domenica 27 ottobre 2019

La serie della letteratura giapponese ~ 264~


Due foto del tempio scintoista Aritoshi



Makura no Soushi (264)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (263)

(La sezione 228 è saltata)

Duecento ventinovesimo (2)

1)   Il secondo aneddoto:

C’era una volta, non so se sia vero o no, un imperatore che amava solo i giovani e ammazzava il popolo che aveva più di quaranta anni. Allora, gli anziani, allontanandosi dalla capitale, si erano nascosti nella campagna remota e nella città non si trovava nessuna gente vecchia. A questo momento, c’era un generale giovane molto intelligente e favorito dell’imperatore, che aveva i genitori di circa settanta anni. Questi due avevano tanto paura pensando che, quale biasimo subiranno, se siano trovati dall’imperatore. Già la gente cha ha quaranta anni, sarà ammazzata, allora loro che hanno settanta anni, con che maniera sarà puniti?

Ma, poiché loro figlio era devoto ai genitori, non ha voluto di farli abitare lontano. E, volendo vederli almeno una volta al giorno, ha scavato la terra dentro sua casa e ci ha costruito una stanza per farli abitare. Poi, lui ha detto a tutti, naturalmente anche all’imperatore, che i suoi genitori sono andati alla campagna lontana.

Comunque, secondo me (Shonagon), è tanto strana questa cosa. Si potevano lasciare gli anziani se loro stanno in casa zitti. Era orribile il regno di questo imperatore!

Quelli genitori, non saranno stati della famiglia di alta classe, ma, erano conosciuti come le persone riflessive e saggie. E anche il loro figlio, il generale, era giovane ma fidato, perciò lo amava molto l’imperatore.

Allora, l’imperatore cinese, volendo conquistare il Giappone, spesso metteva l’imperatore giapponese in difficoltà con domande irragionevoli. E una volta, quel cinese ha mandato al Giappone un legno di lunghezza circa 60cm, raschiato perfettamente liscio in tutta la parte, domandando:

“Potete distinguere la radice e la punta di questo legno?”

L’imperatore giapponese allora, non sapeva che fare, perché non ha potuto trovare nessuna maniera da distinguere.

Il generale giovane, vedendo la situazione tanto dura dell’imperatore, è andato ai genitori e ha raccontato la storia.
Allora, suo padre gli ha risposto:

“Tu vai a un fiume molto torrentizio e ci getta il legno ortogonalmente e orizzontalmente alla direzione del corso.  Allora il legno gira e verrà portato dal corso del fiume. Tu quindi, annota ““la radice”” all’estremità davanti del legno e lo manda alla Cina.”

E lui è andato all’imperatore e ha detto quello che suo padre gli ha insegnato, facendo finta che questo è l’idea di lui stesso. L’imperatore quindi, ha fatto fare ai cortigiani cosi come il generale aveva raccontato e ha mandato il legno su cui è marcato della punta e radice alla Cina. Era giusto davvero!