martedì 17 luglio 2012

La storia di Samurai (19)

Sopra, attuale Rokuhara in cui c'era una volta l'ufficio di Tandai
Sotto, l'abito di tutti i giorni (sinistra)
e quello da cerimonia (destra)
 per Samurai nel periodo Kamakura

È veramente arrivato il periodo di Samurai. Dopo la vittoria su Gotoba, era stabilito il potere di Hojyo, con l’uso del sistema ereditario di Shikken. Per lo Shogun, quindì, Hojyo ha chiamato da Kyoto o uno dei figli del nobile o uno dei principi secondo la necessità, ma naturalmente non gli ha mai dato il potere effettivo. E poi Hojyo anche ha messo un ufficio distaccato il cui direttore era chiamato “Tandai” nella zona di Rokuhara (dove ci furono le case della famiglia Taira una volta) in Kyoto. Quest’ufficio di Tadai era istituto anche in Kyushu (uno delle quattro isole principali, che si trova al sud-ovest in Giappone) e in Nagato (l’estremo ovest in Honshu, vicino a Dannoura dove si era estinta la famiglia Taira), ma naturalmente quello di Kyoto era il più importante. E sempre uno della famiglia Hojyo era assegnato a Tajdai e si era occupato degli affari politici e militari e poi del giudizio in ogni zona.
Nel periodo di Shikken di terza generazione (chiamato Hojyo Yasutoki) era nato il primo codice per Samurai che consisteva di 51 articoli. Dopo l’apparizione di Yoritomo, in ogni Shoen (consultate “La storia di Samurai ~5~”), era inviato un amministratore locale chiamato Jito. Il proprietario di questo Shoen era o famiglia imperiale o un nobile o un tempio, che non l’ha amministrato direttamente. Sotto il proprietario ci sono stati vari posti delle persone che amministravano sostituendo il loro signore in un incarico. Jito era uno di questi posti, ma essendo armato, era molto più potente degli amministratori locali tradizionali. Infatti, Jito, chiedendo spesso i tributi fondiari molto gravi ai contadini, li ha messi in tasca quasi tutto. Teoricamente il lavoro di Jito era riscuotere il tributo dai contadini e pagarlo al proprietario prendendo una certa commissione. Ma, tanto più ingrandiva il potere di Jito quanto il tributo arrivava meno al proprietario. Inoltre, il percentuale dei tributi fondiari per i contadini, Jito decideva molte volte a volontà.  Quindì, all’època, è nato fra i contadini il modo di dire che non è possibile vincere i bambini che piangono e Jito.
Questo sistema di Jito, non era diffuso all'inizio tutto in Giappone, perché tanti proprietari ne erano contrari. Invece dopo quella guerra, il potere di Samurai era ingrandito incomparabilmente rispetto a prima e Hojyo, espropriando più di 3000 territori che possedevano i nemici, in cui ha mandato Gokenin (consultate “La storia di Samurai~14~”) come Jito. Naturalmente questi Gokenin erano quelli che combattevano per Hojyo e la designazione di Jito era la ricompensa a loro.
Siccome la moneta non era in circolazione allora, il grado della ricchezza dipendeva dalla grandezza e la fertilità del possedimento. Infatti, tutti i Samurai hanno rischiato anche la loro vita per ottenere il terreno migliore. Proprio la loro mentalità era cosi.
Quindì, succedeva spesso la lotta per il terreno fra i Samurai. Per giudicarla, era necessario di istituire lo statuto codificato. Questo codice che copriva solo la società di Samurai (esclusa quella di nobile), era chiamato Goseibai-Shikimoku oppure Joei-Shikimoku. Goseibai significa giudicare e Shiki-moku è la lista dei regolamenti dettagliati. Joei, invece è il Gengo (consultate “Todaiji ~1~”) dell’allora e se lo può chiamare in tutti i due nomi.