domenica 23 maggio 2021

La serie della letteratura giapponese ~418~

 


Due illustrazioni del concorso ippico nel tempo vecchio


Tsurezure Gusa (39)

 

Al 5 maggio, sono andato a vedere Kurabeuma (una specie del concorso ippico, pero, quello che è tenuto nel tempo passato, naturalmente non è il gioco di azzardo come l’attuale, ma la cerimonia sacra) tenuta nel tempio scintoista Kamo.

 

Poiché il numeroso popolo, stando avanti al nostro carro (trainato dal bue), impediva al nostro campo visivo, noi siamo scesi dal carro e cercavamo di andare fino al steccato del campo d’equitazione. Ma in questa zona si era radunata tanta gente e ci sembrava che non fosse possibile di entrarci.

 

A quel momento, mi sono accorto di un monaco che guardava la cerimonia, seduto su un ramo di un albero trovato al lato opposto del campo. Ma lui, dormiva come un ghiro afferrando il ramo, e si svegliava proprio quando stava quasi per cadere.

 

Il popolo, guardandolo, era stupefatto e ha detto schernendo:

 

“Che uomo stupido! Ma è un miracolo di poter dormire tranquillamente sul ramo pericoloso così.”

 

Allora io, ho mormorato involontariamente:

 

“Nessuno di noi sappiamo quando moriamo. O in futuro o oggi? Ma noi tutti, non pensando niente di ciò, passiamo i giorni godendo tale cerimonia. Perciò, la stupidità nostra può essere peggio di quel monaco e non sarà mai possibile dire meglio.”

 

La gente che stava avanti a me, dopo aver ascoltato mia parola, mi ha detto:

 

“È vero, è vero. È proprio giusto quello che voi avete detto. Solo che noi siamo più stupidi.”

 

Poi, tutta la gente che vi stava, voltandosi a me, ha lasciato un spazio per me, dicendo:

 

“Entrate pure.”

 

Quello che ho detto, non è una cosa speciale. Forse quasi tutta la gente lo può escogitare. Ma probabilmente, considerata la situazione, sarà stato più impressionante. L’essere umano, naturalmente non è fatto dal legno e dalla pietra. Perciò ogni tanto gli succede di commuoversi così.