Tsurezure Gusa (125)
Una volta, un signore ha buttato
tutti i fiori di malva, che decoravano l’avvolgibile per la festa di Kamo,
dicendo:
“Quando la festa è finita, non
servono più i fiori di malva, ormai.”
Mi sembrava che il suo atteggiamento
non sia tanto elegante, ma, poiché ne ha fatto il nobile di alta classe, pensavo
che forse sarà giusto il suo atto.
Tuttavia, una dama ha recitato Waka
come seguente:
Kakuredomo Kainakimonowa Morotomoni
Misunoaoino
Karehanarikeri
(La traduzione: Io lascio i fiori
di malva seccati sull’avvolgibile ancora adesso, pero, mi dispiace che non li
posso vedere con te.)
Comunque, si capisce che lei ha lasciato
i fiori di malva nella sua casa, anche se siano seccati.
E la ancella Sei Shonagon (l’autrice
del saggio “Makura no Soushi”) ha scritto come seguente:
“Quello che mi fa sentire la
nostalgia, è proprio il fiore di malva seccato.” È il detto veramente bello!
E anche Kamono Nagaakira (l’autore
del saggio “Houjyouki”) ha scritto nel racconto di quattro stagione, come
seguente:
“Io vedo ancora i fiori di malva
dopo che sono usati alla festa. Per me è più sublime quello seccato, anzi che è
fresco.”
Anche per me, è già deplorevole che si seccano questi fiori da natura, sarà più spiacevole di buttarli subito.