sabato 28 luglio 2012

La storia di Samurai (22)

Sopra, la vista attuale della baia di Hakata
Sotto, il ritratto di Hojyo Tokimune


Non c’era più l’invasione dei mongoli. Punto di vista dalla forza di Yuan, poteva anche essere il terzo attacco. Ma, c’era il motivo che Khubilai non l’ha fatto più, perché loro combattevano non solo contro Giappone ma anche contro gli altri diversi paesi come Sakhalin, Vietnam, Ryukyu (attuale Okinawa) e Champa (il nome di un vecchio paese che fu stato nella penisola indocinese) e non hanno potuto ottenere il risultato desiderato in qualunque luogo. E dopo quando Khubilai era morto nell’anno 1294, ancora per trenta anni continuava loro prosperità e poi, a causa della lotta per il trono e del malgoverno fatto dai vassalli potenti, la dinastia Yuan si era disgregata ed era rovinata da Ming. Questa Ming era il nome di una dinastia fondata dal popolo Han (una tipica razza cinese dal tempo antico) che ha ricuperato la sovranità dai mongoli.
D’altra parte, in Giappone, il sintomo della caduta della famiglia Hojyo stava sorgendo.
Il governo, prevedendo il terzo e quarto attacco dei mongoli, ha dovuto chiedere la collaborazione ai Gokenin per allargare il muro difensivo sia economicamente sia per raccogliere la mano d’opera. E poi, naturalmente durante la guerra contro i mongoli, ha esatto una buona quantità di vettovaglie da ogni Shoen. Quindì, questa guerra ha appesantito il carico a tutti, cioè Gokenin, i nobili e il popolo. Soprattutto i Gokenin, che combattevano rischiando la loro vita, dovevano vivere sempre più in povertà, perché loro non hanno potuto avere nessun premio. Siccome questo tipo di guerra non era da poter espropriare il territorio dei nemici, il governo non ha potuto distribuire a loro i premi.
Il malcontento dei Gokenin era aumentato piano piano. Perciò, il Shikken dell'allora, chiamato Hojyo Tokimune ha cercato di rafforzare il potere del governo, se no si aveva paura che la famiglia Hojyo stava per crollare. Lui era l’uomo coraggioso e l’amante dello Zen.

A proposito, il Buddismo dello Zen, rispetto ad altre sette buddisti, era amato molto più dai Samurai e soprattutto nel periodo Kamakura era sviluppato notevolmente. Per quanto riguardo allo Zen, ne vorrei parlare un giorno più dettagliatamente, comunque.

Ma, Tokimune, prima di adempire le varie riforme che lui aveva desiderato, era morto quando aveva soltanto 34 anni. Suo figlio di 14 anni ha successo la posizione di Shikken, però naturalmente lui era troppo giovane per essere governante. Allora, come al solito, era condotta una disputa sul posto del tutore internamente.
Dopo di che, nella parte dell’est in Giappone, tenendosi sempre il seme della lotta intestina, il potere di Shikken era durato ancora per cinquantina anni. Allora, come era la situazione nella parte dell’ovest in Giappone, cioè nella corte imperiale?

martedì 24 luglio 2012

La storia di Samurai (21)


Sopre, due scene della battaglia navale
Sotto, il muro difensivo di pietre

Ma, stranamente, una mattina, le navi dei mongoli erano scomparse. Nessuno ha capito il perché. Ancora adesso è un mistero. Comunque, qui elenco alcuni motivi considerati dagli studiosi:

(1) Si è abbattuto il tifone.

(2) Era sorto un contrasto internamente, perché i soldati erano multinazionali di diverse razze come i mongoli, i cinesi e i coreani. Soprattutto, i cinesi e i coreani erano conquistati dai mongoli, quindì si può dire che a loro, essendo spinti per forza sul campo di battaglia, mancava lo spirito combattivo dapprima.

(3) La resistenza dei giapponesi era più forte che avevano previsto loro. Questa cosa li ha spronati di più alla perdita della loro volontà.

(4) Se veramente loro avessero voluto attaccare Giappone, sarebbe stato un po’ troppo poco il numero dei soldati “30000”, perciò in questo momento, poteva essere solo una ricognizione.

