha chiesto fortemente al suo marito di abbandonare la zia in una montagna e lui, malvolendo, l’ha fatto. Dopo pero, lui si è pentito molto e ha recitato la Waka:

Wagakokoro Nagusamekanetsu Sarashinaya Ubasuteyamani Terutsukiwomite

La traduzione:

“Io non riesco a consolare il mio cuore, anche se lo voglio tante volte. Soprattutto, quando guardo la luna sul monte Ubasute in Sarashina (il nome del località), mi sento più dolore del mio atto disumano.”

Poi, dopo, lui ha cambiato la idea e andato a prendere di nuovo la sua zia al monte Ubasute.

Dopo di che, sia nella Waka sia nel romanzo, il monte Ubasute viene usato come l’espressione delle cose che sono duri da consolare.

mercoledì 15 gennaio 2020

La serie della letteratura giapponese ~ 286~


Due foto dei diversi ornamenti per i capelli della donna




Makura no Soushi (286)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (285)

Duecento sessantunesimo  (3)

Poi, sarò stata molto divertente, quando ho potuto ingannare una persona arrogante con la maniera ingegnosa. Soprattutto, nel caso se ne fa per l’uomo, sarà più piacevole anzi che per la donna. Forse quell’uomo starà pensando di farmi pagare per qualche modo, quindi, io sto sempre attenta del movimento suo. Ma, lui fa finta di conservare la calma, per distrarmi. Questo tipo di manovra è anche tanto divertente per me.

Quando capita una disgrazia ad una persona molto odiosa, è gioioso! Forse, Budda mi punirà, pero….

Prima di cucire un vestito cerimoniale, devo far satinare il tessuto di seta.  E quando lo è rifinito bene, sarò molto contenta. Poi anche quando ho fatto lucidare (1) Sashigushi (il pettine ornamentale per le donne da usare al momento cerimoniale), se lo sia fatto di buon gusto, sarei tanto lieta.

Comunque, ci saranno tante cose divertenti oltre di queste.

Poi, naturalmente, quando mi rimetto in salute dopo essere stata al letto per lungo tempo, sarò molto lieta. Nel caso della persona tanto cara, sarei ancora più lieta!

Quando servo all’imperatrice, nel caso che io ci arrivo un po’ in ritardo e attorno di lei, già stanno tante mie colleghe. Io quinti, sto dietro di loro per forza. A quel momento, l’imperatrice mi dice subito di avvicinarle. Quando sono chiamata così da lei avanti a tante le ancelle, mi trovo veramente felice.

(1) Nel vecchio tempo, per lucidare il pettine si usava la brusca secca.

domenica 12 gennaio 2020

La serie della letteratura giapponese ~ 285~


Due foto delle conchiglie di vongole grandi usati al gioco



Makura no Soushi (285)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (284)

Duecento sessantunesimo  (2)

Per caso, quando uno ha recitato una Waka vecchia, pur troppo io non la conoscevo. Allora sono un po’ imbarazzante e spiacevole. Ma, se una altra persona me la insegni, sarei soddisfatta. Comunque, mi dispiace molto di lasciare una Waka ignorandola. Dopo, se io la trovi in qualche romanzo, mi sentirei gioia e capirei il sentimento di quella persona che l’ha recitata a quel momento.

Quando ho ottenuto una carta di qualità molto buona, sono contentissima!

Quando una persona che io riconosco i suoi meriti mi ha chiesto la parte sotto di una Waka, se io possa rispondere subito, sarei veramente grata di me stessa. Perché, ogni tanto succede che, la Waka, anche se la conosco bene normalmente, trovo difficoltà di ricordarmi immediatamente.

Quando devo cercare la roba per la necessità urgente, se trovi subito, sarei contenta.

Nel caso di Monoawase (1), oppure della altra competizione, se io vinci, come potrei essere insoddisfatta!

