mercoledì 30 luglio 2014

Kojiki 〜 le documentazioni delle faccende antiche 〜122

Il fiore di glicine

Le scarpe del periodo antico

Volume secondo (58) 

Questa Divinità d’Izushi aveva una figlia chiamata Izushi Otome (significa la vergine di Izushi). Le tante divinità maschili hanno fatto la proposta di sposare a lei, ma, nessuna di loro riusciva ad avere la risposta positiva.

A proposito, c’erano due fratelli chiamati Akiyamanoshitahi Otoko (significa La Divinità Maschile della Montagna Colorata Rossa in Autunno) e Haruyamanokasumi Otoko (significa La Divinità Maschile della Montagna di Foschia in Primavera).  

Il fratello maggiore ha detto al suo minore:

“Io ho voluto sposare con Izushi Otome, ma non ho potuto. Tu, che ne dici? Potrai prenderla in moglie?”

“Sì, ne posso fare facilmente.” Il fratello minore ha risposto cosi.

Allora, il fratello maggiore ha detto:

“Se tu riesca a sposare con lei, io mi spoglierei la giacca e pantaloni e misurerei la mia statura, poi preparando un vaso tanto alto quanto me, ci fermenterò Sakè pienamente. Inoltre, dopo aver ottenuto tutti i prodotti di montagna e fiume, li farò l’oggetto per la scommessa.”

Quando il fratello minore ha raccontato tutto quello che aveva detto suo fratello alla madre, lei, raccogliendo subito i sargimenti di glicine, ha tessuto la giacca, i pantaloni, le calze e le scarpe poi ha fatto anche l’arco e freccia con questi durante una notte. Dopo di che, la madre ha fatto vestire a suo figlio giovane tutti i prodotti fabbricati a sua mano e l’ha mandato a casa di quella ragazza.

Quando lui vi è arrivato, questi si sono trasformati nel fiore di glicine tutti quanti. Allora il fratello minore ha appoggiato l’arco e freccia a Kawaya (significa il gabinetto costruito sopra il fiume, Kawa vuol dire il fiume e Ya è la baracca) di casa della ragazza.

Lei quindi, vedendo questi fiori, se n’è incuriosita e li ha portati nella casa. In questo momento, il fratello minore è entrato nella casa seguendola e poi, ha avuto subito un rapporto sessuale con lei. Dopo, loro hanno avuto un figlio.

E poi, lui ha detto a suo fratello:

“Ho già conquistato Izushi Otome.”

domenica 27 luglio 2014

“Kojiki” ~ le documentazioni delle faccende antiche ~121


Due foto del tempio scintoista Izushi

Volume secondo (57) 

La donna, quindi, ha detto:

“Del resto, io non sono tanto umile quanto da diventare tua moglie. Io voglio andare al paese del mio antenato.”

Appena ha detto cosi, lei, partendo dalla casa di Hihoko con una barca, è arrivata al porto Naniwa (Osaka) e vi si è fermata.

Dopo, a lei, essendo chiamata la Divinità Principessa Akaru, è dedicato il tempio scintoista Himegoso (questo tempio c’è stato in Naniwa una volta, ma, non esiste più adesso).

Ameno Hihoko invece, appena saputo che sua moglie è scappata via, ha attraversato il mare per raggiungerla. Lui pero, non è riuscito a entrare nel porto di Naniwa, perché la Divinità dello Stretto l’ha bloccato. Allora Hihoko è dovuto ritornare fino a Tajima (Una zona nella presente provincia Hyogo, che si affaccia al mare Giappone. Per andare a Osaka da Corea, bisogna passare questa zona) e vi si è fermato. Dopo di che, Hihoko ha sposato una donna chiamata Mahetsumi, figlia di Matao (un potente in Tajima), ha avuto un figlio chiamato Tajimamorosuku. Il figlio suo si chiama Tajimahine e il nipote Tajimahinaraki, che ha avuto tre figli, chiamati Tajimamori, (consultate per favore “Kojiki (91)”) Tajimahitaka e Kiyohiko.

E Kiyohiko, sposandosi con la principessa Tagima, ha avuto un figlio chiamato Suganomoroo e figlia Sugakudoyuradomi.

