mercoledì 29 settembre 2021

La serie della letteratura giapponese ~450~


Due foto del drago

 


Un ministro, che è stato il ministro di sinistra all’anno 1309, poteva salire fino a Daijyu Daijin (N.B: In questo periodo, nel governo, ci sono stati due ministri, cioè di sinistra e di destra normalmente e il ministro di sinistra era il primo. Ma ogni tanto, quando c’era la persona adatta, si metteva questo Daijyou Daijin, che amministrava tutti i ministri e altri membri del gabinetto. Poiché questa posizione era altissima, quando non c’era la persona adatta, è stato lasciato il posto vacante.) per la sua nascita e anche per il suo personaggio.

 

Ma lui ha detto:

 

“Salire a questa posizione è troppo naturale per me. Io quindi, non ne voglio. Per me basta stare al ministro di sinistra.” E poi, dopo quando si è ritirato, lui si è fatto monaco buddista.

 

Dopo di che, ho sentito dire che, un altro ministro più giovane di lui, ammirando molto il suo modo di vivere, non voleva salire a Daijyou Daijin anche lui.

 

C’è un proverbio come seguente:

 

Per il drago che è salito al posto più alto, non c’è la maniera che scendere. Quindi lui si pente di esserci salito. (N.B: Questo proverbio significa che, per la persona che è raggiunta il massimo splendore, aspetta solo il declino. )

 

E poi, la luna cresce e cala. Per le cose, se uno sia raggiunto la cima di queste, comincerebbe a cadere.

 

Per tutte le cose, quando uno è raggiunto i limiti, lui già sta vicino a rovina. Questo è proprio logico.

domenica 26 settembre 2021

La serie della letteratura giapponese ~449~

 


Due oggetti intarsiati dalla conchiglia


Tsurezure Gusa (71)

 

Riguardo alle pitture e scritture sul paravento o sulla porta scorrevole, (chiamata Fusuma in giapponese), se queste siano scritte o dipinte male, non sarebbero solo brutte ma anche mi sembra che, il possessore stesso di queste sia irrilevante.

 

In genere, nel caso che gli arredamenti o arnesi in una casa non siano tanto belli, noi troviamo spesso l’illusione anche per il possessore della casa.

 

Ciò nonostante, io non dico che tutti devono avere gli arnesi magnifici. Invece, se uno tenga gli arnesi che sono fatti solo in modo da non rovinarli, oppure se uno li decori esageratamente per farli vedere come se fosse le cose rare e preziose, io li considererei un po’ problematici.

 

Secondo me, gli arnesi antichi e raffinati, e poi non troppo costosi saranno i migliori.

 

Un giorno, uno ha detto:

 

“Riguardo alla copertina dell’opuscolo, se la sia fatta dal tessuto molto sottile, si rovinerebbe subito. Questo è proprio un problema per me.”

 

Allora mio amico monaco ha detto:

 

“Nel caso che la copertina sia sottile, si sarebbe sfilacciata sia la parte sotto e sia sopra e anche la conchiglia intarsiata sull’asse sarebbe staccata. Ma la sarà più gustosa dopo essere successe queste cose.”

 

Io apprezzo molto la sua opinione. 

 

E poi, normalmente la gente dice:

 

“Nel caso dei numerosi opuscoli che consistono una unità, tutti devono essere uguali in apparenza.”

 

Ma un altro mio amico monaco dice:

 

“Secondo me, gli uomini mediocri vogliono radunare le cose completamente uguali.  Saranno meglio anzi, le cose irregolari.”

 

Io ammiro anche questo detto.

 

E altra persona ha detto:

 

“Non va bene se tutte le cose sono ben ordinate. Sarà più interessante di lasciare la cosa non completata perfettamente. Quando si costruisce il palazzo imperiale, si deve lasciare almeno una parte incompleta.”