Cosi, si possono pensare i numerosi motivi, ma non si sa la verità…

Dopo, i giapponesi, costruendo il muro difensivo di pietre, si erano premuniti contro il secondo attacco.
A giugno nell’anno 1281, il corpo d’armata dei mongoli ha attaccato Giappone di nuovo. Erano arrivati prima 40000 soldati, misti dei mongoli e coreani, nelle 900 navi. E poi, anche 100000 soldati cinesi dovevano arrivare in Giappone nelle 4500 navi fra poco.
Il dolore dei coreani che erano spinti per due volte al campo di battaglia, era indicibile. Era la stessa cosa per i cinesi. Soprattutto, in Cina,  passando solo tre anni dopo l’estinzione della dinastia di Song meridionale, c’erano ancora tanti elementi scontenti. Khubilai doveva trattare questo problema ad ogni costo. Perciò inviare i numerosi cinesi in Giappone era proprio una magnifica occasione per liberarsi da questa seccatura per lui.
Sotto questa circostanza, non era possibile di tirar su il morale di tutti i soldati.
Era successo un accidente mentre i soldati del primo gruppo stavano preparando a sbarcare. Approfittando dell’oscurità della notte, si erano avvicinate due barche e da lì, gli uomini armati, trasferendosi sulla nave dei mongoli, hanno cominciato ad ammazzarli improvvisamente con la spada. I mongoli (naturalmente anche i coreani), mettendo la loro grande nave alla catena, hanno cercato di difendersi. Però, le barche ce n’erano tantissime, invece le navi dei mongoli erano troppo grandi e prive di flessibilità. Infatti, quando una nave era circondata da tante barche dei giapponesi, le altre navi non hanno potuto aiutarla. Cosi, questa volta, cambiando la tattica, i giapponesi erano riusciti d’avere il risultato della battaglia con la guerriglia. Inoltre, nella zona della spiaggia era costruito il lunghissimo muro di pietre. Era veramente diverso tutto l’aspetto rispetto a prima. Ai mongoli non sembrava che la cosa poteva andare facilmente.
Perciò loro, rinunciando di sbarcare da soli, hanno deciso di aspettare l’arrivo dei cinesi.
E proprio nel momento che due gruppi uniti hanno cominciato le operazioni di sbarco, erano assaliti da un tifone molto forte. Il giorno dopo, la grande flotta dei mongoli era scomparsa. Naturalmente quasi tutte le navi erano affondate e verso i sopravvissuti che stavano su una piccola isola chiamata Takajima, le barche dei giapponesi si erano precipitate. È considerato che più di tre quarti dei 140000 soldati multinazionali hanno perso la vita.
Ancora adesso, dal mare intorno a Takajima, vengono scoperti tanti resti delle navi dei mongoli.

sabato 21 luglio 2012

La storia di Samurai (20)

