domenica 30 agosto 2020

La serie della letteratura giapponese ~346~


Due foto dell'ipomea



Houjyouki (La descrizione della vita in una capanna)
~Il saggio scritto da un monaco che ha fatto la vita da eremita, chiamato Kamono Nagaakira con nome da laico~

Il testo (2)

Io non capisco per niente di fenomeno della nascita e della morte umana. Da dove noi siamo venuti e dove andiamo via dopo la morte?

E non capisco bene ancora di nostra abitazione. In questo mondo mutevole, noi costruiamo la casa, ma questa non è altro che la dimora provvisoria. Ciò nonostante, per chi la si costruisce accuratamente e per quale motivo si decora bello?  Il padrone e la sua casa continuano a cambiare quasi come i concorrenti col passo d’età.

Per esempio, questa cosa somiglia alla relazione del fiore d’ipomea e la sua rugiada. Un giorno, la rugiada cade e rimane solo il fiore. Ma, anche se rimane il fiore, questo perderebbe la vitalità quando sorge il sole.

E un giorno, il fiore apparisce ma rimane ancora la rugiada. Ma, anche se rimane la rugiada, questo è solo per i pochi momenti e scomparirà prima del tramonto.

Già sono passati più di quaranta anni dopo quando sono diventato maggiorenne. Passando gli anni così, ho visto tante volte la realtà strana in questo mondo.

Nell’anno 1177, verso la fine d’aprile, tirava il vento forte e la città di Kyoto non era tranquilla per tutta la notte. E verso alle ore nove di sera, è nato l’incendio alla parte est-sud di Kyoto e questo si è esteso fino alla parte ovest-nord. E alla fine, la porta Suzaku (la porta principale della corte imperiale), Daigokuden (il palazzo principale della corte imperiale), Daigakuryou (l’ufficio che gestiva la scuola ufficiale) e Minbushou (un ministero che gestiva il tributo, lo stato civile e la contabilità ecc.) sono resi in cenere in una notte. Si dice che l’incendio ha avuto origine nella capanna costruita temporaneamente per alloggiare i danzatori.