domenica 28 febbraio 2021

La serie della letteratura giapponese ~396~



 

Mi sento proprio bene, quando mi chiudo in un tempio buddista isolato dal mondo umano. In questo tempio, situato sotto al piede di una montagna, posso pensare solo Budda e recitare i sutra. Così, non pensando niente altro che Budda, non mi annoio mai e mi sento liberato dai tutti gli attaccamenti umani e purificato di cuore.

 

Riguardo alla vita nostra, sarà il migliore di vivere evitando la sontuosità e non chiedendo la cosa mondana, e senza il proprio denaro. Dal tempo vecchio fino adesso, si trova molto raro un saggio ricco.

 

Nella Cina antica, c’era un saggio chiamato Hsü-yu. Lui non aveva niente attorno di lui stesso e anche l’acqua, lui la beveva con le mani. 

 

Una persona, guardandone, gli ha dato un Hyotan (una specie di zucca secca, da usare come la fiaschetta, come si vede nella foto di sotto). 

 

E, quando Hsü-yu l’ha appeso a un ramo di albero, si sentiva un rumore che Hyotan suonava dal vento. Allora, lui l’ha buttato via dicendo che è rumoroso! Poi, lui ha ricominciato a bere l’acqua con le mani come prima.

 

Io penso, quanto sarà stato puro il suo cuore a questo momento.

 

Poi, al caso di Sun Chen, un eremita nella Cina antica, lui non aveva nessuno materasso neanche una coperta, perciò all’inverno lui dormiva avvolgendosi in un covone di paglia che si trovava unicamente al suo fianco e alla mattina lo rimetteva a posto. Questo era la vita quotidiana sua.

 

Il popolo cinese avrà scritto questo aneddoto per lasciarlo ai posteri, perché se n’era commosso. Ma come saranno i giapponesi? Forse nessuno vorrà tramandare questo genere della storia.




Due foto di Hyotan

mercoledì 24 febbraio 2021

La serie della letteratura giapponese ~395~

 

Sopra, Kagura
Sotto, Wagon




Tsurezure Gusa (16)

 

Quando io viaggio, dovunque sia, mi sento rinnovato proprio. Mi piace di girare qua e là nel luogo dove alloggio e trovo soprattutto la cosa nuova quando vado al villaggio montano o alla campagna rustica.

 

E se io trovi il mezzo da mandare la lettera a mia casa in via di un viaggio, direi ai miei camerieri di sistemare tutto bene le cose casalinghe e non dimenticarne. Questo è anche divertente.

 

In tale luogo, divento sensibile per tutte le cose che vedo, e perfino gli arnesi che io porto, mi pare più belli, anche se siano già belli. E riguardo alla persona abile o bella, loro si vedono più eccellenti. Poi, anche molto interessante di visitare il tempio locale o buddista o scintoista.

 

Kagura (1) è tanto elegante e interessante. Riguardo al suono degli strumenti, si ama quello di Yokobue (il flauto traverso) e Hitiriki (il flauto diritto, come si vede nella foto di sopra) in genere. Invece io voglio sentire sempre Biwa (il liuto giapponese) e Wagon (la cetra orizzontale giapponese con 6 corde).

 

(1) Kagura letteralmente significa il posto dove dimora la divinità e anche dove si fa invitare o calmare l’anima. E nel vecchio tempo, nel posto dove ha dimorato la divinità, la diaconessa ispirata cacciava via la sporcizia e la gente faceva il banchetto essendo tutt’una con la divinità. A questa occasione, si faceva la danza particolare per la divinità, che si chiama Kagura.

 

Riguardo a Kagura, ce ne sono due tipi grosso modo, cioè una che si fa nella corte imperiale e l’altra è popolare. E oggigiorno, quella che è più diffusa e conosciuta è la danza fatta dalla sacerdotessa nel tempio scintoista. (consultate per favore la foto di sopra)


domenica 21 febbraio 2021

La serie della letteratura giapponese ~394~

 


Sopra, la statua dell'imperatore Goshirakawa
Sotto, il suo ritratto


Tsurezure Gusa (15)

 

Riguardo a Waka in quell’epoca (il decimo secolo, in cui l’antologia di Kokin era compilata), se ne trovano tante che hanno il tono e le parole molto suggestivi. Ma i critici dicono che quella Waka suddetta (Itoniyoru….) è pessima.  Io non ne capisco niente la ragione, perché anche nella “Storia di Genji, il principe splendente” è citata questa Waka….

