domenica 29 maggio 2022

La serie della letteratura giapponese ~518~

 


Due foto del pennello giapponese


Tsurezure Gusa (140)

 

Quando il ministro vuole tenere il grande banchetto, invitando gli altri ministri, i nobili e i funzionari, abitualmente lui chiede di prendere a pigione il posto adatto all’imperatore. E il primo ministro l’ha tenuto al palazzo di Higashi Sanjyou, in cui soggiornava l’imperatore allora. Perciò l’imperatore si è spostato all’altro luogo, accettando la richiesta del primo ministro.

 

Comunque, a questa occasione, il ministro tradizionalmente aveva chiesto il palazzo dell’ex-imperatrice dal tempo vecchio.

 

Normalmente, quando la gente tiene il pennello, scrive qualcosa con naturalezza, e quando tiene un strumento, vuole suonarlo. E quando tiene il bicchierino, pensa del Sakè e quando tiene il dado, vuole fare il gioco. Il cuore umano si muove per qualche motivo senz’altro. Perciò, per nessun motivo si deve fare mai il gioco cattivo.  

 

Se uno veda una piccola frase del sutra, lui potrebbe immaginare il brano attorno. E per questo, lui potrà correggersi dell’errore ammucchiato per tanti anni dal passato.

 

Se mai lui non abbia visto la frase del sutra, non potrebbe riconoscere il suo errore.

 

Questo non è altro che il profitto ottenuto dal motivo giusto. Anche se uno non abbia la fede, quando tiene il rosario buddista e il sutra avanti la statua di Budda, potrà fare buona azione con naturalezza nonostante che è ozio. E poi, anche se sia l’uomo distratto, se lui stia sulla sedia per fare la meditazione, potrà entrare nello stato mentale religiosamente concentrato senza accorgersene.

 

Il fenomeno e la verità non sono diverse cose. Se la figura apparente sia ragionevole, l’illuminazione interno si avvererebbe di regola. Perciò la gente non deve menzionare la diffidenza apposta per la cosa apparente. Anzi, deve rispettarla.