giovedì 10 gennaio 2013

La storia di Samurai (49)

Sopra, presente Dejima
Sotto, il palazzo olandese riprodotto

In tale guisa, il cristianesimo era respinto dal regime di Tokugawa. Di conseguenza, il buddismo, servendo il popolo come la spina dorsale come prima, ha avuto anche il potere di controllare la loro vita. Cioè, non solo l’aspetto mentale ma anche la nascita e la morte del popolo erano sindacate dal tempio buddista.
Per esempio, se una persona volesse spostare l’indirizzo, avrebbe dovuto ottenere il permesso dal tempio nel suo domicilio. Quando una ragazza andava a sposare con qualcuno del domicilio diverso, lei ha dovuto acquisire un’attestazione di essere la vera buddista.

Dopo la guerra di Shimabara e Amakusa, Tokugawa ha proibito completamente il cattolicesimo e anche il commercio con i paesi cattolici. E poi al popolo, ha proibito di contattare nessuno straniero e di viaggiare all’estero. Cosi, la nazione giapponese era isolata. Tokugawa, pero, volendo guadagnare dal commercio, ha permesso di commerciare solo con Olanda e Cina, all’isola Dejima di Nagasaki. Perché queste due nazioni non c’entravano niente al cattolicesimo. Certamente Olandesi erano anche cristiani (protestanti), ma loro volevano l’utilità anzi che la propaganda.

Comunque, il regime di Tokugawa, facendo cosi le varie politiche, è diventato man mano stabile.

Cioè:
Per Daimyo, era il sistema di Sankin Kotai e il dovere dei lavori pubblici,
Per il normale Samurai, era la filosofia di Confucianesimo (fedeltà al signore e i genitori),
Per il popolo, era quello religioso e poi anche di responsabilità collettiva,
Inoltre, nel governo, era applicata la collegialità dai vari ministri per non far concentrare il potere troppo forte a solo una persona. Perché, durante il regno di Tokugawa, lo Shogun non toccava direttamente alla politica tranne alcuni.
Ciò nonostante, ogni tanto c’era qualche ministro o Shogun dispotico, pero si può dire che queste varie politiche hanno servito abbastanza bene in generale per mantenere il regime shogunato.