domenica 30 dicembre 2018

La serie della letteratura giapponese ~ 182~


Sopra, due foto del tempio scintoista Usa Hachimangu
Sotto, Tsurugaoka Hachimangu



Makura no Soushi (182)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (181)

Cento trentasettesimo (4)

Una mia collega ha detto:

“Dopo finita la festa temporanea del Iwashimizu Hachimangu, mi trovo vuota. Perché i danzatori non danzano più quando sono tornati al palazzo imperiale? Sarei molto lieta se possa vedere ancora una volta la loro danza nella corte imperiale. Loro prendono il premio e poi, vanno via. È insipido!”

L’imperatore ha sentito questa voce e detto:

“Allora, facciamo danzare a loro.”

L’ancella ha risposto:

“Davvero? Sarà tanto gradevole!”

E anche noi altre tutte, abbiamo chiesto la stessa cosa all’imperatrice e realizzata la nostra richiesta. Era molto piacevole di aver potuto vedere di nuovo quella danza nella corte imperiale.

I danzatori invece, non avevano mai immaginato questa situazione, quindi, alcuni talmente hanno perso la calma che quasi si scontravano con la pila o qualche cosa. Poi, anche le altre ancelle che stavano nella loro sede, sono uscite in modo frettoloso per andare alla residenza dell’imperatore. In questo momento, alcune si mettevano il Mo (un vestito che simile alla gonna, che era quello ufficiale per le donne nobili nell’epoca di Heian) sulla testa, non se ne fregando di essere viste dai nobili e altri uomini. Era tanto ridicolo!

N.B)

 Riguardo al tempio scintoista Iwashimizu Hachimangu:

In Giappone, ci sono 44000 Hachimangu in totale. “Hachiman” è il nome di una divinità degli arti marziali e “gu” vuol dire il tempio.  Iwashimizu invece, si dice che deriva dal posto roccioso dove c’è il tempio, in cui sgorga l’acqua pura, perché “Iwa” significa la roccia e “Shimizu” è l’acqua pura. Fra tutti i Hachimangu, quello di Usa (situato nella città di Usa della provincia Ohita in Kyushuu) è il capo. E nel nono secolo, una parte dell’anima di divinità era invitata a Kyoto, per la richiesta dell'imperatore e dopo, questo tempio sempre è stato molto adorato dalla corte imperiale.

Dopo di che, quando è nato il governo di Samurai (consultate per favore “La storia di Samurai”), poiché Hachiman è proprio la divinità degli arti marziali, era adorato molto dalla famiglia Minamoto e diventata la divinità tutelare di loro. Perciò, quando Minamoto no Yoritomo ha fondato prima volta il regime shogunato, lui ha costruito Tsurugaoka Hachimangu a Kamakura, (si trova presente provincia Kanagawa) dove era situato proprio il suo governo.

mercoledì 26 dicembre 2018

La serie della letteratura giapponese ~ 181~


Due foto di Kagura attuale



Makura no Soushi (181)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (180)

Cento trentasettesimo (3)

Si sente il suono limpido e tremante del flauto, come se accordasse il fumo finissimo che si alza dalla torcia nel giardino. E anche molto interessante il canto che mi sento penetrare a me stessa. Fa molto freddo e anche la mia mano che tiene il ventaglio (N.B: in questo caso, il ventaglio non è per il caldo, invece, allora, tutti i nobili, soprattutto le donne avevano usanza di tenere sempre il ventaglio per nascondere la loro faccia) è intirizzita per il freddo, ma, la Kagura (significa la musica e la danza che si rappresenta nel tempio scintoista) è tanto bella quanto io dimentico tutto questo freddo.

La voce del capo dei musicisti, che chiama l’attore comico (durante la Kagura, si rappresentava anche un programma comico fra quelli solenni e seri) è lungo e pure tanto piacevole. È bello spettacolo!

