domenica 9 maggio 2021

La serie della letteratura giapponese ~414~


Due foto dei gestiropodi

 

Tsurezure Gusa (35)

 

Kaiko (l’essenza aromatica, fatta da una specie dei conchiglia) ha la forma proprio come i gestiropodi, piccola, stretta e lunga. Ho visto una volta questo mollusco alla spiaggia nella zona Musashi (presente Tokyo e i suoi dintorni), e gli autoctoni lo chiamano “Hetanari (non è molto chiara la significazione, ma si suppone che non sia tanto bello questo appellativo)”.

 

Se una persona che è poco abile di scrivere, scriva tante lettere senza riserve, io la apprezzerei. Se ci sia una persona che pensa di se stesso brutto calligrafo e faccia scrivere agli altri, io la considererei antipatica.

 

Un uomo mi ha raccontato come seguente:

 

“Io non ho visitato la casa della mia cara per lungo tempo. E mi preoccupavo pensando che, quanto lei mi sta rimproverando della mia mancanza e non ci avevo la parola della scusa per la mia slealtà nel cuore.

 

A questo momento, è arrivata una lettera da lei, su cui c’è scritto che se io ci abbia un servo che l’aiuti, potrei mandarglielo o no. Era una richiesta inaspettata e mi sentivo gioia. Io amo la donna di questo carattere.”

 

Anche io provo simpatia per la sua opinione.

 

(N.B: Questo ultimo paragrafo è anche la concezione per la donna dell’autore Kenkou. E lui ha scritto che una persona gli ha raccontato questo argomento. Ma secondo un commentatore, è possibile di aver scritto la esperienza di lui stesso.)

 

Se un amico molto intimo, alla occasione ufficiale, si comporti con moderazione cerimoniosamente, io lo penserei l’uomo molto sincero. Forse alcuni diranno che non sarà necessario di comportarsi così, fra gli amici intimi. Ma io considero bene di tenere ben separate la cosa cerimoniale e quella privata.

 

Tuttavia, al contrario, se una persona non tanto amichevole mi parla rompendo il ghiaccio, la penserei anche simpatica.