E Tajimahitaka, fratello maggiore di Kiyohiko, sposandosi con la sua nipote Yuradomi, ha avuto una figlia chiamata La principessa Takanuka, che è madre della principessa Okinaga Tarashi (l’imperatrice Jingu, consultate per favore “Kojiki (109)”).

A proposito, Ameno Hihoko ha portato otto tesori da Corea, che sono due Tamano O (consultate per favore “Kojiki (20)”), quattro Hire (una specie di scialle) che hanno potere di causare e calmare l’onda e il vento ciascuno e due specchi che proteggono il largo e la riva del mare. E un tempio scintoista chiamato Izushi è dedicato a questi otto tesori considerati grandi Divinità.

mercoledì 23 luglio 2014

“Kojiki” ~ le documentazioni delle faccende antiche ~120

La mappa della Corea antica, in cui la parte dipinta rossa è Shiragi

Un tempio in Shiragi

Volume secondo (56) 
 

C’era una volta, un principe del paese Shiragi (il nome vecchio di una zona in Corea), chiamato Ameno Hihoko (significa la Picca del Sole). Questo principe era venuto in Giappone. Il motivo è come seguente:

C’era uno stagno in Shiragi, chiamato Agunuma (il significato non è ben chiaro). Sulla riva di questo stagno, una donna umile faceva un pisolino. In questo momento, la luce del sole appuntava sulla sua parte privata femminile come un arcobaleno. Allora, un uomo  umile di passaggio se n'è accolto e ha cominciato a spiarla con la curiosità.

D’altra parte, questa donna si è incinta dal momento in cui faceva un pisolino e ha partorito una palla rossa. Quell’uomo quindi, le ha chiesto di dargli questa palla e avvolgendola con una stoffa, la metteva sempre alla vita.

Quest’uomo teneva la sua risaia in una valle. Quando lui è andato alla risaia con un bue che portava il cibo per i contadini, ha incontrato il principe Ameno Hihoko.

Hihoko gli ha domondato:

“Perché tu vieni a questa valle col bue? Forse tu hai intenzione di ucciderlo per mangiare la carne.”   

Dicendo cosi, il principe stava proprio per metterlo in prigione.

L’uomo ha risposto:

“No, io non ho niente quest’idea. Sto portando solamente il cibo per i contadini.”

Il principe pero, non l’ha ascoltato. Allora, l'uomo ha sciolto il pacco messo alla sua vita e ha regalato la palla rossa a Hihoko.

Per conseguenza, Il principe l’ha perdonato e ha messo la palla rossa accanto al suo letto. Fra un po’, poiché la palla si è trasformata in una ragazza bella, Hihoko l’ha sposata.

La moglie, preparando sempre il piatto buono, e l’ha fatto mangiare a suo marito. 
Tuttavia, lui non n'era molto ontento e la sgridava sempre con arroganza.

domenica 20 luglio 2014

“Kojiki” ~ le documentazioni delle faccende antiche ~119


Due foto del tempio scintoista Ujigami Jinja

Volume secondo (55) 

Il cadavere di Ohoyamamori era seppellito nel monte Nara. Questo principe Ohoyamamori è l’antenato della famiglia Hijikata, Heki e Harihara (questi tre nomi sono considerati che fossero state le famiglie potenti nella zona Tohtohomi (una parte della presente provincia Shizuoka).

Poi mentre il principe Ohosazaki e Ujino Wakino Iratsuko si cedevano il trono tra di loro, un pescatore ha offerto il pesce fresco. Tuttavia, Ohosazaki, rifiutando di accettarlo, l’ha fatto portare a Ujino Wakino Iratsuko. Lui anche ha fatto stessa cosa. Il pesce è andato e ritornato fra loro due e facendo cosi, i giorni già sono passati inutilmente. Poiché succedeva questa cosa spesso, il pescatore si è stancato d’andare e ritornare e si è messo a piangere.

Perciò è nato un proverbio: “Il pescatore si fa dannare dalla retata che ha pescato lui stesso.”

Ujino Wakino Iratsuko pero, è morto giovane quindi, il principe Ohosazaki è diventato il governatore del Giappone.  

