sopra, il paravento Sotto, Kichou |
Makura no Soushi (335)
~ Il primo saggio in Giappone,
scritto da Sei Shonagon ~
Il testo (334)
Duecento novantasettesimo (1)
( ~ da 293 a 296 sono saltati~)
Un giorno, Il fratello dell’imperatrice
(il sig. Korechika) è venuto nel palazzo imperiale e ha fatto una lezione della
poesia cinese all’imperatore. (N.B: A questo momento, il Sig. Korechika aveva 20 o 21 anni, e l’imperatore
aveva 14 o 15anni. E Korechika era l’uomo molto istruito e spesso faceva la
lezione all’imperatore.)
Poiché la sua lezione durava lungo
come al solito, e le mie colleghe che stavano vicino all’imperatrice con me,
pian piano sparivano per dormire all’ombra del paravento o Kichou (consultate
per favore “La serie della letteratura giapponese ~ 186~”), solo io ho dovuto
starvi sopportando il sonno.
Allora, un funzionario incaricato
da far sapere l’ora, ha detto “L’ultimo quarto del toro (circa tre e mezza
della mattina, comunque, riguardo al sistema dell’ora in questo periodo di
Heian, consultate per favore “La serie della letteratura giapponese ~ 315~”)”
da lontano.
E io, ho parlato da sola senza
intenzione:
“Oh, già spunta il giorno!”
Ma il sig. Korechika ne ha sentito
e detto:
“Ormai, è passata l’ora da dormire,
non è vero?” E non dimostrava niente l’aria di andare al letto.
Io mi pentivo d’aver detto tale
cosa, ma, ormai non era possibile di usare sotterfugi, perché non c’era nessuna
collega che mi aiutava.
Ma l’imperatore già sonnecchiava appoggiandosi
alla colonna e il sig. Korechika, vedendolo, ha detto all’imperatrice:
“Guardatelo, è già alba, ma l’imperatore sta
dormendo. È giusto?”
Allora, l’imperatrice ha detto:
“È vero, è vero.” E sorrideva.
Tuttavia, l’imperatore continuava a dormire senza accorgerne.