domenica 24 aprile 2022

La serie della letteratura giapponese ~509~

 

Sopra, il garofano selvatico
Sotto, il giaggiolo




Tsurezure Gusa (131)

 

Sulla morte di una persona, nel caso che era imponente il suo comportamento dell’ultima ora, la gente spesso lo ammira.

 

Secondo me, se uno sia morto nella pace, ne sarebbe ammirevole. Basta solo così. Invece, una persona stupida racconta aggiungendolo l’aspetto miracoloso e misterioso, e loda molto la parola e il comportamento dell’ultimo momento suo dalla impressione sbagliata. Questo può darsi che sia contro della volontà del morto.

 

Il momento supremo di una persona è la cosa molto importante. Anche se sia una persona magnifica, quasi come è quella personificata del dio o di Budda, non può giudicarlo. E anche se sia una persona assai colta, non può penetrarlo.

 

Secondo me, basta che sia tranquilla la morte nostra. Perciò, noi non dobbiamo giudicare bene o male dell’ultima ora di una persona, solo con la parola degli altri.

 

N.B:

 

Il popolo, da molto tempo, s’interessava sempre della morte. Soprattutto, dal tempo antico al medioevo, era molto notevole questa tendenza. Di conseguenza, in Giappone, è continuato a scrivere le varie scritture della biografia di una persona famosa, mettendo accento sul suo comportamento dell’ultima ora.

 

Questo genere della scrittura, si trova vastamente nel racconto tradizionale e anche nel diario del nobile. E nel maggiore caso, è risultato che fa nascere la prosa troppo fiorita dall’emozione e l’impressione a modo suo del scrittore. Invece Kenkou, l’autore di questo saggio, era persona che pensava sempre della vita e morte della persona. Perciò, si può suppore che lui pensava inutile di parlare della morte con loquacità.