Quando io sto a casa mia, solitamente non posso che  guardare la comitiva del messaggero dell’imperatore e della Kagura, che passa via la strada. Ma, ogni tanto io non sono contenta di solo vederla, quindi, vado al tempio scintoista apposta per assistere. E io parcheggio la mia macchina (N.B: ovviamente, in questo caso, significa il carro trainato da bue) sotto un albero grande nel giardino del tempio. Allora, dalla torcia si allunga una striscia di fumo e il vestito dei danzatori, sotto quella luce, si vede molto più bello che al giorno.

I danzatori danzano battendo rumorosamente i piedi sopra il ponte del ruscello Mitarashi (corre nel giardino del tempio scintoista e serve per la purificazione) e lo trovo tanto suggestivo. Ma, ancora più bello di sentire il mormorio del ruscello insieme il flauto. Secondo me, anche la divinità lo troverà bello e magnifico senz’altro!

Una volta, c’era un nobile che era scelta per il danzatore ogni anno e lui era talmente incantato da questa festa che era rimasta la sua anima sotto il ponte del ruscello Mitarashi dopo la sua morte. È la storia orribile! Io quindi, ricordando questo aneddoto, dovrei non attaccarmi troppo ad ogni cosa, pero, mi sembra che sia troppo difficile di cacciare via il fascino di questa festa dal mio cuore.   

domenica 23 dicembre 2018

La serie della letteratura giapponese ~ 180~


Sopra, il tempio scintoista di Iwashimizu
e sotto, quello di Kamo



Makura no Soushi (180)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (179)

Cento trentasettesimo (2)

Quando i musicisti ha cominciato a suonare il flauto e anche battere il tempo avanti a Shokyoden (un palazzino vicino all’abitazione dell’imperatore, di cui una parte si usa come il camerino), tutti noi uditori non vediamo l’ora di vederli. E finalmente loro sono usciti fino al posto dove c’è bambù Kuretake  (consultate per favore “La serie della letteratura giapponese ~ 171~”) cantando una canzone locale popolare e ha suonato Koto (la cetra orizzontale giapponese). A questo momento, il mio cuore è talmente pieno di speranza e gioia, che non si può pensare niente altra cosa.

Prima, appaiono due danzatori e stanno in faccia vicino al posto dell’imperatore. E poi, tutti gli altri danzatori appaiono e loro esprimono di mettere in ordine di vestito e della corona a gesti. Dopo di che, loro  danzano cantando una canzone della danza locale di Suruga (la presente provincia Shizuoka). È la scena veramente bella e magnifica!

Quando loro danzano l’ultima parte di questa danza, mi viene la voglia di vederla per tutto il giorno. È talmente bella!

Quando la è finita, sono scoraggiata un po’, ma comunque, è rimasta ancora una danza. Questa volta, i danzatori appaiono dal posto di bambù Kuretake con il suono di Koto, sciolta una manica della giacca.

Mentre loro danzano, l’orlo lungo di loro, ora disordinato, ora intrecciato con quello degli altri, e questa scena è talmente incantevole che non posso esprimere con le parole.

Quando è finita tutta la danza, tutti i nobili di alta classe vanno via e mi sento molto mancanza. Ma al caso della festa temporanea del tempio scintoista di Kamo, trovo consolazione perché ogni tanto si fa di nuovo la danza e musica nel palazzo imperiale a notte.

mercoledì 19 dicembre 2018

La serie della letteratura giapponese ~ 179~


Due foto dei danzatori nell'epoca di Heian



Makura no Soushi (179)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (178)

Cento trentasettesimo (1)

Fra le feste, quella temporanea che si fa al tempio scintoista Iwashimizu e al tempio scintoista Kamo (due templi scintoisti famosi in Kyoto) è veramente magnifica. Normalmente, quella si fa al marzo e questa al novembre. A questa occasione, la prova dei musicisti che si fa in Seiryoden (l’abitazione dell’imperatore) è anche molto magnifica.