Sopra, il ritratto di Khubilai
Sotto,  Samurai in armi

Dopo di che, il regno di Shikken era pieno di difficoltà. Succedeva ogni tanto l’insurrezione di Gokenin oppure la lotta intestina nella famiglia Hojyo. Shikken ha dovuto sistemarlo ad uno ad uno o con la forza o con la tattica ingegnosa. Una volta, succedeva anche un accidente imprevisto. Cioè, il potere di Shogun che doveva essere solo l’ornamento sulla testa era troppo ingrandito. In questo caso, Shogun era cacciato subito da Kamakura e poi un’altra persona era chiamata di nuovo da Kyoto come Shogun.
Comunque, è durato cosi il governo di Kamakura per anni ed anni. E nell’anno 1274, il Giappone era assalito dalla prima crisi nazionale molto grave. Era l’invasione dai Mongoli.
Allora, Cina, essendo conquistata dai Mongoli, è stata nell’època della dinastia Yuan il cui imperatore era Khubilai Khan. Lui era l’ultimo figlio di Chinggis Khan, il fondatore di questo grande impero mongolico. Dopo la morte di padre, Khubilai, vincendo i suoi rivali nella lotta per il potere, era salito al trono in Da-du (attuale Pechino). Questo Khubilai ha conquistato non solo Cina ma anche Corea e altri paesi asiatici. Proprio a questo momento, Marco Polo, viaggiando con suo padre nell’oriente, è arrivato in Cina ed era concesso un’udienza a Khubilai. Si dice che loro hanno parlato di Giappone come il paese d’oro. 
Ormai, in Giappone non è rimasta quasi nessuna risorsa naturale, ma allora, era veramente il paese pieno di miniere d’oro. Era naturale che Khubilai ha scelto Giappone come il bersaglio per la sua prossima preda. Kubilai ha mandato per primo un messaggero in Giappone, ma i giapponesi, non avendo nessun senso di diplomazia, l’hanno ammazzato subito. Kubilai, pensando che ci fosse stato qualche disguido, l’ha mandato di nuovo, perché era incredibile per lui che il paese cosi piccolo come il Giappone disubbidiva al grande impero Yuan.
Però, i giapponesi hanno continuato ad ammazzare i messaggeri successivi, quindi l’uomo che era scelto per il messaggero ha dovuto prepararsi a morire in Giappone alla fine…
Dopo tutto, Kubilai ha deciso di usare la forza militare e ha ordinato un generale coreano di attaccare Giappone. A ottobre in 1274, è arrivato nella baia di Hakata il corpo d’armata di più di 30000 soldati in più di 900 navi, dopo aver calpestato 2 isole giapponesi chiamate Iki e Tsushima. Loro hanno cominciato a sbarcare da tre lati sulla terra. La tattica personale dei giapponesi non era valida per quella in gruppo di loro. Inoltre, loro usavano un’arma di fuoco che i giapponesi non avevano mai visto. Infatti, era durato il combattimento disperato per i giapponesi.
Fortunatamente, per il gruppo dei nemici che avanzava nella zona litorale, i giapponesi riuscivano a respingerlo. Perché questa zona, circondata dai boschi e montagne, era la terra scoperta durante la bassa marea che serviva come la fortezza naturale.
Ma la città di Hakata dove il grosso era sbarcato non ha potuto avere questo tipo della fortuna. La maggior parte della città era occupata e bruciata dai nemici e tante donne erano fatte prigioniere.
"Il Giappone sta nella crisi vitale."
 Tutti hanno pensato cosi.

martedì 17 luglio 2012

La storia di Samurai (19)

Sopra, attuale Rokuhara in cui c'era una volta l'ufficio di Tandai
Sotto, l'abito di tutti i giorni (sinistra)
e quello da cerimonia (destra)
 per Samurai nel periodo Kamakura

È veramente arrivato il periodo di Samurai. Dopo la vittoria su Gotoba, era stabilito il potere di Hojyo, con l’uso del sistema ereditario di Shikken. Per lo Shogun, quindì, Hojyo ha chiamato da Kyoto o uno dei figli del nobile o uno dei principi secondo la necessità, ma naturalmente non gli ha mai dato il potere effettivo. E poi Hojyo anche ha messo un ufficio distaccato il cui direttore era chiamato “Tandai” nella zona di Rokuhara (dove ci furono le case della famiglia Taira una volta) in Kyoto. Quest’ufficio di Tadai era istituto anche in Kyushu (uno delle quattro isole principali, che si trova al sud-ovest in Giappone) e in Nagato (l’estremo ovest in Honshu, vicino a Dannoura dove si era estinta la famiglia Taira), ma naturalmente quello di Kyoto era il più importante. E sempre uno della famiglia Hojyo era assegnato a Tajdai e si era occupato degli affari politici e militari e poi del giudizio in ogni zona.
Nel periodo di Shikken di terza generazione (chiamato Hojyo Yasutoki) era nato il primo codice per Samurai che consisteva di 51 articoli. Dopo l’apparizione di Yoritomo, in ogni Shoen (consultate “La storia di Samurai ~5~”), era inviato un amministratore locale chiamato Jito. Il proprietario di questo Shoen era o famiglia imperiale o un nobile o un tempio, che non l’ha amministrato direttamente. Sotto il proprietario ci sono stati vari posti delle persone che amministravano sostituendo il loro signore in un incarico. Jito era uno di questi posti, ma essendo armato, era molto più potente degli amministratori locali tradizionali. Infatti, Jito, chiedendo spesso i tributi fondiari molto gravi ai contadini, li ha messi in tasca quasi tutto. Teoricamente il lavoro di Jito era riscuotere il tributo dai contadini e pagarlo al proprietario prendendo una certa commissione. Ma, tanto più ingrandiva il potere di Jito quanto il tributo arrivava meno al proprietario. Inoltre, il percentuale dei tributi fondiari per i contadini, Jito decideva molte volte a volontà.  Quindì, all’època, è nato fra i contadini il modo di dire che non è possibile vincere i bambini che piangono e Jito.
Questo sistema di Jito, non era diffuso all'inizio tutto in Giappone, perché tanti proprietari ne erano contrari. Invece dopo quella guerra, il potere di Samurai era ingrandito incomparabilmente rispetto a prima e Hojyo, espropriando più di 3000 territori che possedevano i nemici, in cui ha mandato Gokenin (consultate “La storia di Samurai~14~”) come Jito. Naturalmente questi Gokenin erano quelli che combattevano per Hojyo e la designazione di Jito era la ricompensa a loro.
Siccome la moneta non era in circolazione allora, il grado della ricchezza dipendeva dalla grandezza e la fertilità del possedimento. Infatti, tutti i Samurai hanno rischiato anche la loro vita per ottenere il terreno migliore. Proprio la loro mentalità era cosi.
Quindì, succedeva spesso la lotta per il terreno fra i Samurai. Per giudicarla, era necessario di istituire lo statuto codificato. Questo codice che copriva solo la società di Samurai (esclusa quella di nobile), era chiamato Goseibai-Shikimoku oppure Joei-Shikimoku. Goseibai significa giudicare e Shiki-moku è la lista dei regolamenti dettagliati. Joei, invece è il Gengo (consultate “Todaiji ~1~”) dell’allora e se lo può chiamare in tutti i due nomi.

