mercoledì 29 aprile 2020

La serie della letteratura giapponese ~ 316~


Due foto dell'uomo che suona il flauto




Makura no Soushi (316)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (315)

Duecento settantesimo sesto

Quando la luce del sole gioca sul giardino del palazzo imperiale, oppure a tarda notte, verso l’ora del topo, io immagino che l’imperatore avvia già dormito, invece si sente la sua voce che chiama Kuroudo  (consultate per favore “La serie della letteratura giapponese ~ 7 ~”) e poi dopo, l’imperatore comincia a suonare il flauto. È molto suggestivo. Perché, lui è veramente bravo suonatore!

Duecento settantasettesimo (1)

Il signor Minamoto no Narinobu (il generale di 23 anni) è il nipote dell’ex-imperatore defunto. Lui è bell’uomo e gentile, e si è innamorato di una figlia del governatore di Iyo (una zona nell’isola di Shikoku, la presente provincia Ehime). Ma questa figlia ha dovuto andare a Iyo, seguendo suo padre, e quando lui si congedava da lei, come sarà stato il dolore dell’addio per lui!

Ho sentito dire che, lui l’ha visitata alla notte prima della partenza del suo caro, e se n’è andato sotto la luna che era ancora visibile appena. A quel momento, la sua figura vestita di Noushi (il vestito normale del nobile) quanto sarà stata bella!

Lui visitava spesso la residenza dell’imperatrice e a quell’occasione, era abitudine di passare la notte chiacchierando con noi. Era il tipo che diceva distintamente male o bene delle cose e delle persone.

Allora, c’era una ancella chiamata Hyoubu. Lei era una donna molto mediocre e non aveva presenza di spirito. Tuttavia, lei stessa si credeva molto spiritosa e voleva sempre ficcare naso a tutta la scena. L’imperatrice quindi, aveva avversione per lei e ogni tanto diceva “importuna”, ma nessuna non ne ha fatto sapere a lei.

Da una parte, io sono stata con una amica chiamata Shikibu no Omoto, sia notte sia giorno, quando siamo state nel palazzo imperiale. E spesso, anche l’imperatore è venuto a vederci.

Una notte, quando noi due abbiamo dormito in un posto interno, abbiamo sentito una voce che ci chiamava ripetutamente. Ma noi, pensandola fastidiosa, abbiamo fatto finta di aver dormito.