mercoledì 1 settembre 2021

La serie della letteratura giapponese ~442~

 


Due foto di Jibutsudou


Tsurezure Gusa (64)

 

Mi pare che, quando sento il nome di una persona, possa immaginare subito la sua faccia. Tuttavia, quado la vedo in realtà, è un po’ diversa da quella che immaginavo.

 

E quando ascolto l’avvenimento del vecchio tempo, io immagino che forse lo succedeva realmente attorno alla casa di tale o quale, e anche riguardo ai personaggi, tendo a pensare applicando alla persona che guardo proprio adesso.

 

Io ho avuto spesso questo genere dell’esperienza, ma solo io penso così? Oppure chiunque pensa così?

 

Poi, per caso, quello che dicono gli altri o guardo attualmente, e anche il pensiero di me stesso, mi sembra che siano successi una volta. Ma non posso ricordarmi quando era, pero, mi pare che io abbia avuto l’esperienza di questa cosa senza altro una volta. Anche questo fenomeno succede solo a me?

 

Secondo me, le cose volgari:

 

Quando una persona si siede, mette troppi arnesi attorno a se.

 

Sull’astuccio da scrittura, sono messi troppi pennelli.

 

In Jibutsudou (il piccolo tempio o la sala privata da collocare la statua di Budda), sono messe troppe statue.

 

Nel giardino sono messe le pietre e piantate le vegetazioni troppo.

 

In casa, ci sono troppi figli e nipoti.

 

Quando parlo con una persona, lei chiacchiera troppo.

 

Quando una persona prega Budda o Divinità, scrive il suo desiderio. Ma se lei elenchi sue buone azioni troppo, non sarebbe raffinato queto atto.

 

Invece, mettere troppo i libri sul carro o le spazzature nella pattumiera, non sarà tanto brutto.