(1) Mono significa “la roba” e Awase è “contendersi”. Nel periodo di Heian, i nobili giocavano spesso facendo “Uta awase”, “Kai awase” e poi “Ne awase”. Uta significa Waka, Kai è la conchiglia e Ne è la radice dell’iris. Nel caso di qualsiasi Monoawase, i partecipanti sono divisi in due gruppi, cioè sinistra e destra. E quando si teneva Uta awase, l’organizzatore dava un tema, e uno per uno da due parti recitava una Waka basando su questo tema. E il giudice decideva la superiorità fra i due. Invece, Kai awase è che, ogni partecipante (sempre diviso in due) preparava la conchiglia bella e rara ciascuno, e si combatteva per la supremazia di ciò. Ne awase invece, a maggio, i partecipanti portavano l’iris, e si paragonava tra due concorrenti della lunghezza della radice d’iris. Naturalmente quel più lungo era migliore. E poi dopo, loro faceva anche la competizione della Waka. Comunque, queste tre gare erano fondamentalmente il divertimento, ma, solo Uta awase era un po’ eccezionale, perché Waka ha l’elemento letterario, quindi i partecipanti si divertivano, ma nello stesso tempo commentavano la Waka del competente tra di loro. Perciò questo tipo dell’incontro era anche il luogo della critica letteraria.

Poi riguardo a Kai awase, dopo si giocava con l’altra maniera. Cioè, si preparano 360 conchiglie di vongole grandi e se li dividono in due. E solo metà si mettono avanti ai partecipanti. Poi, ognuno, prendendo una dall’altra metà, prova di accordare a quella simile, Se si attacca giustamente, lui la può prendere, se no, niente. Facendo cosi il gioco, chi l’ha presa di più in fine, è vincitore.  

mercoledì 8 gennaio 2020

La serie della letteratura giapponese ~ 284~


Due foto della vista del Monte Fuji all'alba del capodanno
(Anche questo non c'entra al contenuto di questa sezione)



La serie della letteratura giapponese ~ 284~


Makura no Soushi (284)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (283)

Duecento sessantunesimo  (1)

Le cose piacevoli:

Il romanzo che ho letto solo il primo rotolo e desideravo molto di leggerne la continuazione. A questo momento se io riesca ottenerla, sarei molto contenta. Naturalmente, c’è anche il caso che la trovo deludente.

Mi viene ogni tanto la voglia di leggere la lettera che l’altro ha rotto. In questo caso, se riesca ad attaccarla bene, la leggerei con piacere. È divertente!

Quando ho sognato male, mi preoccupo molto pensando come sarà il mio futuro. In questo caso, se qualcuno interpreti questo sogno per me, dicendo che la cosa non è grave, mi tranquillizzerei di cuore e troverei felice.

(N.B: Al vecchio tempo, la gente ha considerato molto importante dei sogni. E loro, sia il sogno male sia quel buono, hanno chiesto consuetamente di interpretarlo alla persona professionale.)

Quando io servo alla persona molto nobile insieme tante ancelle, lei parla le varie cose, cioè per esempio l’aneddoto del vecchio tempo, oppure la cosa molto diffusa fra il popolo attualmente. A questo momento, se lei le parli fissando gli occhi a me, mi troverei molto gioia.

Quando io sento che una persona molto importante per me è ammalata, non dico il caso che lei abita lontano, ma anche se lei stia abbastanza vicino a me, non potrei andare subito a visitarla, a causa del mio lavoro e io non posso fare che preoccuparmi di lei. A questo momento, se io senti dire che lei è guarita, sarei contentissima.

Quando il mio diletto è lodato da qualcuno, sarei tanto felice. Soprattutto, quando un signore molto nobile lo loda in pubblico, sono veramente felice!

Quando uno ha composto Waka sia alla cerimonia ufficiale sia alla occasione del scambio di Waka con i suoi amici, se la sua Waka diventi famosa essendo passata di bocca in bocca, si sentirebbe orgoglioso e felice. Purtroppo, io non ci ho ancora questo genere di esperienza, ma ne noto con la immaginazione. 

domenica 5 gennaio 2020

La serie della letteratura giapponese ~ 283~


Due foto della vista del capodanno a Kyoto
(Sopra, si trovano due Kadomatsu avanti alla porta, che sono composti del pino e bambù.
Kado significa "la porta" e Matsu è il "pino".
Originalmente, Kadomatsu sono messi per accogliere la Divinità dell'anno nuovo in modo
che la gente possa passare per tutto l'anno salvi e sani. È rimasto ancora questo costume oggigiorno.

