mercoledì 19 febbraio 2020

La serie della letteratura giapponese ~ 296~


Due foto del fiore di ciliegio, su cui si è posata la rugiada



Makura no Soushi (296)

~ Il primo saggio in Giappone, scritto da Sei Shonagon ~

Il testo (295)

Duecento sessantatreesimo (7)

Poiché è venuto il primo ministro, mi sono nascosta in un angolo, perché non ho voluto farmi vedere a lui, il volto senza trucco del momento appena alzata. E lui, appena arrivato, ha detto:

“E scomparso  quel fiore. Come mai si è fatto rubarlo così completamente? Che ancelle negligenti! Mi pare che tutte fossero immerse nel sonno e nessuna se n’è accorta.” E ha fatto finta di sorprendersi.

Allora io, con la voce bassa, ho detto:

“Io invece pensavo che qualcuna si fosse alzata prima di me.”

(N.B: Shonagon ha citato una parte di una Waka come seguente:

Sakuramini Ariakenotsukini Idetareba Wareyorisakini Tsuyuzookieru

L’interpretazione di ogni parola:

Sakura (ciliegio) mini (per vedere), Ariakenotsukini (all’alba, quando si vede ancora la luna), Idetareba (sono uscito), Wareyorisakini (prima di me), Tsuyuzo (la rugiada)  Okikeru (si è già posata)

La traduzione: Sono uscito nel giardino per vedere il ciliegio, e ho trovato che la rugiada si è già posata sul petalo del fiore prima che mi alzavo.

In giapponese, Okikeru significa posarsi, ma anche alzarsi (naturalmente la lettera è diversa, ma il suono è uguale, quindi, in questa Waka è usata la parola a doppio senso. Cioè Shonagon ha voluto dire implicitamente, che lei (come la rugiada) si è alzata prima di tutte e ha visto tutta la situazione.

Allora, il primo ministro si è accorto subito del mio mormorio e ha detto:

“Io immaginavo così. Quella che guardava dalla veranda, sarai stata tu, oppure Saisho (una altra ancella spiritosa)….
Comunque pensavo che fosse una di queste due.” E rideva molto.