venerdì 13 luglio 2012

La storia di Samurai (18)

Sopra, una delle entrate per Kamakura
Sotto, il ritratto di Gotoba


Dopo la morte di Sanetomo, la famiglia Hojyo ha cominciato governare il mondo di Samurai come Sikken. Sikken significa l’assistente dello Shogun. Siccome Hojyo non era la famiglia da poter sedere sulla posizione dello Shogun, ha scelto di diventare Shikken ricevendo un figlio della famiglia nobile da Kyoto come Shogun. Ovviamente, questo “Shogun” era solo il nome e non aveva quasi nessun potere. Era proprio un burattino manovrato da Hojyo.
Allora, Gotoba era già l’ex-imperatore ma aveva il potere forte. Per l’uomo cosi in gamba e orgoglioso come lui, era veramente intollerabile di riconoscere la situazione del governo a Kamakura in cui era controllato dalla famiglia Hojyo di umili origini. Alla fine, lui ha deciso di rovinare la famiglia Hojyo e ottenere di nuovo la posizione del regnatore in Giappone sia di nome che di fatto. A Gotoba sembrava tanto facile di farlo, se ordinasse di attaccare Hojyo ai tutti con nome dell’imperatore. Certamente a Kamakura, non era che tutti i Gokenin erano d’accordo con Hojyo, quindi Gotoba e le sue persone vicine erano convinti della vittoria.
Ma, era impossibile di far retrocedere la storia.

