mercoledì 27 aprile 2022

La serie della letteratura giapponese ~510~

 

Sopra, il tempio Kouzanji
Sotto, il monaco Myoue



Tsurezure Gusa (132)

 

Il monaco Myoue nel tempio buddista Kouzanji (1), conosciuto come la persona di grande virtù, quando ha passato per una strada, ha visto un uomo che lavava il cavallo. Poiché questo uomo ha detto “Ashi, ashi (2)”, Myoue vi si è fermato e gli ha chiesto:

 

“Ho sentito una parola molto venerabile “Aji, aji (3)”.  Il padrone di questo cavallo sarà tanto virtuoso. Chi è il proprietario del cavallo?”

 

Allora l’uomo ha risposto:

 

“È il signor Fushou (4).”

 

“Oh, che è meraviglioso! Sarebbe Ajihon Fushou! (5) Ho potuto incontrare proprio un miracolo molto bello.”

 

Così, lui si è commosso fino alle lacrime.

 

(1) Kouzanji si trova nel monte Toganoo, situato nella parte nord-ovest di Kyoto. E Myoue, vissuto 1173~1232, è uno dei monaci buddisti rappresentativi nel periodo di Kamakura. Era il buddista molto puro e aveva continuato a dedicarsi a pratiche ascetiche leggendo tanti sutra e meditando sempre sul Buddismo, nella montagna lontano da posti abitati.

 

(2) Ashi significa i piedi.

 

(3) Aji vuol dire la lettera di “A” in sanscrito, che significa il simbolo di tutti gli esseri nel buddismo esoterico.

 

(4) Fushou era il funzionario nella polizia a quel tempo. E questo uomo era il servitore del funzionario.

 

(5) È un termine buddista, che significa:

 

Aji è l’essere assoluto e concretizza la verità di Fushou e Fumetsu (significa che non fa nascere niente e non s’estingue mai, cioè la parola usata per esprimere che non c’è nessuna esistenza assoluta nel punto di vista del mondo liberato completamente dalla incarnazione).

 

N.B:

 

Questo è la storia un po’ umoristica, che esprime, vedendo dagli occhi del popolo normale, quanto è ingenuo e ignorante l’uomo che vive nel mondo profondo, remoto dalla società.

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