Due foto del palazzo del nobile di alta classe nell'epoca di Heian |
Makura no Soushi (294)
~ Il primo saggio in Giappone,
scritto da Sei Shonagon ~
Il testo (293)
Duecento sessantatreesimo (5)
Le mie colleghe, radunandosi,
parlano dei vestiti e del ventaglio da portarsi al giorno della cerimonia. Ma,
c’è qualcuna che dice:
“Io non preparò niente di nuovo.
Porterò quello che ci ho.”
Questo pero, naturalmente non è
vero. Lei dice tale cosa per non far sapere il suo vestito da mettersi al proprio giorno della cerimonia alle sue concorrenti.
Allora, alcune dicono:
“Ancora! Sempre tenete segreto
così.”
Comunque, alcune ancelle vogliono tornare
a loro casa per prepararsi e l’imperatrice le permette.
Poiché la madre e le sorelle dell’imperatrice
ci vengono ogni giorno e anche notte, seguite dalle tante ancelle, attorno dell’imperatrice
è molto animato. Poi, ci visita il messaggero dall’imperatore anche ogni
giorno.
Quel ciliegio (artificiale) bagbato con la rugiada, e poi anche battuto dal sole, è un po’
avvizzito, purtroppo. Alla fine, è cominciato a piovere. E ho suggerito che il
fiore già stia nella situazione misera.
Alla mattina prossima, mi sono
alzata presto e guardando quel fiore, ho parlato da sola:
“È più brutto di quel viso
lacrimoso!”
(Shonagon ha citato una parte di
Waka come seguente:
“Sakurabana Tsuyuninuretaru
Kaomireba Nakitewakareshi
Hitozokoishiki”
(La traduzione: Quando io guardo il
fiore di ciliegio bagnato dalla rugiada, mi ricordo il viso lacrimoso della mia
cara che è già andata via, e mi sento più affezionato di lei.)
Allora, l’imperatrice
anche si e svegliata e mi ha detto:
“Sarà piovuto per tutta la notte. Come
sarà quel fiore?”
Io quindi, mi sono avvicinata al
giardino e mi sono accorta che sono venuti tanti servitori dall’abitazione del
primo ministro. E loro hanno tirato quell’albero artificiale senza esitazione e
stavano per portarlo via segretamente, dicendo:
“Il signor ministro ci ha ordinato
di portarlo via prima dello spuntar del sole. Ma, è già troppo chiaro. Grosso
errore! Presto, presto!”
È la scena veramente ridicola.