 

E poi, c’è anche l’esempio, come seguente:

 

Cioè, nell’antologia di Shin Kokin (il nuovo Kokin, che è compilata dai cinque curatori in tredicesimo secolo) si trova una Waka che è considerata meno bella per primo, ma i curatori l’hanno scelto e apprezzata anche dall’imperatore Gotoba, vissuto 1180 ~1239, che era anche il bravo compositore di Waka.  

 

Si dice che, la strada di Waka non cambia niente sia nel vecchio tempo sia il presente. Ma io ne ho un po’ di dubbio. Usando la stessa parola al vecchio tempo, la Waka composta dalla gente attuale è veramente diversa. La Waka nel tempo vecchio è semplice e non se ne trova nessuna parte innaturale. Poi ha l’aspetto bello e mi fa sentire il fascino particolare, ma quella attuale non tanto per me.

 

Le parole delle canzoni nell’antologia “Ryojin Hishou (1)” sono molto commoventi. Forse, tute la Waka e le canzoni che sono composte dalla gente nel periodo antico, potranno suonare belle ai miei orecchi, anche se sono tanto semplici e naturali o no?

 

(1) Ryojin Hishou è l’antologia delle canzoni popolari compilata dall’imperatore Goshirakawa (vissuto 1127 ~ 1192). Questa antologia consiste di 20 rotoli, ma ne sono rimasti solo 10 adesso e in questi dieci rotoli si trovano circa 600 canzoni, diffuse in Giappone dal decimo al dodicesimo secolo.

mercoledì 17 febbraio 2021

La serie della letteratura giapponese ~393~


Due illustrazioni del cinghiale



Tsurezure Gusa (14)

 

Prima di tutto, quello che mi interessa di più è Waka. Anche l’atto di una persona di classe bassa o di un boscaiolo, diventerebbe interessante se si esprima come un tema. Anche il cinghiale orribile diventerà un essere elegante, quando si usa la parola “Fusuino Toko (un letto di erbe secche, fatto dal cinghiale, che si considera che il cinghiale vi dorme per sette giorni)” in Waka.

 

Riguardo a Waka recente, ce ne sono alcune interessanti, ma non è proprio come quella nel passato, che suscita risonanze profonde nel mio cuore.

 

Per esempio, Kino Tsirayuki (1), quando lui andava verso la zona est da Kyoto come il messaggero dall’imperatore, ha composto una Waka come seguente:

 

“Itoniyoru Mononaranakuni Wakarejino Kokorobosokumo

 Omohoyurukana” 

 

La traduzione: Io sto partendo per l’est malvolentieri, separando da mia moglie. E adesso mi sento insicuro e il mio cuore è così sottile come un filo.

 

(N.B: In questa waka, ci sono tante parole di doppio senso, cioè “Itoniyoru” significa “il filo attorcigliato”, ma anche “volentieri”. E “Mononaranakuni” significa “non è ”. E “Wakarejino” significa “alla strada su cui devo dirti addio” e anche “non voglio separarmi da te”. E “Kokorobosokumo Omohoyurukana” significa mi sento molto insicuro. E in totale, lui ha espresso il suo sentimento tanto insicuro come un filo sottile, che deve partire per la zona lontana separando dalla sua famiglia.)

 

Questa Waka, si dice che è l’opera peggiore nell’antologia Kokin (2), ma secondo me, è più alta livella di Waka composta dai compositori presenti.

 

(1) Kino Tsrayuki è un famoso compositore di Waka, vissuto dall’anno 868 a 945, che è considerato uno fra 36 compositori più eccellenti in Giappone. Poi, anche era un nobile di quinto grado, che serviva la corte imperiale.