(N.B

La storia che Ohosazaki e Ujino Wakino Iratsuko si cedevano il trono tra di loro, si trova anche nell’altro libro storico. Questa cosa può essere una leggenda che deriva dal confucianesimo. E poi, in quest’altro libro, c’è scritto che Ujino Wakino Iratsuko si è suicidato per far salire al trono suo fratello maggiore. Si considera che anche questa storia derivasse dall’idea cinese.

Comunque, nella città Uji è costruito un tempio scintoista chiamato Ujigami Jinja che è dedicato a Ujino Wakino Iratsuko. Questo tempio, non essendo molto chiara la data della fondazione, si dice che è la più vecchia costruzione rimasta fino ad oggi fra tutti i templi scintoisti in Giappone ed è registrato come il patrimonio culturale nel mondo dall'UNESCO in 1994. )

mercoledì 16 luglio 2014

“Kojiki” ~ le documentazioni delle faccende antiche ~118

L'albero Azusa

Mayumi

Volume secondo (54) 

Allora il barcaiolo ha risposto:

“Non sarà possibile.”

Il principe Ohoyamamori ha chiesto di nuovo:

“Come mai?”

La risposta è:

“Anch’io ho provato a ucciderlo spesso qua e là per la montagna, ma, non ne riuscivo mai. Perciò ho risposto in tal modo.” 

Quando la barca su cui è salito Ohoyamamori è arrivata a metà del fiume Uji, il barcaiolo (Ujino Wakino Iratsuko) l’ha inclinata e fatto cadere Ohoyamamori nel fiume. Lui invece, si è elevato a fior d’acqua fra poco ed è andato via a valle del fiume seguendo al corso dell’acqua.

In questo momento, Ohoyamamori ha cantato galleggiando:

“Tu, che stavi allo scalo del fiume Uji, sei molto bravo di manovrare il palo della barca. Vieni ad aiutarmi.”

Il suo desiderio pero, non era esaudito, perché i soldati nascosti sulla riva del fiume Uji sono apparsi simultaneamente da dappertutto e hanno minacciato Ohoyamamori incoccando una freccia. Lui quindi, è trascinato fino al capo Kawara (non è ben chiaro dov’era) e si è affogato.

Quando i soldati hanno sondato questo posto con l’uncino, hanno sentito un suono Kara Kara (la parola onomatopeica che si sente quando due materiali duri si scontrano), perché quest’uncino si attaccava all’armatura che Ohoyamamori portava sotto il vestito normale. Perciò questo posto si chiama il capo di Kawara.

E quando il cadavere di Ohoyamamori era ripescato con l’uncino, suo fratello giovane, Ujino Wakino Iratsuko ha cantato:

“L’albero Azusa (quello della famiglia betulla, poiché è molto duro, era usato solitamente per l’arco) e Mayumi (un albero della famiglia Euonymus alatus, anche questo era usato per l’arco), ho voluto tagliare tutti i due nel cuore, ma guardando la radice mi ricordo di te, guardando il ramo, mi ricordo di sorella. Mi ricordo sempre di te dolorosamente e alla fine, ho rinunciato a tagliare questi due alberi.”

(N.B

Questa canzone è troppo strana. Si considera che “due alberi” sia Ohoyamamori e “te” pure. Tuttavia “la sorella” no si sa chi è, e poi vi si trova una contraddizione, perché Ujino Wakino Iratsuko non ha rinunciato a uccidere suo fratello maggiore. Comunque, ho seguito testualmente.)

domenica 13 luglio 2014

“Kojiki” ~ le documentazioni delle faccende antiche ~117


Due foto del fiume Uji

Volume secondo (53) 

Dopo essere morto l’imperatore Oujin, il principe Ohosazaki, seguendo all’ordine di suo padre, ha ceduto il trono a suo fratello giovane Ujino Wakino Iratsuko. Il principe Ohoyamamori pero, non ne essendo d’accordo, ha voluto ottenere il trono e preparato segretamente l’arme per uccidere questo fratello giovane.

Tuttavia, il principe Ohosazaki ha saputo subito questo complotto e mandato il messaggero a Ujino Wakino Iratsuko per farlo sapere.

