Due foto del fiore di ciliegio, su cui si è posata la rugiada |
Makura no Soushi (296)
~ Il primo saggio in Giappone,
scritto da Sei Shonagon ~
Il testo (295)
Duecento sessantatreesimo (7)
Poiché è venuto il primo ministro, mi sono nascosta in un angolo, perché
non ho voluto farmi vedere a lui, il volto senza trucco del momento appena
alzata. E lui, appena arrivato, ha detto:
“E scomparso quel fiore. Come
mai si è fatto rubarlo così completamente? Che ancelle negligenti! Mi pare che
tutte fossero immerse nel sonno e nessuna se n’è accorta.” E ha fatto finta di
sorprendersi.
Allora io, con la voce bassa, ho detto:
“Io invece pensavo che qualcuna si fosse alzata prima di me.”
(N.B: Shonagon ha citato una parte di una Waka come seguente:
Sakuramini Ariakenotsukini Idetareba Wareyorisakini Tsuyuzookieru
L’interpretazione di ogni parola:
Sakura (ciliegio) mini (per vedere), Ariakenotsukini (all’alba,
quando si vede ancora la luna), Idetareba (sono uscito), Wareyorisakini (prima
di me), Tsuyuzo (la rugiada) Okikeru (si
è già posata)
La traduzione: Sono uscito nel giardino per vedere il ciliegio, e
ho trovato che la rugiada si è già posata sul petalo del fiore prima che mi alzavo.
In giapponese, Okikeru significa posarsi, ma anche alzarsi
(naturalmente la lettera è diversa, ma il suono è uguale, quindi, in questa
Waka è usata la parola a doppio senso. Cioè Shonagon ha voluto dire
implicitamente, che lei (come la rugiada) si è alzata prima di tutte e ha visto
tutta la situazione.
Allora, il primo ministro si è accorto subito del mio mormorio e
ha detto:
“Io immaginavo così. Quella che guardava dalla veranda, sarai
stata tu, oppure Saisho (una altra ancella spiritosa)….
Comunque pensavo che fosse una di queste due.” E rideva molto.