 

Sentendo questa parola, mi ricordo che, fra le opere scritte dalla persona del tempo antico, si trovano tenti esempli in cui mancano alcuni paragrafi.

mercoledì 22 settembre 2021

La serie della letteratura giapponese ~448~


Due foto degli arti marciali


Tsurezure Gusa (70)

 

Di qualsiasi cosa, meglio non intromettersi. E una grande persona, solitamente non ha aria di chi sa tutto, anche se lo sa bene. Che è appena venuto a Kyoto dall’angolo sperduto, di solito, risponde subito per qualsiasi domanda come se conosca tutto.

 

Il suo atteggiamento è certo che è ammirevole una parte, ma, nel caso che, anche lui stesso creda della sua abilità veramente, lo sarebbe vergognoso.  

 

Secondo me, una persona che è consapevole di una certa cosa, non ne chiacchiera con leggerezza. E parla solo quando è domandato. Questa persona è eccellente davvero.

 

Mi pare che tutti amino quello che non c’entra proprio a loro stessi. Per esempio, il monaco s’interessa degli arti marciali, e al contrario, i guerrieri nella zona d’est non sanno il modo da scoccare una freccia. Inoltre, loro guerrieri fanno finta di sapere il Buddismo e compongono Waka e amano la musica.

 

Ma questo genere della gente, dovrebbe essere sempre più disprezzato per loro passatempo di cui hanno un’infarinatura, più che il loro campo grossolano.

 

Non solo il monaco, ma anche i tanti nobili amano gli arti marciali. Anche se loro vincono cento volte alle cento battaglie, non si può dire che loro sono intrepidi. O anzi, si può dire che loro hanno avuto solo la fortuna del temo.

 

Il guerriero autentico combatte fino al momento di perdere tutte le sue spade e frecce, e non si arrende mai ai nemici. E alla fine, lui muore con calma. Dopo della sua morte, la sua fama appare per primo. Questo è la strada del guerriero. Finche lui vive, lui non può essere orgoglioso del suo coraggio militare.

 

Comunque, secondo me, gli arti marciali sono le cose da agire la strada umana. O anzi, sono quasi le cose bestiali. Sarà inutile di amarli per noi tutti, tranne chi è nato nella famiglia del guerriero. 

 

domenica 19 settembre 2021

La serie della letteratura giapponese ~447~


Due foto del monaco giapponese

 


Tsurezure Gusa (69)

 

Quando capita o il felice evento o la sfortuna a una persona che è molto fiorente, ci si raduna tanta gente. Ma in questo caso, se si trovi un eremita, dopo aver annunciato la sua visita, che aspetta di entrarci fra i tanti ospiti, questa scena mi darebbe l’impressione un po’ brutta. Secondo me, per un eremita, anche se lui ha una certa ragione per visitarvi, sarà sperabile di stare sempre lontano dal mondo.

 

Nella società, sull’argomento molto diffuso allora, se una persona, nonostante che non ci dovrebbe entrare niente, lo conosca molto bene e parli o domandi di ciò agli altri con grande interesse, mi darebbe l’impressione molto strana.

 

Soprattutto, mi pare che un eremita che abita in campagna, domandi di ciò agli altri come se fosse la cosa di se stesso e ne parli troppo. Io non capisco come mai lui è al corrente di ciò. Comunque, questo tipo dell’eremita non è soddisfacente per me.

 

È antipatico anche una persona che divulga l’argomento raro e nuovo. Invece, uno che ignorava di ciò, fino a momento in cui lo diventava molto popolare, è raffinato.

 

Ogni tanto succede che, fra le persone informate di un argomento, se ne parla in modo allusivo facendo un cenno con gli occhi o ridendo, avanti alla persona che non lo conosce niente.

 

Questo atto si fa spesso dalle persone non sofisticate e incolte.

mercoledì 15 settembre 2021

La serie della letteratura giapponese ~446~

 


Due foto del tempio buddista Enryakuji


Tsurezure Gusa (68)

 

Io non capisco lo stato mentale della persona che si preoccupa di noia. Secondo me, non c’è niente altro migliore che stare da solo. Se uno viva adattandosi alla società, per il suo cuore sarebbe difficile di trovare la pace. Poi se uno abbia relazioni con gli altri, potrebbe dire quello che non intendeva dire, essendo consapevole degli occhi degli altri.

