Tsurezure Gusa (129)
Un monaco, chiamato Gyoren, che
abitava in Hiden-in (il tempio costruito in Kyoto, per espropriare e salvare il
malato, l’orfano e il mendicante) fu un Samurai molto coraggioso e famoso nella
zona d’est una volta.
Un giorno, un suo compaesano l’ha
visitato e loro due chiacchieravano a lungo. A questo momento, questo compaesano
ha detto:
“Secondo me, la gente della zona d’est
merita di affidare. La gente della città di Kyoto invece, promette solo con la
lingua, ma non è sincera.”
Allora, il monaco ha detto:
“Voi pensate così, pero, io,
abitando in Kyoto per lungo tempo, ci ho amici cari ormai. Vedendo dal mio caso
quindi, non penso che la gente di Kyoto sia inferiore di quella della zona d’est.
Generalmente, la gente di Kyoto è molto calma e misericordiosa, perciò quando
uno le ha chiesto qualcosa con la parola apposta, lei non può rifiutarla decisamente.
E lei, non potendo dire francamente quello che pensa, acconsente a ciò
timidamente, ma lei non ha intenzione di ingannarlo mai. Tuttavia, poiché la
maggioranza di Kyotani è povera e non ha tanta agiatezza, è naturale che non
può effettuare la promessa. La gente della zona d’est, è la mia compaesana. Ma,
in effetti, non è gentile e nemmeno tanto umana. Loro sono solo rozzi, quindi,
possono rifiutare candidamente dapprima. Ciò nonostante, il popolo della zona d’est
è ricco normalmente, e di conseguenza, può ottenere la fiducia dagli altri.”
Poiché questa spiegazione è ragionevole,
il suo compaesano se n’è convinto.
Questo monaco, avendo l’accento
dialettale, mi pareva che fosse rustico
e non avesse capito bene il punto delicato del sutra buddista. Tuttavia,
sentendo questa parola, ho cominciato a rispettarlo.
Essendo tanti monaci, per diventare
il padrone di un tempio per un monaco, non è molto facile. Ma, lui ha il cuore
flessibile così, perciò lui ha potuto avere successo.
Io ne penso così.