Due foto del salice |
Makura no Soushi (328)
~ Il primo saggio in Giappone,
scritto da Sei Shonagon ~
Il testo (327)
Duecento ottanta sesto (2)
Alcuni giorni dopo, sono andata di
nuovo alla casa di un mio conoscente per Monoimi (N.B: non è ben chiaro di che
tipo di Monoimi era, ma comunque, si suppongono i vari motivi, come per esempio,
il sogno infausto o il giorno della cattiva fortuna nel calendario o la
malattia ecc.). E al secondo giorno, già sono tanto annoiata quanto mi veniva
la voglia di andare alla sede dell’imperatrice.
A proprio questo momento, mi è
arrivata una lettera scritta da una mia collega chiamata Saishou per conto dell’imperatrice.
Io l’ho aperta col cuore pieno di
speranza e vi ho trovato lo scritto bellissimo sulla carta verde chiara
elegante come seguente:
“L’imperatrice ha recitato una Waka
pensando di te, come seguente:
Ikanishite Suginishikatawo
Sugushikemu Kurashiwazurau
Kinoukyoukana
(La traduzione: Come ho passato i miei
giorni prima di incontrare con te. In questi giorni, per me è difficile di
passare il tempo senza di te.)
E anche a me, sembra che ti stia
aspettando già mille anni. Venite da noi, domani mattina quanto possibile presto!”
La frase di Saishou era già molto
interessante, e quella Waka dell’imperatrice era veramente commuovente e
pensando che non era possibile di lasciarla, ho risposto subito come seguente:
“Kumonouemo Kurashikanekeru Harunohiwo
Tokorokaratomo Nagametsurukana
(N.B: Prima, Shonagon ha scritto
una Waka che significa:
Ho sentito dire che, anche nel
palazzo imperiale, l’imperatrice trova la difficoltà di passare i giorni della primavera,
allora io che sono chiusa in questa casa, come posso fare altro che essere
presa dai pensieri?)
Poi continua lo scritto come
seguente:
Forse io non potrò più avere la
pazienza di stare zitta in casa, domani andrò al palazzo imperiale appena sorgere il
sole.
E, io sono andata alla sede dell’imperatrice
all’aurora del prossimo giorno. Allora, l’imperatrice mi ha detto:
“Tu hai scritto che io sto trovando
la difficolta di passare i giorni. Questo è il tono troppo affermato e non va
bene. Sai che, tutti parlavamo male di te.”
Questa non era l’accusa tanto
forte, ma mi vergognavo pensando che loro avevano la ragione.