Quando la giornata di primavera è molto radiosa sotto il cielo limpido, i funzionari incaricati della pulizia mettono la stuoia di giunco nel giardino avanti di Seiryoden, su cui si siedono il messaggero dell’imperatore guardando il nord e i danzatori si siedono guardando la sede dell’imperatore. (Se non mi sbaglio….)

 E i funzionari che servono al lavoro quotidiano portano la tavoletta da mettere le stoviglie e la mettono avanti al posto dei nobili ciascuno. È una scena molto bella anche questo!

E i musicisti che accompagnano i danzatori, che non sono autorizzati di stare avanti all’imperatore al solito, possono starci solo a questo momento anche loro.

I nobili di alta classe prendono il bicchierino a turno e bevono Sakè, e poi, alla fino loro lo bevono con il bicchierino fatto da una conchiglia e si alzano. E appena che loro sono andati via, ci arriva un gruppo di sevizio chiamato Toribami (1) e prende tutti i resti del cibo. Questo atto è veramente brutto, se è fatto dal gruppo degli uomini ed è ancora peggio se è fatto dalle donne. Ciò nonostante, in questa occasione, ne fanno le donne avanti all’imperatore!

(N.B: Toribami significa i servi che sparecchiano la tavola e solitamente, dopo una banchetta, loro mangiavano i resti a vanvera. Si dice che era abitudine dal tempo di far entrare loro dopo la banchetta.)

Ogni tanto, qualche servo esce improvvisamente dalla capanna della torcia per i guardiani della porta, in cui sembrava che non ci sia nessuno e loro tentano di ottenere il cibo in abbondanza più che altre. Ma, poiché si precipitano troppo, lo fa cadere, al contrario. E mentre loro si confondono, le altre lo porta via subito. Comunque, mi pare che loro approfittino questa capanna come il posto da nascondere il cibo.  Sono brave, ma buffe!

Dopo di che, appena i funzionari del reparto della pulizia portano via le stuoie di giunco, le funzionare del reparto da fare il riordinamento, spianano la sabbia del giardino con la scopa.  

domenica 16 dicembre 2018

La serie della letteratura giapponese ~ 178~


Due foto della festa del fuoco da salutare all'anima dei defunti



Makura no Soushi (178)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (177)

Cento trentesimo sesto

Le cose di senza valore:

La persona che ha la faccia e forma sono sfavorevoli e anche il carattere brutto.

Il vestito su cui c'è spalmato troppo Misohime (una specie dell’amido che si usava nella occasione del lavaggio, normalmente è fatto cuocendo il riso). Poiché questo è odiato da tutti, quindi, non vale la pena di scrivere, però, ne ho preso nota come il piccolo ricordo.

I bastoncini che si usano nell’occasione d’accendere il fuoco per salutare all’anima dei defunti.

(N.B:

Allora, quando la salma parte, la gente accendeva il fuoco alla porta. E poi, dal vecchio tempo, in Giappone c’era una festa chiamata Obon, dal 13 al 15 agosto, e si credeva che torna l’anima dei defunti a sua casa dall’altro mondo e ritorna ad altro mondo al giorno 16. Perciò la gente anche a questo giorno accendeva il fuoco per salutarla. I bastoncini che si usavano per aiutare ad accendere il fuoco, sono fatti di bambù e erano bruciati abitualmente dopo la festa.)

Le cose succitate, non c’è nessuno che non le conosce, perciò non sarà necessario di notarle apposta. Ma ho scritto solo quelli che mi vengono nel cuore per caso, perché non avevo pensato prima, che questo opuscolo avesse occasione di essere visto dagli altri.

(N.B:

Le ultime frasi sono la giustificazione da Shonagon, per non aver potuto scrivere le cose spiritose. Ma, comunque, il suo opuscolo è portato via da un nobile, amico suo, ed è diventato pubblico.)

mercoledì 12 dicembre 2018

La serie della letteratura giapponese ~ 177~


Due illustrazioni del gioco dell'oca
(che non è di periodo Heian ma di Edo)



Makura no Soushi (177)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (176)

Cento trentaquattresimo

Le cose noiose:

Monoimi (Consultate per favore “La serie della letteratura giapponese ~ 24 ~”) che si fa nella casa degli altri.

