domenica 6 marzo 2022

La serie della letteratura giapponese ~495~

 



Tre foto del tempio buddista Seiganji


Tsurezure Gusa (117)

 

C’era una volta, un certo monaco che serviva la funzione buddista in un palazzo del tempio Seiganji. Un giorno, lui ha osservato a lungo il viso di se stesso nello specchio. Allora, ha trovato di nuovo la bruttezza del suo viso e avuto la vergogna di se. Lui quindi, avendo paura di guardare lo specchio, non l’ha mai preso con la mano per lungo tempo, neanche frequentava gli amici.

 

E ho sentito dire che, lui è stato chiuso sempre nella sua stanza, tranne quando c’era la funzione buddista nel palazzo di quel tempio.

 

Ho pensato che lo era l’avvenimento molto strano.

 

La persona che sembra saggia, solitamente, giudica solo gli altri e non sa di se stessa. Tuttavia, non sapendo di se stessa, non è logico che vuole sapere degli altri. Perciò, si può dire che, chi conosce di se stesso, conosce la ragione.

 

La gente normale non sa la bruttezza del suo viso, la stupidità del cuore, la mancanza dell’arte, lo stato basso della società, la vecchiezza, la salute rovinata, lo stare vicino alla morte e l’insufficienza dell’addestramento. Poiché non sa il tale difetto di se stessa, naturalmente non sa la critica degli altri contro se stessa.

 

Ma, fra quelli che ho menzionato, noi possiamo vedere il nostro viso nello specchio e anche possiamo contare i nostri anni. Perciò, non posso dire che noi non sappiamo niente di noi stessi. Ma di queste cose, noi non possiamo cambiare anche se le sappiamo. Si può dire quindi, che sarà stessa cosa di non saper niente.  

 

Io non dico quindi, di cambiare il viso e ringiovanire. Io vorrei dire che, se uno sappia l’inferiorità di se stesso, perché lui non si ritira subito? Se uno sappia della vecchiezza di se stesso, perché non va in pensione per calmarsi? Se uno sappia l’insufficienza dello addestramento, perché non ne riflette?