domenica 17 gennaio 2021

La serie della letteratura giapponese ~384~

 


Sopra, Oohara
Sotto, Yokawa


Tsurezure Gusa (5)

 

Quando io vedo una persona che s’interessa sempre della strada buddista, credendo in una vita futura (il mondo puro dopo la morte), rimango affascinato del suo modo di vivere.

 

E mettiamo ipotesi che ci sia una persona, nonostante che si sente triste per qualche infelicità, non decide subito di entrare nella vita religiosa senza riflettere, ma passa la vita silenziosa chiudendo la porta di sua casa. Forse, non ci sarà tanta speranza per lei. Tuttavia mi causa una certa invidia per la sua vita.  Sono molto d’accordo di quella parola che ha detto un nobile chiamato Akimoto (1) come seguente:

 

“Vorrei vedere la luna piena al luogo di confino, ma, con lo stato innocente.”

 

N.B:

 

Questo capitolo è un po’ difficile da capire. Ma un studioso ha interpretato come seguente:

 

In questo capitolo si racconta la propensione per la vita dell’autismo. Non si può dire che quella non è nata dall’impulso autolesionistico che si trova più o meno nel cuore umano. Ma, si suppone che il vero significato che vuole dire l’autore di questo saggio sia la liberazione dalla vita secolare.

 

Nel caso che avanza la vita normale, la gente vive alla ventura dandosi da fare, perciò è difficile per lei di aver l’occasione di riflettere su se stessa. Ma, sarà tanto duro per lei di abbandonare tale modo di vivere.

 

Tuttavia, se succeda a lei qualche infelicità dalla ragione causata dagli altri, lei troverebbe la chiave per scoprire se stessa e potrebbe svegliarsi della cosa grande che supera se stessa.

 

E la gente, per il motivo summenzionato, quando prova un’amara illusione, spesso può far crescere e approfondire la sua mente.

 

(1) Akimoto, col cognome Minamoto (1000~1047), serviva l’imperatore di questa epoca, ed era pieno di promesse. Ma, poiché l’imperatore è morto quando Akimoto aveva 37 anni, lui si è fatto monaco buddista e ha passato la vita religiosa a Oohara, poi Yokawa poi Daigo (tutti i tre sono i posti religiosi). E nei posteri il suo detto e atto sono diventati le leggende e il suo nome si trova spesso nei diversi libri.