Il gioco dell’oca su cui le pedine non vanno avanti perché i punti sulla faccia del dado non sono favorevoli.

L’aria della casa il cui padrone è stato scartato dalla lista delle persone da promuovere nella occasione dei cambiamenti del personale. Se piove, è ancora peggio!


Cento trentacinquesimo

Le cose che ammazzano la noia:

Il gioco di Go (un gioco che si fa con pedine nere e bianche posate su una scacchiera e vince chi sistema le proprie pedine su un territorio più vasto di quello dell’avversario)

Il gioco dell’oca

Il romanzo

I bambini di tre o quattro anni che parlano graziosamente.

Qualsiasi merenda

Se mi visiti un uomo che dice sempre lo scherzo spiritoso, anche nella occasione di Monoimi, quasi vorrei invitarlo nella casa.

(N.B:

Allora, era di moda il gioco dell’oca e Go. E la gente spesso scommetteva qualche oggetto. E anche il romanzo era amato soprattutto dalle donne. E la merenda era principalmente la frutta fresca e secca e i noci, che si mangiavano non solamente come la merenda ma anche come lo spuntino notturno e il bocconcini per Sakè.)

domenica 9 dicembre 2018

La serie della letteratura giapponese ~ 176~


Due illustrazioni del monaco giapponese



Makura no Soushi (176)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (175)

Cento trentesimo terso (3)

La nutrice, non essendosi tanto convinta dell’andamento delle cose, ha detto:

“Ma, dunque, chi mai può essere? Non mi viene idea il nome di un nobile o di un monaco che è curioso così. Forse quello o questo, o no?”

A questo momento, l’imperatore è intervenuto:

“Ah, mi pare che la carta di questa lettera sia molto simile a quella che c’era sempre accanto a me.”

Poi, lui ha dimostrato il riso, non potendo più contenerlo e ha consegnato un'altra carta di stesso tipo di quella lettera all’nutrice.

“Ma, che avete fatto Sua Maestà!” Ha gridato lei e continuato a dire:

“Mi parlate per favore la ragione. Mi sento male di testa. Non potrò più stare calma finché non sentire tutta la storia da voi.”

E ha fatto chiasso, rimproverandoli o ridendo, e si è avvicinata a loro chiedendo un’esplicita risposta.

L’imperatore ha detto:

“Una mia ancella ha attirato bene quel ragazzino e l’ha fatto portare la lettera a te. Forse sarà stata una messinscena ideata da loro.”

E lui e l’imperatrice ridevano insieme.

“Ma che! Mi avete ingannato veramente! Io, non sapendone, credevo che quella era il testo del sutra prezioso, quindi l’ho aperta pregando, dopo aver pulito le mani.”

Cosi, la nutrice si lamentava e rideva. Era la scena proprio divertente.

mercoledì 5 dicembre 2018

La serie della letteratura giapponese ~ 175~


Due foto del tempio buddista Ninnaji



Makura no Soushi (175)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (174)

Cento trentesimo terso (2)

Poiché la lettera aveva il colore di noce, che era insolito per lei, pensando un po’ strano, l’ha aperta. E ne ha trovato la calligrafia bizzarra che sembrava quella di un monaco anziano, su cui c’era scritta una Waka come seguente:

“Koreodani Katamitoomouni Miyakodewa Hagaeyasitsuru Shishibanosode”

(La traduzione: Noi, che abitiamo nel villaggio montano, almeno pensiamo il ricordo dell’ex-imperatore a questo abito di lutto. Invece la gente di Kyoto si sarà già cambiato al vestito normale?)