Sotto, la vista di Hatsumode, cioè abitualmente, i giapponesi vanno a pregare a un tempio scintoista
per chiedere la salute e la felicità all'anno nuovo. Hatsu significa "prima" e Mode è "pregare".
Comunque, queste due foto non c'entrano al contenuto di questa sezione. 



Makura no Soushi (283)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (282)

Duecento cinquantanovesimo

Il generale Minamoto no Narinobu, il signore molto giovane, era tanto bravo di distinguere la voce d’ognuno nella folla. Io invece, soprattutto agli uomini, trovo molto duro di distinguere la voce neanche la calligrafia. Ma lui, anche se sia la voce repressa, lo riusciva a sentire precisamente. È meraviglioso!

Duecento sessantesimo

IL Ministro delle Finanze e del Tesoro è molto rapido d’orecchio. Secondo me, forse lui avrebbe potuto sentire il suono che cade il ciglio di una zanzara.

Quando il sig. Narinobu è stato di guardia la notte per l’imperatrice, io lo intrattenevo. A questo momento, il Ministro delle Finanze e del Tesoro è stato anche al stesso palazzo con noi, ma lontano.

Allora, una mia collega che è stata vicino a me, mi ha detto con la voce bassa:

“Per favore domanda al sig. Narinobu, se lui possa pitturare sul mio ventaglio o no.”

Io le ho risposto:

“Aspetta un po’. Io glielo chiederò, quando il Ministro se n’è andato via.”

Poiché la mia voce era troppo bassa, la mia collega mi ha chiesto di ripeterne tante volte. Tuttavia, il Ministro mi ha detto subito:

“Ma cosa voi dite! Se vostra intenzione sia così, io non mai me ne andrò.”

Noi siamo rimaste veramente sorpresa. Come mai lui è riuscito a sentire la voce così bassa che neanche la mia collega vicina non ne riusciva.

mercoledì 1 gennaio 2020

La serie della letteratura giapponese ~ 282~


Due foto di Sotoba



Makura no Soushi (282)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (281)

A una notte, verso metà di ottobre, quando la luna era molto brillante, noi, quindici o sedici ancelle  siamo uscite a passeggiare.  Quasi tutte si coprivano la testa con il vestito viola e si rimboccavano i lembi inferiori del Kimono, solo una ancella, chiamata Signora Chunagon (1) si vestiva Kimono rosso e faceva scendere i suoi capelli avanti girandoli dal collo.

Questa figura sua era simile a Sotoba (2) nuova. Allora, le ancelle giovani la chiamano segretamente con il soprannome “Signora come una bambola” (3). E loro, seguendo la signora, ridevano furtivamente, ma lei non se ne accorgeva mai.

(1) In questo periodo, le donne che servivano nel palazzo imperiale o nella casa dei nobili di alta classe, non si presentavano proprio con il suo nome, ma con il titolo del suo padre, o fratello, o marito. In questo caso, si suppone che il padre di questa signora è stato Chunagon (il titolo ufficiale che un grado più alto di Shonagon). E lei era la figlia del zio del padre d’Imperatrice. Poi questa signora era il personaggio che era già apparsa nella cento venticinquesima sezione, come la donna molto seria.)

(2) Sotoba deriva da “Stupa” in sanscrito. Come si vede nella foto, indica l’asse stretta e lunga che è fatta delle tacche in forma della stupa, su cui di solito sono scritte le lettere in sanscrito oppure la frase di sutra. In Giappone, abitualmente questa si mette vicino alla tomba per fare una bella consolazione per la buon anima dei defunti.

(3) È difficile capire questo senso. Si potrebbe suppore, che ci fosse una bambola che aveva questa forma. Comunque, il senso del riso in quello periodo, è un po’ diverso dal nostro tempo.