mercoledì 13 ottobre 2021

La serie della letteratura giapponese ~454~

 


Due foto di Sakè attuale



Tsurezure Gusa (76)

 

Secondo me, quando un padrone offre il Sakè al suo servitore, deve farne attenzione, perché ho sentito dire un aneddoto come seguente:

 

C’era una volta, abitava un uomo a Uji (una periferia di Kyoto, situata a mezza strada fra Kyoto e Nara). Lui frequentava sempre un cognato, chiamato Gugakubou, che abitava a Kyoto. Questo Gugakubou era l’eremita distinto.

 

Un giorno, poiché l’uomo (abitante a Uji) ha voluto invitare il suo amico Gugakubou a sua casa, gli ha mandato un cavallo insieme un servitore da trainare il cavallo.

 

Allora Gugakubou, pensando alla lunga strada fino a Kyoto, ha offerto il Sakè per ringraziare questo servitore. E il servitore, senza ritegno, ha ricevuto il bicchierino molte volte e bevuto con vigore. 

 

Questo servitore, portando una spada al fianco, sembrava molto coraggioso. Gugakubou quindi, ritenendolo degno di fiducia, è partito per Kyoto con lui.

 

Allora, vicino a Kohata (una zona vicina a Uji), loro si sono imbattuti in gruppo dei soldati monaci di Nara. Il servitore, reagendo subito alla situazione, ha tirato la spada e detto:

 

“Voi, cosa state facendo in questa montagna cosi deserta e buia? Siete sospetti. Fermatevi.”

 

Sentendo la sua voce, alcuni dei soldati monaci hanno tirato la spada, e gli altri hanno incoccato una freccia.