Era veramente l’attacco di sorpresa, e lei ha cominciato supporre di mittente con tanti pensieri:

“Forse sarà il capo del monaco del tempio buddista Ninnaji (un tempio che si trova in Kyoto che appartiene all’alta società e normalmente, il sopraintendente era scelto fra i figli o nipoti dell’imperatore)? Ma no, lui non dovrebbe essere di questo tipo di carattere. Forse, un altro nobile della famiglia Fujiwara. Comunque, vorrei farne sapere quanto possibile presto all’imperatore e l’imperatrice.”

Ma, purtroppo, suo Monoimi non era ancora terminato perfettamente. Lei quindi, avendo pazienza, ha passato questo giorno nella camera. E alla prossima mattina presto, lei ha mandato una Waka da rispondere a un nobile di Fujiwara (quello che lei aveva supposto il mittente), allora lui ha risposto subito con una Waka.

Subito dopo la nutrice è andata al sito dell’imperatrice portando queste due carte su cui c'è scritta Waka ciascuna, e ha raccontato tutta la storia che le è successa. A questo momento c’era anche l’imperatore al luogo.

L’imperatrice, con l’aspetto molto naturale, le ha guardato e detto con la faccia seria:

“Mi sembra che questi due caratteri non siano scritti dalla stessa mano.  La Waka mandata a te prima non è la calligrafia di Fujiwara, forse sarà scritta da un certo monaco, o no? Mi pare quasi che sia fatto da un diavolo come se ci fosse scritto nella fiaba del vecchio tempo.”

domenica 2 dicembre 2018

La serie della letteratura giapponese ~ 174~


Due foto della vista autunnale di Kyoto
(Non c'entra al contenuto a questa sezione)



Makura no Soushi (174)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (173)

Cento trentesimo terso (1)

Quando è terminato il periodo di lutto dell’ex-imperatore (il padre del presente), noi tutti ci siamo levati l’abito da lutto. E noi ancelle e i cortigiani che servivano all’ex-imperatore, naturalmente anche l’imperatore presente, ci siamo ricordati del defunto imperatore con grande emozione. E noi parlavamo del ricordo di lui, provando simpatia per una Waka come seguente:

Minahitowa Hananokoromoni Narinunari Kokenotamotoyo Kawakidaniseyo

(La traduzione: Tutta la gente ha cambiato all’abito vistoso da quello di lutto. Ma la mia manica scura come il muschio è ancora bagnata dal mio pianto, nonostante che è terminato il lutto del mio signore. Vorrei che si asciuga almeno questa.

N.B:

Questa Waka era composta da un funzionario vissuto nel nono secolo. Quando l’imperatore che lui serviva, morì, sentendosi molto tristezza e si è fatto monaco. E ha composto questa Waka. E la manica scura come il muschio vuol dire naturalmente quella dell’abito nero da monaco.)

E un giorno piovoso, un ragazzino che ha la figura come la larva di psiche (N.B: Allora, la gente si metteva di un impermeabile di paglia, e questa figura somigliava a questo insetto.) ha visitato il sito di To Sanmi (l’appellativo della nutrice dell’imperatore) portando una lettera attaccata al legno raschiato in bianco.

Una ancella che faceva da intermediario, gli ha detto:

“Chi te l’ha fatta portare? Oggi e domani la signora sta in Monoimi (consultate per favore “La serie della letteratura giapponese ~ 24 ~”), e non leviamo nemmeno Shitomido (consultate per favore “La serie della letteratura giapponese ~ 63 ~”)”.

E poi, lei ha levato solo la parte sopra della porta e l’ha ricevuta.

La nutrice, l’ha lasciata senza leggerla perché è stata in Monoimi, e alla mattina dopo, si è pulita le mani e dopo aver pregato, ha aperto la lettera con il comportamento pomposo, dicendo:

“Allora, vogliamo leggerla. Forse sarà la lista del sutra buddista o qualcosa simile.”

mercoledì 28 novembre 2018

La serie della letteratura giapponese ~ 173~


Due illustrazioni di Wang Huizhi



Makura no Soushi (173)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (172)

Cento trentaduesimo (4)



Il giorno seguente, alla mattina presto, una ancella ha portato una lettera dall’imperatore all’imperatrice.  E questa ancella le ha parlato di quello che era successo al giorno precedente. Allora, l’imperatrice mi ha chiamato e detto:

“È vero? Cosa è proprio quello che è successo ieri?”