Ujino Wakino Iratsuko si è sorpreso molto di averlo sentito e prima di tutto, ha nascosto i soldati sulla riva del fiume Uji (sobborgo di Kyoto). Poi, ha coperto la cima del monte Uji con il sipario di seta e vi ha costruito una capanna provvisoria per far sedere un guardiano travestito da lui stesso. Questo guardiano si è seduto su una sedia e tanti sudditi stavano avanti a lui rispettosamente come se fossero di fronte al principe.

E poi, Ujino Wakino Iratsuko, pronosticando che Ohoyamamori attraversa il fiume, ha preparato una barca e un timone. E estraendo il liquido viscoso dalla radice di Kadsura Japonica (una specie della pianta rampicante), l’ha spalmato sul graticcio nella carena in modo che chiunque cade se lo calpesta.

Ujino Wakino Iratsuko quindi, essendosi travestito da un uomo molto umile con la giacca e pantaloni poveri, è stato nella barca per prendere il timone.

D’altra parte, il principe Ohoyamamori, nascondendo anche lui i suoi soldati, ha indossato un’armatura sotto il vestito normale.

Quando lui stava per salire su una barca, ha notato quel posto ornamentato sulla cima della montagna e creduto che il principe Ujino Wakino Iratsuko vi stesse. Perciò lui, non avendo nessuna idea che suo fratello giovane stia avanti a lui con la figura del barcaiolo, gli ha chiesto:

“Si dice che ci stia un grosso cinghiale molto brutale sulla cima di questa montagna. Io lo voglio uccidere. Tu pensi che lo sia possibile?”

mercoledì 9 luglio 2014

“Kojiki” ~ le documentazioni delle faccende antiche ~116


Il ritratto e la statua di Confucio

Volume secondo (52) 

Nel periodo dell’imperatore Oujin, era deciso il popolo da occuparsi di pesca, di navigazione, di amministrazione di bosco e montagna e poi anche quello da contribuire i prodotti montani alla corte imperiale.

Ed era costruito anche il laghetto Tsurugi d’irrigazione.

Poiché il popolo di Shiraghi (il vecchio nome di un paese di Corea) è venuto in Giappone, Takeshiuchi ha fatto costruire a loro un laghetto Kudara (il vecchio nome di un paese di Corea). Poi il re Shoko di Kudara ha regalato una coppia di cavalli all'imperatore tramite Achikishi (il nome di una persona coreana, venuta in Giappone) che è l’antenato della famiglia Achiki (quella che si è occupata tradizionalmente di segreteria nella corte imperiale). Poi, il re Shoko ha regalato anche una spada e uno specchio grande all’imperatore.

L’imperatore Oujin quindi, ha detto al paese Kudara:

“Se ci sia qualche saggio nel vostro paese, me lo mandate.”

Allora il re di Kudara ha mandato un uomo chiamato Wanikishi in Giappone, facendogli portare i dieci volumi di “Lun Yu (Discorsi di Confucio) e un libro del precetto di vita, scritto in mille lettere di Kanji. Questo Wanikishi è l’antenato della famiglia Fumino Obito (quella naturalizzata che si è occupata della professione letteraria). Inoltre, il re di Kudara ha mandato un saldatore coreano, chiamato Takuso e una tessitrice di paese Wu, chiamata Saiso.

Dopo di che, è venuto Niho, alias Susukori, l’antenato della famiglia Hata e Aya (queste due erano le grandi famiglie naturalizzate nel tempo antico), che era esperto di fermentare il Sakè.

Quando Susukori ha offerto il Sakè all’imperatore, lui si è ubriacato piacevolmente e ha cantato:

“Mi sono veramente ubriacato di Sakè, fermentato da Susukori. Ho preso una sbornia dal Sakè che caccia via la calamità e mi fa ridere felicemente.”