Per tutti i giapponesi, era troppo duro di farsi nemico l’imperatore. Perciò, quasi tutti i Gokenin si erano agitati essendo di fronte a questa situazione. Se la congiuntura continuasse ad andare cosi, senz’altro il governo shogunato a Kamakura sarebbe rovinato. A questo momento, Masako, già invecchiata e ritirata dalla vita attiva, era apparsa di nuovo avanti a Gokenin. Lei li ha fatto il suo ultimo e migliore discorso, dicendo che se tutti i Gokenin volessero ritornare nella società come prima, cioè l’època in cui i Samurai furono i servitori umili alla classe aristocratica, sarebbe meglio di andare a Kyoto e inginocchiarsi sotto l’imperatore e i nobili, se no di combattere contro l’arma di Kyoto. E poi, lei ha aggiunto cosi:
“Tanto, il nostro nemico non è l’imperatore ma le sue persone vicine. Sono loro che hanno provocato l’imperatore di attuare questo progetto. Quindì, per noi non è altro che combattere contro i vassalli cattivi. Se non volete parteggiare per noi, mi uccidete prima e poi andate a Kyoto”.
Ascoltando le parole di Masako, tutti i Gokenin erano commossi e hanno giurato di combattere contro l’arma di Kyoto consolidando l’unione.
In caso di guerra, ovviamente è più forte il gruppo dei guerrieri professionali. Tutti i Gokenin di Kamakura erano gli uomini ardimentosi, invece quelli di Kyoto, c’era anche Samurai ma, purtroppo la maggioranza dei comandanti erano le persone vicine dell’imperatore (cioè i nobili oppure Samurai che erano diventati quasi nobili accanto all’imperatore). Per questo motivo, l’arma di Kyoto ha perso subito la guerra e Gotoba e suoi due figli (uno era imperatore e l’altro già abdicato al trono) erano esiliati.
Questa guerra civile era successa in 1221. Da quando la famiglia Taira ha preso il potere, circa per 50 anni, era quasi mai interrotta la guerra e lo spargimento di sangue in Giappone. Con l’occasione della vittoria di Hojyo, si può dire che la storia giapponese è cambiata drasticamente, cioè dal mondo dei nobili a quello di Samurai, e dal periodo di Kyoto a quello della provincia (Kamakura). Il Giappone era diviso in due e i due regnatori stavano nella parte dell’est (Shogun, ma in realtà Shikken) e dell’ovest (l’imperatore) insieme. Chi prendeva l’iniziativa nel mondo politico, però, era quello dell’est.

lunedì 9 luglio 2012

Intervallo (16) ~La vita di Kukai~5

Sopra, il ritratto di Kukai
Sotto, la statua di Kukai


Il bosco di Okuno-in
in fondo di questo bosco si trova il mausoleo di Kukai

Dopo di che, Kukai ha continuato a fare le varie attività. Oltre a quella religiosa, lui ha costruito il laghetto d’irrigazione nel paese Sanuki (suo luogo di nascita). Secondo la leggenda, non solo in questo paese ma anche dappertutto in Giappone, si trovano i pozzi che sono scavati da lui. Non si sa però, se tutta questa leggenda sia vera o no….
In 823, l’imperatore Saga gli ha dato il tempio Toji. Cosi lui ha avuto un risultato di ottenere 2 templi, l’uno privato e l’altro ufficiale. Dopo, è cominciata la vita più impegnativa di fare la spola fra Koyasan e Kyoto per lui.
Quando lui ha compiuto 58 anni, si è ammalato. Dopo di essere guarito, lui ha fatto una grande cerimonia della gratitudine per il ristabilimento a Koyasan, accendendo 10000 luci. A quest’occasione, lui ha scritto una frase di voto che è molto impressionante. Il significato è più o meno cosi:

Finche non esiste tutta l’anima viva, il mio desiderio ardente di salvare il popolo non finisce mai.

Ma, lui si sentiva che la malattia non era completamente guarita. Alla fine, in luglio dell’anno 832, ha cominciato a smettere di mangiare i cereali. E facendo la pratica religiosa di quello “il corpo, la bocca e l’intenzione” a Koyasan, ogni tanto andava a Kyoto, perché l’imperatore l’ha voluto vedere fortemente. Comunque, non mangiando i cereali, lui ha frequentato spesso da Koyasan a Kyoto anche nell’inverno (Koyasan, ovviamente è il posto molto nevoso!). Come mai lui era riuscito a continuare questa vita più di un anno? Da dove sorgeva questa energia? È un mistero.
Lui, infine, ha preavvisato ai suoi discepoli di entrare in Nirvana al 21 di marzo nell’anno 835. Al 15 di marzo, lui ha lasciato tre lettere del testamento ai discepoli. E dopo che si era lavato il corpo con l’acqua profumata e si era vestito dell’abito pulito, si era seduto con le gambe crociate. Sette giorni dopo, senza mangiare e bere, mantenendo la posizione seduta, era entrato in Nirvana. Questo non significa la morte. Quindì, i discepoli non hanno celebrato un funerale per lui e lo trattavano sempre come se fosse la persona viva.
Ancora adesso, a Koyasan, i monaci portano il cibo al Mausoleo di Kukai chiamato Okuno-in (significa l’edificio in fondo) ogni giorno e a marzo di ogni anno, fanno cambiare anche il suo vestito.
Dopo la sua morte (cioè l’entrata in Nirvana), l’imperatore gli ha regalato il titolo “Kobo Daishi” (“Ko” significa largo, “bo” è l’insegnamento di Budda e “Daishi” è il grande monaco, che totalmente significa il grande monaco che ha diffuso largamente l’insegnamento di Budda). In questo caso, Kobo è il nome nuovamente dato a lui e Daishi è proprio il titolo.
I posteri l’hanno chiamato “O Daishi sama” (“o” e “sama” ambedue, sono il modo di chiamare una persona col massimo rispetto). Oltre a Kukai, ci sono tanti monaci che hanno ricevuto il titolo di Daishi, però quando la gente chiama “O Daishi sama”, vuol dire solo Kukai. In Shikoku (l’isola in cui si trova il posto nativo di Kukai), ancora ci sono tante genti che pellegrinano i diversi templi adorando Kukai. Loro portano solitamente a tracolla una fascia su cui c’è scritta una frase “Dogyo Ninin”, che significa “Noi siamo sempre in due con Kobo Daishi”.
Alla fine, vorrei aggiungere una cosa. Cioè, per il suo nome Kukai.
“Ku” significa il cielo e “Kai” è il mare. Secondo me, non ci può essere l’altro nome che è adatto cosi giustamente per lui. Mi pare che lui era l’uomo talmente grande e inestimabile come il cielo e mare.