Le ho risposto:

“Non so niente. Io, non conoscendo niente, ho risposto a loro solo quello che mi è venuto alla mente per caso. Forse il sig. Yukinari avrà raccontato all’imperatore dicendo bene di me dalla sua decisione.”

“Dicendo bene di te dalla sua decisione?”

Così, l’imperatrice ha ripetuto la mia parola e sorrideva dolcemente.

Il suo carattere è veramente così, cioè, quando chiunque di sue ancelle è apprezzata dai nobili, lei ne trova sempre grande piacere.

(N.B:

La risposta di Shonagon era naturalmente quella di modestia, e l'imperatrice, capendone, sorrideva.)


N.B:

A titolo di informazione, metto sotto la frase della poesia composta sull’aneddoto di Wang Huizhi:

L’autore di questa poesia è un funzionario chiamato Fujiwarano Atsumochi, un letterato in questa epoca di Heian. Allora, poiché era obbligatorio di leggere e scrivere in cinese per i nobili e funzionari, quasi tutti i nobili sapevano la sua poesia.

E il testo originale è come seguente:

“Shin no Kiheisangun Wausiiu Uete Konokimito shosu
Tou no Taishino Hinkaku Hakurakuten AishiteWagatomoto nasu”

La traduzione:

Wausiiu (il nome di Wang Huizhi, che è messo dopo che lui è diventato maggiorenne, cioè nella vecchia Cina, per gli uomini, c’era una abitudine di aggiungere un altro nome commemorando l’adulto, per evitare di essere chiamato il suo vero nome dagli altri), il cavaliere in Jin (il nome della dinastia in Cina, che è durato dall’anno 265~420 dopo Cristo), pianta un bambù e lo chiama questo signore, anche Bai Ju-yi (un poeta famoso vissuto nell’ottavo secolo nella dinastia Tang in Cina), l’insegnante del principe, ha amato molto il bambù e l’ha fatto al suo amico.

Nota di spiegazione dall’autrice di questo blog.

La correzione:

Serie 170 e 171 c’è stato un errore, cioè la poesia non era composta da Wang Huizhi ma da un giapponese chiamato Fujiwara no Atsumochi.

domenica 25 novembre 2018

La serie della letteratura giapponese ~ 172~





Makura no Soushi (172)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (171)

Cento trentaduesimo (3)

Anche Yukinari ha recitato la stessa frase di quella poesia con i suoi colleghi. Era proprio l’atmosfera molto brillante. Le mie colleghe pure sono venute vicino all’avvolgibile e ciascuna di loro ha parlato con il suo compagno per tutta la notte.

E alla mattina, i nobili sono andati via ancora recitando quella poesia. La loro voce si sentiva finché sono entrati nella porta Emon sinistra.

