Tsurezure Gusa (104)
In un posto chiamato Shukugahara
(un greto che si trova nella presente città Kawasaki), c’era una capanna dove si
sono radunati tanti Boroboro (una specie dell’eremita vagabondo) e loro passavano
i giorni recitando il nome di Budda Amitabha.
Allora, vi è venuto un straniero e
ha chiesto a loro:
“Scusate, per caso c’è qui un eremita
chiamato Iroosi?”
Fra questo gruppo, dunque, si
sentiva la voce di un uomo:
“Si, sono io. Chi è che mi
chiamate?”
Quello straniero ha risposto:
“Mi chiamo Shirabonji. Ho sentito
dire che, il mio maestro, quando è stato nella zona d’est, è ammazzato da un
vagabondo chiamato Irooshi. E ci sono
venuto per vendicare il mio maestro.”
Allora Isooshi ha detto:
“Oh, ben venuto! Me ne ricordo. Ma
non facciamo il duello qui, perché non voglio contaminare questo posto. Andiamo
vicino al fiume e duelliamo. E io vorrei dire a tutti, di non fare il rinforzo
a noi due.”
E poi, loro due sono andati vicino
al fiume e combattevano a sazietà, e sono morti ambedue.
Questa figura chiamata Boroboro, secondo me, non c’era nel passato, ma è apparsa recentemente. Loro, nonostante che hanno abbandonato il mondo, tengono ancora il forte egocentrismo, poi facendo finta di entrare nella strada buddismo, amano esclusivamente la rotta. È proprio la gente che è egoista, sregolata e svergognata. Tuttavia, loro non sono rammarichi e non vogliono attaccarsi a questo mondo. Mi pare che questo punto di loro sia coraggioso, perciò ho preso nota come una persona mi aveva raccontato.