Cantando cosi, l’imperatore è uscito. E quando lui ha colpito col suo bastone una pietra grande sulla strada in Osaka, quella pietra lo evitava in fretta. Da quest’avvenimento, è nato un proverbio “Anche se la pietra dura evita la persona ubriacata.”

domenica 6 luglio 2014

“Kojiki” ~ le documentazioni delle faccende antiche ~115


Due foto del villaggio di Kuzu inYoshino

Volume secondo (51) 

Dopo aver cantato cosi, l’imperatore ha fatto sposare Kaminaga Hime con il principe Ohosazaki. Allora, il principe ha cantato:

“Vergine di Kohada (un toponimo, ma non si sa dov’è), paese lontano, siamo stati attorniati di voci clamorose ma ormai siamo riusciti a dormire insieme facendo il braccio mutuo al cuscino.”

Poi ha cantato ancora:

“La vergine di Kohada, paese lontano, è andata al letto con me senza esitazione. Io l’apprezzo molto. ” 

E poi, il popolo di Kuzu (consultate pere favore “Kojiki (68)”), guardando la spada portata dal principe, ha cantato:

“Il principe Ohosazaki, figlio brillante di Homuda (un distretto nella zona Kawachi in Osaka), porta una spada che è acuta alla parte sopra, invece attorno alla punta, si dondola un’ispirazione sacra. Sta dondolando Saya Saya (la parola onomatopeica quando il ramo di un albero si muove dal vento) come se fosse un albero cresciuto sotto quello secco d’inverno.” 

Poi, loro hanno fermentato il Sakè, utilizzando un mortaio rettangolare, fatto di quercia nel bosco di Yoshino (una zona in Nara), e l’ha offerto al principe. In questo momento, loro, suonando il tamburo con la bocca e danzando, hanno cantato:

“Gustate bene il Sakè, fermentato in un mortaio fatto nella pianura di quercia. Oh nostro signore!”

Questa canzone è stata cantata ogni volta che il popolo di Kuzu ha offerto il cibo all’imperatore fino a oggi.

mercoledì 2 luglio 2014

“Kojiki” ~ le documentazioni delle faccende antiche ~114

Junsai (nel vecchio tempo è stato chiamato Nunawa)

Tipico piatto di Junsai

Nobiru

Volume secondo (50) 

L’imperatore Oujin, sentendo dire che una ragazza chiamata Kaminaga Hime (significa la principessa di capelli lunghi), figlia del governatore Morogata nella zona Hyuga in Kyushu è molto bella, l’ha chiamata al suo palazzo per fargli servire. Tuttavia, quando la nave in cui salita la ragazza è arrivata al porto Naniwa (presente Osaka), il principe Ohosazaki l’ha vista e si è innamorato di lei. Lui quindi, chiamando il ministro Takeshiuchi, gli ha detto:

“Ti prego un favore, cioè, puoi chiedere all’imperatore di darmi quella ragazza venuta da Hyuga? “

Allora Takeshiuchi ha comunicato subito la richiesta del principe all’imperatore e ne ha ottenuto il consenso.

La situazione è andata cosi:

L’imperatore ha fatto tenere una foglia di quercia da versare il Sakè a Kaminaga Hime all’occasione della festa Niiname (1) e l’ha data al principe. In questo momento, l’imperatore ha cantato:

“Su, tutti, andiamo a raccogliere Nobiru (2). Vi si trova un albero di Mandarino profumato per strada, il cui ramo di sopra è seccato dagli uccelli e quello di sotto è rotto dagli uomini. A metà del ramo pero, è rimasto ancora qualche bocciolo.
Oh mio figlio, tu sposi con la ragazza cosi bella e luminosa come quel bocciolo rosso.”

E poi, l’imperatore ha cantato ancora:

“Non mi sono accorto che già qualcuno ha battuto un palo allo sbarramento nel laghetto Yosami (il nome di quello nella provincia Osaka) e neanche qualcuno ha già steso la mano per raccogliere Nunawa (3). Che stupido sono io! Che peccato!”

 (1)

Una delle cerimonie nella corte imperiale che è cominciata dal tempo vecchio. Questa festa si tiene in un determinato giorno all’autunno ogni anno. Cioè, in questo giorno, l’imperatore offre il riso appena raccolto alla Divinità e poi lo mangia.

 (2)

È una pianta perenne della famiglia giglio, la cui foglia nuova e gambo sotterraneo sono commestibili.

(3)

È un’erba acquatica perenne della famiglia ninfea molto vischiosa, la cui gemma e foglia nuova sono commestibili.