domenica 5 luglio 2020

La serie della letteratura giapponese ~ 332~


Due foto delle tuffatrici attuali



Makura no Soushi (332)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (331)

Duecento novantesimo (2)

La nave in cui sono salita, è ben fatta con il cancello a grata aperta e si trova abbastanza alta dalla superfice dell’acqua. Perciò, sembra che io stia nella casa piccola e non ho molta paura. Ma, guardando le altre navi, divento un po’ pallida, perché, da lontano, si vedono proprio come quelle di foglia sparse sul mare.

Nel porto, in tutte le navi che sono andate alla fonda, si accende la luce e questa scena è molto suggestiva.

Alla mattina, alcuni, forse saranno i pescatori, stanno remando la barca. Poiché questa è piccola, mi fa provare una vaga tristezza. In Waka, spesso si paragona la traccia dell’onda dopo aver passato la nave alla fugacità, perché, si spegne subito.

Secondo me, per la persona dell’alta classe, sarà meglio di non viaggiare con la nave. Naturalmente, anche ci sarà qualche pericolo per il viaggio sulla terra, ma, comunque almeno c’è una cosa sicura che i piedi sono attaccati alla terra!

Nel mare, non si sa che cosa può succedere. Soprattutto, per le pescatrice, se il fune attaccato a loro vita si tagli, cosa faranno? Per non parlare dell’uomo, ma nel caso della donna, quanto si sentirà sola!

Si vedono invece, sempre gli uomini che ramano la barca tenendo quel fune e cantando ottimisticamente. E quando la donna segna tirando il fune, l’uomo lo solleva. E la donna sollevata, tenendo il bordo, tira un respiro profondo, facendo il suono acuto.

Questo suono è tanto malinconico quanto fa venire le lacrime alla gente attorno. Ciò nonostante, l’uomo che fa tuffarla, che cosa sta pensando? Io non capisco niente il suo cuore.