domenica 26 giugno 2016

Le serie degli antichi racconti giapponesi (125)


Due foto del presente monte Ausaka

Ugetsu Monogatari 14 (la storia della pioggia e luna)

~ scritto da Akinari Ueda ~

Asaji ga Yado (Capanna erbosa) ~ 2 ~

Il marito ha risposto:

“La vita in Kyoto potrà essere come quella sul legno galleggiante per me. Io veramente non trovo giusto di stare all’altro paese sconosciuto per lungo tempo. Sono certo che ci tornerò a questo autunno, quando la foglia di Kudzu (il nome latino è Pueraria Lobata, la pianta leguminosa) si rovescia dal vento. Tu, mi aspetti con calma e coraggio.”

Parlando cosi, la notte è finita e lui è partito per Kyoto col canto del gallo.

Questo anno, nella zona Kanto (la parte orientale del Giappone, dintorni di presente Tokyo), il governatore era in cattivi rapporti con il primo assistente suo ed è successa una guerra civile fra di loro. Dopo tutto, la residenza del governatore era bruciata completamente e lui è dovuto andare in esilio nel paese Shimofusa, dove c’era il suo alleato.

Dopo di che, tutta la zona Kanto era coinvolto in grande disordine e non c’era nessun amministratore forte. Gli anziani sono fuggiti e nascosti nella montagna e i giovani erano richiamati al campo di guerra come i soldati.

Allora, le donne e i bambini, sentendo dire ogni tanto “Oggi sarà bruciato qua” “Domani ci attaccheranno i nemici”, correvano qua e là cercando di una via di scampo con lacrime.

La moglie di Katsushiro ha voluto fuggire a qualche luogo più sicuro ma, contando sulle parole della promessa di suo marito, è rimasta a casa con tanta ansia.

Quanto è diventato l’autunno pero, il marino non è tornato neanche arrivata la notizia.

Lei, pensando l’inattendibilità del cuore umano e il peggioramento delle condizioni sociali, aveva del risentimento verso la crudeltà di marito e si lamentava di se stessa, e ha composto una Waka (la poesia tradizionale giapponese, composta di 31 sillabe) come seguente:

“Minousawa hitosimotsugeji ausakano yuzukedoriyo akimokurenuto”

(Traduzione:

Io sto aspettando mio marito sinceramente ma lui non ci torna. Forse nessuno potrà fargli sapere la mia tristezza. Tu, l’uccello che abiti nel monte Ausaka, che significa il posto dell’incontro, poiché stai abbastanza vicino a Kyoto, informa mio marito d’essere già passato l’autunno della promessa.)

Lei pero, non aveva nessuna maniera da spedire questa poesia a Kyoto, che era troppo lontano da lei.

Diventando tanto più pericoloso il mondo, quanto più inquietante anche il cuore di gente.