mercoledì 23 dicembre 2020

La serie della letteratura giapponese ~377~

 


Due foto dell'elefante


Houjyouki (La descrizione della vita in una capanna)

~Il saggio scritto da un monaco che ha fatto la vita da eremita, chiamato Kamono Nagaakira con nome da laico~

 

Il testo (33)

 

Dunque, i tre mondi (1) che sono menzionati nel Buddismo, si decidono solo dal mio cuore. Se il mio cuore non sia calmo, le cose ricche come l’elefante, il cavallo (2) e i tesori sono senza senso, caso mai ne ho tutto.

 

Naturalmente, sin dall’inizio, io non voglio nessuna l’abitazione magnifica come il palazzo o il castello. Adesso, io presto cura a questa mia capanna povera e tranquilla.

 

Quando vado alla città raramente, mi vergogno del mio modo di vestire come il mendicante, ma, quando torno a mia capanna, ho commiserazione per la gente che fa ogni sforzo per le cose seccanti mondane.

 

Se qualcuno dubiti di quello che dico io, guarda la situazione del pesce e dell’uccello. Il pesce, abitando nell’acqua, non si stufa mai. E quello che non è pesce non capirà mai perché il pesce non si stufa dell’acqua.

 

Poi, l’uccello vuole abitare nel bosco. E quello che non è uccello, non capirà mai perché l’uccello vuole abitare nel bosco. Il senso dell’abitazione mia è la stessa cosa. Quello che non ci abita, come può capirne il valore.

 

(1) I tre mondi sono la concezione cosmica nel Buddismo, che indicano il mondo del desiderio, del colore e di senza colore. E il mondo del desiderio significa quello degli esseri animati che hanno il desiderio carnale e l’appetito. E in questo, ci sono sei mondi, cioè il mondo dell’inferno, della carestia, dell’animale, della guerra, degli uomini e il cielo (non significa il paradiso, invece nel Buddismo, anche gli esseri che abitano nel cielo si mettono sotto il mondo di Budda).

 

E il mondo del colore significa il mondo materiale, in cui abitano l’esseri umani che non hanno il desiderio carnale e l’appetito.

 

Poi, il mondo di senza colore significa il mondo in cui abitano gli esseri umani che si sono staccati perfettamente dalla materia. Cioè, in questo mondo non esiste nessuna materia.

 

(2) L’elefante e il cavallo sono menzionati come il mezzo di trasporto tipico in un sutra buddista.