 

(2) Kokin (il vero nome Kokin Wakashu) è la prima antologia di Waka compilata dall’ordine dell’imperatore Daigo al primo periodo di Heian e i compilatori di quella erano quattro includendo Kino Tsurauyuki. Questa antologia consiste di 20 rotoli in cui ci sono 1095 Waka, ed è completata nell’anno circa 905 ~914. 

domenica 14 febbraio 2021

La serie della letteratura giapponese ~392~

 


I due ritratti cinesi
Sopra, è Zhuang-gi
Sotto, è Lao-zi


Tsurezure Gusa (13)

 

Quando leggo un libro che era scritto nel vecchio tempo, da solo sotto la luce, mi trovo molto rilassato.

 

Fra i libri scritti nel passato, io apprezzo soprattutto “i diversi rotoli commuoventi di Monsen (1)”, “l’antologia di Bai Ju-yi” (2), “Lao-zi” (3) e “Zhuang-zi” (4).

 

Si trovano anche tanti esempi commuoventi fra i libri scritti nel tempo passato in Giappone.

 

(1) “Monsen” è l’antologia delle poesie e dei scritti scelti da un principe del periodo di Liang (502 ~ 557) in Cina. Questa antologia consiste di 30 rotoli, scelta fra i scritti per mille anni, cioè dall’anno 770 a.C. all’anno circa 606 d.C.

 

(2) Bai Ju-yi è il nome di un poeta cinese che si trova spesso nel mio blog. Lui è nato in 772 e morto in 846. Lui ha scritto più di 3000 poesie e la sua antologia è stata amata molto dai giapponesi dopo il periodo di Heian e ha dato tanta influenza alla letteratura giapponese.

 

(3) Lao-zi è il nome dell’ideologo cinese vissuto nel periodo della dinastia Zhou (1050 ~256 a.C.) ma, l’anno della nascita e della morta sua non è ben chiaro. Si considera uno dei fondatori di Taoismo, che ha dato la grande influenza ai posteri.

 

(4) Zhunag-zi è il nome dell’ideologo cinese vissuto in un certo periodo dall’anno 403 all’anno 221 a.C. Comunque, non è ben chiaro l’anno della nascita e della morta sua. La sua opera scritta si conta come una Sacra Scrittura molto importante di Taoismo, e anche lui è considerato uno dei fondatori di Taoismo.

mercoledì 10 febbraio 2021

La serie della letteratura giapponese ~391~

 


Sopra, il crisantemo
Sotto, l'acero



Tsurezure Gusa (12)

 

Vorrei parlare francamente con la persona che ha il modo di pensare come me. Se io possa parlare con la commozione con la persona di questo genere, sia delle cose interessanti, sia della fugacità di questo mondo, quanto sarei consolato di cuore e tanto felice!

 

Ma, in realtà, non ci dovrebbe essere questo tipo di persona in questo mondo, e di conseguenza, dovrei fare conversazione con un compagno essendo attento di non dire le cose troppo ineguali per lui. A questo momento, mi verrà nella mente il senso solitario come se io fossi da solo.

 

Per me, sarà ideale di avere il compagno con chi posso parlare francamente e qualche volta d’accordo con lui, ma non sempre.

 

Con questa persona, io presto orecchio a quello che lui vuol dire ad ogni costo e lui ne farà ugualmente. E poi, ogni tanto noi faremo la polemica per la differenza della nostra opinione.

 

In questo caso, magari, uno dirà che non è d’accordo, allora, l’altro porrà l’accento sulla ragione perché lui pensa così.

 

Se io abbia l’amico di questo tipo, sarei tanto piacevole!

