martedì 15 novembre 2011

La Storia di Genji, il prìncipe splendente (22)

Nonostante la richiesta di Genji, Akashi non voleva venire a casa di Genji. Quindì lui le chiese di consegnargli almeno la bambina. Ovviaménte Akashi si era tormentata molto ma pensando del futuro di fìglia, decise di consentire ai desideri di Genji alla fine.
Genji, dopo aver preso la fìglia in sua casa, organizzò una cerimònia da metterle l'Hakama (un tipo di pantalóni da mettere ai bambini sia maschi che fémmine di 3 ~ 7 anni, celebrando la loro créscita).
La primavèra dell'anno pròsssimo, attórno di Genji, accadeva la sventura sucessivaménte.  Prima, era morto il ministro (suòcero di Genji) e poi, anche Fujitsubo lasciò questo mondo. La tristézza di Genji era indicìbile. Non solo lui ma anche tanti altri che avevano servito a Fujitsubo erano affranti dal dolóre. Fra questi, l'afflizióne di un mònaco era particolare. Perché lui era stato sempre vicino a Fujitsubo e pregava per lei ed ogni tanto esercitava anche il còmpito come consiglière per le cose sia private che ufficiali. Quindì lui sapeva quel segréto della nàscita del bambino di Fujitsubo.
"Ovviaménte bisogna mantenere il segréto..."
"Ma è giusto di lasciare l'imperatóre così in ignoranza? Se l'imperatóre contìnui a vìvere senza sapendo chi è il vero padre, potrebbe incontrare l'intoppo grave nella seconda vita "
Nel suo cuore si combattevano ininterrottaménte queste due idee. Naturalménte a noi che viviamo nell'època attuale sembra molto strano guesto modo di pensare. Però nel vècchio tempo, ciò era òvvio. La gente, aveva talménte paùra della seconda vita.
E una notte, quando lui era stato in servìzio notturno, lo rivelò all'imperatóre infine. Dopo di che, l'imperatóre languiva molto e cominciò fino a pensare di cèdere il trono a Genji.
Genji ne rifiutò sùbito. Ma, non parlando chiaraménte, lui riusciva a congetturare che l'imperatóre aveva già saputo il segréto. Lui cercava furtivaménte il svelatóre, ma non lo poté trovare. Comunque lui, a ogni modo, decise di comportarsi da un vassallo davanti all'imperatóre.