sabato 7 luglio 2012

Intervallo (15) ~La vita di Kukai~4

Sopra, Danjo-garan
Sotto, Kongobuji
(due costruzioni tipiche di Koyasan)

Kukai, autorizzato come il successore del Buddismo di Shingon Mikkyo, è ritornato in Giappone. Lui ha portato enorme quantità di sutra e altri vari oggetti necessari per fare il rito buddista. Prima di partire per Cina, lui fu un giovane anonimo, ma allora, era la persona del momento.
Il fondamento di Mikkyo, si dice che ce ne sono tre, cioè il corpo, la bocca e l’intenzione. Questo significa fare la meditazione Zen con il corpo, recitare Shingon con la bocca e ordinare di eseguire queste due cose a se stesso con l’intenzione. Shingon è una traduzione della parola “Mantra” in Sanscrito, che vuol dire la parola di verità. Si traduce anche come le formule sacre oppure divine. Comunque, quando si fanno le pratiche religiose se le recitano solitamente in lingua originale, cioè in Sanscrito sia in Cina che in Giappone.
Avendo questo carattere, si credeva che Mikkyo servisse soprattutto per risolvere problema fisico e sociale in questo mondo con l’abilità delle formule magiche di Shingon. Per esempio, curare un malato o far piovere quando era successa la siccità. Infatti, Kukai ha pregato per pioggia diverse volte in Shinsenen (il nome del giardino nel palazzo imperiale all’època di Heian) e si è detto che ne ha ottenuto successo qualche volta. E poi, naturalmente lui anche ha pregato ogni tanto per curare la malattia dell’imperatore. Perciò l’imperatore Saga, amando non solamente questo tipo di abilità di Kukai ma anche il talento di comporre poesia e di avere una bella calligrafia, ha voluto metterlo sempre accanto a sé. Però, Kukai, da qualche tempo aveva idea di costruire un tempio principale di setta Shingon. Dopo aver girato alcuni luoghi, ha trovato Koyasan come il posto ideale. Koyasan è il nome di una catena di montagna alta 1000m nella provincia Wakayama che dista circa 90km da Kyoto alla direzione del sud.
È veramente il complesso di montagne folte la cui parte centrale è formata come una conca. Questa è circondata da 16 picchi di cui 8 sono interni ed altri 8 esterni. Quindì la gente, stando su qualsiasi picco, può sentirsi come se fosse nel centro di 8 petali di loto. Proprio ha la forma misteriosa…
Il centro di conca ha la forma quasi come una pianura che ha una distanza un po’ più di 5400m dall’est all’ovest e 2160m dal nord al sud.
Su questa configurazione del terreno come la pianura, ci sono più di cento templi, 50 Shukubo (il nome del tempio che funziona come un pensione) e circa 7000 case degli abitanti e ci visitano tanti turisti sia giapponesi sia stranieri ancora adesso.
Comunque, o per caso o essere calcolato, Chan-an, Koyasan e Zentsuji (il posto dove è nato Kukai) si trovano tutti quanti a 34° 13´ di latitudine nord. Per non parlare degli altri, ma è molto difficile di pensare che “quello” Kukai ha scelto questo posto per caso. Ryotaro Shiba ha detto che Kukai avrebbe sovrapposto l’immagine di Chan-an a questo Koyasan. Se mai Kukai non si fosse incaricato di una missione di portare Mikkyo a Giappone, sarebbe rimasto in Chan-an per tutta la vita. Perché ci sembra che lui avesse il carattere molto più cosmopolitico del giapponese normale. Quindì, in Chan-an, magari poteva passare la vita più adatta alle sue larghe vedute anzi che in Giappone….

