domenica 3 aprile 2022

La serie della letteratura giapponese ~503~

 


Due foto della malva


Tsurezure Gusa (125)

 

Una volta, un signore ha buttato tutti i fiori di malva, che decoravano l’avvolgibile per la festa di Kamo, dicendo:

 

“Quando la festa è finita, non servono più i fiori di malva, ormai.”

 

Mi sembrava che il suo atteggiamento non sia tanto elegante, ma, poiché ne ha fatto il nobile di alta classe, pensavo che forse sarà giusto il suo atto.

 

Tuttavia, una dama ha recitato Waka come seguente:

 

Kakuredomo Kainakimonowa Morotomoni Misunoaoino

Karehanarikeri

 

(La traduzione: Io lascio i fiori di malva seccati sull’avvolgibile ancora adesso, pero, mi dispiace che non li posso vedere con te.)

 

Comunque, si capisce che lei ha lasciato i fiori di malva nella sua casa, anche se siano seccati.

 

E la ancella Sei Shonagon (l’autrice del saggio “Makura no Soushi”) ha scritto come seguente:

 

“Quello che mi fa sentire la nostalgia, è proprio il fiore di malva seccato.” È il detto veramente bello!

 

E anche Kamono Nagaakira (l’autore del saggio “Houjyouki”) ha scritto nel racconto di quattro stagione, come seguente:

 

“Io vedo ancora i fiori di malva dopo che sono usati alla festa. Per me è più sublime quello seccato, anzi che è fresco.”

 

Anche per me, è già deplorevole che si seccano questi fiori da natura, sarà più spiacevole di buttarli subito.