domenica 20 ottobre 2019

La serie della letteratura giapponese ~ 262~

Sopra, il campanile del tempio buddista Kiyomizu
Sotto, il tempio Kiyomizu





Makura no Soushi (262)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (261)

Duecento ventisettesimo

Quando io mi chiudevo nel tempio buddista Kiyomizu (1), l’imperatrice mi ha fatto portare una lettera da una messaggera apposta. Questa lettera era la carta rossastra importata dalla Cina su cui c’era scritta una frase con Waka come seguente:

Waka: “ Yamachikaki Iriainokaneno Koegotoni Kourukokorono Kazuwashiranamu”

La traduzione: Si sente il suono della campana dal tempio buddista situato vicino a una montagna. Ad ogni suono che sento, ti penso con nostalgia e forse anche tu, capirai il mio cuore.

La frase: Tu vi stai per lungo tempo. Quando tornerai da me?

La carta per scrivere la risposta, ho lasciato tutto a mia casa e non tengo con me quella che merita a mandare all’imperatrice. Perciò. io ho scritto la risposta su un petalo di loto di colore viola.

(1) Dalla metà del periodo di Heian, era generalizzata di chiudersi in un tempio sia buddista sia scintoista. Lo scopo è che, è proprio per purificarsi, addestrarsi e pregare Budda o Divinità, staccandosi dal mondo laico per un certo periodo. Chi vuole chiudersi nel tempio, decide in anticipo quanto tempo ci starà.
Il periodo è diverso per ogni persona, per esempio sette giorni, cento giorni, mille giorni, tre anni oppure solo una giornata (giorno e notte).
Nel caso della persona normale (cioè non è quella religiosa), era molto popolare di recitare il sutra e immaginare la figura di Budda nel cuore (nel caso di chiudersi nel tempio buddista).
In questo caso, si immagina che Shonagon fosse stata nel tempio almeno sette giorni o un po’ di più. L’imperatrice quindi, l’ha sollecitata a tornare presto al palazzo suo.
Comunque, si capisce che, quanto era importante l’esistenza di Shonagon per l’imperatrice.