martedì 3 luglio 2012

Intervallo (14) ~La vita di Kukai~3

Sopra, il muro della città di Xian
Sotto, il tempio buddista Qinglongsi

Kukai non solo era bravo in calligrafia ma anche era abile di scrivere molto velocemente. Lui, traendo il massimo vantaggio dalla vasta conoscenza che ha acquisito dall’infanzia, ha scritto una lettera in cinese molto ritmica, fluente ed elegante senza sosta. Erano veramente eccellenti sia la frase sia il contenuto.
I funzionari cinesi, leggendola, erano rimasti quasi paralizzati dallo spavento, perché questa lettera era talmente impeccabile che anche per i cinesi non era tanto facile di scrivere in tal modo. Da questo momento, il loro atteggiamento per la comitiva giapponese era cambiato di colpo.  Loro hanno preparato ai giapponesi tutto quello che era necessario per viaggiare fino alla città Chang-an (la capitale di Tang dinastia, presente Xian).
Quando la comitiva era arrivata a questa città, il nome di Kukai era già famoso. Lui, approfondendo l’amicizia con i numerosi intellettuali cinesi, ha assorbito tante cose come l’astronomia, l’ingegneria civile, la pittura, l’architettura e perfino la ricetta per Tofu (formaggio di soia). Ma, senz’altro, quello che lui s’interessava di più era il buddismo esoterico (Mikkyo).
Mikkyo, dicendo molto semplicemente, è un Buddismo nato in India verso al settimo secolo e differente dal Buddismo essoterico, dà molto importanza all’istruire la dottrina oralmente. Cioè, si può dire che è l’insegnamento segreto che è trasmesso non tramite la scrittura ma per l’istruzione diretta dal maestro al discepolo. Perciò si chiama “esoterico”.
Allora, un monaco chiamato Huiguo abitava nel tempio buddista Qinglongsi. Lui era il maestro della settima generazione a Shingon Mikkyo (Shingon è il nome di una setta di Mikkyo) e stava cercando il candidato del successore suo, perché aveva la sensazione che la sua morte fosse vicina. Avendo circa mille discepoli, pensava giusto di sceglierne uno, ma fra di loro, non ha potuto trovare nessun uomo ideale come lui desiderava.
In questo momento, lui ha incontrato Kukai. Non appena l’ha visto, Huiguo ha avuto un’ispirazione che proprio lui era l’uomo adatto al suo successore. Huiguo ha insegnato a Kukai tutto quello che aveva acquisito dedicando due mesi, e poi quattro mesi dopo, era morto come se il ramo secco si fosse spezzato di netto.
In conclusione, Kukai ha ottenuto entro un po’ meno di due anni tutto quanto che aveva voluto. Teoricamente, lui doveva stare in Cina per 20 anni però, non c’era più nessuna ragione di rimanerci. Cosi, lui ha deciso di ritornare in Giappone, ma, la nave con cui era venuto in Cina era già partita e la prossima comitiva dei delegati non si sapeva quando veniva…
Infatti, secondo la storia giapponese, il prossimo invio dei delegati per Cina è progettato 30 anni dopo, cioè dopo della morte di Kukai!
Ma, lui era l’uomo veramente di buona fortuna. In quest’anno, per caso, era venuto dal Giappone il gruppo dei messaggeri per celebrare l’intronizzazione del nuovo imperatore cinese. Quindì, Kukai era riuscito a ritornare in Giappone con loro.

Sopra, il monumento di Kukai
Sotto, il rilievo di Huiguo e Kukai