(N.B: Consultate per favore la figura di sotto che è quella del palazzo imperiale nell’epoca di Heian.
Al palazzo imperiale, c’erano le diverse porte e ci sono stati sei reparti della guardia da difendere queste porte. Emon sinistra era uno di questi di cui il posto di guardia si trovava al luogo della figura di sotto, accanto alla porta Kenshun, una delle porte molto importanti nel palazzo imperiale. E numero era l’abitazione dell’imperatore, che è circondato dalle sale per le sue consorti, dai diversi uffici, e poi dalle varie porte. Numeroinvece, è Shiki no Mizoushi (il sito  dell’imperatrice). Come si vede nella figura, questo è un po’ lontanino dall’abitazione dell’imperatore. Perché, l’imperatrice chiamata Teishi, dopo che è successo l’avvenimento infelice, cioè la morte di suo padre che era grande protettore della sua famiglia, e poi anche il relegamento di suoi fratelli, ha tagliato i suoi capelli da lei stessa, volendo diventare monaca. Ma il suo marito (l’imperatore) l’amava molto, perciò l’ha richiamata al palazzo imperiale. L’imperatrice però, non aveva nessun uomo da fidare in questo momento, e inoltre, i cortigiani di alta classe non l’hanno accolto bene, perché lei ha già tagliato capelli (ma non ha rasato come bonzo, solo fino alla schiena) e solitamente la donna che è una volta diventata monaca, era tanto difficile per lei di stare vicino all’imperatore. Perciò, l’imperatore l’ha fatto stare a questo Shiki no Mizoushi, che non è proprio vicino alla sua abitazione.
Naturalmente, non è che lei è stata sempre qui. Lei è stata a casa paterna normalmente e quando l’imperatore l’ha chiamata, andava a questo sito e secondo la richiesta dell'imperatore, andava proprio all'abitazione dell'imperatore..
Nonostante che lei è stata in avversità così, non perdeva mai il senso dell'umorismo e anche le sue ancelle, capeggiate da Shonagon, erano molto colte e spiritose. Perciò, tanti cortigiani nobili si divertivano visitando spesso il suo sito per parlare con le ancelle.





mercoledì 21 novembre 2018

La serie della letteratura giapponese ~ 171~


Due foto della vista autunnale dell'ex-palazzo imperiale in Kyoto
(Non c'entre al contenuto di questa sezione)


Makura no Soushi (171)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (170)

Cento trentaduesimo (2)

Il sig. Yukinari ha detto:

“I miei colleghi sono andati via, senza rispondervi. È un gruppo tanto strano! Dicendo la verità, avevamo intenzione di comporre Waka, di quel bambù. Ma alcuni hanno detto: ““Se proprio componiamo Waka, andiamo a Shiki no Mizoushi (il sito dove ci sono l’imperatrice e Shonagon ed le sue colleghe), per farne insieme le ancelle.”” E ci siamo venuti. Ma loro sono andati via appena hanno sentito la vostra risposta citata da uno aneddoto di Wang Huizhi. È ridicolo. Ma comunque, come mai voi potete dire la cosa che le altre non sanno? Da chi l’avete imparato?”

Ho risposto:

“Io non sapevo nemmeno il nome del bambù. Io quindi, ho paura che loro mi abbiano pensato la donna ignorante.”

Lui mi ha risposto:

“Davvero! Voi non dovresti saperlo.”

(N.B:

Shonagon, naturalmente ha fatto finta di non sapere il nome di bambù e anche Yukinari ha risposto solo comportandosi in modo da non contraddirle.)

Dopo di che, mentre noi parlavamo l’argomento un po’ serio, ci sono venuti di nuovo quei nobili, recitando:

“Ho piantato un bambù e lo chiamo questo signore. (È una frase della poesia composta da un funzionario chiamato Fujiwara no Atsumochi basando sull'aneddoto di Wang Huizhi.)” 

E Yukinari ha chiesto a loro:

“Perché voi siete andati via prima? Noi avevamo intenzione di comporre Waka con le ancelle di questo sito. Ma, voi ci avete lascato senza raggiungere il nostro scopo. È tanto strano.”

Allora uno di loro ci ha risposto:

“Per quel trattamento tanto eccellente di signora Shonagon, in quale maniera potevamo rispondere? Se noi facevamo la risposta che non si bilancia con questa, noi tutti perdevamo la faccia! Dopo che siamo tornati nel palazzo, noi eravamo in fermento su la risposta di lei. E anche l’imperatore è venuto a saperlo e se n’è interessato.”

domenica 18 novembre 2018

La serie della letteratura giapponese ~ 170~

Il bambù Kuretake

il germoglio di questo bambù commestibile




Makura no Soushi (170)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (169)

Cento trentaduesimo (1)

Verso al maggio, alla notte buia senza la luce della luna, sono venuti alcuni nobili dicendo con la voce grande:

“C’è qualche ancella?”