 

Ma in realtà, io dico quello che non mi sono tanto convinto e l’altro dice anche quello che non mi attendo. Con questa persona, potrò avere una relazione finché parliamo dell’argomento superficiale, ma non posso dire che noi siamo gli amici cordiali. È la cosa triste davvero!

domenica 7 febbraio 2021

La serie della letteratura giapponese ~390~

 


Due foto del mandarino giapponese


Tsurezure Gusa (11)

 

Verso l’ottobre, sono andato in un villaggio montano per visitare un mio conoscente, passando per Kurusuno (una zona nella citta di Kyoto). In via, passando per un sentiero lungo coperto di muschio, ho visto una capanna silenziosa e isolata, chissà chi vi abita.

 

Si sentiva solo il suono di goccia dalla conduttura dell’acqua, che è coperta di foglie fitte e oltre questo, non ho potuto sentire nessun suono.

 

Ma, poiché si vedono Akadana (una specie di scaffale su cui si mettono le offerte per Budda) su cui sono messi i rami di crisantemi e di acero con disinvoltura, ci dovrebbe essere almeno uno abitante.

 

Io la guardavo con commozione, pensando che, uno può vivere perfino nella situazione così solitaria

 

A questo momento, ho trovato un grande albero di cui i rami si piegano sotto il peso dei mandarini. E attorno di questo albero è circondato col recinto severamente in modo che non ne possa avvicinarsi nessuno.

 

Quando l’ho guardato, ho perso un po’ l’entusiasmo e nello stesso tempo, ho pensato quanto sarebbe stato meglio, se non ci fosse questo albero.

 

N.B: Per primo, l’autore si è commosso vedendo l’aspetto di questa capanna isolata, perché lui ha pensato che l’abitante poteva essere un eremita che ama la solitudine. Invece questo abitante ha circondato l’albero di mandarino con il recinto severamente, per non far rubare la frutta. L’autore quindi, è deluso dalla cautela mondana di questo abitante.

mercoledì 3 febbraio 2021

La serie della letteratura giapponese ~389~

Sopra, un esempio del recinto Suigai
Sotto, i diversi tipi di questo


 


Tsurezure Gusa (10)

 

L’abitazione in questo mondo, è un alloggio temporaneo per noi Buddisti. Ma, se questa sia molto adatta all’abitante e simpatica, mi dà una ispirazione piacevole.  

 

Se una persona stupenda abiti in una casa che ha l’atmosfera tranquilla, anche il colore della luna che vi penetra, si vedrebbe affascinante.

 

Per me, è molto piacevole di vedere la casa che non è tanto vistosa neppure alla moda. Soprattutto, se questa casa ha il giardino in cui il boschetto è arcaico e gli erbi sono naturali, inoltre, di cui la posizione di Sunoko (consultate per favore “Houjyouki, la serie della letteratura giapponese~ 365~”) e di Suigai (il recinto fatto componendo i pezzi di bambù oppure i legni, in modo che si possa vedere l’altra parte, come si vede nella foto di sopra) è molto interessante e di mobili disposti agiatamente, mi dà l’impressione tanto raffinata e riservata.

 

Invece, la casa grande, costruita dai numerosi falegnami, in cui sono preparati i mobili lussuosi e di cui giardino è lavorato troppo fino ad una erba, è spiacevole e molto brutto per me.

 

La persona non può abitarci per sempre e poi c’è anche tanta paura dell’incendio per la costruzione di legno.

 

Comunque, in genere, per sapere il carattere di una persona, basta vedere la sua casa.  

 

Ho sentito dire che, il monaco Saigyou (consultate per favore l’etichetta Saigyou), quando ha visto la casa di un ministro, che è circondata con la fune per non avvicinare il nibbio, ha detto:

 

“Se venga il nibbio, che problema ci sarebbe? La generosità di questo signore è così povera?”

 

E ha interrotto la relazione con lui.

 

Io ho ricordato questo aneddoto, perché faceva stessa cosa un principe. Ma, nel caso suo, me ne ha detto il motivo una persona:

 

“Il principe ha circondato il tetto con la fune, perché quando gli uccelli posano sul tetto, loro prendono le rane nel laghetto. E il principe ha messo la fune per pietà verso le rane.”

 

Questa storia è commovente! Forse nel caso di quel ministro ci sarà stato qualche ragione, o no?