lunedì 28 gennaio 2013

Intervallo (34)~ Teatro di Noh (1)

Sopra, tre scene del teatro di Noh

Noh è il teatro tradizionale in Giappone, che s’interpreta sul palcoscenico molto semplice. Fondamentalmente, consiste in tre elementi cioè la danza, il canto (chiamato Utai) e l’accompagnamento musicale (chiamato Hayashi) che è suonato da quattro strumenti (il flauto traverso, il piccolo e grande tamburo a mano chiamato Tsuzumi e il tamburo normale).
L’Utai, invece è il termine generico della espressione linguistica al Noh in cui s’includono la battuta e il coro. Soprattutto l’Utai nel Noh ha la maniera della recitazione molto unica, perciò si apprezza spesso anche come l’arte indipendente.
Normalmente, sul palcoscenico di Noh, stanno i musicisti e il coro a dietro e gli attori, essendo accompagnati da loro, interpretano e recitano la loro parte e danzano. Di solito, il protagonista entra in scena con la maschera ma non sempre, invece gli altri attori(il ruolo secondario) non la mettono.
La maschera si usa principalmente per rappresentare la divinità o il diavolo o il fantasma. Si usa anche per esprimere la bellezza femminile, perché fino al periodo della seconda guerra mondiale, gli attori di Noh erano limitati solo agli uomini. (La donna è ammessa ufficialmente nella società di Noh in 1948)
Riguardo alla maschera, ce ne sono circa 70 modelli fondamentali e suddividendo di più, si dice che ci sono più di 200.
Il tema si trova molto spesso nella letteratura classica come “La Storia di Genji, il principe splendente”, o “La Storia della famiglia Taira” ecc e si considera che ci fossero 235 programmi da mettere in scena. Il contenuto della storia è molto serio e solitamente si rappresenta insieme Kyogen (il teatro comico tradizionale). Il tempo della rappresentazione ci vuole circa due ore e mezzo includendo l’intervallo.
Dicendo approssimativamente, l’interpretazione del Noh è molto simbolica e il suo atto anche non è realistico. Tutti gli elementi sono fatti dalla composizione dei modelli, la cui base è “Suriashi” (significa camminare strisciando i piedi). Cioè, si fa la maniera molto unica di camminare sul palcoscenico senza alzando il tallone. Poi, diversamente dalle altre arti teatrali, il palcoscenico del Noh è quadrato, quindi gli attori si muovono come se disegnino il cerchio su qui sempre con coscienza degli occhi degli spettatori dalle tre parti. Questa è anche una delle caratteristiche del Noh. 
Siccome il teatro del Noh è costruito in modo che possa echeggiare bene il suono, l’atto di pestare il palcoscenico è uno degli elementi della espressione molto importante.
Un'altra peculiarità di questo teatro è che non c'è il sipario, mentre invece è situato un passaggio col parapetto fra Kagami no Ma (che significa la saletta dello specchio, preparata all'ingresso del camerino) e il palcoscenico, chiamato "Hashigakari". Non appena l'attore appare a questo passaggio, aprendo le tende di Kagami no Ma, comincia il mondo del Noh, completamente diverso dalla nostra vita quotidiana.