Allora, l’imperatrice mi ha detto:

“Tu vai a intrattenerli. Ma, chi saranno? Sono tanto più rumorosi che al solito.”

Io quindi, ho chiesto avvicinandomi all’avvolgibile:

“Ma, chi sarete? Di chi è la voce così grande e allarmistica?”

La risposta non c’era, invece qualcuno, sollevando un po’ l’avvolgibile, ha messo qualche cosa con il fruscio. Era un bambù chiamato Kuretake (Una specie del bambù, che era arrivata dalla Cina nel vecchio tempo. Il germoglio di questo è commestibile.).

Allora, ho detto:

“Ah, è questo signore (1).”

I nobili, ascoltando la mia risposta, hanno detto:

“Or su, andiamo via subito per raccontare la sua risposta così spiritosa ai tutti i nostri colleghi.”

E tutti sono andati via tranne il sig. Yukinari.

(1) : Questa risposta di Shonagon deriva da un aneddoto nella vecchia Cina. Cioè, verso nel quarto secolo, c’era un letterato chiamato Wang Huizhi in Cina. Lui era talmente amatore del bambù Kuretake, che l’ha chiamato “questo signore” nella sua vita di eremita. Poiché Shonagon sapeva questo aneddoto, ha detto “questo signore” appena visto il bambù. E i nobili hanno ammirato tanto la sua risposta quanto non hanno potuto dire nemmeno una parola da rispondere a lei e sono andati via subito. Se lei diceva “ah è un bambù”, la sua risposta poteva essere quella banale, invece lei ha detto “ah questo signore” personificando il bambù come se fosse uno dei visitatori. E tutti i nobili ammiravano la sua arguzia.

mercoledì 14 novembre 2018

La serie della letteratura giapponese ~ 169~





Makura no Soushi (169)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (168)

Cento trentunesimo (3)

Allora, ho detto:

“Che gentilezza! Ho capito bene proprio adesso, che voi avete la simpatia per me. Waka non ha valore niente, se non si apprezza da nessuno, anche se sia composta bene. (N.B: naturalmente, queste parole sono tutto ironia) Invece io, mi sentirò male se qualcuno legga la vostra lettera così brutta, perciò l’ho nascosta completamente in modo che nessuno la possa vedere. Paragonando la benevolenza tra di noi, sarà nello stesso livello, è vero?”

Yukinari mi ha detto ridendo:

“Il vostro detto in tale maniera, è veramente diversa dalle altre donne. Siete proprio unica e io vi apprezzo per questo motivo. Prima, io pensavo che voi esponiate le vostre lagnanze a me, perché ho fatto vedere la vostra lettera ai miei colleghi imprudentemente.”

Io ho risposto con un po’ della spacconata:

“Ma che! Non mi lamenterò mai con voi di quello che avete fatto. Anzi, quasi vorrei ringraziarvi.”

Yukinari ha detto:

“Dunque, anche io vi dirò che sono proprio lieto, perché voi avete nascosto la mia lettera. Se voi la faceste leggere a qualcuno, non so, quanto io porterò rancore verso voi! D’ora in poi, farete sempre così.”

Alcuni giorni dopo, è venuto un nobile chiamato Minamoto no Tsunefusa, e mi ha detto seriamente:

“Il capo di Kuroudo (Yukinari) vi ha apprezzato molto. Nella lettera che lui mi ha mandato, c’è scritto tutto quello che è successo fra voi e lui. Mi sento molto gioia di sapere che è lodata la persona simpatica per me da qualcuno.”

Io gli ho detto:

“Mi trovo proprio lieta delle due cose. Cioè, l’una è il fatto che il sig. Yukinari mi ha lodato, e l’altra è che voi mi contate una fra le persone simpatiche per voi.”

Lui mi ha risposto:

“Ma voi lo dite adesso, come se fosse una novità che io tengo la benevolenza per voi?”