 

E ogni volta che lui gioca con gli altri o litica con loro, nasce la gioia o il rancore nel suo cuore. E di conseguenza, lui non può trovare la pace e l’equilibrio del cuore.   

 

E capitando spesso i vari pensieri nel suo cuore, sempre si preoccupa del vantaggio e svantaggio. Mi sembra che lui s’inebri sulla illusione. Poi anche mi sembra che lui sogni sempre.

 

Vivere preoccupandosi delle sciocchezze e perdere se stesso, in questo punto, tutti saranno uguali.

 

Invece, anche se non si è svegliato ancora, se uno viva nell’ambiente silenziosa staccandosi dal mondo e abbia ottenuto la pace del cuore, non attaccando le cose della vita, lui avrebbe la soddisfazione almeno per un po’ di tempo.

 

In Mo-he zhi-guan (1), c’è scritto che noi tutti dobbiamo smettere le cose che diventano la base dell’illusione, come la sussistenza, le relazioni sociali, imparare diverse cose e lo studio.

 

(1) È uno dei testi essenziali del Buddismo Tendai che è una delle scuole del Buddismo Mahayana, che è fondato da un cinese chiamato Zhi-yi nel sesto secolo. E lui ha predicato questo Mo-he zhi-guanm, cioè il pensiero della scuola Tendai, seguendo la maniera della pratica concreta e dopo di che, un suo discepolo ne ha scritto come il testo nell’anno 594.

 

E in Giappone, questo pensiero di Tendai è introdotto nel nono secolo dal monaco Saicho, e lui ha fondato Enryakuji (consultate per favore l’etichetta “Enryakuji”)), come il tempio principale della scuola Tendai in Giappone. Dopo di che, questo testo ha dato la grande influenza alla storia del Buddismo in Giappone.  

domenica 12 settembre 2021

La serie della letteratura giapponese ~445~

 


Due foto del formicaio


Tsurezure Gusa (67)


Ci sono le genti che si radunano come le formiche e vanno via. Fra queste, ci sono le genti molto varie come seguente:

 

Alcuni hanno la posizione molto alta e alcuni no.

Alcuni sono vecchi e alcuno no.

E ognuno ha il posto da andare e la casa da tornare. Quando scende la sera, loro dormono e si alzano alla mattina. Cosa è questo genere dell’attività della vita?

 

E tutti vogliono vivere lungo e non si fermano mai di desiderare il profitto.

 

Cosa aspettano facendo caso di se stesso così? Li aspettano solo la vecchiaia e la morte.

 

L’arrivo di queste due cose è molto veloce, di cui processo non resta mai nemmeno un momento.

 

Durante il periodo in cui se le aspetta, che tipo di piacere si trova?

 

Le genti che stanno negl’illusioni, non hanno paura della vecchiaia e della morte, perché loro sono allettati dall’onore e dal profitto e non riflettano mai sull’avvicinamento della fine della vita.

 

Al contrario, quelli che sono ignoranti si abbandonano al dolore di ciò. Perché loro inutilmente vogliono non cambiare se stessi per lungo e non sanno la ragione di “Tutto scorre”.

mercoledì 8 settembre 2021

La serie della letteratura giapponese ~444~

 


Due foto di Budda e Bodhisattva


Tsurezure Gusa (66)

 

Quando uno parla la bugia, dandola l’impressione verosimile e facendo finta di non conoscerla bene, ma, rendendola coerente, è veramente terribile. Perché, la sembra che sia vera.

 

Invece, la persona che l’ha ascoltata, quando questa bugia è onoraria per lei, non la nega.

 

E nel caso che tutti si divertono con questa bugia, è difficile di negarla da solo. Perciò, non c’è niente altra maniera che sentirla.

 

Ma, sentendola così, quello che dice la bugia, crede che la sia approvata da tutti, e pensa che tutti siano diventati i testimoni per lui, e alla fine, questa bugia sarà fissata come la cosa vera.

