mercoledì 19 agosto 2020

La serie della letteratura giapponese ~343~

Sopra, lo strumento Biwa
Sotto, un monaco che sta suonandolo





Houjyouki 
(La descrizione della vita in una capanna)

~Il saggio scritto da un monaco che ha fatto la vita da eremita, chiamato Kamono Nagaakira con il nome da laico~

Prima di cominciare a tradurre il saggio, vorrei presentare l’autore (1)

L’autore (Kamono Nagaakira) è nato circa 200 anni dopo di Seisho Nagon, (cioè, lui è vissuto dalla fine del periodo di Heian all’inizio di quello di Kamakura, che era l’epoca in cui è proprio cominciato a sorgere la classe di Samurai). Lui è nato da secondo figlio di un sacerdote del tempio scintoista e arrivato fino al quinto grado al rango di carica ufficiale, quindi si può dire che apparteneva alla classe media del nobile.

Il suo padre era il sacerdote abbastanza potente, ma, quando Nagaakira aveva 15 anni, il padre ha ceduto questa posizione al vice sacerdote a causa della malattia ed era morto dopo alcuni anni. Perciò Nagaakira ha perso il sostenitore quando ancora era giovane e vissuto una volta provvisoriamente presso la sua nonna. Ma, non andando d’accordo con lei, ha lasciato questa casa e dopo di che, ha dovuto passare il basso tenore di vita.

In questa vita un po’ dolorosa, lui s’interessava di due specie dell’arte: una è Waka e l’altra è musica, cioè suonare Biwa (il liuto giapponese).

Riguardo a Waka, lui ne aveva composto tante e n’erano adoperate alcune nell’ antologia di Waka, compilate sotto l’ordine dell’imperatore. E essendo apprezzato dall’imperatore Gotoba, lui era scelto come uno dei funzionari nel dipartimento dove si compilava l’antologia di Waka. E anche ha partecipato tante volte a Utaawase (consultate per favore “La serie della letteratura giapponese ~ 285~”).

Riguardo a Biwa invece, lui era bravo suonatore, ma poiché ha suonato in pubblico una musica proibita dopo la morte del suo maestro, ha perso la posizione ufficiale nel mondo della musica.