Due foto della cicala crepuscolare |
Houjyouki (La descrizione della vita in
una capanna)
~Il saggio scritto da un monaco che ha
fatto la vita da eremita, chiamato Kamono Nagaakira con nome da laico~
Il testo (24)
All’autunno, si sente la voce di Higurashi
(la cicala crepuscolare, poiché questo canta quando fa buio, cioè o prima dell’alba
o dopo il tramonto, si dice così) pienamente al mio orecchio. Mi pare che la
sua voce si lamenti della fugacità di questo mondo.
All’inverno, io amo di vedere la neve. Ma,
anche se è nevicato molto, col passo del tempo, si scioglie con naturalezza. Questo
fenomeno si può paragonare alle nostre buone azioni, perché, operando ogni
giorno il bene, questo va via con un impulso e talora capita di essere tentato
al male. È talmente difficile di ottenere lo stato mentale calmo e limpido come
Budda.
E quando non mi viene la voglia di pensare
di Budda o recitare i sutra, io riposo e ogni volta anche poltrisco dal conto
mio. Non c’è nessuno che interferisce nel mio atto e non ci sta nemmeno una
persona a chi mi vergogno del mio atto.
Fra le pratiche ascetiche nel Buddismo, c’è
quella di silenzio. Ma nel mio caso, non è necessario di farla apposta. Io
abito da solo, perciò posso evitare qualsiasi sbaglio causato dalle parole.
Io non posso dire che osservo con severità i comandamenti decisi nel Buddismo. Tuttavia, attorno di me, poiché non c’è niente che confonde lo animo mio, non è necessario neanche violare quelli per me.