 

Comunque, ci sono tante bugie in questo mondo. Per non sbagliare la strada, sarà meglio di considerare che quasi tutte le cose in questo mondo sono comuni, cioè si trovano difficilmente le cose miracolose.

 

Quando uno privo dell’intelligenza parla una storia, di cui la maggioranza stupisce gli ascoltatori. Invece, la persona eccellente, di solito non parla la cosa strana.

 

Ciò nonostante, sul racconto del miracolo sulla Divinità o Budda, oppure sulla biografia della persona come l’incarnazione di Budda o Bodhisattva, non deve dubitare di ciò genericamente.

 

Sarà stupido di credere la bugia volgare mista in questi racconti sul serio, pero, sarà anche inutile di dire “Ma va!, non è possibile!”.

 

Perciò, per la persona che ha sentito i racconti di questo genere, sarà meglio lasciarli alla cosa vera grossolanamente, non credendoli sul serio, ma neanche dubitando di ciò sempre.

domenica 5 settembre 2021

La serie della letteratura giapponese ~443~

 



Tre foto del giardino giapponese nella casa privata


Tsurezure Gusa (65)

 

Forse perché la storia vera non è tanto interessante, quella che è tramandata fra il popolo, di cui la maggioranza è la bugia.

 

Normalmente, la gente, quando parala di qualche cosa, la dice molto esageratamente, ogni tanto anche inventando una storia.

 

Inoltre, dopo essere passati tanti anni, se uno la parli al posto lontano da questo luogo, potrebbe inventarla come vuole per attirare l’interesse degli ascoltatori.

 

E se questa storia sia scritta, la si sarebbe fissata come quella vera.

 

Della persona molto notevole ad ogni campo, uno che sa poco questo campo, dice come se parli di dio, ma, l’esperto non la vuole credere. Perché, la fama è differente dalla verità in tutto caso.

 

Quando uno parla delle cose a casaccio, senza preoccuparsi che se ne svela subito, l’ascoltatore capisce che questa non è altro che una chiacchiera infondata.

 

Poi, quando uno parla la bugia sniffando, cosi come l’ha sentito dall’altro, non è quella inventata da se stesso.

mercoledì 1 settembre 2021

La serie della letteratura giapponese ~442~

 


Due foto di Jibutsudou


Tsurezure Gusa (64)

 

Mi pare che, quando sento il nome di una persona, possa immaginare subito la sua faccia. Tuttavia, quado la vedo in realtà, è un po’ diversa da quella che immaginavo.

 

E quando ascolto l’avvenimento del vecchio tempo, io immagino che forse lo succedeva realmente attorno alla casa di tale o quale, e anche riguardo ai personaggi, tendo a pensare applicando alla persona che guardo proprio adesso.

 

Io ho avuto spesso questo genere dell’esperienza, ma solo io penso così? Oppure chiunque pensa così?

 

Poi, per caso, quello che dicono gli altri o guardo attualmente, e anche il pensiero di me stesso, mi sembra che siano successi una volta. Ma non posso ricordarmi quando era, pero, mi pare che io abbia avuto l’esperienza di questa cosa senza altro una volta. Anche questo fenomeno succede solo a me?

 

Secondo me, le cose volgari:

 

Quando una persona si siede, mette troppi arnesi attorno a se.

 

Sull’astuccio da scrittura, sono messi troppi pennelli.

 

In Jibutsudou (il piccolo tempio o la sala privata da collocare la statua di Budda), sono messe troppe statue.

 

Nel giardino sono messe le pietre e piantate le vegetazioni troppo.

 

In casa, ci sono troppi figli e nipoti.

 

Quando parlo con una persona, lei chiacchiera troppo.

 

Quando una persona prega Budda o Divinità, scrive il suo desiderio. Ma se lei elenchi sue buone azioni troppo, non sarebbe raffinato queto atto.

 

Invece, mettere troppo i libri sul carro o le spazzature nella pattumiera, non sarà tanto brutto.